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Milan, tutta la verità su Antonio Conte: l’accordo era totale
Milan, ci ha letteralmente colti di sorpresa il dietrofront della proprietà ad una trattativa che sembrava ormai essere arrivata alla fatidica fumata bianca. Qui di seguito i dettagli.
Tutto inizia da fine novembre, dai primi scricchiolii del Milan di Stefano Pioli, con la conseguente intenzione di valutare un nuovo allenatore la prossima stagione. L’idea di esonerare il tecnico parmense, contrariamente a quanto si è letto allora, non c’è mai stata, a meno di un tracollo, che fortunatamente non si è verificato.
In data 11 dicembre l’arrivo in dirigenza di Zlatan Ibrahimovic con tutti i proclami del patron di Redbird Gerry Cardinale. Lo svedese avrebbe dovuto essere la sua estensione in Italia. Ne riparleremo in seguito. Da qui l’offerta irrinunciabile e l’inizio del lavoro da parte del neo dirigente il quale fin da subito, convinto di avere pieni poteri, si è presentato in Via Aldo Rossi con il nome di Antonio Conte.
Ci è voluto pochissimo per convincere il leccese. La voglia di tornare ad allenare era tanta, il progetto Milan ambizioso e c’era la volontà di rimanere in Italia, possibilmente vicino a casa, per non doversi trasferire da Torino. Questo per motivi famigliari inderogabili. Gli stessi motivi che in seguito gli hanno fatto rifiutare ingaggi a doppie cifre da parte di Bayern Monaco e Chelsea. Oltre che rifiutare per almeno quattro volte il Napoli, piazza che non lo scalda e tuttora non lo esalta. Anche qui ci torneremo.
Il tutto prosegue a spron battuto, bocche cucite in Via Aldo Rossi e secche smentite non appena esce il nome di Conte. Da Casa Milan le risposte erano sempre molto vaghe, ma dietro al nome del leccese immediatamente si cantava la stessa musica.
Arriviamo poi a febbraio, con gli incontri tra Conte e Ibrahimovic, insieme ad alcuni esponenti dello staff del leccese, in zona Brera a Milano, il tutto corredato da fotografie che li riprendono. Seguirà un incontro a Montecarlo tra Ibrahimovic e Conte negli uffici della Rafaela Pimenta.
Arrivano poi gli indizi di mercato, perché Conte effettua alcune richieste, non troppe a dire il vero, ma è un discorso in divenire. Da qui i primi contatti con gli agenti di Buongiorno, Emerson Royal, Hojbjerg e Gimenez. Tutti giocatori fortemente voluti dal tecnico.
Ma non solo. E la notizia l’ha riportata anche Franco Ordine, Conte è stato visto allo stadio addirittura una ventina di volte a seguire il Milan.particolare che ci era sfuggito, ma che avvalora, se ancora ce ne sia il bisogno, la nostra tesi.
Una bozza di contratto consistente di una base fissa a 6 milioni di ingaggio più bonus di 1,4 milioni al raggiungimento della qualificazione in Champions ed ulteriori 1,4 in caso di vittoria dello scudetto. Cifre accettate dal tecnico e avallate da Giorgio Furlani.
L’inchiesta ed il conseguente slittamento dell’arrivo di nuovi soci di minoranza ha di fatto inasprito gli animi all’interno della dirigenza con il solo Geoffrey Moncada a interrogarsi se Conte fosse il profilo giusto. Di fatto il dirigente ex talent scout si è sempre mostrato ostile all’arrivo dell’allenatore, preferendogli profili più miti e soprattutto gestibili quali Fonseca o Lopetegui.
Il no definitivo tuttavia è arrivato all’incirca due settimane fa ad opera di Gerry Cardinale il quale si era preso il giusto tempo per valutare i pro e i contro dell’operazione Conte. A nulla sono servite le rassicurazioni di Ibrahimovic il quale si è sentito ridimensionato. E a nulla è valsa la serietà sempre dimostrata dallo stesso Conte il quale ha rifiutato ogni tipo di offerta perché in parola con il Milan.
Quando però ha capito che i rossoneri gli avevano praticamente sbattuto la porta in faccia, ha iniziato a guardarsi intorno trovando le braccia spalancate unicamente da parte del Napoli il quale, ormai sicuro di Conte al Milan, aveva virato su uno tra Gasperini, il preferito da De Laurentiis, Italiano o Pioli.
La voglia di allenare da parte di Conte è tanta, non accetterà un altro anno nelle retrovie. Tuttavia, per andare al Napoli ha posto delle condizioni ben superiori a quelle rossonere, prendere o lasciare. E ci risulta che non sia tutto fatto come ormai stanno riportando praticamente tutte le testate. Probabilmente l’accordo si farà.
Le cose stanno così, l’inspiegabile dietrofront rossonero ha spiazzato tutti. Da noi di Calcio Style i quali abbiamo smentito in questi ultimi mesi, e a ragione, almeno una ventina di nomi frutto di fantasie giornalistiche altrui. Dal Milan stesso che si è trovata col cerino in mano dal no di Cardinale. Dallo stesso Conte il quale desiderava la panchina rossonera. Dal Napoli il quale, dopo quattro rifiuti, aveva pensato ad altri. Insomma, una mala gestione di cui la proprietà rossonera, qualora le cose non dovessero andare bene la prossima stagione, dovrà rispondere.
Impossibile quindi un clamoroso ripensamento? Ad oggi lo escludiamo. L’ordine di Cardinale è stato perentorio, però – lo ripetiamo – Conte è stato davvero ad un passo dall’essere l’allenatore del Milan.
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Roma: Claudio Ranieri al top a Trigoria col Passaporto Ematico
Claudio Ranieri protagonista incontrastato di prevenzione sportiva. In queste ore l’attivissima Fondazione Fioravante Polito di Santa Maria di Castellabate (guidata alla perfezione dal Presidente Davide Polito) è stata ospite a Trigoria. Qui ha consegnato a Claudio Ranieri l’importante nomina di Ambasciatore del Passaporto Ematico nel Mondo. Ebbene sì, si tratta di un vero e proprio assist di solidarietà, da autentici campioni dentro e fuori dal rettangolo di gioco. Una grande iniziativa!
LA FONDAZIONE POLITO E IL PASSAPORTO EMATICO
Intanto, nei giorni scorsi, si è tenuta al Neuromed Pozzilli (Isernia) la cerimonia del Premio Andrea Fortunato (ideato da Fondazione Polito) per celebrare l’indimenticato calciatore ex Juventus. Un tripudio di emozioni e di calore per un evento che ha fatto registrare ancora una volta un grande successo di partecipazione. Tra i premiati Giovanni Malagò e Mauro Balata.
Il valore del Passaporto ematico: uno strumento essenziale per la prevenzione nel pianeta sportivo
Il Passaporto ematico rappresenta senza ombra di dubbio uno strumento innovativo di tutela per gli atleti. La prevenzione nello sport è fondamentale, punto e basta! Attraverso controlli regolari e accurati, permette di individuare eventuali rischi e di garantire una maggiore sicurezza durante l’attività sportiva. Che dire, non ci sono dubbi. Non si tratta soltanto di un documento sanitario fondamentale, bensì di una vera e propria conquista per la prevenzione e la protezione della salute nello sport. Chapeau!

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Stadio Roma, ci siamo: c’è la data del progetto definitivo
La presentazione del progetto definitivo del nuovo stadio della Roma a Pietralata si avvicina e la svolta sembra davvero ad un passo. Attesi i Friedkin nella Capitale.
Dicembre sarà un mese cruciale per il futuro della Roma, e non solo in campo. Il club giallorosso continua infatti a lavorare senza sosta per presentare entro fine anno il progetto definitivo per il nuovo stadio nella zona di Pietralata. Della costruzione di un nuovo impianto di proprietà del club si parla da decenni, ma sembra che si sia arrivati finalmente ad una svolta. Secondo l’indiscrezione rilanciata da Radio Manà Sport, è stata fissata dal data di presentazione del progetto definitivo al Campidoglio, per il 16 dicembre.
Martedì prossimo è una data da cerchiare sul calendario per tutti i tifosi romanisti che da anni si aspettano di una nuova casa. Per presentare i documenti ci si aspetta che i proprietari del club, Dan e Ryan Friedkin, facciano tappa nella Capitale.

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Rui Patricio annuncia il ritiro dal calcio a 37 anni
Rui Patricio annuncia il ritiro dal calcio giocato a 37 anni, confermato dal novembre scorso.
Fine di un’era
Rui Patricio, il celebre portiere portoghese, ha ufficialmente annunciato il suo ritiro dal calcio giocato all’età di 37 anni. La notizia, già anticipata lo scorso novembre, non sorprende gli appassionati di calcio, che avevano già percepito la possibilità di un addio imminente. Patricio ha lasciato un segno indelebile nella storia del calcio, grazie alle sue eccezionali prestazioni sia a livello di club che con la nazionale portoghese.
Durante la sua carriera, Rui Patricio ha collezionato numerosi successi, tra cui il campionato europeo vinto con il Portogallo nel 2016. Le sue parate decisive e la sua leadership in campo lo hanno reso un punto di riferimento per i suoi compagni di squadra e un avversario temuto.
La carriera di Rui Patricio: Un viaggio tra successi e riconoscimenti
La carriera di Rui Patricio è iniziata nelle giovanili dello Sporting Lisbona, dove ha fatto il suo debutto in prima squadra nel 2006. Da lì, ha continuato a scalare la vetta del calcio europeo, difendendo i pali di prestigiosi club come il Wolverhampton e la Roma. La sua abilità nel gestire la pressione e la sua capacità di parare i rigori lo hanno consacrato come uno dei migliori portieri della sua generazione.
Oltre ai successi con i club, Rui Patricio ha avuto un ruolo chiave nella nazionale portoghese, contribuendo al trionfo nel Campionato Europeo del 2016 e alla conquista della Nations League nel 2019. Questi traguardi hanno confermato il suo status di leggenda del calcio portoghese.
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Fonte: l’account X di Schira
#RuiPatricio has announced his retirement from football as player at 37. No surprise here and confirmed since the last November 19! #transfers
— Nicolò Schira (@NicoSchira) Dec 10, 2025
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