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All Eyes On Me – il focus sul 38° turno di Premier League

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All Eyes On Me

Nuovo appuntamento con All Eyes On Me, la rubrica di Calcio Style dedicata alla Premier League. Di seguito il resoconto dettagliato della trentottesima ed ultima giornata del campionato più seguito al mondo.

Il fascino unico emanato, unito alla perenne scia d’entusiasmo che pervade ogni stadio, confluisce in una commistione di spettacolo, ardore e qualità che conferisce a questo torneo l’aurea di lega paradisiaca in cui solamente i migliori interpreti del gioco possono essere o diventare i protagonisti.

Trentottesimo turno: Manchester City ancora campione, Arsenal e Liverpool chiudono con una vittoria. Il Luton raggiunge Burnley e Sheffield United in Championship.

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MANCHESTER CITY 3-1 WEST HAM (2′, 18′ Foden, 42′ Kudus, 59′ Rodri)

Cambiano gli interpreti, passano le stagioni, ma il copione resta lo stesso: il trofeo della Premier League viene sollevato sotto gli occhi di un Etihad Stadium in festa.

Capitan Walker, che ha raccolto in questa stagione la pesante eredità di Gundogan, alza al cielo il quarto titolo consecutivo del Manchester City, mai nessuno ci era riuscito in 135 anni, alla sua presenza numero 300 con la maglia degli Sky Blues, dopo aver sconfitto per 3-1 il West Ham nel segno del neo eletto “Player Of The Season” Phil Foden.

Il numero 47, che si appresta a vivere anche un Europeo da protagonista con l’Inghilterra, firma una pregevole doppietta nei primi diciotto minuti mettendo la gara in discesa, arrivando a toccare quota 27 centri stagionali frantumando il suo precedente record personale di 16 risalente alla stagione 2020-21.

La fantastica rovesciata di Kudus nel finale del primo tempo fa aumentare l’apprensione, ma la stoccata di Rodri (50esima gara di campionato senza sconfitta per lui) con il solito piattone destro dal limite mette la definitiva ipoteca sul decimo titolo nazionale complessivo dei Citizens che scavalcano l’Everton nell’albo d’oro portandosi in solitaria in quarta posizione alle spalle di Arsenal (13), Liverpool (19) e Manchester United (20).

Guardiola solleva, così, la sua sesta Premier League in otto stagioni raggiungendo un’icona come Bob Paisley al secondo posto nella classifica degli allenatori più vincenti nella storia del campionato inglese dietro il solo ed inarrivabile Ferguson fermo a quota tredici.

Il tecnico catalano mette in bacheca il trofeo numero 17 alla guida del Manchester City (con annessi record tra cui i 100 punti della stagione 17-18, il treble domestico della stagione 18-19 a cui va aggiunto il Community Shield, le quattro Coppe di Lega consecutive tra il 2018 ed il 2021, il treble dello scorso anno ed i 90 e più punti raccolti in quattro degli otto campionati disputati), ed il numero 38 in appena quindici anni di carriera da manager (secondo nella graduatoria dei più vincenti di sempre anche qui alle spalle di Ferguson con 49), cifra che potrebbe essere ritoccata sabato nella finale di FA Cup contro il Manchester United nel remake della scorsa stagione.

Festeggia anche la proprietà emiratina al suo successo numero 23 dall’ormai lontano 2008, anno in cui hanno rilevato la società.

ARSENAL 2-1 EVERTON (40′ Gueye, 43′ Tomiyasu, 89′ Havertz)

Non basta, invece, all’Arsenal la vittoria negli ultimi minuti contro l’Everton in un Emirates ricolmo di gratitudine nei confronti di una squadra che ha conteso il titolo fino allo strenuo delle forze ad una corazzata incantando le platee con il suo calcio verticale e sfiorando il record di punti della propria storia fissato a quota 90 dagli invincibili del 2004.

I Gunners vanno sotto al 40′ con la punizione di Gueye deviata da Rice, ma la raddrizzano dopo appena tre giri di lancetta con il secondo centro in campionato di Tomiyasu, potenziale perno per le stagioni a venire. Il solito dominio post pareggio viene concretizzato dalla stoccata di Havertz, nuovamente schierato come riferimento offensivo centrale, che arriva a toccare quota 14 realizzazioni stagionali (miglior stagione da quando è in Inghilterra al pari del 2021-22 con la maglia del Chelsea).

La squadra di Arteta chiude con la miglior difesa del torneo (appena 29 reti incassate), il secondo miglior attacco (91 gol contro i 96 del City), la vittoria numero 28 nelle 38 giornate disputate (questo si, record domestico) e la forte consapevolezza di aver messo delle solide basi per dare nuovamente battaglia ai campioni il prossimo anno.

L’Everton, da par sua, festeggia una larga salvezza con un’altra buona prova che certifica l’ottimo lavoro tattico e psicologico di Dyche nonostante gli 8 punti di penalizzazione.

LIVERPOOL 2-0 WOLVERHAMPTON (34′ Mac Allister, 40′ Quansah)

Il Liverpool saluta Klopp (insieme a Thiago Alcantara e Matip) con una vittoria, la numero 299 in 491 uscite, prima di sciogliersi nel più caloroso degli addii.

Le ultime due reti della quasi decennale gestione del tecnico tedesco portano la firma di due nuovi arrivati: Mac Allister, quinto centro in campionato, e Quansah, classe 2003 cresciuto nel settore giovanile dei Reds e lanciato proprio dal mister tedesco nel corso di questa stagione. Nella ripresa Luis Diaz e Salah sfiorano il 3-0 con il Wolverhampton ridotto in dieci uomini dal 28′ per il rosso diretto sventolato in faccia a Semedo post revisione al Var per un brutto intervento proprio sul 10 argentino.

Jurgen Klopp, dunque, lascia dopo ben nove stagioni, lasso di tempo in cui è riuscito a rialzare e rilanciare le sorti del Liverpool sia in campo nazionale, vincendo il titolo dopo ben 30 anni d’astinenza, che internazionale, portando in dote la Champions League e la Coppa del Mondo per Club dopo 14 stagioni d’attesa.

L’avventura dell’ex Mainz e Borussia Dortmund si conclude con un totale di otto trofei tra cui, oltre quelli già citati, due Coppe di Lega (l’ultima conquistata lo scorso febbraio contro il Chelsea) una FA Cup, un Community Shield ed una Supercoppa Europea, senza contare le tre finali complessive di Champions League ottenute e le stupende battaglie punto a punto con il Manchester City per il titolo. Lascerà spazio ad Arne Slot.

CRYSTAL PALACE 5-0 ASTON VILLA (9′, 39′, 63′ Mateta, 54′, 69′ Eze)

Si chiude con un sonoro 5-0 incassato una stagione che comunque ha garantito all’Aston Villa l’accesso alla prossima Champions League dopo 41 lunghissimi anni.

A Selhurst Park c’è solo una squadra in campo ed è il Crystal Palace che certifica lo straripante stato di forma con una prestazione monstre di tutto il reparto offensivo che vale il decimo posto finale, nonché il sesto successo nelle ultime sette gare di campionato.

L’infermabile Mateta mette a referto la sua prima tripletta in carriera in Premier League facendo registrare un dato impressionante: 14 marcature nelle ultime 16 partite giocate, a fronte delle sole 2 siglate nella prima parte della stagione, che portano il suo bottino stagionale a quota 19 (miglior rendimento realizzativo eccezion fatta per la stagione in Ligue 2 con il Le Havre nel 2017-18).

Ad irrobustire ulteriormente il risultato ci pensa Eze con una doppietta grazie a cui riesce a tagliare il traguardo della doppia cifra in termini di marcature per la seconda stagione consecutiva. La sensazione, però, è che le Eagles potrebbero perdere a fronte di una cospicua offerta sia lui che Olise, destinati a tracciare un importante solco anche in palcoscenici ancor più prestigiosi, nel prossimo mercato.

I Villans chiudono, invece, al quarto posto stabilendo il record di punti interno (68), con il miglior assist-man del torneo (Watkins con 13), ma con solamente una vittoria nelle ultime otto uscite complessive tra campionato e coppa. Ad Emery resta, certamente, il rammarico legato all’eliminazione in Conference League, ma con qualche ulteriore buon innesto potrà togliersi delle soddisfazioni anche il prossimo anno.

SHEFFIELD UNITED 0-3 TOTTENHAM (14′, 65′ Kulusevski, 59′ Pedro Porro)

Il Tottenham chiude con il sorriso la propria stagione blindando il quinto posto e tornando conseguentemente in Europa dopo un anno di purgatorio.

Gli Spurs sbrigano agevolmente la pratica Sheffield United grazie alla seconda doppietta in carriera in Premier League di Kulusevski (l’altra è datata 22 maggio 2022 contro il Norwich, sempre all’ultima giornata) che rompe un digiuno da gol che durava dallo scorso 17 febbraio, e al terzo centro in campionato, il primo fuori casa, di Pedro Porro che pareggia il conto realizzativo con la passata stagione in cui comunque era arrivato nel mercato di gennaio.

Con la ventesima vittoria nel torneo i bianchi di Londra concludono a quota 66 punti e andranno a disputare l’Europa League che potrebbe vederli protagonisti, specie se Postecoglou ed il suo staff riusciranno a limitare gli infortuni muscolari (vera spada di Damocle stagionale) con una preparazione adeguata e se i nuovi acquisti riusciranno ad essere ben integrati.

Le Blades, invece, stabiliscono un nuovo record negativo: nessuno prima d’ora aveva mai incassato 104 reti in un campionato. Superato lo Swindon stagione 1993-94 che si fermò a quota 100. Sventato, quantomeno, il record negativo di punti appartenente al Derby County stagione 2007-08 pari a 11 punti.

CHELSEA 2-1 BOURNEMOUTH (17′ Caicedo, 48′ Sterling, 49′ (aut.) Badiashile)

Quinta vittoria consecutiva del Chelsea che ottiene il sesto posto al termine di un’encomiabile rincorsa e, proprio come il Tottenham, tornerà in Europa dopo un anno senza coppe, considerato il dodicesimo posto della scorsa stagione.

Al contrario degli Spurs, però, i Blues dovranno attendere la finale di FA Cup tra Man City e Man United per capire a cosa equivarrà questa sesta posizione: in caso di successo dei Citizens sarà Europa League, mentre in caso di vittoria dei Red Devils sarà Conference League.

Il 2-1 sul Bournemouth è la ciliegina sulla torta di un ottimo finale di stagione che lascia ben sperare in vista della prossima, considerata la sola, per quanto sonora, sconfitta con l’Arsenal per 5-0 nelle ultime quindici di campionato. L’ultima uscita a Stamford Bridge porta in dote una clamorosa rete di Caicedo (la prima con la sua nuova maglia) che da centrocampo si inventa uno splendido arcobaleno atto a punire la sventurata uscita fuori area di Neto, ed il ritorno al gol in casa di Sterling, a secco davanti ai propri tifosi in campionato addirittura dal 12 novembre.

Utile solo per le statistiche l’autogol di Badiashile sul tentativo di Enes Unal che rimette in partita un Bournemouth comunque coriaceo e certamente appagato dalla miglior stagione mai disputata in Premier League in termini di punti.

Al termine della sfida tifosi, calciatori, allenatore e staff hanno dedicato il loro saluto a Thiago Silva, vincitore di una Champions League nel 2021 con i Blues, che farà ritorno al Fluminense. Inevitabile nota di merito per Cole Palmer che, oltre ad esser stato premiato come miglior giovane della stagione, chiude con numeri irreali, specie se si pensa che questa è stata la prima annata da titolare in Premier League: 22 gol (2° posto dietro Haaland con 27), e 11 assist (2° posto dietro Watkins).

BRENTFORD 2-4 NEWCASTLE (21′ Barnes, 36′ Murphy, 38′ Isak, 48′ Janelt, 70′ Wissa, 77′ B. Guimaraes)

Termina con una vittoria anche il Newcastle che protegge il settimo posto dall’attacco dello United e, così come il Chelsea, dovrà attendere l’esito della finale di FA Cup per capire se il prossimo anno giocherà la Conference League o meno.

I Magpies ne rifilano quattro a domicilio al Brentford, di cui tre nel primo tempo con Barnes, Murphy (entrambe a secco da marzo) e Isak che si porta a quota 21 centri in campionato completando il podio della classifica marcatori. A chiudere i giochi, dopo le reti di Janelt e Wissa che rimettono in discussione il risultato, ci pensa Bruno Guimaraes, alla sua miglior stagione in carriera con 7 reti ed 8 assist all’attivo ed unico, vero perno (37 presenze da titolare su 38) di un centrocampo che è andato sfaldandosi tra gli infortuni di Joelinton e Longstaff e la lunga squalifica inferta a Tonali.

Come per il Tottenham le tantissime e prolungate defezioni hanno condizionato la stagione del grande ritorno in Champions League, ma il lavoro di Howe ha comunque dimostrato di saper pagare bene, considerati anche gli 85 gol messi a referto che fanno dei bianconeri il quarto miglior attacco del torneo alle spalle di Liverpool (86), Arsenal e Manchester City, certamente tre squadre di una caratura superiore.

Se il giovane tecnico inglese resterà siamo certi che il Newcastle continuerà a far bene. Discorso analogo per Frank, mister delle Bees, in grado di ottenere tre salvezze tranquille consecutive, che, però, dovrà probabilmente prepararsi a perdere Ivan Toney.

BRIGHTON 0-2 MANCHESTER UNITED (73′ Dalot, 88′ Hojlund)

Vince il Manchester United sul campo del Brighton, ma non basta per superare il Newcastle: ora i Red Devils dovranno fare all-in sulla FA Cup per riscattare una stagione deludente (mai prima d’ora erano arrivate 14 sconfitte in un singolo campionato, di cui 6 in casa), ed entrare in Europa.

All’American Express Stadium gli uomini di Ten Hag rischiano di andar sotto in più di un’occasione ma un po’ per i riflessi di Onana e un po’ per la scarsa precisione di Adingra e Joao Pedro la fanno franca, per poi mettere la freccia al 73′ con il secondo centro, il primo nel 2024 in Premier League, di Diogo Dalot che prima di questa sfida aveva segnato sul campo dello Sheffield United e su quello del Wigan in FA Cup.

Ipoteca la vittoria il decimo acuto in campionato di Hojlund, il terzo nell’ultimo mese, forse eccessivamente criticato nel corso della stagione. Si concluderà, probabilmente, sabato l’avventura di Ten Hag a Manchester: il tecnico olandese non è riuscito a dare continuità alla prima, buona stagione conclusa con un terzo posto, una Coppa di Lega ed una finale di FA Cup persa 2-1.

Discorso analogo per De Zerbi che termina all’undicesimo posto, anche a causa della scarsa abitudine da parte della squadra ad affrontare il doppio impegno settimanale, e lascia il Brighton dopo un anno e mezzo con l’ovazione di tutto lo stadio.

LUTON 2-4 FULHAM (43′ A. Traoré, 46’pt (rig.) Morris, 48’pt, 49′ R. Jimenez, 55′ Doughty, 68′ Wilson)

Si conclude con una sconfitta interna l’avventura della favola Luton in Premier League, la sesta nelle ultime nove, la ventiquattresima complessiva, davvero troppe per sperare in una salvezza che sembrava complicata già ai blocchi di partenza.

A Kenilworth Road non bastano l’undicesimo centro di Morris ed il secondo di Doughty (che potrebbe avere un buon mercato in estate) contro un Fulham a cui la vittoria mancava dallo scorso 14 aprile e le quattro reti in trasferta dall’8 marzo 2022 data dell’1-5 inferto allo Swansea in Championship.

Marco Silva può sorridere per il ritorno al gol di Raul Jimenez, a secco dal 31 dicembre, oltre che per il pregevole acuto di Adama Traoré ed il conseguente tredicesimo posto con ben 47 punti all’attivo.

Per gli Hatters ci auguriamo che sia un arrivederci alla Premier League, con la consapevolezza che mister Edwards difficilmente avrebbe potuto fare di più con l’organico a disposizione.

BURNLEY 1-2 NOTTINGHAM FOREST (2′, 14′ Wood, 72′ Cullen)

Il Nottingham festeggia la seconda salvezza consecutiva, ottenuta meritatamente nonostante la penalizzazione di quattro punti ed il cambio di guida tecnica in corsa, espugnando Turf Moor centrando il quarto successo esterno del campionato.

Il Forest chiude i giochi già nel primo quarto d’ora con la seconda doppietta stagionale di Chris Wood, assoluto protagonista della permanenza in Premier League con i suoi 14 gol in campionato. I due centri ravvicinati del neozelandese permettono ad Espirito Santo di toccare quota 22 punti ottenuti sotto la sua gestione in 21 gare a confronto dei 14 nelle prime 17 uscite.

I Clarets di Kompany, invece, fanno ritorno in Championship dopo appena un anno così come Sheffield United e Luton con soli 10 punti ottenuti tra le mura amiche (peggior rendimento interno al pari delle Blades). Sicuramente in virtù del dominio dello scorso anno nella seconda lega inglese ci si aspettava qualcosa in più.

Classifica finale

1

Manchester City

91 38 28 7 3 96:34 +62
2 Arsenal 89 38 28 5 5 91:29 +62
3

Liverpool

82 38 24 10 4 86:41 +45
4

Aston Villa

68 38 20 8 10 76:61 +15
5

Tottenham

66 38 20 6 12 74:61 +13
6

Chelsea

63 38 18 9 11 77:63 +14
7 Newcastle 60 38 18 6 14 85:62 +23
8

Manchester United

60 38 18 6 14 57:58  -1
9 West Ham 52 38 14 10 14 60:74 -14
10 Crystal Palace 49 38 13 10 15 57:58 -1
11 Brighton 48 38 12 12 14 55:62 -7
12

Bournemouth

48 38 13 9 16 54:67 -13
13

Fulham

47 38 13 8 17 55:61 -6
14

Wolverhampton

46 38 13 7 18 50:65 -15
15

Everton

40 38 13 9 16 40:51 -11
16

Brentford

39 38 10 9 19 56:65 -9
17

Nottingham Forest

32 38 9 9 20 49:67 -18
18

Luton Town

26 38 6 8 24 52:85 -33
19

Burnley

24 38 5 9 24 41:78 -37
20

Sheffield United

16 38 3 7 28 35:104 -69

– Everton 8 punti di penalizzazione

– Nottingham Forest 4 punti di penalizzazione

 

Ringrazio tutti i lettori a nome mio e dell’intera redazione di Calcio Style. L’appuntamento con “All Eyes On Me” e la Premier League è per sabato 17 agosto. A presto!

Premier League

Chelsea, ceduto in prestito Chalobah: il comunicato

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Chelsea

 Il Chelsea attraverso una nota ufficiale comunica di aver ceduto il difensore al Crystal Palace. Per Chalobah un altra occasione per fare esperienza in Premier.

Il calciatore classe 1999 è un prodotto del settore giovanile del Chelsea. Entrato nell’academy nel 2007 ha proseguito il suo percorso durato undici anni prima di iniziare un girovagare di prestiti. Percorso concluso nel 2021 con la conferma in prima squadra nei Blues, dove fino ad oggi colleziona 55 presenze e 4 reti.

Ufficiale il suo approdo al Crystal Palace in prestito con diritto di riscatto.

Il comunicato del Chelsea

“Trevoh, diplomatosi presso la nostra Academy, ha collezionato 17 presenze in prima squadra la scorsa stagione e ora trascorrerà la stagione 2024/25 al Selhurst Park.

Dopo essere stato in prestito all’Ipswich Town, all’Huddersfield Town e al Lorient, Trevoh continuerà il suo percorso di crescita al Palace.

Non vediamo l’ora di monitorare e supportare Trevoh durante tutto il periodo del prestito.

Buona fortuna, Trev!”.

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Premier League

Liverpool, Slot: “L’eredità di Klopp? Un grande vantaggio”

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Arne Slot, Liverpool

Il nuovo ciclo del Liverpool parte con due vittorie in altrettante partite. Leggi con noi le parole del nuovo tecnico Slot.

Il nuovo tecnico dei Reds non sta facendo rimpiangere Jurgen Kloop. Dopo la vittoria contro l’Ipswich, è arrivata la seconda per 2-0 contro il Brentford. Slot, nella conferenza stampa post gara, ha voluto sottolineare come i risultati siano anche il frutto dell’eredità lasciata da Klopp.

Liverpool, Arne Slot

Liverpool, le parole di Slot

Il successo sul Brentford.

“È stata una partita positiva per tanti motivi. Affrontavamo una squadra che può giocare molto bene partendo dalla difesa, pericolosa in contropiede e anche sui calci piazzati. Oggi però hanno avuto una sola occasione ed Alisson ci ha salvato con una parata. Mi è piaciuto anche il fatto che da una loro palla inattiva siamo riusciti a segnare il nostro primo gol”.

L’eredità di Klopp.

“È bello ereditare una squadra e degli individui così speciali: si è visto anche in occasione del primo gol. Luis Diaz ha concluso molto bene, Salah ha vinto un duello importante intorno all’area di rigore e Jota ha fatto un passaggio fantastico con il tempismo giusto. Se Klopp fosse rimasto, avrebbe cercato di trovare un paio di cose in cui poter migliorare la squadra. Per me, non è una sorpresa che questa squadra giochi così, lo ha già fatto spesso anche nella scorsa stagione. Ereditando una squadra del genere, con tutti i giocatori che sono rimasti, ho cercato di lasciare quasi tutto uguale”.

Sulle prime due vittorie.

“E’ incoraggiante. Abbiamo ottenuto due vittorie contro avversari difficili, ma c’è ancora molto da dimostrare. Nutriamo grande rispetto per Ipswich e Brentford, ma non mi aspetto di vedere nessuna delle due nelle prime sei a fine stagione. C’è tanto da fare, ma iniziare con due successi e due clean sheet è sempre bello”.

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Premier League

All Eyes On Me – il focus sul 2° turno di Premier League 2024-25

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Appuntamento e format rinnovati: All Eyes On Me, la rubrica di Calcio Style dedicata alla Premier League, cambia look, ma non la sostanza dando libero sfogo a quella bruciante passione che unisce tutto il popolo britannico e non solo. Di seguito il resoconto dettagliato dei principali avvenimenti della 2°giornata della nuova stagione.

Il fascino unico emanato, unito alla perenne scia d’entusiasmo che pervade ogni stadio, confluisce in una commistione di spettacolo, ardore e qualità che conferisce a questo torneo l’aurea di lega paradisiaca in cui solamente i migliori interpreti del gioco possono essere o diventare i protagonisti.

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Secondo turno: “Sunday morning call”

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L’ARSENAL ESPUGNA IL VILLA PARK

Dopo le due sconfitte senza gol all’attivo dello scorso anno l’Arsenal torna a battere l’Aston Villa, per giunta a domicilio dove i Villans non registravano un ko in campionato dallo scorso marzo (0-4 contro il Tottenham).

Gunners cinici e anche un pizzico fortunati considerate le ottime occasioni cestinate una per tempo da Konsa e Watkins. L’1,28 di xG prodotto dai padroni di casa contro lo 0,87 degli ospiti è lì a certificare questo aspetto.

In seguito ad un estenuante braccio di ferro la sfida viene decisa tra il 67′ ed il 77′, arco temporale in cui l’undici di Arteta recapita agli avversari due spallate dalle quali difficilmente ci si riesce a rialzare. A sbloccarla è il dodicesimo uomo per antonomasia dell’Arsenal, Leandro Trossard, bravo a tramutare in gol un pallone vagante nell’area dei Villans dopo appena due minuti dal suo ingresso in campo, mentre il raddoppio è ad opera di Thomas Partey, elemento mancato tantissimo lo scorso anno a causa di ripetuti infortuni, che rompe il proprio personale digiuno che durava dal marzo 2023. Esordio nel finale per Calafiori.

Ultimo dato rilevante: Saka, autore dell’assist per lo 0-2, ottiene la sua vittoria numero 100 in Premier League, diventando il terzo calciatore più giovane nella storia del campionato a raggiungere tale obiettivo (22 anni e 354 giorni) dopo Rooney (22 anni e 87 giorni) e Fabregas (22 anni e 180 giorni).

TUTTO COME DA COPIONE PER CITY E LIVERPOOL

Manchester City e Liverpool rispondono all’Arsenal raggiungendolo a punteggio pieno in vetta alla classifica. Tutto fin troppo semplice per i Citizens che nella gara inaugurale all’Etihad sbrigano agevolmente la pratica Ipswich con un netto 4-1.

Nonostante lo svantaggio iniziale siglato da Szmodics al 7′ (l’ultimo centro dei Tractor Boys in Premier League era datato 24 aprile 2002 contro il Middlesbrough e targato Bent), i padroni di casa, ancora orfani di Rodri ma con un Gundogan in più, la ribaltano in appena nove minuti andando a segno per ben tre volte.

Haaland la pareggia dal dischetto e nei minuti successivi sfrutta insieme a De Bruyne due clamorose indecisioni del portiere avversario Muric per portare il risultato sul 3-1. Score poi arrotondato da un altra rete, ancora dell’attaccante norvegese, che, nell’ordine: è già capocannoniere in solitaria, porta il proprio bottino d’agosto in Premier League a quota 16, punisce il 23esimo avversario differente in campionato e realizza la sua settima tripletta con la maglia degli Sky Blues (la 42esima nella storia del club, primo posto a pari merito con il Liverpool).

A proposito dei Reds: arriva un altro 2-0 dopo quello rifilato all’Ipswich nella prima uscita, questa volta ai danni del Brentford, vittorioso all’esordio contro il Crystal Palace. La sfida è senza storia, i ragazzi di Slot dominano dall’inizio alla fine, lasciando agli ospiti una sola opportunità da gol, non sfruttata da Collins.

I rossi del Merseyside la sbloccano con una ripartenza guidata da Salah e finalizzata da Luis Diaz, a cui la gioia casalinga mancava dallo scorso 31 marzo, e chiudono i giochi a venti dal novantesimo proprio con l’attaccante egiziano che capitalizza il contro-regalo dell’esterno colombiano.

Slot diventa così il primo allenatore nella storia del Liverpool a centrare due successi nelle prime due uscite di campionato al primo anno, per di più facendo registrare un dato che alla squadra un dato che mancava da vent’anni: era dal 2003-04, infatti, che i Reds non completavano il 92% dei passaggi in un singolo match.

Gloria anche per Van Dijk che alla sua 100esima presenza casalinga in Premier League centra il successo numero 82, con solamente due sconfitte all’attivo. Meglio di lui nel periodo ha fatto solamente Patrice Evra.

LO UNITED CADE ANCORA A BRIGHTON, CHELSEA E TOTTENHAM A VALANGA

Il Brighton si conferma bestia nera per il Manchester United che cade all’Amex Stadium dopo aver vinto con sofferenza all’esordio contro il Fulham.

I Seagulls si assicurano il settimo successo in quindici confronti diretti contro i Red Devils (che contro nessun altro avversario registrano una percentuale di ko così alta) grazie al 100esimo centro con i club di Welbeck e all’acuto nel recupero di Joao Pedro che rendono vano il pareggio dell’ex Atalanta Amad Diallo (al primo gol in trasferta in carriera in Premier League dopo quello realizzato in casa al Newcastle lo scorso anno).

Anche un pizzico di sfortuna per i Diavoli Rossi che vedono annullarsi la rete dell’1-2 per un fuorigioco di Zirkzee, colpevole di aver impattato sulla linea di porta con il ginocchio il tap-in di Garnacho, e vedono materializzarsi la sconfitta nel recupero per la sesta volta negli ultimi due anni, più di ogni altra squadra. Neanche gli innesti di De Ligt e Mazraoui sono riusciti ad invertire la rotta. Il nuovo Brighton del giovane Hurzeler, invece, vola a punteggio pieno.

Roboante successo del Chelsea al Molineux nel segno del solito Palmer e della sorpresa di giornata Noni Madueke. Il trequartista inglese, dopo una prova incolore contro il City domenica scorsa, torna sui propri livelli siglando l’1-2 (mandando i Blues in vantaggio per la 14esima volta dal suo arrivo lo scorso anno) con uno splendido pallonetto e confezionando tre assist per tutti e tre i gol di Madueke (nella storia della Premier League soltanto 4 calciatori erano riusciti in tale impresa).

Le altre due marcature portano i nomi di Nicolas Jackson, che dopo di testa dopo 98 secondi realizza il gol più veloce per il Chelsea dal 2017 quando Morata contro lo Stoke City ne impiegò 82, e dell’ultimo arrivato Joao Felix, che apre al meglio la sua seconda parentesi con questa maglia. Maresca diventa, così, il primo tecnico nella storia ad assistere a sei centri della propria squadra alla sua prima uscita in trasferta.

A nulla, invece, serve l’1,96 di xG prodotto dal Wolverhampton (contro l’1,68 del Chelsea) che nonostante la prima gioia con la nuova maglia di Strand Larsen e l’acuto del solito Matheus Cunha non riesce ad evitare il secondo ko consecutivo.

Poker del Tottenham che, al contrario di quanto fatto a Leicester nella prima giornata, capitalizza praticamente tutte le occasioni da gol costruite, nonostante l’assenza di Solanke.

A trascinare la squadra contro un Everton francamente impresentabile è il solito Son che con una doppietta apre il conto per la decima stagione consecutiva di Premier League arrivando a toccare quota 164 centri complessivi con la maglia degli Spurs.

A certificare, se ancora ce ne fosse bisogno, la bontà del calcio espresso dall’undici di Postecoglou è l’1-0 firmato Bissouma, reintegrato in squadra dopo essere stato escluso per comportamenti non idonei, che arriva in seguito a 21 passaggi consecutivi con ben 8 calciatori coinvolti. Infine Romero suggella una prestazione da incorniciare per tutto il gruppo con il suo solito gol di testa, sulla scia dei 5 realizzati la passata stagione.

Per i Toffees di Dyche, invece, c’è e ci sarà ancora molto da lavorare.

RUGGITO DEL WEST HAM A SELHURST PARK, PARI CON GOL TRA BOURNEMOUTH E NEWCASTLE

Primo sorriso stagionale per Lopetegui che riscatta il ko interno del primo turno contro l’Aston Villa espugnando Selhurst Park e facendo suo uno dei tanti derby di Londra.

Il West Ham, che in estate ha messo in piedi una delle migliori campagne acquisti come da me sottolineato già in passato, riesce ad avere la meglio sul campo del Crystal Palace dopo due brucianti sconfitte nelle ultime due stagioni contando, però, su volti già noti.

A decidere la sfida, infatti, sono Soucek e Bowen (rispettivamente 7 e 16 centri nella passata stagione) che in appena cinque minuti, tra il 67′ ed il 72′, assicurano i tre punti alla squadra, ora decisamente proiettata verso un futuro roseo.

Nulla da fare, invece, per il comunque performante undici di Glasner che, nonostante l’ottimo calcio proposto, deve arrendersi ancora restando inchiodato a zero punti.

Altro giro, altro 1-1 per il Bournemouth di Iraola che bissa il risultato ottenuto in casa del Nottingham nello scorso turno. Il pari questa volta matura tra le mura amiche contro un Newcastle già rimaneggiato viste le assenze di Schar, Botman , Lascelles, Miley e Wilson, e un Trippier apparentemente con le valige in mano.

Le Cherries creano di più e mettono la freccia al 37′ con Tavernier, a secco in casa dal 1 aprile 2023, bravo a sfruttare l’assist del solito Semenyo, già decisivo per livellare la sfida del City Ground di settimana scorsa. Ma sfortunatamente per loro non basta: i Magpies alzano i giri del motore nella ripresa e pescano il pareggio con Gordon che riprende il filo delle undici marcature nel 2023-24 tramutando in gol il cross dell’altro esterno Barnes.

Il quarto segno X negli ultimi cinque confronti diretti tra le due squadre permette ad entrambe di tenere alto il morale.

PRIMA GIOIA PER SMITH-ROWE CON IL FULHAM, SUCCESSO DI PRESTIGIO PER IL FOREST

Primo successo stagionale per il Fulham timbrato da due ex Arsenal che costringono il Leicester alla resa. I Cottagers la sbloccano al 18′ con Smith Rowe che torna a segnare in campionato dopo quasi due anni e mezzo (l’ultimo centro era datato 20 aprile 2022) provando a rilanciare una carriera nata sotto i migliori auspici, ma inabissatasi dopo i tanti infortuni, ma vengono raggiunti dal primo gol in trasferta in Premier League di Faes al 38′.

A decidere la sfida al 70′ è Iwobi, al primo sorriso personale casalingo del 2024, freddo nel trasformare nel 2-1 definitivo l’assist di Antonee Robinson. Primi punti, dunque, per il Fulham, mentre le Foxes restano al palo dopo il pari interno contro il Tottenham.

Terza vittoria consecutiva in trasferta per il Nottingham Forest (considerando i successi esterni contro Burnley e Sheffield United dell’annata precedente) per la seconda volta nella propria storia (la prima è datata marzo/aprile 1995, in quel caso furono 4).

I ragazzi di Espirito Santo espugnano meritatamente il St. Mary’s Stadium grazie all’acuto al 70′ del solito Gibbs-White a sublimare un predominio estesosi praticamente per tutta la gara. Il Southampton, da parte sua, non riesce a fornire una prestazione analoga a quella di St. James’ Park non riuscendo mai a concludere verso la porta. Il Forest sale a 4 punti, i Saints restano a 0.

Top & Flop

TOP

1) Noni Madueke – I tre gol che fanno di lui il sesto calciatore più giovane, nonché il 23esimo nella storia del Chelsea ad aver siglato una tripletta (nessun club ne conta di più) sono una medaglia al merito per un elemento che potrebbe rivelarsi prezioso per Maresca.

2) Erling Haaland – Il norvegese si porta nuovamente a casa il pallone. Dov’è la novità? Dei suoi numeri ne abbiamo parlato sopra, delle sue prestazioni da macchina da gol non ne avremo mai abbastanza.

3) Emile Smith Rowe – Giusto concedergli spazio in questa Top 3 a discapito di Palmer e Son che, forse, per impatto sulle rispettive sfide lo avrebbero meritato di più. Gli infortuni, la sfortuna e l’enorme quantità di talento di cui dispone l’Arsenal gli hanno tolto lo spazio e la fiducia che ora proverà a riconquistarsi con la nuova maglia.

FLOP

1) Arijanet Muric – Già lo scorso anno con la maglia del Burnley ci aveva abituato a disastri simili, e non si smentisce neanche nella sua nuova esperienza. Giocare con i piedi non è affar suo, così come i tempi d’uscita. Per l’Ipswich sarà difficile contare sui clean sheet.

2) Jordan Pickford – Giornata no per i portieri. Proprio come il suo collega si attarda alla giocata palla a terra spianando la strada a Son per il 2-0 e ne prende altri tre. Sette reti incassate in due partite: il portiere della nazionale inglese deve tornare a fare la differenza se l’Everton vuole sperare in una salvezza tranquilla come lo scorso anno.

3) Matthijs De Ligt – Anche contro il Brighton parte dalla panchina per entrare al 79′. Dal suo ingresso in campo il Manchester United sembra perdere ulteriori certezze difensive e nel 2-1 si perde, insieme a McTominay, l’inserimento vincente di Joao Pedro.

Classifica e prossimo turno

1

Manchester City

6 2 2 0 0  6:1 +5
2 Brighton 6 2 2 0 0  5:1 +4
3

Arsenal

6 2 2 0 0  4:0 +4
4

Liverpool

6 2 2 0 0 4:0 +4
5

Tottenham

4 2 1 1 0 5:1 +4
6

Newcastle

4 2 1 1 0 2:1 +1
7

Nottingham Forest

4 2 1 1 0 2:1 +1
8

Chelsea

3 2 1 0 1 6:4  +2
9 West Ham 3 2 1 0 1 3:2 +1
10 Fulham 3 2 1 0 1 2:2 0
11 Manchester United 3 2 1 0 1 2:2 0
12

Aston Villa

3 2 1 0 1 2:3 -1
13

Brentford

3 2 1 0 1 2:3 -1
14

Bournemouth

2 2 0 2 0 2:2 0
15

Leicester

1 2 0 1 1 2:3 -1
16

Southampton

0 2 0 0 2 0:2 -2
17

Crystal Palace

0 2 0 0 2 1:4 -3
18

Ipswich Town

0 2 0 0 2 1:6 -5
19

Wolverhampton

0 2 0 0 2 2:8 -6
20

Everton

0 2 0 0 2 0:7 -7

Prossimo turno:

Sabato 31 agosto

Arsenal 13:30 Brighton

Nottingham Forest 16:00 Wolverhampton

Leicester 16:00 Aston Villa

Ipswich 16:00 Fulham

Brentford 16:00 Southampton

Everton 16:00 Bournemouth

West Ham 18:30 Manchester City

Domenica 1 settembre

Chelsea 14:30 Crystal Palace

Newcastle 14:30 Tottenham

Manchester United 17:00 Liverpool

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