Europa League
“Belli ciao” la cronistoria del day after di Leverkusen-Roma
Sconfitta e sfottuta. La ricostruzione degli sfottò (social e non solo) che il Bayer Leverkusen (e non solo) ha rivolto alla Roma.
Roma vicina all’impresa, ma non basta
“Una mattina mi sono alzato e ho trovato l’invasore“. Che, per una volta, non sono i tedeschi. E’ quello che deve aver pensato il Bayer Leverkusen, dopo che la Roma è andata a venti minuti dall’essere la prima squadra a espugnare la BayArena in questa stagione.
Una sensazione di latente fastidio, evidente sin dall’iniziale vantaggio firmato Paredes. Probabilmente non si aspettavano neppure di andare sotto di un gol, considerato che nei giorni antecedenti alla partita erano state promulgate le informazioni per la finale di Dublino, figuriamoci di due.
Una certezza di superiorità corroborata dalla vittoria dell’andata, ma che ha portato i tedeschi a giocare il ritorno quasi con spocchia. E, come spesso accade, quando una squadra approccia con sufficienza a un match è difficile raddrizzare l’inerzia di una partita storta.
Il focus non è un interruttore, che può essere acceso o spento a comando, e l’autogol di Mancini deve essere stato accolto dalla squadra di Xabi Alonso come una sorta di liberazione. Liberazione del proprio territorio, del proprio stadio, che una squadra percepita come ostile (straniera) stava occupando tentando di porre fine a quell’egemonia calcistica che da 48 partite li faceva sentire invincibili.
Mai più Neverkusen, ma la storia non si cancella
Tutto è cominciato con l’esultanza del Bayer Leverkusen alla qualificazione della Roma a discapito del Milan nei quarti di finale. Poi la gara d’andata, vinta due a zero dai tedeschi allo Stadio Olimpico seppur con qualche inaspettato patema, che ha conferito ai teutonici ulteriore consapevolezza nei propri mezzi tecnici.
Poi il ritorno, approcciato come una pura formalità e rischiato di trasformarsi in un incubo. Le granitiche certezze di una squadra prima incrinate, poi sfregiate e infine sul punto di crollare come un castello di carte. E il Bayer Leverkusen ha dimostrato, ancora una volta, che saper vincere è un’arte e che è ancora più importante di saper perdere perché sono più quelli che perdono che quelli che vincono.
Al Leverkusen il soprannome (ben poco edificante) Neverkusen ha pesato come un macigno e la frustrazione accumulata negli anni è esplosa in una dimostrazione di puerile arroganza, che non collima con l’espressione calcistica quasi aristocratica che spesso si vede in campo. Questo è il motivo principale per cui squadre storicamente non abituate a vincere crollano dopo una singola stagione di gloria.
E il comportamento di Frimpong, andato a stuzzicare Svilar dopo l’autogol che ha accorciato le distanze e che ha litigato praticamente con tutti al momento del cambio, esemplifica la condizione di chi non riesce a godersi una vittoria in quanto troppo spaventato dall’idea della sconfitta. E “Bella Ciao“, sparata a tutto volume dal DJ dello stadio, a fine partita ricorda la musica techno uscita dalle casse di San Siro dopo lo scudetto dell’Inter.
Europa League
Atalanta: quando la Roma scartò Lookman
Il retroscena di quando la società giallorossa scartò l’attaccante nigeriano, assoluto protagonista della finale di Europa League vinta dall’Atalanta.
Giovedì scorso l’Atalanta è arrivata per la prima volta sul tetto d’Europa. La vittoria per 3-0 sul Bayer Leverkusen ha visto come indiscutibile mattatore Ademola Lookman. La sua tripletta è entrata di diritto nella storia dell’Europa League ed ha regalato ai nerazzurri una gioia che resterà indelebile nella memoria dei tifosi.
Eppure, non più tardi di due stagioni fa, l’attaccante nigeriano avrebbe potuto prendere una strada diversa da quella di Bergamo. Sempre in Italia, ma decisamente più al sud. Verso la capitale.
Come racconta Marco Juric su La Repubblica, nell’aprile del 2022 la Roma affrontava il Leicester nella prima delle due gare di semifinale di Europa League. Al termine della gara d’andata (terminata 1-1) José Fontes, all’epoca scout dei giallorossi, recapitò allo staff tecnico romanista un report sul centravanti africano nel quale evidenziava tutto il suo scetticismo.
“Senso posizionale medio, scarsa capacità di anticipo dopo aver valutato e preso decisioni dopo aver ricevuto il pallone. In fase difensiva è elementare in termini di comprensione del gioco. Un giocatore su cui ho delle riserve sulla sua mentalità competitiva, sulla sua fiducia e sulla capacità di esibirsi sotto pressione. È molto incostante nelle sue prestazioni. Ci sono soluzioni migliori a nostra disposizione e non consiglierei di ingaggiarlo.”
Questa la relazione di José Fontes su Lookman, all’epoca attaccante del Leicester. L’estate successiva si trasferirà all’Atalanta, quella stessa Atalanta che tre giorni fa ha alzato al cielo l’Europa League grazie ai tre gol della punta nigeriana.
Europa League
Atalanta, Papu Gomez elogia Gasperini: “Nessuno merita questo trofeo quanto te”
Atalanta, anche il Papu Gomez si accoda ai complimenti inviati alla Dea per la conquista dell’Europa League. L’argentino ha parole al miele soprattutto per Gian Piero Gasperini.
Non si arresta la gioia dell’ lAtalanta per la conquista dell’Europa League. I nerazzurri hanno centrato il loro primo alloro continentale.
Il percorso della Dea ha vissuto i suoi albori quando, tra le sue fila, militava il Papu Gomez, nella squadra dove, tra gli altri, giocava anche gente come Ilicic.
Il fantasista argentino ha usato Instagram per elogiare il tecnico dell’impresa, Gian Piero Gasperini, oltre a tutto l’ambiente Atalanta.
“Nessuno merita questo trofeo più di te. Ha portato il tuo calcio per tutta Europa e non hai mai smesso di credere nella tua idea. Ci hai fatto crescere e cambiare mentalità. Grazie Gasp, complimenti campioni”.
Europa League
Xabi Alonso: “L’Atalanta è una squadra coraggiosa, per affrontarla ci vuole un grande sforzo”
Il tecnico del Bayer Leverkusen Xabi Alonso, ha parlato ai microfoni di TNT Sports dopo il match perso in finale di Europa League contro l’Atalanta.
Di seguito le parole del tecnico spagnolo del Bayer Leverkusen Xabi Alonso, rilasciate a TNT Sports, dopo la finale di Europa League, persa contro l’Atalanta:
“Non siamo riusciti a far fronte a molte situazioni difficili anche se eravamo preparati perché sapevamo che affrontare l’Atalanta esige un grande sforzo.
Non siamo riusciti a creare le situazioni che ci potessero dare un vantaggio, non siamo riusciti a tornare indietro e riprendere la palla. Non era previsto che accadesse.
L’Atalanta è una squadra molto coraggiosa. A loro non importa l’uno contro uno: quando abbiamo avuto una piccola occasione a campo aperto, loro hanno difeso molto bene.
Non è una cosa che hanno fatto solo quest’anno, lo fanno da molti anni. Normalmente il nostro gioco ci garantisce di trovare le posizioni migliori, ma oggi non ci siamo riusciti. “
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