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L’ex Latina Bedetti “Gabrielloni del Como esempio per i giovani”

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gabrielloni como

Fresco di salvezza Daniele Bedetti, attuale vice-allenatore dello United Riccione in Serie D ed ex vice-allenatore di club quali Vis Pesaro Latina Calcio (entrambe le avventure in Lega Pro con mister Daniele Di Donato). A Daniele Bedetti, jesino doc, abbiamo chiesto un giudizio su Alessandro Gabrielloni, bomber del Como (promosso in Serie A), cresciuto proprio nel settore giovanile della Jesina di cui Bedetti ha fatto parte. “Direi che Alessandro ha coronato il suo sogno personale ma paradossalmente anche quello di molti jesini”, ci fa sapere Daniele Bedetti.

“Erano tanti anni che non si vedeva più un giocatore di Jesi ai massimi livelli. Un ragazzo, Alessandro, che ho visto crescere, nonostante la differenza di età… Ho potuto allenarlo e non allenarlo ai tempi del settore giovanile della Jesina. Ci siamo sempre mantenuti in contatto, anche quando io ero in giro con Di Donato. Ricordo che ci siamo perfino scontrati quando io ero all’Arezzo e lui al Como. Alessandro è rimasto il ragazzo di allora, con grandi doti di tempra e di carattere”.

ALESSANDRO GABRIELLONI (COMO): “UN BOMBER CHE E’ MIGLIORATO TANTO”

“Un ragazzo che non si dà mai per vinto, è migliorato nel tempo anche fisicamente e tecnicamente”, prosegue Daniele Bedetti. “E’ bello per tutti gli jesini vedere un ragazzo di Jesi partire dalla Jesina Calcio (Serie D, ndr) e salire così in alto, realizzando questa incredibile scalata. Tutto ciò senza saltare nemmeno un gradino. Non vedo l’ora di vederlo giocare in campi importanti contro squadre blasonate. Penso saremo tutti lì a fare il tifo per lui, se lo merita davvero. E merita tante altre cose belle”

Daniele, quali sono a tuo avviso i punti di forza di Gabrielloni e gli ingredienti ‘segreti’ che hanno permesso al bomber del Como questa grande scalata? “Sicuramente tempra caratteriale. Ale è un ragazzo con grande carattere, molto forte. Non molla mai. Un giocatore che è partito dal basso, affrontando mille difficoltà. Nella sua evoluzione fisica e tecnico-tattica è naturale che gli allenatori che ha avuto nel suo percorso hanno forgiato anche le altre capacità, soprattutto si è strutturato molto fisicamente. E’ diventato un attaccante importante. L’esperienza, la tecnica raffinata nelle varie categorie, giocando al fianco di calciatori di alto livello”.

Quindi abbiamo chiesto al vice-allenatore United Riccione se vuol dare un consiglio ai difensori che dovranno marcare in Serie A Alessandro Gabrielloni. “Non ti saprei dire. Ale è un uomo d’area di rigore, sente la porta. Negli ultimi anni ha affinato la dote di essere uomo d’area, di essere al posto giusto al momento giusto, aumentando la capacità realizzativa. Soprattutto ha fiuto per i gol pesanti, cosa non da poco per un attaccante al giorno d’oggi. Fermarlo sarà difficile per qualunque difensore. Da parte sua, sarà invece un bel test. Gabrielloni infatti avrà di fronte difensori di caratura internazionale, davvero un bel banco di prova”.

Mister Stefano Belardinelli, ex Jesina e oggi nello staff della Vis Pesaro, ci ha detto che Gabrielloni meriterebbe una chance azzurra, magari nei vari stage. Secondo te il suo è un chiaro messaggio a Luciano Spalletti? “Direi che nessuno avrebbe mai immaginato che un calciatore di Jesi, col suo percorso e alla soglia dei 30 anni (il prossimo 10 luglio, ndr), arrivasse in Serie A. Oggi sognare è lecito, spero davvero per lui la Nazionale possa essere il prossimo step. Gli auguro con tutto il cuore possa indossare un giorno la maglia azzurra. Il suo tragitto calcistico è partito da lontano, è arrivato oggi ad un grandissimo livello. E dunque perché non arrivare ora in Nazionale? Solo il futuro ce lo potrà dire con certezza. Indubbiamente Alessandro ha tutte le carte in regola per poter completare questo suo percorso in maglia azzurra”

GABRIELLONI VS CHEDDIRA: BOMBER A CONFRONTO

Alessandro Gabrielloni vs Walid Cheddira: quali sono secondo te le differenze tra i due attaccanti? Sarebbero compatibili insieme per una coppia d’attacco completamente Made in Marche? “Entrambi due ragazzi che sono partiti dal basso, si sono creati ed evoluti nel tempo”, così l’ex vice-allenatore del Latina Calcio ai nostri microfoni. “Walid Cheddira del Frosinone, in prestito dal Napoli, magari è più un giocatore pratico, meno tecnico di Gabrielloni. Ale è uno che fa giocare anche la squadra. Diciamo che Cheddira è uno che attacca più la profondità, più smaliziato all’interno dell’area di rigore. Ale è invece più un giocatore più funzionale al gioco della squadra.

Potrebbero far coppia? Nulla è impossibile, nel senso sarebbe curioso vedere due marchigiani fare coppia, magari in Serie A. In ogni modo si tratta di due percorsi incredibili, che devono solo alimentare i sogni e le passioni dei vari giovani calciatori. Perché nulla è impossibile, anche partendo dal basso o dai campi di periferia. Due esempi concreti per le nuove generazioni che vogliono coronare il proprio sogno sportivo. Nothing is impossible! Ringraziamo Bedetti (ex Latina Calcio e Vis Pesaro, oggi allo United Riccione) per la disponibilità e professionalità.

Di Donato e Bedetti ai tempi del Latina Calcio

Giornalista marchigiano classe 1989, in oltre 17 anni di giornalismo si occupa di argomenti quali cronaca e sport. Laureato in Economia e Commercio (110 e lode), ha lavorato come telecronista, radiocronista e inviato, rivestendo l’incarico di responsabile ufficio stampa (Jesina Calcio) e collaborando con magazine, settimanali, quotidiani cartacei (Corriere Adriatico) e online. Eletto Professionista dell’anno 2021 Giornalismo Sport & Food a novembre 2021 presso Hotel Principe Savoia Milano, in occasione del prestigioso premio Le Fonti Awards. Ha partecipato negli anni a eventi sportivi come Gran Galà Calcio Serie A Milano, Gran Galà Calcio Serie B, Sport Digital Marketing Festival e Olimpiadi del Cuore di Forte dei Marmi. Nel suo cv un Master Sport – Digital Marketing & Communication del Sole 24 Ore. A marzo 2022 è stato eletto Professionista dell’Anno Comunicazione e Giornalismo Settoriale a Piazza Affari – Borsa Italiana Milano in occasione di Innovation&Leadership Awards. Risulta tra i vincitori del premio ‘Overtime Web Festival 2018’ (miglior articolo sport individuali), si conferma nel 2019 e ottiene il premio giornalistico nazionale Mimmo Ferrara 2019 (menzione speciale all’Odg - Napoli). E’ tra i vincitori del concorso letterario Racconti Sportivi 2019 (Centro Sportivo Italiano – Historica) la cui cerimonia di premiazione si è svolta in occasione della settimana del Salone del Libro di Torino 2019 e al Teatro Arena di Bologna. Si ripete nell’edizione 2020 di Racconti Sportivi. È stato premiato a Maggio 2019 come miglior giornalista under 30 ‘Premio Renato Cesarini 2019’. Nominato tra i migliori 30 millennials d’Italia 2019, vincitore del prestigioso Myllennium Award all’Accademia di Francia a Roma in ambito comunicazione sportiva. A settembre 2019 riceve la menzione d’onore al Premio Letterario Città di Ascoli Piceno. Ha all’attivo interventi e docenze in giornalismo e comunicazione in università e master (Roma, Bologna, Ancona, Macerata). A luglio 2020 viene premiato dal Ministro Sport Vincenzo Spadafora al Myllennium Award 2020 (Accademia di Francia – Villa Medici), alla presenza del Presidente Coni Giovanni Malagò, e ottiene il premio speciale di migliore giornalista giovane al Premio Cesarini ad agosto 2020. A Torino vince sempre nel 2020 il Premio Giovanni Arpino - Inedito dedicato alla letteratura sportiva. Vincitore del titolo di miglior blogger sportivo 2020 (Blog dell’Anno 2020) e del premio di giornalismo sportivo Simona Cigana 2020 (Friuli Venezia Giulia). Vince il Premio Giornalismo Internazionale Campania Terra Felix 2021 (sezione web), anche la menzione speciale al Premio Internazionale Città di Sarzana e al Premio Santucce Storm Festival sempre in ambito storytelling sportivo. Premiato al festival Nazionale del Giornalismo e Racconto Sportivo 2023 e al premio giornalismo internazionale Campania Terra Felix 2023. Autore del libro Happy Hour da fuoriclasse al Bartocci. E’ giornalista Giudice del programma King of Pizza 2022 (Sky Canale Italia - talent-show cucina gourmet). Il suo blog principale è www.danielebartocci.com Ha vinto anche il Premio Pizza d'oro 2022 (giornalismo - evento World Masterchef Milano Marittima) e il premio miglior giornalista giovane 2023 (Teatro dell'Aquila - Fermo - Premio R.Cesarini 2023). Eletto blogger dell'anno 2022 (Blog dell'Anno). Ha ricevuto il riconoscimento (food storytelling) a Excellence Food Innovation (Stadio Olimpico Roma - Cucina della Nonna), confermato tra i migliori professionisti horeca anche per il 2023 (BarAwards 2023). Vincitore del premio 100 Eccellenze Italiane alla Camera dei Deputati (food) e Food and Travel Awards 2022.

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Esclusiva CS, Max Cavallari (Fichi d’India): “L’Inter arriverà tra le prime tre”

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Max Cavallari

Intervistato ai nostri microfoni, Max Cavallari, componente dello storico del duo “I Fichi D’india”, ha parlato della sua Inter e le antagoniste del campionato.

Giovedì 29 Agosto è stata una serata memorabile a Ladispoli, sul litorale romano, fatta di tante risate. Max Cavallari ha dato vita ad un grande spettacolo, utilizzando i suoi cavalli di battaglia. Non poteva poi mancare un ricordo speciale all’amico di una vita, Bruno Arena, anche ai nostri microfoni.

L’intervista esclusiva a Max Cavallari

Max Cavallari

Al termine dello spettacolo, il comico ha voluto confermare, anche ai nostri microfoni, quanto la sua squadra del cuore abbia fortificato un sodalizio con l’amico Bruno: durato più di venti anni.

Due amici fraterni, un’unica fede: “La canzone che ho cantato sul palco (Da soli mai), era anche per lui. Io e Bruno siamo da sempre stati interisti. Siamo sempre stati i “Fichi d’Inter”, anche se lui andava più volte allo stadio rispetto a me. Quest’anno proverò ad essere più presente.”

Riuscirete a confermare la seconda stella? 

“Quest’anno sarà dura. Altre squadre, per esempio il Napoli, si sono mosse bene. Aurelio De  Laurentiis si è comprato tutti, ha speso un capitale e siamo tutti un po’ spaventati (ride ndr). Comunque l’Inter è un’ottima squadra, arriveremo almeno tra le prime tre.”

Oltre al Napoli, quale squadra pensi sia da tener d’occhio?

“Oltre al Napoli la squadra da tener d’occhio è la Juventus. E’ forte, ha un buon organico e si sta riprendendo con Thiago Motta in panchina.”

Il calcio in generale: “Nel calcio oggi sembra esserci cattiveria. Oggi se fai una battuta sul pallone è peggio di farla sulla politica e non va bene, dovrebbe tornare ad essere più vero. Più magnesio che calcio.”

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ESCLUSIVA CS – Battisti: “Questo è l’anno zero per il Roma City”

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Le interviste, Alessandro Battisti, direttore sportivo del Roma City

Oggi, alla seconda giornata dell’evento ADICOSP di chiusura del calciomercato, abbiamo incontrato Alessandro Battisti, il nuovo direttore sportivo del Roma City.

Quest’estate l’annuncio: Alessandro Battisti, ex ds del Mantova, passa al Roma City. Dopo un’estate di intenso lavoro a Riano, dove ha sede l’incredibile centro sportivo del club, Battisti si appresta a chiudere la sua prima sessione di calciomercato nel nuovo club.

Lo abbiamo incontrato all’evento romano, organizzato da ADICOSP, che come di consueto chiude la sessione estiva del calciomercato. Ecco cosa ci ha raccontato sul progetto del Roma City e dell’importanza di dare maggiore spazio ai giovani.

Roma City, Alessandro Battisti

L’intervista ad Alessandro Battisti, direttore sportivo del Roma City

Raccontaci un po’ il tuo esordio da nuovo direttore sportivo del Roma City e l’impatto con il nuovo centro sportivo.

“È un centro sportivo fantastico, una società di spessore che ha una visione che a me piace e che consiste nel fair play, nella valorizzazione dei giovani. Stiamo cercando di metterla in pratica, mettendo su una squadra molto giovane, in un girone difficilissimo. È stata una scelta del presidente quella di partecipare al girone F, che è uno dei più difficili. Vogliamo confrontarci con le realtà più blasonate. Questo è l’anno zero per il Roma City”.

Il vostro obiettivo è quello di scalare le gerarchie…

“Sai, vincono 9 squadre su 168: è difficilissimo. Poi noi siamo in un girone veramente competitivo. Sicuramente il nostro obiettivo è quello di crescere e di costruire, e quando si cresce bisogna avere intuizione, idee e tempo. Siamo contenti di quello che stiamo facendo. Quando fai una squadra giovane è sempre un’incognita: i giovani hanno bisogno di fiducia, autostima. Ma siamo contenti perché puntiamo in alto”.

Sei soddisfatto del mercato del club?

“Sì, sono contento perché ho trovato un allenatore che ha grande esperienza e qualità, ed è molto bravo a lavorare con i giovani. Insieme a Maurizio, il mister, siamo soddisfatti del lavoro che stiamo facendo e consapevoli che quando inizi un percorso c’è tanto da lavorare”.

Se tu potessi scegliere un giovane a tuo piacere da portare al Roma City chi sceglieresti?

“Ce ne sono tantissimi… Sceglierei un ragazzo che ho già avuto due anni fa al Mantova, ora a Verona, e che per me è uno giovani pù forti che ci sono: Ghilardi, difensore centrale classe 2003, che è fortissimo secondo me. Ovviamente stiamo parlando di fantacalcio.

Non ti faccio altri nomi ma faccio una considerazione: secondo me dobbiamo iniziare a fiducia ai giovani, dobbiamo iniziare a farli crescere. Perché non è possibile che, su 10 giocatori che stiamo prendendo, 10 sono stranieri.

Io credo che l’Italia, con tutte le problematiche che ha, non possa essere una nazione che non fa crescere i giocatori. Bisogna avere coraggio, visione e idee. Per me i giovani in Italia ci sono e sono forti: manca solo il coraggio di farli giocare. Bisogna andarli a cercare: dove? Anche nelle categorie inferiori”.

Ieri qui all’Hilton si parlava del fatto che in Italia i giovani sono relegati alla Primavera: pensi che sia una buona idea lanciare subito i giovani in Prima Squadra?

“Tante nazioni hanno le seconde squadre e se li crescono in casa. Qui magari vanno a giocare in prestito. Purtroppo noi siamo abituati a fare una differenza tra giovani e vecchi: dovremmo fare la differenza tra forti e scarsi. Bisogna smetterla di “usare” i giovani, se un giocatore è bravo deve giocare.

Ma capisco anche qual è la difficoltà: oggi in Italia, se gli allenatori sbagliano due partite vengono esonerati. Allora l’allenatore preferisce partire con una squadra d’esperienza ed evitare la probabilità, almeno all’inizio, di perdere partite e di essere esonerato.

Quest’anno, noi del Roma City, abbiamo meno vecchi (over) dello scorso anno, malgrado siano cambiate le regole. Questo significa che crediamo nei giovani e lo dobbiamo dimostrare.

Dovrebbe essere così a partire dalle categorie superiori. Vent’anni fa, tu andavi a vedere la finale dello Scudetto Primavera e di quei 22 giocatori, l’anno successivo, 10-15 giocavano titolari tra Serie A e Serie B; oggi vai a vedere una finale della Primavera e dei 22 che giocano se ne trovi uno che gioca titolare in Serie A è un miracolo. Questo vuol dire che qualcosa non va”.

Quest’anno al Roma City c’è qualche giovane che si sorprenderà?

“Ce ne sono tanti (ride)”.

Credi più nelle seconde squadre o nelle esperienze all’estero, per i giovani?

“Anche in questo, la Juventus è stata una capostipite: anche prima di fare la seconda squadra già mandava i giovani a giocare in Serie B all’estero. Per me è giusto: i giovani devono giocare. Poi che giochino nelle seconde squadre o vadano all’estero in prestito in campionati anche minori… I campionati primavera sono belli, però devono essere formativi, però i giovan più grandicelli devono giocare nelle prime squadre”.

Qual è la tua opinione sul calciomercato della Roma di quest’estate, anche per quanto concerne i nuovi giovani arrivi?

Io penso che la Roma, come dice il suo allenatore, abbia bisogno di gente che corre e che ha un motore diverso rispetto a quello che abbiamo avuto in questi ultimi anni.

Io non conosco molto bene i giocatori che hanno preso, a parte Soulé che ha giocato 4 anni fa a Mantova nella Primavera Under 23. C’erano Soulé, Miretti, De Winter: giocatori che oggi giocano in Serie A o all’estero. Quando vidi quei giocatori lì mi emozionai, perché all’epoca erano ragazzini che giocavano in una maniera incredibile.

Mi auguro, essendo anche tifoso della Roma, che questi giocatori possano fare al caso nostro”.

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ESCLUSIVA CS – Candela: “De Rossi è l’uomo perfetto. Contro Cagliari ed Empoli devi fare almeno 4 punti”

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Candela

Esclusiva Calciostyle – Ai nostri microfoni ha parlato Vincent Candela, campione del Mondo con la Francia nel ’98 e campione d’Italia con la Roma nel 2001.

Direttamente dall’evento di Calciomercato all’Hotel Hilton EUR La Lama è intervenuto ai nostri microfoni Vincent Candela, ex giocatore francese con un passato in Italia tra Roma, Udinese e Siena. Proprio nella Capitale è diventato un beniamino della tifoseria, rimanendo legato in maniera assoluta ai colori giallorossi.

Candela si è soffermato appunto sulle ultime vicende in casa Roma, dal mercato all’inizio turbolento della formazione allenata da Daniele De Rossi.

Candela

Candela, le sue parole

Cosa ne pensi della situazione in casa visti i recenti eventi che hanno coinvolto De Rossi e diversi calciatori giallorossi?

“É un qualcosa in cui non sono dentro e che preferisco non giudicare. Penso che nella Roma ci sia stata un pò di confusione dovuta alla questione legata a Dybala, che in un primo momento doveva andare via dal club capitolino mentre poi alla fine è rimasto.

Tutta questa situazione non ha aiutato mister De Rossi , che a mio modo di veder è la persona giusta per questa Roma, visto che ha fatto molto bene con i giallorossi nonostante non abbia conquistato la qualificazione in Champions League la scorsa stagione.

Quello che è successo al tecnico ex Spal è normale, visto che questo è da considerare un inizio dell’avventura del mister romano alla guida del club giallorosso. Ed è normale che ci siano delle difficoltà come ce ne saranno altre in futuro. Per me al momento De Rossi rappresenta un nuovo inizio per la Roma vista la sua conoscenza e le sue capacità in ambito calcistico”.

Un giudizio su questo inizio di stagione della Roma che ha collezionato solamente un punto in due partite?

“Come ho già detto in precedenza la situazione legata a Dybala non ha aiutato De Rossi e la squadra a giocare al meglio, e forse la società poteva fare qualcosa in più. Questa situazione però non è una scusante, perchè una squadra come la Roma contro Cagliari e Empoli deve fare almeno 4 punti. Ora però bisogna ripartire e lavorare con i vari calciatori per cambiare qualcosa”.

Un parere sul nuovo acquisto della Roma Kevin Danso?

“Si tratta di un calciatore che fino ad ora ha giocato in Ligue 1 con i Lens, quindi in un campionato diverso, molto più fisico e meno tattico. É un tipo di difensore veloce che può servire alla Roma visto che mancano calciatori rapidi nel reparto arretrato, staremo a vedere se starà al passo con gli schemi di mister De Rossi“.

Un parere su Dovbyk?

“Dovbyk ha fatto bene l’anno scorso nel Girona ed è un centravanti d’area di rigore che bisognerà sfruttare con tanti palloni e non lasciarlo solo a fare reparto”.

Kone sarebbe il nome giusto per rinforzare il centrocampo giallorosso?

“Secondo me anche al centrocampo della Roma manca un pò di velocità e che serva semplicemente un calciatore veloce da affiancare o a Paredes o allo stesso Cristante visto che manca dinamismo”.

 

Intervista in collaborazione con Alessandro Aglione

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