Champions League
Napoli vs Barcelona: la prima di Calzona
Tutto pronto per l’esordio in panchina del Napoli di Francesco Calzona. Il battesimo è contro il Barcelona, per l’andata degli ottavi di finale di Champions.
Indice
Ritorno alle origini
A 55 anni, dopo una lunga carriera da vice allenatore, anche nel Napoli con Maurizio Sarri prima e con Luciano Spalletti dopo, Francesco Calzona è alla prima panchina da tecnico in un club.
Si ritorna alle origini con il 4-3-3, utilizzato anche con la nazionale slovacca, che nel prossimo giugno, allenerà ad Euro 2024.
La notizia più importante è il ritorno di Victor Osimhen al centro dell’attacco, dopo l’assenza forzata per la Coppa d’Africa.
L’attaccante nigeriano torna titolare dal 23 dicembre, quando i partenopei uscirono sconfitti sul campo della Roma ed il numero 9 venne espulso nel finale di gara.
Accanto a lui spazio a Politano, che vince il ballottaggio con Lindstrom e Khvicha Kvaratskhelia. Non convocato per problemi fisici il neo acquisto Ngonge.
Fuori dalla lista Uefa Zielinski, il suo posto viene preso da Cajuste che insieme a Lobotka e Zambo Anguissa formano il tridente di centrocampo.
In difesa tornano i titolari con Di Lorenzo e Olivera sulle corsie esterne e Rrahmani insieme a Juan Jesus, come difensori centrali a protezione di Alex Meret.
Xavi conferma il giovane 2007
Ultima stagione per Xavi, come allenatore del Barcelona.
Ormai da diverse settimane è uscita la conferma che al termine di questa annata, l’ex metronomo blaugrana lascerà la panchina catalana.
Gli spagnoli arrivano da quattro vittorie esterne consecutive e vogliono continuare con questo trend dopo aver vinto il proprio girone di Champions League.
Con il Real Madrid irraggiungibile in Liga e la prematura uscita dalla Copa del Rey, ai blaugrana resta soltanto la Champions League come obiettivo stagionale.
Xavi conferma il sedicenne Lamine Yamal, ormai nuovo crack del calcio mondiale, che a soli 16 anni è il secondo giocatore con più presenze stagionali del Barcelona, alle spalle del tuttocampista Gundogan.
Insieme al giovane spagnolo, spazio a Pedri e Lewandowski a completare il tridente offensivo.
In mezzo al campo, oltre il tedesco, giocheranno Christensen, adattato nel ruolo di centrocampista centrale e l’olandese De Jong, vista l’indisponibilità di Gavi e Ferran Torres.
In difesa assenze per Baldè e Marcos Alonso. Tocca dunque a João Cancelo, traslocare sulla fascia sinistra, lasciando spazio a Koundè su quella destra.
Al centro l’esperienza di Iñigo Martínez assieme al talento uruguaiano Araujo. In porta tocca a Ter Stegen, ritornato da qualche settimana dopo il lungo infortunio che lo aveva colpito a metà novembre.
Precedenti e arbitri
Questa è la quinta sfida tra queste due squadre che si sono affrontate sempre agli ottavi di finale di Champions League nella stagione 2019-2020 con l’1-1, allora chiamato San Paolo, ed il ritorno si giocò a porte chiuse, causa covid, durante l’estate finendo 3-1 per gli spagnoli.
Due anni fa, Napoli e Barcelona si sono affrontate ai sedicesimi di Europa League. Anche lì l’andata terminò 1-1, ma si giocava al Camp Nou, prima della vittoria per 4-2 esterna dagli uomini di Xavi.
L’arbitro dell’incontro è Felix Zwayer, coadiuvato dagli assistenti Stefan Lupp e Robert Kempter. Il quarto uomo è Sven Jablonski. Al Var c’è Bastian Dankert, all’Avar Sören Storks, tutti di nazionalità tedesca.
Le formazioni ufficiali
Champions League
Champions League, le partite più preziose di sempre
La Champions League ha un record incredibile
La massima competizione europea è stata il palcoscenico di tre delle cinque partite più preziose di sempre. Le altre due, inutile dirlo, appartengono alla Premier League. I valori sono stati estrapolati dal portale Transfertmarkt e si riferiscono ai soli giocatori scesi in campo durante i match. Al quinto posto si trova l’ottavo di andata del 2020 tra l’Atletico Madrid (825 milioni) ed il Liverpool (960 milioni) dove la compagine iberica vinse di misura grazie alla rete di Saul Niguez. La partita valeva 1.47 miliardi di euro. A ridosso del podio Liverpool (825 milioni) contro Manchester City (705.5 milioni) del 2019 valida per la Premier League. In quell’occasione i Reds hanno vinto per 3 a 1 ai danni dei citizens.
Terzo posto per un’altra gara del campionato inglese: il pareggio a reti bianche tra il Manchester City e l’Arsenal di marzo 2024 per un valore complessivo di 1.58 miliardi, lo stesso valore di Manchester City – Real Madrid di quest’anno dove i Blancos si imposero ai calci di rigore. La gara più preziosa di sempre è l’andata dei quarti di finale, sempre dell’anno corrente, con 1.63 miliardi di valore economico. Numeri impressionanti che certificano il buon lavoro svolto dalla UEFA e dalla federazione inglese. Per fare un paragone con la Serie A, la partita più preziosa di sempre è il derby d’Italia tra Juventus e Inter del 2021 con un valore complessivo di 924.50 milioni di euro; i bianconeri vinsero per 3 a 2.
Champions League
Paradosso Dortmund: se perde la Champions incasserà più soldi
Il Borussia Dortmund, dopo 11 anni dopo l’ultima volta, tornerà a giocare la finale di Champions. In caso di sconfitta incasserà più soldi grazie a Bellingham.
Il Borussia Dortmund il 1 giugno tornerà a giocarsi la possibilità di alzare la Coppa dalla Grandi Orecchie dopo ben 11 anni (2013) dove dovette arrendersi agli acerrimi rivali del Bayern Monaco. Adesso davanti ai gialloneri ci sarà il Real Madrid, che ha battuto in extremis proprio i bavaresi in semifinale.
Comunque vada la finale di Wembley, per la società della regione della Ruhr sarà un successo. Infatti, come riportato dalla Blind, il Dortmund si trova in un complesso paradosso. In caso di vittoria la formazione di Terciz, oltre ad alzare la coppa, riceverebbe un bel gruzzolo: circa 20 milioni di euro, quelli che spettano ai vincitori.
In caso di sconfitta però i gialloneri incasserebbero di più. Se il Real Madrid dovesse trionfare, dovrà versare al club tedesco 25 milioni concordati al momento dell’acquisto di Jude Bellingham. A questi si aggiungerebbe la somma di 15 milioni assegnati dalla UEFA alla squadra perdente.
Una situazione strana, che comunque non impedirà al Dortmund di giocarsela a viso aperto contro i Blancos.
Champions League
Si scrive Real Madrid, si legge Champions League: 18° finale per i Blancos
Il Real Madrid di Carlo Ancelotti ha raggiunto la 18° finale di Champions League della sua storia. Nessuno come i Blancos: ben 7 in più del Milan.
Il Real Madrid di Carlo Ancelotti, nella serata di ieri, ha battuto il Bayern Monaco in semifinale di Champions League e è approdato in finale, dove se la vedrà con un’altra tedesca, il Borussia Dortmund.
I Blancos sono oramai da anni una schiacciasassi nella massima competizione europea. Infatti, grazie alla vittoria in extremis contro i bavaresi, il club di Florentino Perez ha raggiunto la 18° finale di Champions della sua storia. Più di qualsiasi club al mondo.
Ben 7 finali in più di Milan e Bayern Monaco, entrambe a quota 11 disputate.
Si scrive Real Madrid, si legge Champions League
Per capire meglio la supremazia dei Blancos quando si gioca per la Coppa dalla Grandi Orecchie solamente quattro club, negli ultimi dieci anni, sono riusciti a eliminare il Real Madrid dalla competizione.
Nel 2015 toccò alla Juventus di Max Allegri l’impresa del Bernabeu, nel 2019 l’Ajax dei giovani olandesi eliminò mister Zidane, mentre nel 2021 Tuchel con il suo Chelsea fece fuori i Blancos. Solamente una squadra è riuscita nell’impresa di eliminare gli spagnoli per ben due volte negli ultimi 4 anni: il Manchester City di Guardiola. Prima nel 2020, e poi lo scorso anno.
The ONLY teams to knock Real Madrid out of the 🆑 in the last 🔟 years 😳 pic.twitter.com/h1WzbQUB7w
— 433 (@433) May 9, 2024
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