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All Eyes On Me – il focus sull’11° turno di Premier League

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All Eyes On Me

Nuovo appuntamento con All Eyes On Me, la rubrica di Calcio Style dedicata alla Premier League. Di seguito il resoconto dettagliato dell’undicesima giornata del campionato più seguito al mondo.

Il fascino unico emanato, unito alla perenne scia d’entusiasmo che pervade ogni stadio, confluisce in una commistione di spettacolo, ardore e qualità che conferisce a questo torneo l’aurea di lega paradisiaca in cui solamente i migliori interpreti del gioco possono essere o diventare i protagonisti.

Undicesimo turno: City a valanga, cadono Arsenal e Tottenham. Passa lo United all’ultimo respiro

All Eyes On Me

MANCHESTER CITY 6-1 BOURNEMOUTH (30′ Doku, 33′, 83′ B.Silva, 37′ Akanji, 64′ Foden, 74′ Sinisterra, 88′ Aké)

La Premier League ha un nuovo padrone: il Manchester City. Continua a vincere e giocare con consapevolezza il meraviglioso undici di Guardiola che regala ai propri tifosi l’ennesimo pomeriggio di calcio visionario. Nel match dell’Etihad non c’è mai storia, troppo di basso tenore l’attuale livello del Bournemouth per provare solamente ad impensierire gli avversari e riuscire quantomeno a limitare uno scatenato Jeremy Doku.

L’esterno belga dispensa gol, uno, quello che sblocca il match, e assist, quattro, anche se nel caso della rete di Akanji calcia, di fatto, in porta. L’ex Rennes, la cui ultima esultanza in Premier risaliva al 19 settembre contro il West Ham, contribuisce così al 22esimo successo interno consecutivo per i Citizens in tutte le competizioni, spalancando la porta a turno a Bernardo Silva, anche lui a secco dal match con gli Hammers, e Foden, alla quarta gioia personale consecutiva ai danni del Bournemouth. Gli Sky Blues tornano,inoltre, ad essere il miglior attacco del campionato con 28 gol fatti.

Dopo il 2-1 a favore ottenuto nello scontro diretto con il Burnley, e l’1-2 subìto per mano del Liverpool in Coppa di Lega al termine di una gara encomiabile, le Cherries sprofondano nuovamente nell’oblio, anche se, e questo va riconosciuto, non sono questi gli incontri in cui i  ragazzi di Iraola sono chiamati a dover far punti.

TOTTENHAM 1-4 CHELSEA (6′ Kulusevski, 35′ (rig.) Palmer, 75′, 94′, 97′ Jackson)

Match romanzesco quello del monday night tra Tottenham e Chelsea. Cinque gol segnati, cinque gol annullati, due espulsioni e tre infortuni in uno dei derby di Londra più emozionanti degli ultimi anni.

Gli Spurs perdono in un solo colpo imbattibilità, primato, Romero e Udogie, uno per rosso diretto in seguito ad un intervento killer ai danni di Enzo Fernandez nel cuore dell’area, l’altro per doppia ammonizione per fallo tattico su Sterling. Postecoglu dovrà fare a meno nelle prossime settimane anche di Van de Ven, problema al tendine del ginocchio, e Maddison, dolore alla caviglia, usciti contemporaneamente al 46′ del primo tempo.

Al contrario di quanto indichi il finale. la gara si era messa in discesa per i padroni di casa con il mancino di Kulusevski deviato da Colwill ed il possibile 2-0 annullato a Son per pochi centimetri di fuorigioco, ma gli episodi questa volta hanno giocato a sfavore.

Ad ogni modo i bianchi di Londra hanno davvero poco da rimproverarsi: seppur in doppia inferiorità numerica restano in partita praticamente fino alla fine affidandosi ad un super Vicario, ennesima prestazione sopra le righe, e al subentrato Dier a cui viene cancellato il 2-2 all’80’ questa volta per questione di millimetri.

Può godersi il colpaccio invece il Chelsea del grande ex Pochettino che inizia a recuperare punti, calciatori e fiducia. Dopo il brusco stop interno con il Brentford ed il 2-0 a favore in Coppa di Lega contro il Blackburn i Blues si rilanciano alla grande spingendo per ben sette volte il pallone alle spalle di Vicario, tre delle quali irregolari sempre causa offside. Le regolari portano la tripla firma di Nicolas Jackson, alla prima tripletta in carriera, e Cole Palmer, al terzo penalty trasformato sui tre calciati fin qui. Unica nota stonata della serata l’uscita dal campo anzitempo di Enzo Fernandez, vittima di una ricaduta improvvisa alla caviglia molti minuti dopo il sopracitato fallo del connazionale Romero.

LUTON 1-1 LIVERPOOL (80′ Chong, 95′ Luis Diaz)

Nonostante il 74% di possesso, 24 tiri totali e 3,04 di xG il Liverpool non riesce a superare un coriaceo Luton. Anzi, è Luis Diaz, ancora mentalmente coinvolto e scosso dal rapimento dei suoi genitori in Colombia, a salvare i Reds all’ultimo respiro da un’impronosticabile sconfitta con un colpo di testa, non il punto di forza del proprio repertorio, innescato dallo spiovente di Elliott.

L’undici di Klopp aggancia ma non supera l’Arsenal al terzo posto e si allontana dalla vetta della classifica. Positivi gli apporti di Gravenberch, che sta trovando sempre più spazio considerate anche le diverse defezioni nel suo ruolo, e Joe Gomez, schierato da terzino sinistro al posto dell’indisponibile Robertson. Gara negativa invece per Nunez dopo l’eurogol di Bournemouth in Coppa di Lega: l’uruguaiano spreca tre ghiotte occasioni, di cui una a porta sguarnita.

A tutto il resto pensano Kaminski, bravissimo a sventare le innumerevoli palle gol avversarie, e Chong che capitalizza la ripartenza guidata da Kaboré e firma il suo primo gol in carriera in Premier League. Da evidenziare anche l’ottima prova di Ogbene, costante spina nel fianco di AlexanderArnold e Konaté. Il Luton ottiene un punto insperato preziosissimo per la lotta salvezza.

NEWCASTLE 1-0 ARSENAL (64′ Gordon)

Cade per la prima volta in campionato l’Arsenal di Arteta sotto i colpi, anzi, il colpo di Anthony Gordon, quarta rete stagionale, al termine di una gara bloccata, sporca e sicuramente figlia delle tante defezioni portate in dote da entrambe le squadre.

I Gunners, reduci dal brutto ko in Coppa di Lega nel derby con il West Ham, e orfani anche di capitan Odegaard oltre che dei lungodegenti Timber, Jesus e Partey, disputano e vivono una partita molto simile a quella vinta in extremis con il Manchester City un mese fa. L’unica differenza però è che l’episodio decisivo questa volta lo subiscono, al netto delle probabilmente giuste proteste e polemiche susseguitesi nel post-gara per l’assegnazione di un gol che francamente sembrava da annullare.

L’acuto decisivo di Gordon, infatti, sembra essere evidentemente viziato da due irregolarità: la spinta di Joelinton nei confronti di Gabriel nel tentativo aereo seguente ad un’oscena uscita di Raya e, precedentemente, il recupero palla di Murphy, che poi va al cross, avvenuto al di là della linea (situazione analoga a Juve-Lazio con protagonista McKennie).

Con questa vittoria i ragazzi di Howe danno continuità allo strabiliante 0-3 rifilato a domicilio al Manchester United in Coppa di Lega e si avvicinano sensibilmente alla zona Champions, nonostante le pesanti assenze di Botman, Isak, Barnes e Tonali dall’inizio e quelle di Burn e Murphy usciti a gara in corso.

NOTTINGHAM FOREST 2-0 ASTON VILLA (5′ Aina, 47′ Mangala)

Dopo cinque vittorie ed un pareggio nelle ultime sei l’Aston Villa cade a sorpresa al City Ground. Il temibile undici di Emery cade sotto i colpi dalla distanza di Ola Aina, il cui ultimo gol era datato 23 ottobre 2022 quando vestiva con la maglia del Torino, e Mangala, aiutato da un intervento tutt’altro che perfetto di Martinez.

Entrambe le realizzazioni portano la firma in termini di assist di Toffolo, terzino sinistro che fino al momento della sua sostituzione ha rappresentato un forte spauracchio per Cash, suo diretto avversario. Per i Villans invece a nulla sono servite le costanti sovrapposizioni di Digne, i numerosi tentativi di Diaby e Bailey e le incornate di Watkins.

Il Forest ritrova il successo casalingo che mancava dal 18 agosto e scopre nuove certezze, una su tutte il portiere Vlachodimos, acquistato in estate dal Benfica per 9 milioni, superlativo nello sventare tutti i tentativi avversari. Probabilmente il greco continuerà a difendere i pali dell’undici di Cooper scalzando l’ex Arsenal Turner.

EVERTON 1-1 BRIGHTON (7′ Mykolenko, 84′ (aut.) Young)

Pareggio con gol, il quarto nelle ultime sei uscite complessive, per il Brighton a Goodison Park. Decisive le deviazioni nella gara contro l’Everton, la prima di Dunk, che vede poi cancellato un suo gol dal Var per questione di millimetri, sulla conclusione ravvicinata di Mykolenko, a cui la rete mancava dal maggio 2022, e la seconda di Ashley Young, che modifica la traiettoria del cross di Mitoma tagliando completamente fuori Pickford.

L’80% di possesso palla messo a referto dai Seagulls si tramuta in soli due tiri nello specchio, esplicitazione di quanto l’undici di De Zerbi stia vivendo un periodo di magra per ciò che concerne la concretizzazione delle sempre ottime trame di gioco. Pesano anche in questo caso le assenze di tutti i terzini sinistri, questa volta è stato Gross a dover retrocedere sulla corsia, e un leggero ritardo di condizione degli uomini più prolifici.

I Toffees centrano il sesto risultato utile nelle ultime otto uscite complessive ed irrobustiscono il margine di sicurezza sulla zona retrocessione. Dyche ora può sorridere, considerando anche il passaggio ai quarti di finale di Coppa di Lega, l’avversario sarà il Fulham, ottenuto mercoledì con un perentorio 3-0 ai danni del Burnley.

FULHAM 0-1 MANCHESTER UNITED (91′ B.Fernandes)

Sesto acuto in campionato per il Manchester United che coincide con la sesta vittoria di misura. I Red Devils, infatti, mai sono riusciti finora a portare a casa i tre punti rifilando gli avversari un passivo di due o più gol.

Nella trasferta londinese di Craven Cottage è ancora il capitano Bruno Fernandes a togliere le castagne dal fuoco, così come fatto nello 0-1 di Burnley, e salvare la panchina scricchiolante di Ten Hag dopo il doppio 0-3 incassato in tre giorni per mano di Man City e Newcastle. L’8 in maglia rossa la decide al 91′ con un destro affilato dal limite dell’area dopo lo scriteriato rinvio di Joao Palhinha, regalando tre punti pesanti ai suoi dopo una gara sofferta in cui Onana è risultato a più riprese decisivo.

Resta con un pugno di mosche il Fulham, al terzo stop nelle ultime cinque di Premier, la cui sterilità offensiva rischia di diventare un fattore preponderante della stagione, solo il Burnley ha segnato meno. La trasferta a Birmingham in casa dell’Aston Villa della prossima giornata non rappresenta certamente la migliore occasione per invertire questo trend.

BRENTFORD 3-2 WEST HAM (11′ Maupay, 19′ Kudus, 26′ Bowen, 55′ (aut.) Mavropanos, 69′ Collins)

Partita pazza al Community Stadium di Brentford. Le Bees rimontano dopo essere state riprese e superate ed ottengono il terzo successo consecutivo scavalcando in classifica proprio il West Ham.

I ragazzi di Frank sembrano essere definitivamente usciti dall’iniziale periodo buio che aveva contraddistinto la prima parte di stagione e fatto scivolare la squadra nelle zone meno nobili della classifica. La rete in apertura di Maupay, a secco dal 18 settembre 2022 quando con la maglia dell’Everton punì proprio il West Ham, l’autogol di Mavropanos, propiziato dal cross affilato di Mbeumo, e la zuccata del centrale difensivo Collins, prelevato in estate dal Wolverhampton, permettono al Brentford di portarsi a due sole lunghezze dalla zona Europa.

Agli Hammers non bastano la seconda prodezza consecutiva di Kudus, sempre più indispensabile nel gioco di Moyes, e l’ottavo timbro stagionale di Bowen per evitare il terzo ko di fila in campionato, il quarto nelle ultime cinque gare complessive. Il memorabile 3-1 rifilato all’Arsenal in Coppa di Lega sembra essere stato un fuoco di paglia.

BURNLEY 0-2 CRYSTAL PALACE (22′ Schlupp, 94′ Mitchell)

Terza vittoria esterna in campionato per il Crystal Palace che passa senza eccessivi patemi a Turf Moor. A segno tutta la corsia mancina delle Eagles, prima Schlupp, perfettamente imbeccato dallo splendido assist di Ayew, e successivamente Mitchell, smarcato dal tocco del rientrante Eze, al ritorno al gol dopo due anni e mezzo.

La squadra di Hodgson rialza la testa dopo tre risultati negativi e balza al decimo posto a soli tre punti dall’Europa. Per un Eze che torna, però, c’è un Edouard che esce claudicante nel finale di gara: la speranza, ovviamente, è che non sia nulla di grave, in modo tale da permettere ai rossoblù di Londra di poter godere del proprio reparto offensivo quasi al completo in attesa del reintegro di Olise.

Quarto stop consecutivo invece per il Burnley, il quinto se consideriamo anche il 3-o subìto dall’Everton in coppa. Lo sforzo prodotto dai ragazzi di Kompany si tramuta in delle sporadiche e solamente potenziali opportunità che quasi mai riescono ad impensierire Johnstone. I Clarets restano, dunque, in piena zona retrocessione e vengono agganciati al penultimo posto dallo Sheffield United.

SHEFFIELD UNITED 2-1 WOLVERHAMPTON (72′ Archer, 89′ Bellegarde, 100′ (rig.) Norwood)

Prima vittoria, per giunta al cardiopalma, per lo Sheffield United che si redime dopo un inizio di stagione da incubo e prova a dare una sterzata emotiva al proprio cammino.

Il pesantissimo e decisivo rigore, causato dal fallo di Fabio Silva ai danni di Baldock, viene trasformato al minuto 100 di una gara infinita da capitan Norwood, l’ultimo a mollare. Grande cuore per le Blades che nonostante il pareggio, che sembrava definitivo, di Bellegarde in risposta alla stoccata di Archer, trovano nel finale il guizzo giusto per superare il sempre ostico Wolverhampton e tornare in corsa per l’obiettivo stagionale.

I Wolves, al netto di una prestazione comunque positiva, interrompono il loro momento magico incarnato da otto punti conquistati negli ultimi quattro match, e nel turno pre-sosta saranno chiamati ad ospitare il Tottenham.

 

Classifica e prossimo turno

1

Manchester City

27 11 9 0 2 28:8 +20
2

Tottenham

26 11 8 2 1 23:13 +10
3

Liverpool

24 11 7 3 1 24:10 +14
4

Arsenal

24 11 7 3 1 23:9 +14
5

Aston Villa

22 11 7 1 3 26:16 +10
6

Newcastle

20 11 6 2 3 27:11 +16
7

Brighton

18 11 5 3 3 24:20 +4
8

Manchester United

18 11 6 0 5 12:16 -4
9

Brentford

16 11 4 4 3 19:14 +5
10 Chelsea 15 11 4 3 4 17:12 +5
11 Crystal Palace 15 11 4 3 4 10:13 -3
12

West Ham

14 11 4 2 5 18:20 -2
13

Nottingham Forest

13 11 3 4 4 12:15 -3
14

Wolverhampton

12 11 3 3 5 14:19 -5
15

Fulham

12 11 3 3 5 9:17 -8
16

Everton

11 11 3 2 6 11:15 -4
17

Luton Town

6 11 1 3 7 10:21 -11
18

Bournemouth

6 11 1 3 7 9:27 -18
19

Burnley

4 11 1 1 9 8:27 -19
20

Sheffield United

4 11 1 1 9 9:30 -21

Prossimo turno:

Sabato 11 novembre 

Wolverhampton 13:30 Tottenham

Manchester United 16:00 Luton

Arsenal 16:00 Burnley

Crystal Palace 16:00 Everton

Bournemouth 18:30 Newcastle

Domenica 12 novembre

Liverpool 15:00 Brentford

West Ham 15:00 Nottingham Forest

Aston Villa 15:00 Fulham

Brighton 15:00 Sheffield United

Chelsea 17:30 Manchester City

Premier League

UFFICIALE – Enzo Maresca è il nuovo allenatore del Chelsea: i dettagli

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Ora è ufficiale: il Chelsea ripartirà da Enzo Maresca per provare a tornare quantomeno in Champions League. Il tecnico italiano arriva a Londra dopo la promozione ottenuta con il Leicester.

I dettagli

Maresca firmerà un quinquennale con opzione anche per una sesta stagione, un contratto molto simile a quello stipulato da Potter ormai quasi due anni fa dopo l’esonero di Tuchel. L’ex vice di Guardiola al Manchester City sarà il sesto tecnico italiano nella storia del Chelsea.

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Premier League

Il Bayern Monaco tenta il colpo Bruno Fernandes

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Stando a quanto riportato dai media portoghesi, il Bayern Monaco starebbe provando a ingaggiare Bruno Fernandes: centrocampista del Manchester United.

Bayern Monaco, si lavora per Bruno Fernandes

Stando a quanto ripreso dai media portoghesi, in particolare da “O Jogo“, il Bayern Monaco avrebbe contattato Miguel Pinho: agente di Bruno Fernandes. Il contratto che lega il centrocampista portoghese al Manchester United scadrà il 30 Giugno del 2026.

Questa sarà l’ultima estate (in assenza di un rinnovo) in cui i Red Devils potranno provare a monetizzare al massimo da una eventuale cessione del lusitano. I bavaresi hanno aperto in questi giorni i canali negoziali per provare ad assicurarsi le sue prestazioni quest’estate, e anche il Barcellona dovrebbe fare la stessa cosa nei prossimi giorni.

La volontà degli inglesi sarebbe quella di tenere il giocatore, ma senza un rinnovo del contratto (improbabile data la perdita del blasone che ha subito il club negli anni) dovranno inevitabilmente sedersi al tavolo delle trattative per ascoltare eventuali offerte. 

Bayern Monaco

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Premier League

Ritorno in Inghilterra per Sarri? Il Leicester lo ha contattato: la risposta del tecnico

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Seie A, Sarri - Depositphotos

Maurizio Sarri è attualmente senza panchina dopo le dimissioni rassegnate lo scorso Marzo, quando era l’allenatore della Lazio.

Sarri contattato dal Leicester: la risposta del tecnico

Maurizio Sarri non allenerà il Leicester nella prossima stagione. Gli inglesi hanno di recente contattato il tecnico italiano (libero da oneri contrattuali dopo le dimissioni da allenatore della Lazio rassegnate lo scorso Marzo) per offrirgli la possibilità di tornare ad allenare in Premier League.

Sarri aveva già allenato in Inghilterra una stagione (2018-2019) alla guida del Chelsea. In quell’occasione vinse l’Europa League con i Blues, ma la sua esperienza oltremanica non fu ritenuta soddisfacente dai più e infatti fu esonerato dalla dirigenza londinese a fine stagione.

Dopo un inizio accidentato, la squadra dell’ex-allenatore del Napoli terminò il campionato al terzo posto in classifica e collezionando alcuni piccoli record. Come per esempio l’aver vinto l’Europa League da imbattuto o l’aver concluso la Premier League perdendo solo una partita in casa, ironia della sorte contro il Leicester.

Le foxes (assieme al Manchester United) sono l’unica squadra (fra quelle affrontate almeno due volte) che Sarri non è riuscito a battere né all’andata né al ritorno. Lo scorso Ottobre, prima di affrontare il Celtic nel girone di Champions League, il tecnico italiano affermò che “quella squadra aveva più qualità di quella affrontata quando allenava in Inghilterra“.

Questo perché il Celtic (battuto andata e ritorno dalla Lazio) era (ed è tutt’ora) allenato da Brendan Rodgers, ovvero il tecnico che allenava il Leicester nella gara terminata zero a zero il 12 Maggio del 2019. Rodgers prese il posto dell’esonerato Claude Puel, che aveva vinto a Stanford Bridge (0-1) il 22 Dicembre del 2018.

Sarri

(FOTO FORNELLI/KEYPRESS )

Leicester, altro no per il post-Maresca: rifiuta anche Potter

Nonostante questa velata (ma neanche troppo) provocazione, il Leicester ha comunque chiamato Sarri per affidargli la panchina della prima squadra. Tuttavia, il tecnico italiano ha rifiutato. L’ex-allenatore della Lazio aspetta “offerte più interessanti” e preferisce rimanere libero per valutare tutte le eventuali possibilità.

Un’esclusiva di Sportitalia riporta, invece, che il tecnico non avrebbe declinato, ma che starebbe soltanto attendendo una proposta da una squadra di Serie A prima di accettare. Qualora questo scenario non dovesse verificarsi, Sarri accetterebbe l’offerta del Leicester. Indiscrezione che non trova conferme oltremanica.

Non c’è da stupirsi, del resto io stesso vi avevo anticipato come per il Leicester sarebbe stato difficile attrarre un tecnico di grande profilo in questa stagione. Una squadra che non sa se e quale mercato potrà fare e sulla quale pende la Spada di Damocle di una penalizzazione monstre è difficilmente attrattiva per un grande allenatore. Lo dimostra anche il secondo rifiuto incassato dalle foxes, ovvero quello di Potter.

Il tecnico britannico era il favorito della dirigenza, ma quest’ultimo preferisce aspettare la fine degli Europei per capire se Southgate lascerà la Nazionale Inglese. Il suo sogno è allenare l’Inghilterra ed è disposto a rimanere disoccupato pur di esaudirlo. Soltanto la chiamata di una grande squadra (The Mirror” cita il Manchester United come esempio) potrebbe farlo recedere dai suoi intenti, ma non è neppure certo.

Anche l’ex-squadra di Potter (il Brighton) aveva provato a sondare la sua volontà di un ritorno a casa, ma si è sentito dare la stessa risposta. Come detto in precedenza dalla nostra redazione, il favorito per succedere Maresca sulla panchina del Leicester è Carlos Corberán. Tuttavia, prima di definire l’operazione, le foxes faranno tutto il possibile (con tutte le note difficoltà del caso) per assicurarsi un tecnico di “prima fascia”.

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