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Lazio-Apollon Limassol, pagelle e conferenza

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La Lazio vince la prima sfida di Europa League e forse anche la più semplice, anche ieri sera non sono mancati i problemi e le incertezze viste contro Empoli e Frosinone, manovra lenta e prevedibile, la squadra di Inzaghi non sembra mai avere in pugno la partita, arranca anche quando attacca con insistenza ma senza mai dare l’impressione di controllare il gioco.

Indice

Prestazione ancora non al top

Ogni ripartenza dei ciprioti fa correre un brivido sulla schiena dei tifosi anche se si conclude con tiracci da fuori area.

Questo è l’aspetto più negativo della squadra biancoceleste, forse ha ragione Inzaghi dicendo che ci hanno abituati troppo bene ma contro squadre cosi modeste crediamo sia anche giusto vedere altre prestazioni.

Migliori in campo, Caicedo e Durmisi, piacevole sorpresa sulla fascia sinistra,e i solito Acerbi. Proto non è giudicabile a pieno visto che non ha subito tiri troppo pericolosi ed è incolpevole sul gol subito. Bello il primo gol, arrivato dopo una bellissima azione e con un colpo di tacco di Caicedo a liberare Luis Alberto che solo davanti al portiere sblocca il risultato.

Nella ripresa malino i biancocelesti che trovano il raddoppio all’84° minuto grazie ancora a Caicedo che si conquista il rigore trasformato da Immobile ma tre minuti dopo Zelaya accorcia le distanze per i ciprioti. Una sera tranquilla non poteva starci,meglio rischiare fino alla fine.

Le pagelle

PROTO 6: neanche una parata. Ma solo perché l’Apollon ci prova poco e male. E purtroppo l’unica volta che lo fa è con la bordata di Zelaya da pochi passi. Non poteva nulla.

BASTOS 5.5: il piu in difficoltà del reparto arretrato,qualche buon anticipo ma mai sicuro del tutto.

ACERBI 6.5: Sempre nel posto giusto nel momento giusto. Comanda la difesa, si è preso subito i gradi da leader. 

CACERES 5.5: Sul centrosinistra come a Empoli dopo l’infortunio di Radu. Soffre e sembra sempre impacciato nei rinvii.

BASTA 6: Regge botta per un’ora abbondante, poi gli finisce la benzina ed era anche preventivabile. Ripaga la scelta di Inzaghi di non averlo escluso dalla lista.

MURGIA 6.5: Prova a sbloccare il risultato quando non sono passati nemmeno 20 secondi: arriva a rimorchio sull’assist all’indietro di Caicedo e calcia con il sinistro. Si dà da fare, sfrutta la chance europea, contrasta e si inserisce. 

BADELJ 6.5: Su di lui ci sono pochi, pochissimi dubbi. Si vede che è a suo agio, che non ha bisogno di entrare nei meccanismi della squadra,Imposta senza mai dimenticare di dare una mano al reparto arretrato.

Dal 61’ LEIVA 6: Entra per alzare la diga e diminuire i rischi. Si becca un giallo per frenare una ripartenza. Il solito baluardo.

MILINKOVIC 6: Non incanta e non domina fisicamente, ma entra in tutte le azioni rilevanti del primo tempo. Suo il filtrante per Caicedo che dà l’avvio all’1-0 di Luis Alberto. Deve migliorare ancora molto.

Dal 72’ LULIC 6: Esterno o mezzala, importante dall’inizio o da subentrato. L’errore sotto porta è gravissimo.

Durmisi 6,5: È indemoniato, si vorrebbe mangiare il campo, dimostra di avere la fame di emergere e conquistarsi la fiducia di Inzaghi. Ottima partita,si puó contare su di lui.

LUIS ALBERTO 6,5: Ancora fuori forma e non ispirato al massimo ma ha la freddezza e la bravura di sbloccare il risultato. Speriamo migliorerà.

Dal 61’ IMMOBILE 6.5: Staffetta di mezzora con Luis Alberto. Permette alla Lazio di ripartire seppur sia stanca. Trasforma con una bomba dagli undici metri il rigore.

CAICEDO 7: Spesso criticato, gioca una partita ottima,geniale il tacco a liberare luis alberto e si procura il rigore realizzato da immobile,nelle sponde è ottimo,da migliorare il tiro in porta.

ALL. INZAGHI 6.5: Vince ed era l’unica cosa importante nella serata d’esordio. Lo fa con 8 giocatori diversi rispetto a Empoli, con una rivoluzione più che un turnover.Si parte con il piede giusto. Il gioco speriamo possa migliorare.

APOLLON LIMASSOL (4-2-3-1): Bruno Vale 6.5; Joao Pedro 5.5, Roberge 6, Yuste 6.5, Vasiliou 6; Kyriakou 5 (Markovic 6), Sachetti 5.5; Papoulis 6, Pereyra 5 (Zelaya 6.5), Schembri 6; Maglica 5.5 (Carayol 6.5). All. Avgousti 6

Inzaghi in conferenza

Queste le parole del tecnico laziale in conferenza: 

Bisogna chiuderle prima queste partite. Cos’è mancato?

Sì, così si rischia. Nel primo tempo ero soddisfatto, hanno fatto una buona partita. Alcuni erano alla prima partita della stagione. Il secondo tempo non mi è piaciuto, abbiamo dato coraggio agli altri. Il rammarico è che alla fine del primo tempo avremmo dovuto farne almeno due.

Stasera ampio turnover, lo vedremo solo in questa partita?

Valuterò partita per partita. Sono soddisfatto di quelli che hanno giocato, ma sceglierò di volta in volta. Domenica farò i miei calcoli. Schiererò sempre quelli che mi daranno più garanzie.

Che risposte ha avuto da chi non è stato molto impiegato in campionato?

Sono contento di loro. Badelj l’ho sostituito perché era un po’ affaticato. Durmisi ha fatto molto bene, Caicedo è stato determinante. Anche Murgia mi è piaciuto. Gli altri li conosciamo, sappiamo che possono darci garanzie.

La necessità di non prendere gol ha influito sul gioco?

L’anno scorso esprimevamo un calcio migliore, ma stiamo facendo buone partite. Abbiamo l’obbligo di migliorare e portare tutti i nostri giocatori nella loro miglior condizione.

Sul girone?

Il sorteggio non è stato molto buono. Il Francoforte lo conosciamo. L’Apollon ha vinto contro il Basilea, che non è il primo arrivato. Insomma, poteva andarci meglio. Dovremo affrontarla nel migliore dei modi.

Sull’Apollon?

L’Apollon si è dimostrato una squadra forte. L’avevamo studiata, sapevamo che andava affrontata nel migliore dei modi. Se giocherà così darà problemi a tutte le altre del girone.

Paura durante la partita?

Nel secondo tempo sì, ne ho avuta perché l’Apollon è cresciuto ed è stata dura. Hanno fatto un ottimo secondo tempo, è una squadra a cui piace giocare. Hanno avuto una chiara linea di gioco.

Giusto questo risultato?

Sì, abbiamo meritato la vittoria. Avremmo dovuto fare un gol in più nel primo tempo. Comunque complimenti all’Apollon e al suo allenatore

Europa League

Atalanta: lesione per Kolasinac. Quando rientra?

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Ecco tutti i dettagli sull’infortunio che il difensore bosniaco dell’Atalanta ha rimediato contro il Marsiglia e quante partite dovrà saltare. 

Gasperini perde un pezzo fondamentale della sua Atalanta in vista del rush finale di stagione. Nella semifinale d’andata di Europa League contro il Marsiglia, dopo circa un quarto d’ora Sead Kolasinac aveva dovuto abbandonare il campo per un problema alla coscia sinistra.

Nelle ultime ore è arrivata la notizia: il difensore bosniaco ha subito una lesione di primo grado al bicipite femorale.

Atalanta

Quante e quali partite salterà quindi Kolasinac? Difficile dirlo con certezza. Sicuramente l’ex Arsenal mancherà nella trasferta contro la Salernitana e nella gara di ritorno contro i francesi. Molto difficile il recupero per la Roma, ma lo staff medico farà di tutto per farlo rientrare per la finale di Coppa Italia il 15 maggio e, come sperano i tifosi nerazzurri, per l’eventuale finale di Dublino.

In ogni caso, dalle prime sensazioni, la stagione di Kolasinac non dovrebbe essere finita qui.

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Europa League

Roma, insulti sui social: Karsdorp e Abraham chiudono i profili

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Roma

I tifosi della Roma non hanno perdonato gli errori dei due giocatori giallorossi nella sconfitta di giovedì sera contro il Bayer Leverkusen.

Il 2-0 subito dalla Roma contro il Bayer Leverkusen nella gara d’andata delle semifinali di Europa League é stato un risultato pesante che rischia di complicare, e non di poco, il sogno romanista della finale di Dublino. La superiorità dei tedeschi in alcuni frangenti della gara è stata evidente, anche se i giallorossi hanno avuto più di un occasione per segnare. Quello che non è andato giù ai romanisti sono stati gli errori dei singoli che hanno reso facile la vita alla già fortissima compagine allenata da Xabi Alonso.

Al termine del match, i tifosi giallorossi hanno riversato tutta la propria rabbia e delusione sui social, prendendo di mira i profili di due giocatori in particolare: Rick Karsdorp e Tammy Abraham.

L’errore dell’olandese nel primo tempo (un retropassaggio che ha di fatto regalato l’1-0 al Leverkusen) ha, di fatto, spianato la strada ai tedeschi, che da quel momento in poi hanno preso in mano la gara dal punto di vista mentale. Il terzino della Roma, dopo lo sbaglio, è stato preso di mira dallo Stadio Olimpico e, al momento della sostituzione, dagli spalti sono piovuti tantissimi fischi al suo indirizzo. Karsdorp ha risposto con un applauso dal probabile significato ironico, ed i romanisti glielo hanno rinfacciato nei commenti sulla sua pagina Instagram.

Roma

Più o meno la stessa sorte è toccata anche al centravanti inglese. Nei minuti di recupero Abraham ha avuto l’occasione per segnare l’1-2 che avrebbe potuto regalare una speranza in vista della gara di ritorno, ma a due passi dalla porta il suo colpo di testa è finito alto sulla traversa. Anche qui i tifosi romanisti non sono stati teneri, poiché rimproverano al n.9 giallorosso di non essere mai freddo in zona gol.

Sia Abraham che Karsdorp, alla luce dei continui insulti da parte dei supporters giallorossi, hanno deciso di chiudere la sezione “commenti” sulle loro pagine e di rendere privati i propri profili.

La sconfitta contro il Leverkusen ha lasciato parecchia amarezza, ma ora la Roma deve rituffarsi con anima e corpo sul campionato. Domenica sera arriva la Juventus: un appuntamento che i ragazzi di Daniele De Rossi non possono fallire.

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Europa League

Karsdorp dopo Mourinho ha “tradito” tutta la Roma

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Roma

La prestazione offerta ieri sera da Rick Karsdorp rischia di alzare il sipario sulla sua esperienza giallorossa con un anno e mezzo di ritardo.

Aveva ragione (come sempre) Mourinho

9 Novembre del 2022. Pinamonti realizza un gol pesante, che toglie alla Roma una vittoria preziosissima dopo che i giallorossi avevano sbloccato la partita con Abraham nel finale. Lo sfogo di José Mourinho nel post-partita in conferenza stampa rimarrà negli annali della comunicazione sportiva, con il tecnico portoghese che accusò un non meglio precisato giocatore della sua squadra di aver “tradito” la causa giallorossa.

Nonostante il lusitano non avesse fatto nomi e cognomi, il destinatario dell’invettiva fu chiaro a tutti sin da subito. In primis a quei tifosi che si recarono sotto casa di Rick Karsdorp con intenti bellicosi. Si può certamente discutere di quanto siano state opportune certe dichiarazioni, considerando che il portoghese era consapevole dell’impatto delle sue parole su un ambiente complicato come quello romano.

Ora però è più difficile demandare allo Special One tutti i mali della Roma, come una certa parte dell’ambiente ha provato a fare negli ultimi mesi. Dopo un periodo iniziale di entusiasmo generalizzato, i problemi (sin lì nascosti e dormienti, ma sempre presenti) sono stati riportati in auge e tutti i nodi sono venuti al pettine. 

Karsdorp

Karsdorp, galeotto fu quell’applauso…

Con il ruolo dei cosiddetti insider che è sempre più prominente nel volgo romano, le voci concernenti alcuni comportamenti sciorinati da Karsdorp fuori dal campo si sono fatte sempre più insistenti. Già all’epoca Il Messaggero (sempre molto attento alle dinamiche, esterne e interne al rettangolo verde di gioco, delle squadre romane) raccontava di come l’olandese fosse inviso a parte dello spogliatoio per i suoi atteggiamenti.

La situazione poi rientrò, con l’ex-Feyenoord reintegrato in rosa circa due mesi dopo gli accadimenti di Reggio Emilia, e lo stesso Mourinho parlò di una “questione chiarita già da Dicembre“. Tuttavia, il rapporto fra il laterale e la piazza romana rimase increspato e la bolla è esplosa alla prima occasione utile.

Una serata che ha indotto il pubblico romanista a delle riflessioni. Riflessioni che hanno avuto come logica e inevitabile conclusione quella di dare ragione a molte delle rimostranze sciorinate dal Profeta di Setubal durante il suo periodo nella Capitale.

Dall’incapacità della squadra di giocarsela su due fronti (e quindi il rischio concreto di concludere la stagione con il cerino in mano provandolo a fare) all’inadeguatezza di alcuni componenti della rosa. E se l’oratoria di Mourinho è già stata rivalutata da parte dell’ambiente, senza la qualificazione in Champions League il suo lavoro verrebbe rivalutato anche tecnicamente. 

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