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I campioni in…….rossonero: Franco Baresi
Oggi il mio ricordo è rivolto verso una vera e propria leggenda milanista – Franco Baresi – uno dei migliori difensori a livello mondiale della storia del calcio, forte interprete di un ruolo che nel calcio moderno non esiste più, il libero.
Nato a Travagliato l’8 maggio del 1960, Baresi trascorre l’intera sua carriera nel Milan debuttando in prima squadra nella stagione 1977/1978 all’età di 17 anni, precisamente il 23 aprile 1978. Curioso l’aneddoto in merito al suo esordio, egli fu infatti scartato dall’Inter la quale scelse il fratello Giuseppe, solo a seguito di questo fatto Franco decise di giocare nel Milan e la storia dimostrò che la sua fu una scelta azzeccata. Nella stagione successiva all’esordio venne promosso titolare in una stagione che vide i rossoneri alzare in cielo lo scudetto, il decimo assoluto. Suoi compagni di squadra anche Fabio Capello e Gianni Rivera.
Indice
Il periodo buio
Dall’anno dello scudetto Baresi ed il suo Milan piombarono in un vero e proprio baratro con la retrocessione in Serie B dovuta allo scandalo del calcioscommesse nel 1980 ed ancora nel 1983 dopo aver conquistato lo scudetto nella categoria cadetta. Il 1982, dopo gli addii di Maldera e Collovati, fu nominato capitano a soli 22 anni e mantenne questa posizione per gran parte della sua permanenza nel club sapendone diventare il leader indiscusso e vero e proprio trascinatore con atteggiamenti mai sopra le righe, ma severi. Durante questo periodo il Milan alzò una Coppa Mitropa nel 1982 ed arrivò in finale in Coppa Italia nella stagione 1984/85.
La svolta
Con l’arrivo alla presidenza di Silvio Berlusconi ci fu la svolta, compagni di reparto in difesa si trovarono vere e proprie leggende che hanno scritto pagine importanti della storia del club, ossia Maldini, Costacurta, Tassotti. Sotto la guida di Sacchi prima e Capello poi il Milan ha vinto tutto, memorabili i trionfi internazionali e nazionali tra il 1987 ed il 1996.
Nella stagione 87-88 il Milan vinse lo scudetto, nell’88 la Supercoppa Italiana e da li in avanti fu un tripudio di coppe europee con Baresi sempre protagonista, agli occhi ancora la prestazione dominante contro il Benfica nel 1990. Non vinse per poco il pallone d’oro, col senno di poi l’avrebbe meritato, ma davanti si trovo un certo Marco Van Basten, suo compagno di squadra peraltro.
Sotto la guida di Fabio Capello vinse quattro scudetti di cui tre consecutivi tra gli anni 1991/1994. Determinanti le sue gare, il Milan riuscì a rimanere imbattuto per ben 58 partite riuscendo ad arrivare alla via del gol per 74 volte.
Come giocava
Certamente non un colosso, Franco Baresi ha affinato una tecnica tutta sua che consentiva di coprire la linea difensiva per uscire a contrastare il portatore di palla. Era l’ultimo giocatore in fase di non possesso ed il primo impostatore di gioco in fase di possesso. Le due fasi venivano effettuate in maniera straordinaria, chi non ne conosceva la complessità credeva fosse facile, elementare ed invece dietro c’era una tecnica, uno studio dei minimi particolari incredibile.
Non era dotato di eleganza, Scirea su questo aspetto era decisamente superiore, ma aveva un furore agonistico senza eguale e questo gli avversari lo percepivano, lo capivano e lo rispettavano. I contrasti erano il suo punto forte, quando entrava in scivolata lo faceva con una tale energia che lasciava attoniti gli avversari ed i suoi compagni capivano durante ogni gara di avere un leader in squadra. Importante la sua lettura del gioco, sapeva sempre prima cosa sarebbe successo, il migliore anche senza palla grazie ad un’intelligenza tattica più unica che rara, difficilmente un avversario riusciva a capire prima di lui le mosse, Baresi anticipava tutti e non era raro vederlo uscire per portare palla con una velocità impressionante, sprezzante del pericolo che avrebbe potuto arrecare perchè sicuro dei suoi mezzi.
Il ritiro
Franco Baresi si ritira all’età di 37 anni alla fine della stagione1996/97. Durante la sua gloriosa carriera sono pochissimi i trofei che non è riuscito ad alzare. Nel suo personale palmares troviamo 6 scudetti, 3 Champions League, 2 Coppe Intercontinentali, 4 Supercoppe Europee, 4 Supercoppe Italiane, 2 scudetti in Serie B ed 1 Mitropa Cup.
La fascia da capitano indossata per 15 anni venne consegnata a Paolo Maldini ed in occasione del suo addio il Milan organizzò una partita celebrativa in suo onore che venne giocata il 28 ottobre del 1997 a San Siro.
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Lazio: nuovo stadio? Parla Giovanni Malagò
Nuovo Stadio della Lazio: Un Sogno al Flaminio
Presidente del CONI, Giovanni Malagò, ha rilasciato dichiarazioni significative riguardo a due tematiche di rilevanza nazionale nel mondo dello sport italiano: il progetto per il nuovo stadio della Lazio e il dibattito in corso sull’Authority nel calcio.
Durante la presentazione della Coppa del Mondo di softball, Malagò ha espresso il suo sostegno affettivo per il progetto del nuovo stadio della Lazio.
Pur ammettendo di non aver visionato il progetto in dettaglio, ha sottolineato la sua inclinazione a favore della realizzazione di una struttura dedicata alla squadra biancoceleste. “Sono un grande tifoso affinché la Lazio possa avere il suo stadio al Flaminio“, ha dichiarato, rimarcando così il suo sostegno alla causa.
Le parole del presidente del CONI rafforzano ulteriormente l’entusiasmo e l’interesse intorno alla possibile costruzione di una nuova casa per la squadra capitolina, confermando l’importanza del progetto non solo per i tifosi, ma anche per il panorama sportivo italiano.
Authority nel Calcio: Apertura al Dialogo
Malagò ha anche affrontato il tema dell’Authority nel calcio, evidenziando un’apertura al dialogo e alla discussione costruttiva. Pur evitando di confermare o smentire eventuali controproposte in fase di elaborazione, ha sottolineato l’importanza di considerare tutte le prospettive e di avviare un dialogo costruttivo su questo tema controverso.
Le sue parole riflettono un atteggiamento prudente ma aperto verso possibili sviluppi nel dibattito sull’Authority nel calcio, suggerendo la volontà di esaminare attentamente le proposte e di lavorare verso soluzioni che possano beneficiare l’intero panorama calcistico italiano.
In conclusione, le dichiarazioni del Presidente Malagò evidenziano il suo impegno verso lo sviluppo e il miglioramento dello sport italiano, con particolare attenzione a questioni cruciali come la costruzione di nuove infrastrutture sportive e la governance nel calcio.
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Bologna, possibile rinvio parata Champions: rischio ordine pubblico
A Bologna manca sempre meno alla festa per la qualificazione in Champions League. La parata potrebbe però slittare nel tempo ed essere posticipata.
Dopo ben 6o anni il Bologna torna a giocarsi la Champions League. Un traguardo storico che verrà festeggiato insieme ai compagni e tifosi nella parata organizzata dal club. Festeggiamenti che durano già da giorni e che non sembrano intenzionati a essere fermati.
Non dovrebbe però svolgersi come da previsione al fischio finale dell’ultimo match casalingo, contro la Juventus. La festa dovrebbe rimanere all’interno del Dall’Ara e non come previsto allungarsi anche fuori con la parata fino a Piazza Maggiore.
A causa dell’orario proibitivo (Bologna–Juventus si gioca lunedì sera) e della possibilità di un elevato rischio di ordine pubblico, le autorità dovrebbero spostare la festa con i tifosi a mercoledì 22 maggio nel tardo pomeriggio.
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