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Lazio, il futuro di un calciatore appare incerto

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Lazio

Secondo quanto emerso nelle ultime ore, un calciatore non sarebbe così c0nvinto di proseguire la sua avventura con la Lazio durante le prossime stagioni.

Lazio, chi è il calciatore

Lazio Kamada

Il calciatore giapponese della Lazio Daichi Kamada al momento non è sicuro di proseguire la sua avventura in biancoceleste  durante le prossime stagioni.

Il calciatore arrivato dall’Eintracht durante questa finestra di mercato non ha ancora dato conferme relative alla prosecuzione del contratto con scadenza fissata al 30 maggio.

Il contratto del calciatore nipponico scadrà il 30 maggio e ci sarebbe la possibilità di rinnovare per altre due stagioni ma al momento tutto appare estremamente in bilico.

Uno dei fattori che potrà contribuire alla presenza di Kamada ancora nella Lazio è il nuovo mister Igor Tudor che ha dato un iniezione di fiducia al calciatore schierandolo più volte titolare.

Secondo quanto riportato da Il Corriere Dello Sport inoltre il calciatore asiatico è cercato anche da diversi club di Premier League e Bundesliga tra cui il Crystal Palace e il Borussia Monchengladbach.

Al momento la situazione rimane da monitorare ma non è da escludere che Kamada si legherà ai biancocelesti.

Serie A

Lazio, Lotito: “Luis Alberto porti i soldi che vogliamo, Kamada se vuole restare si dimostri serio”

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lazio

Il presidente della Lazio, Claudio Lotito, ha parlato ai microfoni de “Il Messaggero”, facendo il punto della situazione sul caso Luis Alberto e non solo.

Lazio, le parole di Lotito

Lazio

Di seguito le parole del presidente della Lazio Claudio Lotito, rilasciate ai microfoni de Il Messaggero relative alla situazione legata a Luis Alberto e non solo:

Luis Alberto 

“Sta facendo tutto lui. Ha un contratto per altri 4 anni. Se vuole andare via, deve portare i soldi che vogliamo. Di certo non lo diamo gratis come ha paventato lui pubblicamente.

Una società quotata in borsa potrebbe chiedere i danni per questo”. Il calciatore spagnolo ha un accordo con l’Al Duhail per un ingaggio da otto milioni di euro netti a stagione:

l’offerta da undici milioni presentata alla Lazio è ritenuta troppo bassa, Lotito ne chiede 15 di milioni anche perché il 25% della cifra incassata andrà al Liverpool“.

Discorso diverso per Daichi Kamada:

“Ha detto di voler restare, ora deve dimostrare di essere serio”. In scadenza di contratto, l’ex Eintracht Francoforte fino a fine mese può esercitare l’opzione per far scattare altri due anni di contratto.

Infine da parte di Lotito sono arrivate rassicurazioni sul futuro di Tudor: 

“Fino a ieri non ci avevo parlato, lo avevo solo visto sabato insieme alla squadra. Il tecnico ha un contratto fino al 30 giugno 2025, non c’è quindi nessuna urgenza di un rinnovo e non mi ha detto che se ne vuole andare o abbia titubanze a proseguire il rapporto”.

Chiosa finale sullo stato di salute della Lazio:

“Il 31 maggio vi accorgerete quando sta bene la Lazio, in attivo di 35 milioni sul bilancio, con un patrimonio netto positivo”.

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Serie A

Verona, Baroni: “La nostra è stata una corsa contro il tempo”

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baroni Hellas Verona

Baroni ha parlato al termine della gara casalinga pareggiata con l’Inter, che ha concluso un campionato sorprendente del Verona.

Nonostante i tantissimi cambiamenti portati dal mercato invernale e che non lasciavano presagire nulla di buono, Baroni e i suoi uomini sono riusciti a salvarsi con largo anticipo. Impresa sottolineata dalla grande festa dei tifosi nel corso della partita con l’Inter.

Di seguito le parole di Baroni ai microfoni di Dazn.

SULLA SALVEZZA E SUI TIFOSI – “Delle difficoltà ci sono state, inutile nasconderlo. Abbiamo cambiato tanto, imbarcando sedici nazionalità diverse e la maggior parte di questi giocatori non aveva giocato in Serie A. Ci siamo rimboccati le maniche, oggi avevo chiesto una prestazione importante. L’attenzione spesso è su quelli che non giocano, abbiamo aggredito l’Inter andando sempre alti. Sono contento per i ragazzi, ma devo fare un elogio anche ai nostri tifosi: non è scontato che ti restino vicino nelle difficoltà. Oggi è stata una festa, ma volevo che fosse dopo la partita per dare ancora emozioni alla nostra gente”.

Hellas Verona, Baroni

SUL FUTURO – “Sono ambizioso, questo lavoro non lo puoi fare se ti accontenti, devi sempre alzare l’asticella e metterti in discussione. Ci sarà il tempo di sedersi con la società e fare le valutazioni, ora dobbiamo festeggiare perché la squadra ha fatto un grandissimo girone di ritorno con idee, non mollando mai, questo dà merito al lavoro che abbiamo fatto tutti insieme”.

SUI TANTI CAMBIAMENTI A STAGIONE IN CORSO – “La nostra è stata una corsa contro il tempo, non voglio dimenticare i ragazzi che hanno lavorato con me nel girone d’andata. Abbiamo dato delle linee guida, la squadra si è messa a disposizione, abbiamo dato una identità forte. In queste situazioni devi essere chirurgico, abbiamo trovato delle soluzioni e la squadra ci ha seguito, questa è la cosa più gratificante. Siamo contenti di aver fatto un ottimo lavoro con lo staff, grazie alla disponibilità dei ragazzi e alla società, è stato un bel viaggio. Adesso dobbiamo guardare avanti”.

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Serie A

Udinese, Cannavaro: “Sapevo che non era impossibile”

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Cannavaro

Cannavaro ha parlato dopo la vittoria in trasferta contro il Frosinone, che ha permesso all’Udinese di salvarsi condannando la squadra di Di Francesco.

Di seguito le dichiarazioni rilasciate a Sky Sport dall’allenatore dell’Udinese, Fabio Cannavaro.

SULLA SALVEZZA  – “Dal primo giorno che sono arrivato sapevo che era molto difficile, ma come ha detto Capello non impossibile. Abbiamo lavorato tanto, era una squadra in emergenza dal primo giorno, non è stato facile per tanti aspetti. Hanno dato tutto da quando siamo arrivati noi, sono stati bravi e non hanno mollato nulla, questo è il calcio e retrocede una squadra che quando ci giochi contro ti mette in difficoltà. Dispiace vedere retrocedere una squadra così”.

SUL MOMENTO DECISIVO – “Io già da Bologna avevo capito che questa era una squadra con dei valori. Certo, la difficoltà nel giocare in casa era evidente, però già da Bologna si vedeva che, quando preparavi le partite, i ragazzi erano super motivati e avevano una forza interiore non comune. La partita di Bologna mi ha dato la consapevolezza di poter lavorare su certi concetti, di essere entrato nella testa dei giocatori“.

SUL FUTURO – “Il contratto era per cinque partite. Io quando ho accettato me la sono giocata, sapevo che era complicato entrare, perché ho fatto tante esperienza all’estero, che per tanti non valgono ma mi hanno fatto crescere come allenatore. C’è stata un’esperienza negativa in Serie B, me la sono giocata: ho accettato questo compito con difficoltà, ma è stata semplice perché ho trovato una società che mi ha messo a disposizione tutto”.

SU COSA HA LAVORATO – “La cosa su cui abbiamo dovuto lavorare di più è stata la testa, sono giocatori che non devono essere in quella posizione di classifica. Però anche oggi avevo cinque titolari fuori, tre in panchina che al massimo mi garantivano mezz’ora. È stata un’emergenza continua, oggi Davis ha giocato da infortunato, l’avrei dovuto cambiare dopo due secondi”.

CANNAVARO SUI GIOCATORI – “Brenner, Davis… Ma perché erano infortunati, la situazione anche prima non era facile. Per un allenatore quando mancano gli attaccanti è dura per chiunque. Però mi sono piaciuti, la gestione della palla era cresciuta: i gol sono arrivati tutti su situazioni su cui abbiamo lavorato. Sono soddisfatto per come abbiamo lavorato”.

Cannavaro

NON SEMBRA FELICE – “Sono felice, ma sono quaranta giorni che siamo stati chiusi nello stadio e forse ancora non ho realizzato”.

SU QUEST’ESPERIENZA – “È una crescita come allenatore, sono sempre stato abituato ad avere squadre votate all’attacco per vincere dei campionati, l’esperienza di Benevento mi è servita tanto per capire un calcio diverso. Prima ero meno esigente, ora lo sono di più: a certi livelli è giusto esserlo. A volte ho dovuto chiudere gli occhi, perché era il momento di farlo. È stata una gestione non facile, fortunatamente è andata bene”.

CANNAVARO SUL RINNOVO – “Io dovevo pensare a questo, da domani pensiamo ad altro. Avevo l’obiettivo unico della salvezza dell’Udinese, poi ci penseremo. Queste cinque partite sono state molto intense, ho visto dei ragazzi che ti davano tutto, che volevano apprendere, non retrocedere. Questo è fondamentale”.

SE ALLENARE UN GRUPPO CON POCHI ITALIANI LO HA AIUTATO – “È normale che, quando la vivi da straniero, la vivi diversamente. E la comunicazione non è facile: loro avevano paura di giocare da dietro, di occupare gli spazi, di andare in avanti. Non è stata facile sbloccarli sotto quel punto di vista, ho cercato di fargli capire che è giusto provare a fare certe cose, quando hai giocatori di qualità, altrimenti le partite non le vinci. Sono stati bravi”.

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