Serie A
Salernitana-Atalanta, le formazioni ufficiali. C’è Scamacca
All’Arechi il primo match del lunedì che chiuderanno la 35esima giornata di Serie A, in campo Salernitana-Atalanta. Gasperini insegue la Champions.
Indice
Qui Salernitana
Colantuono vuole onorare il campionato e non rinuncia ad alcuni titolari di sempre. Fiorillo tra i pali sarà accompagnato nel reparto difensivo con Fazio, Pasalidis e Pirola. Basic e Coulibaly formeranno la linea mediana mentre Bradaric e Sambia agiranno sulle fasce.
Tchaouna e Vignato a fare da collante tra centrocampo e l’unica punta Ikwuemesi.
Qui Atalanta
Gasperini deve dosare le forze in vista dell’Europa League ma vuole i tre punti per continuare le rincorsa alla Champions League visto lo stop di Roma e Lazio. Davanti a Carnesecchi c’è il terzetto formato da Hien, Scalvini e De Roon arretrato. Hateboer e Zappacosta sugli esterni mentre Pasalic ed Ederson agiranno sulla linea dei centrocampisti.
Lookman giocherà sulla trequarti insieme a Miranchuk. Entrambi agiranno alle spalle della punta Scamacca.
Salernitana-Atalanta, le formazioni ufficiali
Calciomercato
Napoli: le dichiarazioni dell’agente di Di Lorenzo
È notizia delle ultime ore che il capitano del Napoli, Giovanni Di Lorenzo, avrebbe chiesto la cessione. Le dichiarazioni del suo agente non lasciano dubbi.
Ieri il Napoli ha concluso la stagione con uno 0-0 contro il Lecce. Risultato che, nonostante la sconfitta del Torino a Bergamo, ha cancellato ogni speranza degli azzurri di partecipare a una competizione europea l’anno prossimo.
Per i tifosi napoletani, però, le brutte notizie quest’anno sembrano non finire mai.
Nella giornata di ieri è rimbalzata la voce che il capitano azzurro, Giovanni Di Lorenzo, ha chiesto di essere ceduto.
I supporters azzurri non hanno digerito la notizia e i fischi durante la sostituzione di ieri lo dimostrano.
Stamattina, l’agente del giocatore, Mario Giuffredi è intervenuto ai microfoni di TvPlay per chiarire la situazione.
Napoli, l’agente conferma: “Di Lorenzo andrà via”
Purtroppo per i tifosi partenopei, la smentita non è arrivata.
Giuffredi ha confermato, infatti, che Di Lorenzo vuole cambiare aria perché non sente più la fiducia della Società.
Di seguito le sue dichiarazioni:
“Di Lorenzo ha avuto un colloquio con Manna nei giorni scorsi. Hanno parlato dell’annata che si sta chiudendo e delle prospettive della prossima stagione.
Di Lorenzo ha espresso a Manna delle sensazioni circa una mancanza di fiducia da parte della società nei suoi confronti. A questa affermazione del capitano, Manna ha esternato la sua personale forte stima, ma c’è da parte del presidente De Laurentiis la volontà di vendere a fronte di un’offerta“.
Come chiarito dal suo agente, il terzino del Napoli non ha digerito queste parole e, vedendo cadute la considerazione e la fiducia nei suoi riguardi, ha chiesto la cessione in estate.
Il capitano azzurro vorrebbe rimanere in Italia e Juventus, Inter, Milan e Roma hanno già avviato i primi contatti.
Intanto, moltissimi tifosi azzurri sperano ancora possa cambiare idea.
La sensazione è che scopriremo il suo futuro solo con l’arrivo del nuovo allenatore.
Serie A
Il Frosinone e l’assurda pretesa di salvarsi “giocando”
Il Frosinone, celebrato oltre metà campionato per la propria proposta di gioco, ha salutato la Serie A nella giornata di ieri.
Ci si salva con la sciabola, non con il fioretto
17esimo posto: Empoli, rivitalizzato da un Davide Nicola che ha abiurato la svolta giochista dopo l’esonero di Salerno. 16esimo posto: Cagliari, salvato da un “pragmatico” della vecchia scuola come Claudio Ranieri. 15esimo posto: Udinese, che ha mantenuto inalterata la propria “dimensione da battaglia” nel passaggio da Gabriele Cioffi a un allenatore di maggiore (per non dire solo) leadership come Fabio Cannavaro.
14esimo posto: Lecce, che ha silurato Roberto D’Aversa (più per la testata a Thomas Henry che per i risultati, ma c’entrano anche quelli) per accogliere il più concreto Luca Gotti. Questo il novero delle squadre che hanno raggiunto l’agognata salvezza, al quale bisognerebbe aggiungere l’Hellas Verona di Marco Baroni che però rappresenta un autentico miracolo sportivo. Monza e Genoa mai realmente a rischio declassamento.
A scendere di categoria sono state la Salernitana (disastro manageriale, prima che tecnico) oltre a Sassuolo e Frosinone. Due squadre sovente celebrate per la propria filosofia in campo e fuori, per la proposta di gioco e per la propria capacità di lavorare con i giovani. Il risultato di tale espressione calcistica è stata una ineluttabile retrocessione, come sempre quando i vacui proclami filosofici si scontrano con il realismo del campo.
Frosinone, retrocessione più che meritata
Ho avuto la sfortuna di dover ascoltare cinque minuti dello studio post-partita di DAZN, in cui Stefano Borghi ha sostanzialmente “accusato” la dirigenza friulana di “non aver operato una svolta tecnica con l’arrivo di Fabio Cannavaro in panchina“. I bianconeri sono stati celebrati (a denti stretti) per la loro capacità di “rosicchiare dei punti ove possibile“, come se questo fosse un demerito e non la conditio sine qua non per mantenere la categoria.
Cannavaro, pur non avendo portato nulla dal punto di vista tecnico-tattico, ha avuto l’intelligenza di capire cosa servisse alla sua squadra in quel momento. Calma, serenità e una figura di riferimento. Talvolta per salvare una squadra bastano praticità e umiltà, mentre i voli pindarici e i sillogismi filosofici rischiano di sorbire l’effetto contrario. A tal proposito, mi sarebbe piaciuto potergli chiedere luci circa il futuro del Frosinone.
Una squadra lungamente elogiata e presa come fulgido esempio di programmazione, dato che su trentatré componenti della rosa ben tredici sono prestiti a termine. Non solo: su tredici di questi sette erano stati schierati titolari ieri sera, nella partita più importante della stagione. Fa eccezione Stefano Turati (infortunato) che altrimenti avrebbe fatto scattare il contatore a otto.
Come possa una società che fa dell’improvvisazione il proprio e che guarda alla giornata essere maggiormente meritoria della categoria di una che, al netto di tutti i suoi difetti, con ieri sera ha raggiunto il trentesimo anno consecutivo nella massima serie nostrana rimane un mistero. Trent’anni consecutivi in Serie A non sono fortuna, così come non è stata fortuna la vittoria di ieri sera. A parità di tiri in porta (5 a 5) e di xG attesi (0,80 per i ciociari, 0,78 per i friulani) ha vinto chi ha fatto gol: esiste sport più meritocratico del calcio?
Serie A
Lazio, Guendouzi ha chiesto la cessione: la situazione
Stando a quanto riportato da “Il Corriere dello Sport“, Mateo Guendouzi avrebbe chiesto alla Lazio di partire la prossima estate.
Guendouzi-Tudor: strappo insanabile
Il rapporto fra Guendouzi e Tudor è ai minimi storici e non sembra esserci margine per ricucirlo. A riportarlo è il Corriere dello Sport, nella sua edizione domenicale. La nota testata romana, fra le più accreditate per quanto concerne Lazio e Roma assieme a Il Messaggero, aggiunge che il francese avrebbe chiesto la cessione.
Guendouzi e Tudor avevano avuto un diverbio molto serio ai tempi del Marsiglia, che avevano portato l’ex-Arsenal a perdere molto spazio nelle gerarchie del tecnico croato. Gli attriti fra i due non sono solo di natura personale, tanto che i due hanno nuovamente litigato nel corso di questi mesi, ma anche tecnico-tattica.
Infatti, in questo momento Tudor ha individuato in Vecino e Rovella la coppia di interni ideali per il proprio centrocampo. La posizione di sotto punta, che il transalpino aveva ricoperto efficacemente durante la sua esperienza marsigliese, attualmente è occupata da Zaccagni sul centrosinistra e Kamada sul centrodestra.
Rischio cessione concreto: se arrivano 30 milioni…
Le cose, ovviamente, potrebbero cambiare in estate. Tudor era partito con una certa idea di calcio, ovvero con l’ex-Verona tutta fascia a sinistra e la coppia Luis Alberto–Felipe Anderson alle spalle di un centravanti, ma le bizze caratteriali dello spagnolo e la situazione contrattuale del brasiliano hanno rimescolato le carte in tavola.
Il croato sta ancora valutando la rosa nella sua interezza, nel tentativo di capire chi farà parte del nuovo progetto e chi no, e l’assetto tattico della Lazio è ancora in fisiologica evoluzione. Tuttavia, gli attriti che intercorrono fra i due sembrano difficilmente sanabili e lo stesso francese non sembra disposto a vivere una stagione da comprimario.
Per Lotito e Fabiani la situazione è chiarissima. Guendouzi si è dimostrato uno degli acquisti più azzeccati dell’ultimo mercato e il patron bianco celeste, notoriamente orgoglioso e attaccato al proprio ego, non vorrebbe sconfessare la propria intuizione. D’altro canto, se arrivasse un’offerta congrua (la Lazio chiede circa 30 milioni) la cosa migliore per tutti sarebbe diramare la matassa ed evitare di portarsi dietro il problema per un altro campionato.
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