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All Eyes On Me – il focus sul 12° turno di Premier League

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All Eyes On Me

Nuovo appuntamento con All Eyes On Me, la rubrica di Calcio Style dedicata alla Premier League. Di seguito il resoconto dettagliato della dodicesima giornata del campionato più seguito al mondo.

Il fascino unico emanato, unito alla perenne scia d’entusiasmo che pervade ogni stadio, confluisce in una commistione di spettacolo, ardore e qualità che conferisce a questo torneo l’aurea di lega paradisiaca in cui solamente i migliori interpreti del gioco possono essere o diventare i protagonisti.

Dodicesimo turno: clamoroso harakiri del Tottenham, l’Arsenal mette la freccia. Pari pirotecnico tra Chelsea e City

All Eyes On Me

CHELSEA 4-4 MANCHESTER CITY (25′ (rig.), 47′ Haaland, 29′ Thiago Silva, 37′ Sterling, 46’pt Akanji, 67′ Jackson, 86′ Rodri, 95′ (rig.) Palmer)

Partita thriller allo “Stamford Bridge”, tra giocate visionarie, reti memorabili e altre quantomeno rivedibili, e clamorosi ribaltoni. Alla fine l’intricata sfida tra Chelsea e Manchester City termina con un roboante pareggio che riassume in 100 minuti l’intera essenza di questo campionato.

I Citizens si fanno recuperare tre volte da situazione di vantaggio, e vengono trafitti dal doppio colpo inferto dagli illustri ex Sterling e Palmer, oltre che dall’incornata di Thiago Silva ed il tap-in di Jackson.

I ragazzi di Guardiola tornano a concedere quattro gol in un singolo match dopo tre anni (2-5 contro il Leicester del 27 settembre 2020) e vanificano la solita strabiliante prova offensiva che porta ad esultare due volte Haaland, tredici reti in tredici match, Akanji, che bissa l’acuto di settimana scorsa con il Bournemouth, e Rodri che trova nella punta del piede di Thiago Silva un amico inaspettato. I blu Manchester mantengono comunque il primato solitario in classifica, ma con il vantaggio su Arsenal e Liverpool ridotto ad un punto.

Dopo le quattro stoccate rifilate al Tottenham i Blues di Pochettino si ripetono anche contro i campioni in carica, restando in partita fino all’ultimo respiro e costringendoli al primo pari stagionale. I blu di Londra tornano, dunque, a segnare al City dopo ben sei scontri diretti e si candidano prepotentemente per un prosieguo di stagione sulla cresta dell’onda, sperando di recuperare al più presto elementi fondamentali come Chilwell e Nkunku.

LIVERPOOL 3-0 BRENTFORD (9′, 62′ Salah, 74′ D. Jota)

Sei su sei per il Liverpool ad “Anfield”. Diciassette reti nelle ultime quindici partite interne per Salah. Un’altra doppietta per il fulmineo esterno egiziano che permette ai Reds di restare in scia e di superare un eccessivamente timido Brentford, che di gol ne concederebbe cinque considerati i due annullati a Nunez per fuorigioco.

A rendere ancor più rotondo il risultato ci pensa Diogo Jota, salito già a quota otto stagionali, che entra positivamente nel tabellino al contrario di quanto accaduto giovedì nella sconfitta europea di Tolosa. Ancora una volta positivo Tsimikas nel sostituire Robertson, bene Endo nel non far rimpiangere Mac Allister. Nel finale si vede anche Luis Diaz, finalmente uscito dall’incubo che ha coinvolto la sua famiglia.

Le Bees tornano alla sconfitta dopo tre successi di fila e scivolano all’undicesimo posto. Il rientro di Toney è ancora troppo lontano, gennaio 2024, e senza un bomber di tale pedigree il possibile accesso o la concreta possibilità di competere per un posto in Europa resta una semi-utopia.

ARSENAL 3-1 BURNLEY (46’pt Trossard, 54′ Brownhill, 57′ Saliba, 74′ Zinchenko)

Tutto come da copione all’Emirates dove l’Arsenal, seppur con qualche patema di troppo, riesce ad avere la meglio sul Burnley ottenendo la quarta vittoria consecutiva in casa, la seconda a pochi giorni di distanza dopo quella europea ai danni del Siviglia.

Proprio come contro gli andalusi a sbloccare il match è Leandro Trossard, schierato nuovamente al centro dell’attacco in attesa dei rientri a pieno regime di Gabriel Jesus e Nketiah. Il belga spinge in porta con la testa, scontrandosi anche con il portiere avversario Trafford, il suo sesto gol stagionale sfruttando come meglio non poteva la sponda dell’altro eroe di Champions Saka.

I Gunners risolvono l’enigma Burnley, nel frattempo pervenuto al pareggio con la conclusione di capitan Brownhill sporcata dal centrale Gabriel e propiziata dalla fuga di Koleosho, grazie a due calci d’angolo disegnati da Trossard e trasformati in rete dall’altro baluardo difensivo Saliba e dall’ex City Zinchenko, entrambe alla prima esultanza sia in stagione che nello stadio di casa, considerate le quattro marcature complessive messe a referto lo scorso anno tutte in trasferta. L’undici di Arteta completa dunque il sorpasso in classifica ai danni del Tottenham e dopo la sosta spera di poter tornare a contare anche su Odegaard, assente di lusso nelle ultime uscite.

I Clarets proseguono, invece, nel senso di marcia opposto rispetto allo scorso anno. I sei ko di fila tra campionato e coppa ed i soli 4 punti ottenuti fin qui devono obbligatoriamente far rendere conto alla società di quanto ci sia bisogno di nuovi innesti nel mercato di riparazione e a Kompany, la cui panchina inizia a scricchiolare, che probabilmente sia arrivato il momento di cambiare qualcosa sia nella disposizione che nella mentalità del gruppo.

WOLVERHAMPTON 2-1 TOTTENHAM (3′ Johnson, 91′ Sarabia, 97′ Lemina)

Continua a mietere vittime illustri il “Molineux”. Il Wolverhampton batte il Tottenham con lo stesso risultato rifilato al Manchester City lo scorso 30 settembre. Al contrario della gara contro i Citizens, questa volta i Wolves ribaltano lo svantaggio iniziale tra il 91′ ed il 96′ distribuendo pura estasi tra i tifosi di casa.

Pablo Sarabia sale in cattedra nei minuti finali e si regala un pomeriggio da star come i vecchi tempi: prima il gol, che gli mancava dal 12 giugno 2022 con la Spagna, del momentaneo pareggio e successivamente il passaggio smarcante per la seconda gioia consecutiva tra le mura amiche di Lemina, che consente ai lupi d’oltremanica di riscattare il tonfo maturato fuori tempo massimo a Sheffield nella precedente giornata, e allo stesso tempo di scalare posizioni in classifica.

Gli Spurs vedono sfumare i tre punti proprio sulla linea del traguardo e non riescono, quindi, a portarne a casa neanche uno. Secondo stop di fila per Postecoglu, costretto ad inventarsi, di  fatto, l’undici iniziale considerate le contemporanee assenze tra infortuni e squalifiche di Romero, Van de Ven, Udogie, Maddison e Richarlison a cui vanno sommate quelle di lunga data di Perisic e Sessegnon. Gli adattati Davies e Dier al centro della difesa reggono l’urto finché possono, ma la doppia imbucata subìta negli ultimi cinque minuti di gara che costa la vittoria evidenzia la scarsa profondità della rosa, principalmente per ciò che concerne il reparto arretrato.

La sosta arriva nel momento giusto per i bianchi di Londra che in vista del prossimo impegno contro l’Aston Villa sperano di recuperare qualche pedina e di continuare a contare sulla miglior versione dell’appena ristabilito Brennan Johnson, a cui spetterà il compito di arricchire il suo score dopo aver trovato il primo acuto con questa maglia.

ASTON VILLA 3-1 FULHAM (27′ (aut.) Robinson, 42′ McGinn, 64′ Watkins, 70′ Jimenez)

Il Villa Park è ormai un fortino. Tredicesimo successo consecutivo tra le mura amiche per l’Aston Villa che spazza via anche il Fulham piazzando tre gol e sfiorandone altri quattro.

Il minuto spartiacque del match è il 27′ quando Robinson beffa Leno nel tentativo di sventare il minaccioso cross teso di Douglas Luiz, mettendo a referto la sua seconda autorete in campionato. La spallata definitiva alla gara arriva al tramonto della prima frazione con il quinto gol stagionale di capitan McGinn che scarica in porta una bordata mancina imprendibile per il portiere tedesco. Il tris porta invece la firma d’autore di Ollie Watkins, sei in questa Premier, che finalizza un’azione da stropicciarsi gli occhi.

L’undici di Emery si porta ad una sola lunghezza dal quarto posto e riscatta la brutta sconfitta di Nottingham della precedente giornata, dando continuità al 2-1 inferto all’AZ in Conference.

Terzo ko nelle ultime quattro per il Fulham che retrocede al sedicesimo posto con un margine di sei punti sulla terzultima posizione. L’unica nota positiva del momento grigio tendente al nero dei Cottagers resta Raul Jimenez, tornato al gol in Premier dopo un anno e mezzo.

MANCHESTER UNITED 1-0 LUTON (59′ Lindelof)

Quarta vittoria per 1-0 del Manchester United sulle sette ottenute fin qui in campionato. Questa volta a farne le spese è il Luton, caduto sotto il colpo di un Lindelof a secco addirittura dalla gara interna con il Leeds del dicembre 2020. Il centrale svedese consegna tre punti che sanno di ossigeno puro per i Red Devils, dopo il rocambolesco 4-3 incassato a Copenaghen, con un potente destro da posizione centrale atto a risolvere una mischia in area generata da un corner.

I ragazzi di Ten Hag tornano a sorridere e a sfatare il tabù Old Trafford, ormai tramutatosi in “Theatre of Nightmares” per riprendere la citazione dei supporters danesi, dopo oltre un mese: l’ultimo successo, infatti, risaliva alla clamorosa rimonta nel finale ai danni del Brentford dello scorso 7 ottobre. I rossi di Manchester conquistano, inoltre, il sesto posto in classifica scavalcando il Newcastle caduto sul campo del Bournemouth.

Al Luton non sono bastati un super Kaminski, più volte protagonista nel negare la prima gioia in Premier a Hojlund dopo le cinque trovate in Champions, ed una prestazione intrisa di sudore e compattezza per ripetere l’impresa compiuta con il Liverpool la scorsa settimana. Il successo del Bournemouth fa scivolare gli Hatters a -3 dalla zona salvezza, ma il percorso è ancora lungo e può riservare numerose sorprese.

BOURNEMOUTH 2-0 NEWCASTLE (60′, 73′ Solanke)

Dopo sette incontri di campionato senza perdere il Newcastle torna ad assaporare il sapore amaro della sconfitta anche in patria, dopo aver incassato il 2-0 in Champions League dal Borussia Dortmund martedì scorso. Il passivo finale del “Vitality Stadium” è lo stesso del “Signal Iduna Park”, così come il livello della prestazione offerta: incolore, piatto e dai rarissimi sprazzi individuali.

Ai Magpies c’è comunque da riconoscere l’attenuante delle assenze: quelle croniche di Botman, Isak, Barnes e ovviamente Tonali a cui vanno sommate quelle di Burn, Wilson, Bruno Guimaraes (squalifica), Murphy, Targett e l’infortunio al 30′ di Miguel Almiron. Certamente anche per loro la pausa nazionali potrebbe essere un vero e proprio toccasana.

Tre punti pesanti, invece, per il Bournemouth guidato da un Solanke in stato di grazia, arrivato a toccare già quota sei nella classifica marcatori. Il successo interno che bissa quello di due settimane fa nello scontro diretto con il Burnley permette alle Cherries di uscire dalla relegation zone e restare aggrappate al gruppone della parte destra della classifica.

Dopo un avvio da incubo con zero vittorie nelle prime nove, i ragazzi di Iraola hanno iniziato ad ingranare e, specie sotto l’aspetto delle prestazioni, sembrano aver intrapreso la strada giusta per ottenere la salvezza.

BRIGHTON 1-1 SHEFFIELD UNITED (6′ Adingra, 74′ (aut.) Webster)

Terzo 1-1 di fila per il Brighton, quarto pareggio nelle ultime cinque uscite. I ragazzi di De Zerbi non riescono a ritrovare il feeling con la vittoria, che manca in campionato dal 24 settembre, neanche nel match interno dominato e gestito contro lo Sheffield United.

I Seagulls si portano subito in vantaggio con Adingra, quarta rete in stagione, al termine di un sofisticato dialogo con Buonanotte. Dopo l’1-0, al netto del riposo di un tempo concesso a Mitoma e Joao Pedro dopo il produttivo sforzo europeo con l’Ajax, la gara è a senso unico ma i padroni di casa non sfruttano l’enorme quantità di occasioni prodotte, su tutti con Ansu Fati e Lallana, e al 69′ restano in dieci per il tanto ingenuo quanto scriteriato intervento di Dahoud su Osborn.

Le Blades tornano sul livello del mare dopo appena cinque minuti grazie alla decisiva deviazione di Webster sul tiro-cross di Bogle. Gli ospiti rischiano addirittura di vincerla nel finale con la girata di Archer, ma possono comunque accontentarsi di un punto d’oro che dà morale ed irrobustisce qualche certezza dopo la vittoria all’ultimo respiro con il Wolverhampton.

WEST HAM 3-2 NOTTINGHAM FOREST (3′ Paquetà, 44′ Awoniyi, 63′ Elanga, 65′ Bowen, 88′ Soucek)

Vince in rimonta il West Ham contro un Nottingham che, come spesso accaduto in questa stagione, vende cara la pelle.

Dopo il vantaggio iniziale firmato Paquetà, primo gol su azione in questa Premier dopo i tre in Europa League tra cui quello decisivo di giovedì con l’Olympiacos, gli ospiti ribaltano l’inerzia della gara con il tap-in Awoniyi, a secco dal 26 agosto, sulla corta respinta di Areola, ed Elanga, che finalizza l’ottima iniziativa di Ola Aina. Dopo lo svantaggio gli Hammers, reduci da una striscia negativa equivalente ad un solo punto raccolto nelle ultime quattro di Premier, trovano la forza di reagire e contro ribaltare il risultato con due colpi di testa, prima di Bowen, all’ottavo gol in campionato, e successivamente di Soucek, fermato in precedenza da una traversa e da una splendida parata di Vlachodimos.

Il Forest torna a casa con zero punti, ma con la nitida consapevolezza di poter davvero impensierire qualunque avversario. La crescita sia in termini temperamentali che qualitativi della squadra appare evidente e una buona parte del merito va senza dubbio a mister Cooper.

CRYSTAL PALACE 2-3 EVERTON (1′ Mykolenko, 5′ (rig.) Eze, 49′ Doucouré, 73′ Edouard, 86′ Gueye)

L’Everton strappa la quarta vittoria nelle ultime sei uscite tra campionato e coppa al termine di un match al cardiopalma, ricco di gol e costanti alterazioni di equilibrio.

Il terzo risultato imposto agli avversari in trasferta dai Toffees matura grazie alla seconda rete consecutiva di Mykolenko, bravo a svettare su Ward dopo 52 secondi, al quarto acuto di Doucouré, il più lesto a ribadire la palla in porta dopo il palo colpito sempre dal terzino ucraino, e alla prima esultanza dal 2017 in Premier League di Gueye, smarcato al tiro dal filtrante di Doucouré. I ragazzi di Dyche allungano a +8 sul terzultimo posto e ridefiniscono il proprio status: da squadra in lotta per non retrocedere a possibile outsider per l’Europa.

Terzo ko nelle ultime quattro, invece, per le Eagles che in casa non riescono proprio ad ingranare. Il numero delle vittorie interne resta fermo ad uno nonostante il ritorno al gol di Eze, che di rigori ne guadagnerebbe due se soltanto il direttore di gara avesse assegnato anche il secondo piuttosto che ammonire il 10 per simulazione, ed Edouard, a secco dal 16 settembre. Al rientro dalla sosta Hodgson dovrà essere in grado di rimettere insieme i pezzi per restituire continuità di risultati, contando anche su un Olise in più.

Classifica e prossimo turno

1

Manchester City

28 12 9 1 2 32:12 +20
2

Liverpool

27 12 8 3 1 27:10 +17
3

Arsenal

27 12 8 3 1 26:10 +16
4

Tottenham

26 12 8 2 2 24:15 +9
5

Aston Villa

25 12 8 1 3 29:17 +12
6

Manchester United

21 12 7 0 5 13:16 -3
7

Newcastle

20 12 6 2 4 27:13 +14
8

Brighton

19 12 5 4 3 25:21 +4
9

West Ham

17 12 5 2 5 21:22 -1
10 Chelsea 16 12 4 4 4 21:16 +5
11 Brentford 16 12 4 4 4 19:17 +2
12

Wolverhampton

15 12 4 3 5 16:20 -4
13

Crystal Palace

15 12 4 3 5 12:16 -4
14

Everton

14 12 4 2 6 14:17 -3
15

Nottingham Forest

13 12 3 4 5 14:18 -4
16

Fulham

12 12 3 3 6 10:20 -10
17

Bournemouth

9 12 2 3 7 11:27 -16
18

Luton Town

6 12 1 3 8 10:22 -12
19

Sheffield United

5 12 1 2 9 10:31 -21
20

Burnley

4 12 1 1 10 9:30 -21

Prossimo turno:

Sabato 25 novembre

Manchester City 13:30 Liverpool

Newcastle 16:00 Chelsea

Nottingham Forest 16:00 Brighton

Burnley 16:00 West Ham

Luton 16:00 Crystal Palace

Sheffield United 16:00 Bournemouth

Brentford 18:30 Arsenal

Domenica 26 novembre

Tottenham 15:00 Aston Villa

Everton 17:30 Manchester United

Lunedì 27 novembre

Fulham 21:00 Wolverhampton

Premier League

All Eyes On Me – il focus sul 36° turno di Premier League

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All Eyes On Me

Nuovo appuntamento con All Eyes On Me, la rubrica di Calcio Style dedicata alla Premier League. Di seguito il resoconto dettagliato della trentaseiesima giornata del campionato più seguito al mondo.

Il fascino unico emanato, unito alla perenne scia d’entusiasmo che pervade ogni stadio, confluisce in una commistione di spettacolo, ardore e qualità che conferisce a questo torneo l’aurea di lega paradisiaca in cui solamente i migliori interpreti del gioco possono essere o diventare i protagonisti.

Trentaseiesimo turno: Arsenal sul velluto, cinquina City. Scatto salvezza del Forest.

All Eyes On Me

ARSENAL 3-0 BOURNEMOUTH (45′ (rig.) Saka, 70′ Trossard, 97′ Rice)

Gara senza storia all’Emirates dove l’Arsenal si sbarazza facilmente dell’insidioso, quantomeno sulla carta, Bournemouth, reduce da due successi di fila senza incassare reti.

I Gunners, invece, allungano la loro striscia di successi a quota quattro con annesso terzo clean sheet, incrementando ulteriormente la differenza reti, primo parametro da prendere in considerazione in caso di arrivo a pari punti con il Manchester City al termine del campionato. Il dominio dell’undici di Arteta appare evidente sin dalle prime battute, con Travers costretto a superarsi in un paio di occasioni, ma poi principale responsabile dell’assegnazione del calcio di rigore che sblocca il match per un fallo ai danni di Havertz lanciato a rete. Penalty poi trasformato da Saka che fa sei su sei dal dischetto e sedici nel torneo.

Nella ripresa ci pensano Trossard, al terzo centro nelle ultime quattro, e Rice, migliore in campo e a secco dallo scorso 9 marzo, a chiudere definitivamente i giochi tra il 70′ ed il 97′, assicurando all’Arsenal la ventiseiesima vittoria su trentasei match disputati che coincide con il mantenimento della prima posizione in classifica.

Nel prossimo turno i londinesi voleranno ad Old Trafford, mentre le Cherries, al nono ko esterno sui quattordici totali, dicono ufficialmente addio alle proprie chances europee.

MANCHESTER CITY 5-1 WOLVERHAMPTON (12′ (rig.), 35′, 48’pt (rig.), 54′ Haaland, 53′ Hwang Hee-Chan, 85′ J. Alvarez)

Il Manchester City risponde al tris dell’Arsenal con una sonora cinquina rifilata al Wolverhampton, vendicando il 2-1 dell’andata. Fa festa ancora Guardiola che ottiene la vittoria numero 222 in 301 gare da manager dei Citizens in Premier League, nessuno come lui.

Il tecnico spagnolo può ulteriormente sorridere perché sembra poter tornare a contare sulla miglior versione di Haaland, assoluto protagonista del match. Il norvegese cala il suo primo poker in carriera in campionato, dopo le cinque reti siglate in una singola partita contro il Lipsia nella scorsa Champions League ed il Luton nell’attuale FA Cup, con due rigori nel primo tempo, uno splendido stacco aereo sul cross di Rodri sempre nella prima frazione, ed un altrettanto meraviglioso sinistro a giro all’ingresso dell’area di rigore nella ripresa. Con queste quattro marcature l’ex Borussia Dortmund si porta a quota venticinque in classifica marcatori, allungando a più quattro sull’inseguitore più prossimo Palmer.

Gli altri due sussulti della gara portano la firma di Hwang HeeChan, bravo a sfruttare l’incertezza in uscita di Ederson, e di Julian Alvarez che raggiunge la doppia cifra realizzativa in campionato. Nella prossima giornata gli Sky Blues, ancora padroni del loro destino, faranno visita al Fulham, mentre i Wolves, al terzo stop nelle ultime quattro, ospiteranno il Crystal Palace.

LIVERPOOL 4-2 TOTTENHAM (16′ Salah, 45′ Robertson, 50′ Gakpo, 59′ Elliott, 72′ Richarlison, 77′ Son)

Dopo un aprile piuttosto cupo che ha visto sfumare sia l’obiettivo Europa League che il primo posto in campionato il Liverpool torna a sorridere con un pirotecnico 4-2 rifilato al Tottenham ad Anfield.

I Reds dominano letteralmente i primi sessanta minuti di gioco producendo un enorme quantità di occasioni concretizzandone quattro. A sbloccare il punteggio ci pensa il solito Salah, che torna a segnare su azione in campionato dopo più di un mese, bravo a finalizzare di testa l’assist di Gakpo, mentre il raddoppio è ad opera di Robertson, secondo centro consecutivo, che raccoglie la corta respinta di Vicario sul tentativo ravvicinato dell’attaccante egiziano.

Tra il 50′ ed il 59′ arrivano altri due gol: Gakpo mangia in testa a Romero sul cross di Elliott e fa 3-0, il classe 2003, invece, smarcato ancora da Salah, si inventa un pregevole mancino dalla distanza che si infila all’incrocio dei pali. Con questo assist l’ex Roma diventa il primo calciatore nella storia della Premier a mettere a referto una doppia-doppia in termini di gol ed assist per tre stagioni consecutive.

La reazione d’orgoglio degli Spurs si concretizza negli ultimi venti minuti con Richarlison, che ritrova la rete dopo due mesi, ed il solito Son, che nel finale rischia seriamente di riaprirla sfiorando il 4-3.

La formazione di Klopp blinda, così, il terzo posto prima della trasferta al Villa Park, mentre i ragazzi di Postecoglou, al quarto ko consecutivo, vedono allontanarsi sempre di più l’obiettivo Champions League.

BRIGHTON 1-0 ASTON VILLA (87′ Joao Pedro)

Il Brighton centra un successo che mancava dal 10 marzo in campionato contro il Nottingham, anche in quel caso per 1-0, superando meritatamente un Aston Villa visibilmente scosso dal 2-4 incassato nell’andata delle semifinali di Conference League per mano dell’Olympiacos.

I Seagulls tambureggiano già dai primi minuti con un Adingra davvero incontenibile che prima impensierisce Olsen, e poi smarca Gross a tu per tu con il portiere svedese che riesce ad ipnotizzarlo, ma la stoccata vincente sembra mancare, come troppe volte è capitato in questa stagione.

Stoccata che sembra arrivare a metà ripresa proprio con il centrocampista tedesco che vede, però, annullata la propria rete per un millimetrico fuorigioco sul cross teso di Joao Pedro. Discorso analogo per quanto riguarda il capitano dei Villans McGinn, reo di trovarsi di poco oltre rispetto a Dunk sul tocco di Bailey.

Alla fine l’undici di De Zerbi riesce a passare con il rigore provocato da un fallo di Konsa sull’imprendibile Adingra e ribadito in porta da Joao Pedro, a secco dal 3 febbraio anche per via dell’infortunio patito, dopo la prima respinta di Olsen.

I tre punti, probabilmente, non serviranno al Brighton per tornare in Europa, ma rappresentano comunque una boccata d’ossigeno considerando anche gli ultimi impegni da affrontare con Newcastle, Chelsea e Manchester United. La sconfitta non complica più di tanto, invece, la situazione di classifica della squadra di Emery, ancora a +7 con una partita in più sul quinto posto, a cui basterà una vittoria nelle ultime due per tornare a competere nella più importante competizione continentale.

BURNLEY 1-4 NEWCASTLE (19′ Wilson, 35′ Longstaff, 40′ B. Guimaraes, 55′ Isak, 86′ O’Shea)

Quarto successo nelle ultime cinque con annessi quattordici gol all’attivo per il Newcastle che si conferma il quarto attacco del campionato e rafforza il proprio status di contendente all’Europa.

Tutto troppo facile a Turf Moor per i Magpies che, nonostante concedano una buona opportunità a Bruun Larsen in apertura, chiudono i giochi già nel primo tempo. Apre le danze il tap-in di Wilson che ribadisce in porta la corta respinta di Muric sul destro di Isak, prosegue Longstaff, settimo centro stagionale, che tramuta in gol il cross arretrato di Murphy e sublima il tutto Bruno Guimaraes, terzo acuto nelle ultime cinque, bravo a piazzare sul primo palo l’assist di Gordon.

Ad inizio ripresa, dopo un calcio di rigore fallito, arriva anche lo 0-4 di Isak che si porta a quota venti in classifica marcatori, insidiando il secondo posto occupato da Palmer. L’1-4 di O’Shea nel finale serve solo per le statistiche.

Il Burnley, infatti, vede ampliarsi a cinque punti il distacco dal quartultimo posto e, di conseguenza, incombere su di sé lo spettro della retrocessione, mentre i ragazzi di Howe scopriranno il loro futuro tra due settimane.

CHELSEA 5-0 WEST HAM (15′ Palmer, 30′ Gallagher, 36′ Madueke, 48′, 80′ Jackson)

Il Chelsea vuole crederci fino in fondo: dopo aver sconfitto il Tottenham nella gara di recupero di giovedì la squadra di Pochettino vince, anzi stravince, un altro derby, questa volta contro il West Ham.

Incontenibili i Blues, guidati dal solito Cole Palmer che sblocca il risultato con un piattone mancino potente e preciso da centro area imprendibile per Areola, toccando quota ventuno gol in campionato, e da capitan Gallagher, tre centri e due assist nell’ultimo mese, che lascia impietrito il portiere francese con un ammirevole destro al volo con palla a scendere.

Madueke, anche per lui tre reti nell’ultimo mese, chiude i giochi già al 36′ correggendo in porta l’incornata di Thiago Silva sul corner calciato da Mudryk. Nel secondo tempo trova la gloria anche Nicolas Jackson, a cui la  marcatura doppia gli mancava dalla tripletta al Tottenham dello scorso 6 novembre, che porta le segnature dei padroni di casa a cinque e le proprie a tredici. Per il West Ham ci prova solamente Bowen, costretto ad arrendersi alla sfortuna considerate le tre traverse colpite.

Finale di campionato che si preannuncia incandescente per i blu di Londra, al contrario degli Hammers, le cui vittorie nel 2024 in campionato restano sempre tre a fronte dei diciassette match disputati, i cui gol incassati sono arrivati ad essere addirittura settanta e la cui separazione da Moyes a fine stagione appare inevitabile.

CRYSTAL PALACE 4-0 MANCHESTER UNITED (12′, 66′ Olise, 40′ Mateta, 58′ Mitchell)

Clamoroso e roboante 4-0 a Selhurst Park del Crystal Palace ai danni di un Manchester United praticamente mai sceso in campo.

Il monday night del 36° turno consacra il talento di Michael Olise che con due gol, uno più bello dell’altro, si conferma l’assoluta stella delle Eagles, oltre che un calciatore destinato a palcoscenici decisamente importanti. Sono nove i centri in campionato in appena diciassette presenze (causa infortunio) per il classe 2001 che già in estate potrebbe approdare in un top team.

Ad arrotondare il risultato ci pensano Mitchell, bravo a sfruttare una palla vagante da piazzato, e Mateta, alla quinta rete nelle ultime quattro, che si inventa un coast to coast figlio del suo grande periodo di forma.

La squadra di Ten Hag si fa viva dalle parti di Henderson solamente al quarto d’ora della ripresa con la rete annullata per fuorigioco a Casemiro, davvero troppo poco per una squadra in lotta per un posto in Europa, ora scivolata addirittura in ottava posizione.

Quarto successo nelle ultime cinque per i ragazzi di Glasner che stanno chiudendo alla grande la stagione, mentre per i Red Devils si fa sempre più dura.

BRENTFORD 0-0 FULHAM

Partita avara di emozioni al Brentford Community Stadium tra Brentford e Fulham, due squadre che non hanno più nulla da chiedere al campionato.

Nell’altro derby di Londra di giornata le occasioni si condensano quasi tutte nel primo tempo, una per parte: prima Iwobi calcia di poco alto dal limite dell’area e poi Mbeumo colpisce la traversa sugli sviluppi di un’interessante ripartenza da lui condotta. Nella ripresa c’è spazio solamente per la buona opportunità sciupata da posizione favorevole da Raul Jimenez che non riesce a trovare il proprio primo gol nel 2024.

Quarto pareggio nelle ultime sette per le Bees, dunque, mentre è il secondo consecutivo per i Cottagers che restano in tredicesima posizione.

LUTON 1-1 EVERTON (24′ (rig.) Calvert-Lewin, 31′ Adebayo)

Termina in pareggio la gara di apertura della 36° giornata a Kenilworth Road tra Luton ed Everton.

I Toffees partono meglio creando i presupposti per il vantaggio già nei primi dieci minuti di gara con McNeil e Garner poco lucidi nei pressi della porta avversaria. Vantaggio che si concretizza al 24′ con il rigore assegnato dopo revisione al Var da Robinson per una vistosa trattenuta di Mengi ai danni di Branthwaite e trasformato da CalvertLewin, al quarto centro nelle ultime cinque.

Gli Hatters riescono a reagire immediatamente ed a pervenire al pareggio dopo appena sette minuti con il rientrante Adebayo, assente dal 10 febbraio, che addomestica di petto lo spiovente di Sambi Lokonga e scarica in porta un mancino che non lascia scampo a Pickford.

Nella ripresa la squadra di Edwards ci prova, specie nel recupero, prima con Berry e poi con l’ex di turno Barkley, ma anche per via di un pizzico di sfortuna non riesce a portare a casa l’intera posta.

Con questo pari il Luton resta in vita, ma la distanza dal Nottingham quartultimo è ora di tre punti e la salvezza si fa sempre più complicata, mentre l’Everton, assicuratosi già un posto nel prossimo campionato, ottiene il quarto risultato utile consecutivo.

SHEFFIELD UNITED 1-3 NOTTINGHAM FOREST (17′ (rig.) Brereton Diaz, 27′, 65′ Hudson-Odoi, 51′ Yates)

Vittoria di capitale importanza, la prima fuori casa nel 2024, per il Nottingham Forest sul campo del già retrocesso Sheffield United che vale l’allungo a +3 sulla zona rossa.

Le Blades passano al 17′ con il rigore guadagnato e trasformato da Brereton Diaz, ma la squadra di Espirito Santo risponde dopo appena dieci minuti con un favoloso gol di HudsonOdoi che butta giù la porta con un interno destro da fuori area imprendibile per Foderingham.

Il Forest la vince nella ripresa grazie alla prima rete in carriera di Yates in Premier League e al secondo acuto di giornata di HudsonOdoi alla prima doppietta in carriera nel massimo campionato inglese che assicura ai suoi un buon margine di vantaggio sul Luton a due giornate dal termine.

Il Nottingham sarà chiamato a sfruttare questo vantaggio contro Chelsea e Burnley.

Classifica e prossimo turno

1

Arsenal

83 36 26 5 5 88:28 +60
2 Manchester City* 82 35 25 7 3 87:33 +54
3

Liverpool

78 36 23 9 4 81:38 +43
4

Aston Villa

67 36 20 7 9 73:53 +20
5

Tottenham*

60 35 18 6 11 69:58 +11
6

Newcastle*

56 35 17 5 13 78:56 +22
7

Chelsea*

54 35 15 9 11 70:59 +11
8

Manchester United*

54 35 16 6 13 52:55  -3
9 West Ham 49 36 13 10 13 56:70 -14
10 Bournemouth 48 36 13 9 14 52:63 -11
11 Brighton* 47 35 12 11 12 53:57 -4
12

Wolverhampton

46 36 13 7 16 49:60 -11
13

Fulham

44 36 12 8 16 51:55 -4
14

Crystal Palace

43 36 11 10 15 49:57 -8
15

Everton

37 36 12 9 15 38:49 -11
16

Brentford

36 36 9 9 18 52:60 -8
17

Nottingham Forest

29 36 8 9 19 45:63 -18
18

Luton Town

26 36 6 8 22 49:78 -29
19

Burnley

24 36 5 9 22 39:74 -35
20

Sheffield United

16 36 3 7 26 35:100 -65

– Everton 8 punti di penalizzazione

– Nottingham Forest 4 punti di penalizzazione

* Una partita in meno

Prossimo turno:

Sabato 11 maggio

Fulham 13:30 Manchester City

Everton 16:00 Sheffield United

West Ham 16:00 Luton

Bournemouth 16:00 Brentford

Wolverhampton 16:00 Crystal Palace

Tottenham 16:00 Burnley

Newcastle 16:00 Brighton

Nottingham Forest 18:30 Chelsea

Domenica 12 maggio

Manchester United 17:30 Arsenal

Lunedì 13 maggio

Aston Villa 21:00 Liverpool

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Premier League

Manchester United, si riparte da Hojlund per il futuro

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Premier League, Hojlund ai tempi dell'Atalanta

Il Manchester United lavora sodo per tornare sul tetto d’Europa

Chi non ricorda i tempi della squadra guidata da un certo Sir Alex? I campioni che hanno calcato l’Old Trafford sono molti ma nell’era post-Ferguson qualcosa sembra essersi interrotto. Dopo i ventisette anni d’amore l’erede fu David Moyes che, però, durò molto poco nonostante la Supercoppa vinta. Dal 2013 sono solo sei i trofei conquistati dai Red Devils, pochi per un club glorioso come questo. La finale contro i cugini del Manchester City può dare la svolta e può aprire una piccola speranza in ottica futura. In estate è stato acquistato Rasmus Hojlund per 74 milioni di euro.

L’attaccante nato a Copenaghen si è inserito molto bene nella squadra inglese riuscendo a non sentire più di tanto l’impatto con la Premier League. Il contratto scade nel 2028 ma è inserita una clausola di opzione per il rinnovo fino al 2029. In trentotto partite ha segnato 14 gol e dispensato 2 assist, il tutto a 21 anni. Il Manchester United ripartirà proprio da lui con la consapevolezza di aver preso un ipotetico crack per il futuro, con la speranza di tornare sul tetto d’Inghilterra – prima – e d’Europa per tornare ad essere grandi come un tempo.

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Premier League

Lopetegui, niente Milan: è fatta con il West Ham

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Milan, opzione Lopetegui

Julen Lopetegui, stando a quanto riportato oltremanica, avrebbe trovato l’accordo con il West Ham per la prossima stagione.

Lopetegui al West Ham: i dettagli

Julen Lopetegui è pronto a tornare in Inghilterra dopo la fugace esperienza semestrale al Wolverhampton.

E’ infatti di oggi la notizia secondo la quale il tecnico spagnolo avrebbe trovato un accordo per allenare il West Ham nella prossima stagione. Gli hammers saluteranno David Moyes (il cui contratto scadrà il prossimo 30 Giugno) a fine stagione e si sta muovendo oramai da settimane per individuare il profilo del suo successore.

Negli scorsi giorni sembrava fatta per l’arrivo di Ruben Amorim, con tanto di viaggio oltremanica documentato del tecnico portoghese, ma la possibilità di arrivare a un allenatore pluridecorato come l’ex-Real Madrid era un’occasione troppo ghiotta per lasciarsela scappare.

L’ostacolo principale nella trattativa che avrebbe dovuto portare l’attuale tecnico dello Sporting Lisbona a Londra sarebbe la presenza nel suo contratto di una clausola rescissoria da 15 milioni di euro.

Troppi per il West Ham, che (come confermato anche da Fabrizio Romano) avrebbe virato su profilo libero da oneri contrattuali. Lopetegui era stato accostato con forza anche al Milan, ma i dubbi in seno alla dirigenza e una protesta incomprensibile da parte della tifoseria hanno spinto il Diavolo a fare un brusco passo indietro.

Amorim, all’indomani del campionato vinto, ha fatto sapere che rimarrà il tecnico dei lusitani anche nella prossima stagione per giocare la Champions League. Invece, per quanto concerne la panchina dei rossoneri, nelle ultime ore è balzato in pole l’ex-Roma Paulo Fonseca: conteso anche dal Marsiglia.

Lopetegui

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