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Cannavaro: restituirà a Napoli il centro Paradiso
Cannavaro ha rilevato dal Comune l’impianto sportivo dove si è allenato con Maradona, sarà una scuola calcio. Il Napoli oggi? “Serve la testa”.
Un luogo devastato, un campo impraticabile. Ma l’ex capitano della Nazionale è determinato. “Non so quando, ma lo rimetteremo a posto.”
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C’è un progetto
“Finora ci siamo concentrati sulla pulizia, perché abbiamo trovato di tutto di più” dichiara Fabio Cannavaro ai giornalisti, ai quali ha aperto le porte dell’impianto di Soccavo. Le condizioni sono terribili: è stato portato via tutto, anche le porte. In molti punti non c’è più il tetto. L’unica cosa rimasta è una vasca idromassaggio voluta proprio da Maradona.
“A chi ha vissuto questo posto piange il cuore” dice constatando lo stato di abbandono in cui verte il centro sportivo.
“È un posto magico, speriamo di riportarlo in vita. Ci faremo una scuola calcio. Tirerò i giovani fuori di casa, lontani dai cellulari.”
Chiuso da 19 anni, è certamente una bella sfida. Ma, come dice ai microfoni del TG1, “Per un calciatore possedere un campo è il massimo.”
Il Napoli oggi (e le altre squadre)
Intervistato da Sky Sport ha parlato anche del presente e del futuro della squadra della sua città. “Le prossime partite non sono semplici. Dobbiamo tirare fuori quell’orgoglio da campioni. La situazione non è delle migliori.” E conclude “C’è sicuramente un blocco.”
Su Mazzarri al Napoli, arrivato in corsa, e su cosa deve lavorare dice “La testa è quella più importante. Poi certo ogni allenatore cerca di portare il suo assetto tattico. Nelle prossime partite sarà fondamentale il rapporto coi calciatori. Il tempo è poco.”
Sulla partita dell‘Italia contro l’Ucraina e Spalletti “Mi è piaciuto. Negli ultimi 20 minuti si è visto il gruppo. Le partite vanno a momenti: c’è il momento in cui domini e quello in cui devi soffrire.”
Sul derby d’Italia “L’Inter quest’anno è una squadra molto forte. Dall’altra parte c’è un allenatore che conosce molto bene il calcio italiano. Direi un pareggio.”
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Milan: addio a Schnellinger, campione a Italia-Germania
Ha fatto la storia del Milan, al quale è rimasto 9 stagioni: parliamo di Karl-Heinz Schnellinger. Un nome che i tifosi rossoneri non hanno mai dimenticato.
È morto a Milano il calciatore tedesco Karl-Heinz Schnellinger, che ha militato nel Milan per nove anni. Aveva 85 anni ed era ricoverato all’ospedale San Raffaele.
Schnellinger è ricordato per aver partecipato alla storica semifinale di Coppa del Mondo del 1970 tra Italia e Germania, conclusasi 4-3 per gli Azzurri, durante la quale segnò il gol del pareggio per la Germania allo scadere dei minuti regolamentari.
Soprannominato Volkswagen per la sua costanza, Schnellinger era in grado di ricoprire vari ruoli difensivi: mediano, stopper e libero.
La carriera di Schnellinger: dal Colonia al Milan
Iniziò la sua carriera al Colonia, contribuendo alla vittoria del campionato nella stagione 1961/62. Successivamente fu acquistato dalla Roma, che lo cedette al Mantova in Serie A. Fece poi ritorno prima di ritornare alla Roma. Per poi passare, nel 1965, al Milan, dove disputò nove stagioni memorabili.
Con il Milan, Schnellinger vinse lo Scudetto e la Coppa delle Coppe nel 1968, oltre alla Coppa dei Campioni e alla Coppa Intercontinentale nel 1969.
Nel 1973 fece parte della squadra rossonera che perse lo scudetto della Stella a causa della Fatal Verona, l’inaspettata sconfitta all’ultimo turno contro l’Hellas Verona. Con il Milan collezionò 284 presenze in campionato e 334 in totale, segnando 3 reti. Concluse la sua carriera al Tennis Borussia Berlino, in Bundesliga.
In Nazionale
In Nazionale, Schnellinger esordì a 19 anni e partecipò a quattro edizioni della Coppa del Mondo, dalla Svezia 1958 al Messico 1970.
La sua unica rete in 47 presenze con la Germania fu proprio quella segnata nella semifinale contro l’Italia allo stadio Azteca.
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Milan, tre rossoneri premiati al Primavera Best Awards
Nei giorni scorsi si è svolta la quarta edizione dei Primavera Best Awards organizzata da Sport Italia. Il Milan porta a casa tre riconoscimenti importanti.
Quest’anno siamo alla quarta edizione che vede premiare i migliori giovani della Primavera 1. In questa edizione i giovani rossoneri che hanno ricevuto questo riconoscimento sono addirittura tre. Merito sicuramente dell’ottima stagione, non ancora conclusa, del Milan di Abate.
La squadra infatti è riuscita a qualificarsi per i playoff e nelle prossime settimane si giocherà la possibilità di vincere lo scudetto assieme ad Atalanta, Inter, Lazio, Roma e Sassuolo. Inoltre per la prima volta sono riusciti ad arrivare in finale di Youth League, traguardo storico per una squadra italiana.
Il futuro del Milan sul palco dei PBA
I tre giocatori rossoneri premiati sono stati:
- Jan-Carlo Simić, come Miglior Difensore
- Kevin Zeroli, come Miglior Centrocampista
- Francesco Camarda, come Giovane Rivelazione
I tre calciatori non sono gli unici prospetti interessanti che offre il settore giovanile rossonero. Ma sicuramente almeno due di loro sono tra quelli più pronti per provare a fare il salto tra i grandi. Difatti Simić e Zeroli hanno già esordito in prima squadra, il primo segnando addirittura un goal. Dalla prossima stagione potrebbero far parte della squadra U23 che verrà imbastita a breve dal Milan. Insieme a loro ci sarà anche il giovanissimo Francesco Camarda che, nonostante sia sotto età, ha dimostrato che può fare molto bene.
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Juventus, occhio ai rinnovi. Rugani ha già un’offerta
Dopo l’esonero di Allegri, la Juventus ha fretta di programmare il futuro. In attesa del nuovo tecnico, la priorità sono i contratti dei giocatori in scadenza.
La Juventus ha raggiunto i suoi obiettivi in questo finale di campionato: vittoria in Coppa Italia e qualificazione aritmetica in Champions.
Nonostante questo, l’esonero di Allegri è diventato inevitabile dopo gli atteggiamenti di quest’ultimo durante la finale contro l’Atalanta.
L’allontanamento del tecnico toscano era già stato deciso da tempo, quindi non ha alterato i piani dei dirigenti bianconeri.
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Giuntoli aspetta Thiago Motta
Il primo nome nella lista di Giuntoli è sempre l’allenatore del Bologna Thiago Motta.
Infatti, nonostante l’impresa della qualificazione in Champions, è molto probabile che l’allenatore italiano decida di lasciare i felsinei in estate.
Giuntoli lo aspetta, ma Thiago Motta non ha ancora sciolto le riserve sul suo futuro. Vuole aspettare anche l’evolversi delle situazioni in casa Barcellona e PSG.
In più, non è detto che il presidente Saputo alla fine non riesca a convincerlo a rimanere a Bologna con un cospicuo adeguamento di contratto.
Juventus, ora i rinnovi
Mentre cresce l’attesa per il nuovo allenatore, la Juventus deve risolvere la grana dei giocatori in scadenza.
Adrien Rabiot ha dimostrato di essere un pilastro del centrocampo bianconero negli ultimi due anni e perderlo a zero sarebbe un brutto colpo per il futuro.
Bayern Monaco e Manchester United sono sulle sue tracce, per cui la società bianconera vuole velocizzare i tempi e risolvere la questione al più presto.
Trattare con la madre-agente non sarà affatto facile, ma entro la fine di questa settimana (massimo l’inizio della prossima) Giuntoli vuole porre le fondamenta per il nuovo accordo.
Altro giocare in scadenza è Daniele Rugani. Per lui l’accordo sembrava cosa fatta già dalla scorsa estate, ma l’addio di Allegri potrebbe cambiare le carte in tavola.
L’ex allenatore bianconero, infatti, teneva in grandissima considerazione il giocatore toscano, ma con il nuovo tecnico e un ipotetico ritorno della difesa a 4, lo spazio per lui potrebbe diminuire.
Intanto, come riferito da Alfredo Pedullà, il Napoli ha già offerto un triennale da 2,5 milioni a stagione al giocatore.
Il neo ds azzurro Manna, infatti, nutre grande stima nei confronti di Rugani e vorrebbe portarlo con sé in Campania.
La società bianconera, però, vuole evitare di perderlo a zero. L’accordo potrebbe riguardare un rinnovo ma con la promessa di ascoltare eventuali offerte.
Tra pochi giorni scopriremo se l’avventura di Rugani a Torino è giunta ai titoli di coda.
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