Esteri
Xavi: “Lewandowski grave perdita. De Jong uno dei migliori al mondo”
L’allenatore del Barcellona Xavi ha preso parte alla conferenza stampa pre-match in vista della sfida di domani contro il Granada. Di seguito le sue parole.
Xavi su assenze, panchina e nazionali
“Abbiamo assenze importanti ma stiamo bene dopo due partite vinte combattendo. Affronteremo un avversario difficile, il più fisico de LaLiga
Lewandowski una perdita molto sensibile, come quelle di Raphinha, Pedro e De Jong. È il nostro giocatore più decisivo, è un leader. Joao Félix e Ferran possono giocare in quella posizione, abbiamo convocato anche Pau Víctor e Marc Guiu. Lo stesso Fermín sa cosa vuol dire giocare come un falso nove.”
L’importanza di de Jong: “L’ambiente ha la capacità di sottovalutare tutto, ecco perché questo è il club più difficile al mondo per i giocatori. Frenkie è uno dei migliori al mondo già per come si allena. Ecco perché alcuni si stupiscono: lo vedono allenarsi e pensano: perché è così criticato?”
Altre 100 panchine “Se tutto va bene saranno anche 200. Ma questo è il club più esigente, non c’è dubbio. È l’unico club che ci chiede di vincere, di giocare bene e che tutto vada alla perfezione.”
La nuova sosta: “Siamo in contatto con le Federazioni, i fisioterapisti, i medici; entrare in guerra non porterà niente di buono. Dobbiamo avere un rapporto straordinario. Gli infortuni non sono muscolari, è una questione di sfortuna. Abbiamo un livello di infortuni molto basso per un grande club. Il più vicino al rientro è Pedri, ma è una questione di sensazioni.”
Ligue 1
Ligue 1, nessuno compra i diritti tv
In Ligue 1 il clima è incandescente e le squadre temono un ridimensionamento
La federazione francese non ha ancora preso accordi per quanto riguarda i diritti televisivi del quinquennio che va dal 2024 al 2029. Il passo indietro di beIn Sports ha fatto scattare l’allarme ed anche le altre competitors sembrano essersi scansate. Dai 700 milioni previsti, la Ligue 1 rischia di prendere solamente 500 milioni totali con mancati ricavi pari a 200 milioni di euro. Una sconfitta economica che fa la somma con la partenza di Kylian Mbappè, l’atleta di punta del campionato. Uno dei cinque maggiori campionati europei rischia di ritrovarsi in una curva discendente con l’obbligo di risollevarsi il prima possibile.
La proprietà del Paris Saint Germain ha dato lustro all’intero torneo e la federazione si è fatta trainare fino al mondiale in Qatar. L’arrivo di Carlo Ancelotti ha fatto da apripista, così come gli arrivi di Neymar e dei vari Lionel Messi. L’interesse estero, però, è diminuito con la partenza di molti top player. Le squadre più preoccupate da questa situazione sono coloro che hanno la percentuale più alta dei diritti televisivi in relazione ai ricavi ottenuti: Montpellier, Clermont, Nantes, Rennes e Lorient. Come spesso accade la soluzione più semplice è quella di ridurre i costi del personale – leggasi cartellini e ingaggi.
Diverse squadre europee monitorano la situazione con molto interesse, così da avere la possibilità di prendere molti buoni giocatori a prezzi di saldo. Le situazioni economico-finanziarie si riflettono sul campo, basti vedere l’inizio stagione dell’Olympique Lione. Le società sono sul piede di guerra e non è esclusa una soluzione interna che permetta ai tifosi di vedere le partite gratuitamente ed alla Ligue 1 di creare un canale ufficiale. Nel mentre in Europa andranno ben 7 squadre e la Francia è una delle nazionali favorite per la vittoria finale di Euro 2024.
Premier League
Everton, la crisi economica continua: ecco tutti i big a rischio!
Il takeover fra il fondo 777 Partners e Farhad Moshiri non è andato a buon fine e questo obbligherà l’Everton a rivenire fondi altrove.
Everton, la crisi continua: sono tutti in vendita
L’Everton ha comunicato perdite per 112 milioni di sterline durante l’ultima semestrale di bilancio, chiusa al 31 Marzo scorso. I Toffees sono una delle squadre di questa Premier League messe peggio a livello economico e potrebbe non bastare una sola cessione eccellente a scongiurare una nuova penalizzazione.
Infatti, dopo la penalità della scorsa stagione (dieci punti, poi ridotti a sei), i verdi della Mersyside si preparano a un’altra estate di grandi sacrifici economici. L’edizione odierna de il “The Sun“, infatti, riporta come l’intera rosa verrebbe considerata in vendita qualora arrivassero offerte ritenute congrue al loro valore.
I principali indiziati a lasciare il club sono ovviamente, Jarrod Branthwaite e Amadou Onana. Sono i due giocatori più talentuosi della rosa e al contempo quelli più giovani, indi per cui il loro sacrificio (sebbene estremamente doloroso) potrebbe risultare salvifico per il disastroso bilancio della società inglese.
Niente takeover: in fumo 500 milioni di sterline
L’Everton aveva provato a far rientrare parzialmente l’emorragia concludendo un takeover da 500 milioni di sterline con il fondo 777 Capital Partners, che ha recentemente rilevato il 94,1% delle quote associative del club. Tuttavia, l’erogazione di capitali non è stata accettata e l’affare è definitivamente naufragato.
Ora gli inglesi dovranno trovare altrove i fondi necessari per chiudere in positivo (o comunque per limitare i danni) la triennale di bilancio del prossimo 30 Giugno. Per questo molti big della rosa potrebbero salutare dopo anni di onorata rappresentanza del club, come per esempio Jordan Pickford e Dominik Calvert-Lewin.
Una situazione che fa emergere ulteriori dubbi sulla stabilità del fondo che ha rilevato l’Everton dalle mani di Farhad Moshiri, storico proprietario del club. Infatti, circa un mese fa la compagnia area australiana Bonza (anch’essa di proprietà del fondo d’investimento) è entrata in amministrazione volontaria in seguito al rischio fallimento.
Una situazione che non ha impedito alla 777 Capital Partners di entrare prepotentemente nelle quote del club, ma che, dopo i 200 milioni di sterline prestati a fondo perduto negli ultimi sette mesi, pone seri dubbi sulla stabilità della “bolla” dei fondi d’investimento che stanno prendendo piede nel mondo del calcio.
Premier League
Leicester, Kieran Maguire lancia l’allarme: “Rischia 15 punti di penalizzazione”
L’esperto di finanza sportivo, Kieran Maguire, ha concesso un’intervista a Football Insider in cui ha parlato anche del Leicester.
Cosa rischia il Leicester? L’analisi di Kieran Maguire
Che la situazione del Leicester sia critica lo si sapeva già. Che sia probabilmente la squadra messa peggio, fra quelle indagate dalla Premier League, anche. I tifosi delle foxes si aspettano una stangata, anche se ci sono numerosi indicatori (i proventi derivanti dal passaggio di Enzo Maresca al Chelsea, la nuova sponsorizzazione del Seagrave et similia) che possono alleggerire i 90 milioni di perdite registrate nell’ultima sessione di bilancio.
Nonostante ciò, il noto esperto di finanza sportivo Kieran Maguire ha ammonito il possibile nuovo allenatore della Blue Army sul futuro della squadra. Infatti, Maguire ha paventato uno scenario potenzialmente drammatico per il club inglese. In un’intervista rilasciata a Football Insider, Maguire ha rilasciato le seguenti dichiarazioni:
❝Il Leicester non ha commesso alcuna infrazione nella stagione appena conclusasi, perché è stato bravo a sfruttare il regolamento a suo vantaggio. Hanno argomentato che, non essendo stati un club di Premier League per tre anni consecutivi, non erano obbligati a rendere pubblico il proprio bilancio. E’ nel loro diritto farlo, ma hanno nascosto il problema anziché risolverlo. Ora dovranno affrontare il processo, parimenti a quanto faranno numerosi altri club di Premier e Championship, e starà alla Premier League cercare di risolvere la situazione il più prima possibile. Mi aspetto una risposta entro l’estate.❞
Le possibili sanzioni: c’è il rischio di una “pena record“
La previsione di Maguire è la più ottimistica fatta sinora, dato che le precedenti stime parlavano addirittura di un verdetto che non sarebbe arrivato prima dell’anno nuovo. I tempi tecnici potrebbero essere allungati dai vari ricorsi, ma nel concreto quanti punti di penalizzazione rischiano le volpi?
Stando a quanto riportato da The Telegraph, la possibile sanzione dovrebbe essere compresa fra i sei e i quindici punti di penalizzazione. Qualora dovesse verificarsi questo scenario, si tratterebbe della più grande punizione mai inflitta dalla Premier League per la violazione di norme finanziarie.
I 30 punti tolti al Luton Town nella stagione 2008-2009, ovviamente, fanno eccezione, in quanto si trattava di una casistica diversa. Ma perché una punizione così severa? Le perdite del Leicester sono sì importanti, ma non tali da giustificare una penalità che, con ogni probabilità, renderebbe impossibile la permanenza nella massima serie inglese. La motivazione va ricercata nel comportamento tenuto nell’ultimo anno dal club.
Infatti, sebbene (come ribadito anche dallo stesso Maguire) sia legittimo per un club non più appartenente alla Premier League rifiutarsi di farle visionare i propri bilanci, questo comportamento ostruzionistico ha oltremodo indispettito i vertici della FA. Al Nottingham Forest, per esempio, fu attribuita una penalità di “soli” quattro punti”, giustificata dal fatto che “la società aveva contribuito alacremente alle indagini“.
Cosa che le foxes, invece, non hanno fatto e questo potrebbe non giocare a loro favore. C’è sempre la possibilità che la penalità venga ridotta con il tempo o dopo un ricorso, vedi il precedente dell’Everton, ma certamente non sarà facile convincere un allenatore ad accasarsi al Seagrave con una situazione del genere.
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