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L’intervista ad Ibrahimovic:” Il Milan aveva bisogno di me”

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E’ uno Zlatan Ibrahimovic assolutamente piacevole e disponibile quello che si presenta davanti ai microfoni di Aftonbladet, lo svedese risponde a tutte le domande in modo mai banale, da persona estremamente intelligente e matura quale è. Lo svedese ha voluto subito precisare la sua posizione in merito ad un’eventuale chiamata della sua nazionale:” E’ una cosa che deve venire dal CT, se pensa che io sia una distrazione allora non mi interessa. Se pensa che invece possa contribuire allora ci penserò io. Mi manca? Ovviamente sì, se a qualcuno non manca tutto ciò vuole dire che ha chiuso la sua carriera. Io non ho ancora finito“.

Indice

Il Covid

” Non è stato grave, solo un paio di settimane, ma mi fecero abbandonare gli allenamenti. Mi hanno fatto fare il test per tre volte per essere sicuri, così sono rimasto a casa, ma dopo tre giorni avevo mal di testa, poi sono arrivati i dolori alla schiena, mi svegliavo alle tre del mattino e dovevo prendere le pillole, di solito sono contrario a  queste cose, ma dopo dieci minuti il dolore passava. Al quinto giorno non sentivo più i sapori, nè del cibo, nè del caffè. Ho cominciato ad allenarmi dopo una settimana, prima non ci riuscivo, mi stancavo subito. Ora ho riavuto il gusto, ma l’olfatto non è ancora al 100. Cosa fare? Dobbiamo continuare a vivere, il Covid farà parte delle nostre vite, come un’influenza“.

Il Milan

Mi sento vivo, so che posso giocare e fare quello di cui sono capace, i risultati parlano da soli, ma senza il lavoro non si ottiene nulla. Alla mia età oltre al talento serve la mentalità, è tutto nella testa, se vuoi, puoi. Mi sento bene, miglioro e mi completo ogni giorno che passa, sono ovviamente diverso rispetto a dieci anni fa, penso di riuscire ad adattare il mio corpo a quello che posso fare ora. La gente dice che non corro molto, ma io scelgo il miglior modo per correre ed aiutare la squadra. Merito anche dell’allenatore che mi lascia libero davanti, se potessi correre senza sosta per 90 minuti lo farei, ma sono onesto con me stesso, non posso e dopo ogni scatto ho bisogno di più tempo per riprendermi. Scelgo quando farlo, devo adattarmi ed essere più intelligente”.

L’infortunio

” L’infortunio contro il Napoli è nulla di grave, tornerò pienamente in forma tra una o due settimane. Quello che ripeto da sempre è che mi alleno duramente, mi preparo molto, ma molto bene, dedico tutto il mio tempo alla forma fisica ed il merito è della mia testa. Ripongo un’altissima pressione prima di tutto su me stesso.

Il ritiro

” Un anno fa volevo aprire un nuovo capitolo della mia vita, stare un po’ di più con la mia famiglia, seguire i figli. Poi Mino Raiola mi ha detto che dovevo chiudere in Europa, troppo facile chiudere la carriera in America. Nel frattempo Mihajlovic si era ammalato e mi chiese di andare al Bologna, per lui ci sarei andato gratis, poi però vidi il Milan perdere a Bergamo, una sconfitta vergognosa, abbiamo iniziato a sentirci con la dirigenza rossonera e da lì mi è salita l’adrenalina. Per affrontare le giornate al meglio devi far pompare l’adrenalina, devi sentirti motivato, devi porti un obiettivo e nel mio caso non è il contratto. Ho chiesto dove sarei stato più utile e Mino ha detto Milan e così sono andato. Sapevo che ce l’avrei fatta, i primi sei mesi sono stati difficili, non sapevamo se sarebbe rimasto l’allenatore, non sapevo se sarei rimasto io. Il club voleva cambiare filosofia e linee guida, la squadra era stata condannata ancora prima di ottenere dei risultati, ma è così che abbiamo iniziato la scalata ed ora siamo più forti“.

 

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Da Genova: tifosi del Genoa assaliti da un gruppo doriano

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Sampdoria, Ufficiale

Ennesimo episodio violento tra tifoserie. Un gruppo di ultras doriani aggredisce dei sostenitori del Genoa in un bar poco distante da Marassi.

Genoa

Con la vittoria sulla Reggiana per 1-0, la Sampdoria si guadagna i playoff e festeggia. Fuori dal campo però è scontro con i tifosi del Genoa

Ancora, di nuovo, per l’ennesima volta, siamo a raccontare di guerriglie tra tifoserie e ad associare episodi violenti al mondo del calcio.

L’aritmetico piazzamento nei playoff della Sampdoria dopo la vittoria sulla Reggiana, non basta ad un gruppo di ultras blucerchiati per passare un post partita di festeggiamenti.

Poco dopo la fine del match infatti un gruppo di sostenitori doriani ha tirato una vera e propria imboscata ad un gruppo di tifosi del Genoa che si trovava all’interno di un bar, zona Piazza Alimonda, per assistere alla partita del Grifone contro il Milan.

La ricostruzione offerta da alcuni testimoni, vedrebbe un folto gruppo di tifosi blucerchiati avere un acceso diverbio con i “rivali” genoani, che nel giro di pochi istanti diventa parapiglia e costringe le forze dell’ordine a dover intervenire.

L’intervento tempestivo coadiuvato anche dalle forze di polizia dedicate allo stadio, ha sedato in un primo momento la rissa tra le due tifoserie ma poi nel mirino dei tifosi della Sampdoria sono finiti gli stessi agenti.

Alla fine degli scontri si registrano una serie di agenti feriti e numerosi danni ai veicoli della polizia.

Nel frattempo sono già partite le indagini da parte della Questura ma, stando a indiscrezioni, gli autori dell’assalto sarebbero volti già noti alle forze dell’ordine.

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Premio Cesarini 2024: Spalletti tra i big

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Italia-Ecuador

Luciano Spalletti, CT della Nazionale Italiana, sarà uno dei protagonisti dell’illustre cerimonia Premio Renato Cesarini 2024, in programma lunedì 27 maggio a Jesi (Ancona). Il Premio “Renato Cesarini“, giunto alla IX edizione, premia ogni anno – il lunedì successivo alla fine del Campionato di Calcio di serie A – il giocatore che ha realizzato il gol più in extremis di tutta la stagione. Dall’annata 2020 il riconoscimento è stato allargato anche al Campionato di Serie B (premiati negli anni, tra gli altri, l’ex Vicenza Filippo Ranocchia) e Lega Pro. Anche quest’anno, lunedì 27 maggio 2024 a Jesi, nelle Marche, il premio celebrerà coloro che hanno fatto grandi cose nel panorama del Calcio e dello Sport in generale. Tra i premiati per il 2024 spicca il nome del CT della Nazionale Italiana, Luciano Spalletti. Originario delle Marche, Renato Cesarini ha conquistato i cuori dei tifosi argentini con le sue gesta sul campo, prima di approdare nel Bel Paese. In Italia ha brillato con la maglia della Juventus, divenendo poi un allenatore vincente.

PREMIO CESARINI 2024 A JESI IL 27 MAGGIO: CELEBRAZIONE DELLA ZONA CESARINI

Renato Cesarini, nato nel 1907 nella frazione di Castellaro di Senigallia (An), nelle Marche, vinse numerosi trofei da giocatore con la Juventus. Nel corso della storia i giornalisti e cronisti iniziarono a parlare di ‘’Zona Cesarini’’. Zona celebre per indicare i sigilli giunti nei minuti finali di un match ed anche oltre. Oltre a celebrare ogni anno i calciatori, una Giuria composta dai vari Direttori delle più importanti testate giornalistiche (Ansa, Rai, Sky, Mediaset) indicano ogni dei personaggi che si sono distinti nel mondo del Calcio e dello Sport. Ma anche personaggi non sportivi ma legati alla disciplina sportiva. Così giornalisti e trasmissioni sportive che si sono contraddistinti durante l’annata. Negli anni premiati, tra gli altri, la trasmissione Pressing Mediaset (sugli scudi Massimo Callegari, nella foto in anteprima – edizione 2023) e Calciomercato l’Originale Sky.

La bellissima Scultura ‘Premio Cesarini’ viene assegnata in ogni edizione a ciascun premiato. Dal 2016, anno della sua nascita, il premio Cesarini si è tenuto a Senigallia. A seguito dell’enorme riscontro e successo che ha avuto in tutto il mondo, ogni anno ci si sposta in una località delle Marche. Negli ultimi anni si è tenuto a Morrovalle (Macerata), Fermo e quest’anno si terrà a Jesi (Ancona), il 27 maggio 2024.  Nell’albo d’oro del Premio spiccano nomi importanti: da Dybala a Mertens, passando per Kevin Lasagna. Appuntamento il 27 maggio a Jesi. Sotto una veloce gallery precedenti edizioni Premio Renato Cesarini (celebrazione Zona Cesarini).

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Milan-Genoa 3-3, a scioperare sono i giocatori: le pagelle dei rossoneri

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Milan

Milan-Genoa 3-3, una partita decisamente sottotono da parte dei rossoneri i quali paiono a tratti irritanti, vedasi Leao. Le pagelle.

Sportiello 6: raccoglie per tre volte la palla in rete senza però avere colpe

Florenzi 7: spanne sopra Calabria, peccato per età e infortuni vari. Segna di testa, cerca il gol dalla distanza. L’ultimo a mollare (dal 35’ st Kalulu sv)

Gabbia 6: rimedia con il gol un’ insufficienza dovuta sull’errore sul gol di Ekuban. Ci mette sicuramente grinta

Tomori 4,5: non tiene a freno l’irruenza e concede il rigore per il vantaggio dei liguri. Il resto della gara non è migliore

Theo Hernandez 6: ha gamba e lo fa vedere, tuttavia spesso risulta impreciso

Bennacer 5,5: non è ancora nella forma migliore, ma ci sta arrivando (dal 35’ st Adli: lentissimo, ma prezioso nel confezionare un assist che Theo spreca)

Reijnders 5: sbaglia davvero troppi palloni, per ingenuità e leggerezza

Chukwueze 7: non sempre continuo, ma dai suoi piedi partono le idee migliori (dal 35’st Thiaw sv)

Pulisic 6,5: uno degli ultimi a mollare, prima il palo, poi Martinez gli negano la gioia del gol

Leao 4: esce tra i fischi dopo avere camminato per gran parte della gara. Qualche giocata delle sue, ma troppo scarso il suo apporto. Esce e va direttamente negli spogliatoi (dal 22’ st Okafor 6: almeno ci mette voglia, al bacio l’assist sprecato da Giroud)

Giroud 5,5: segna il gol del 3-2, ma pochi minuti prima sbaglia un rigore in movimento. Da rivedere.

Pioli 4: in vantaggio cambia assetto e si copre eccessivamente. Soliti problemi a centrocampo. La resa è prima di tutto la sua. Titoli di coda.

 

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