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Milan-Inter 0-2, quattro minuti da urlo regalano il primo round I Le pagelle nerazzurre

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Milan-Inter 0-2, grazie a due gol di Dzeko e Mkhitaryan i nerazzurri conquistano la vittoria nel derby d’andata. Partita robusta della squadra di Inzaghi, che concede poche occasioni al Milan. Le pagelle nerazzurre.

Inter

Onana 6: un brivido gli corre lungo la schiena quando Tonali calcia dal limite e la palla scheggia il palo. Per il resto del match gli arrivano solo due tiri in porta, che gestisce senza affanno.

Darmian 6,5: qualche preoccupazione gliela crea Saelemaekers, che di fatto risulta uno dei rossoneri più pericolosi, ma nel complesso gli basta la gestione normale per soffrire poco o nulla.

Acerbi 7: crea una cortina isolante attorno a Giroud che rende il francese innocuo. Tutti i palloni alti sono suoi.

Bastoni 7: con un tocco quasi impercettibile devia il tiro di Tonali che va a sbattere sul palo. Di fatto impedisce al Milan di riaprire la partita. Qualche scorribanda in attacco quando vede un varco per vie centrali.

Dumfries 6: quando viene servito prova sempre a cercare il fondo. Prestazione buona.

Barella 7: l’aggressione ai portatori di palla è una delle chiavi della vittoria. Sa fornire palloni d’oro e ne pulisce la maggior parte.

Calhanoglu 7: calcia il corner che porta al gol di Dzeko, va vicino al tris con una sassata che si infrange sul palo (dal 78′ Gagliardini 6: si mangia una grande occasione, provo a mettere anche il suo mattoncino).

Mkhitaryan 7: vede un corridoio e ci si infila, piazzando il 2-0. Corre che è un piacere, ci mette sette polmoni, motorino infaticabile (dal 62′ Brozovic 6: contribuisce a gestire i palloni nella parte più delicata del match).

Dimarco 6,5: dalla sua parte giostra un Calabria non in serata, perciò lui non teme di affrontarlo. Fornisce lo spunto per il 2-0 (dal 70′ De Vrij 6: tiene alta l’attenzione).

Dzeko 7: il cigno di Inzaghi non deve nemmeno saltare per infilare l’1-0 che stappa la partita. Sfiora anche il 2-0, che sarebbe stato meritatissimo (dal 70′ Lukaku 6: cerca subito il dialogo con Lautaro e prova a costruire le azioni per andare in porta, ma entra in un momento in cui affondare non è la priorità).

Lautaro 7: si propone su ogni azione offensiva, apre spazi per Dzeko e per Mkhitaryan sul gol del 2-0 (dal 78′ Correa sv).

 

Simone Inzaghi 8: prepara la partita con mosse che mettono in crisi il Milan e lo rendono innocuo o quasi. Il risultato avrebbe potuto essere più largo, con un po’ di precisione in più. Al ritorno servirà la stessa concentrazione e la stessa organizzazione.

 

 

 

Serie A

Atalanta, Percassi: “Io son prima un tifoso poi un presidente. Sul futuro di CDK…”

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atalanta

Il presidente dell’Atalanta, Antonio Percassi, ha parlato ai microfoni de La Gazzetta Dello Sport in merito alla finale di Europa League e non solo.

Atalanta, le parole di Percassi

Sarri, Atalanta

Di seguito le parole del presidente dell’Atalanta Antonio Percassi, rilasciate ai microfoni de La Gazzetta Dello Sport in merito alla vittoria dell’Europa League e non solo:

HA DORMITO DOPO LA FINALE

“Sono rientrato nella notte in aereo, quindi l’ho fatta dritta: praticamente come quando si andava a ballare, però allora potevi pensare solo a divertirti. Ma tanto dopo le partite non dormo mai”.

HA PIANTO

“Mi succede abbastanza spesso: l’Atalanta è la più emozionante delle nostre aziende. Ma stavolta abbiamo toccato il cielo: prestazione stratosferica”.

LA STORIA CON L’ATALANTA

“È stata una storia anche difficile, complicata, fatta di fatica e di investimenti. Ma è una pazzia che ti premia e ieri sera è stato meraviglioso potersi dire: “Ma dove siamo arrivati?”.

TIFOSO

“I tifosi meritano di sentirmi come uno di loro: io sono un tifoso, poi sono anche un presidente. Riconoscente perché l’incredibile mano che ci danno va rispettata, come i sacrifici economici che fanno: in proporzione sono pari ai nostri”.

CREDERE ALLA COPPA

“La sera di Anfield mi sono detto: “Non ci credo, ma adesso ci dobbiamo credere”»

DE KETELAERE

“Ci piace, sta facendo bene: andremo avanti insieme”.

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Serie A

Milan – Salernitana, probabili formazioni e dove vederla

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Milan-Salernitana, match valido per la 38ª giornata di Serie A 2023/24, si giocherà allo stadio San Siro di Milano sabato 25 maggio, alle ore 20:45.

Milan-Salernitana

Milan vs Salernitana

A San Siro va in scena l’ultimo atto del campionato di Serie A tra il Milan, pronto a salutare Stefano Pioli dopo 5 anni sulla panchina, e la Salernitana, che saluterà la massima serie. Match che quindi non ha niente da chiedere a livello di classifica con i rossoneri saldi al secondo posto e i granata all’ultima posizione.

Indice

Qui Milan

In porta confermato Sportiello dopo il nuovo stop per Maignan. Rientra Theo Hernandez sulla fascia sinistra. A centrocampo dovrebbero esserci Musah, Bennacer e Reijnders.

Inamovibile sull’esterno a destra Pulisic, mentre al centro dell’attacco ci sarà Giroud a completare il reparto sarà Leao, pronto a tornare titolare.

Qui Salernitana

Pirozzi, Fazio e Pirola dovrebbero comporre il terzetto difensivo davanti a Costil. Centrocampo a quattro per i granata formato da  Sambia, Basic, Coulibaly e Zanoli.

Sulla trequarti rientra Candreva, pronto a far coppia con Tchaouna a dare supporto a Weissmann.

Probabili formazioni

Milan (4-3-3): Maignan; Kalulu, Tomori, Thiaw, Theo Hernandez; Musah, Bennacer, Reijnders; Pulisic, Giroud, Leao     All.: Pioli

Salernitana (3-4-1-2): Costil; Pierozzi, Fazio, Pirola; Sambia, Basic, Coulibaly, Zanoli; Tchaouna, Candreva; Weissmann   All.: Colantuono

Dove vederla

La partita Milan-Salernitana sarà trasmessa in diretta su Dazn a partire dalle 20:45 di sabato 25 maggio 2024.

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Serie A

Pioli, l’ultimo valzer con la Salernitana due anni dopo lo scudetto

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Milan, Pioli - Depositphotos

E’ arrivata l’ufficialità: per Stefano Pioli la partita contro la Salernitana sarà l’ultima sulla panchina del Milan.

Stefano Pioli, arrivato a Ottobre 2019, ha sostituito il tecnico Marco Giampaolo. Molti sono stati i tifosi a strorcere il naso e che avrebbero voluto un nome più blasonato per la panchina.

Erano lontani i tempi di guide tecniche di un certo spessore. I tifosi ricorderanno senz’altro gli  allenatori del calibro di Sacchi ( 1987-1991); Capello (1991-1996); Ancelotti (2002-2009); tre degli allenatori più vincenti alla guida dei rossoneri.

L’ex Lazio, agli occhi di molti, fu visto come un possibile traghettatore e nulla di più.

Indice

Il “no” a Ragnick e una conferma inaspettata

Fu proprio grazie agli ottimi risultati ottenuti che il tecnico venne confermato alla guida del diavolo fino al 2022. Riuscì al primo anno a riportare il Milan ai preliminari di Europa League, e ai gironi di Champions League nel 2021 dopo ben 7 anni. Traguardi che hanno spianato la strada all’anno della consacrazione: il 2022.

Milan, lo scudetto “di Pioli

E’ il diciannovesimo scudetto del Milan quello del 2022, che succesivamente Pioli si tatuerà sul braccio.

Da possibile traghettatore, Pioli diventa dunque il “Condottiero”.

La Curva Sud gli dedica un coro “Pioli is on fire”, tormentone che fa ballare San Siro sulle note di “ Freed From Desire”: successo di Gala del 1996.

Dopo undici anni di attesa il Milan torna a cucirsi addosso il tricolore e il suo (oramai quasi ex) allenatore rientra sicuramente tra i protagonisti.

Tutti i numeri di Pioli al Milan

Da allenatore del Milan colleziona 240 panchine, 130 vittorie, 57 pareggi e 52 sconfitte (aspettando il risultato della sua ultima gara alla guida del Milan), che porterà il conto a 241: il suo ultimo Valzer.

Fatali sono state le sconfitte nei derby contro l’Inter, sopratutto le semifinali della scorsa Champions League, e il doppio scontro con la Roma nei quarti di Europa League 2024. Sconfitte che i tifosi tutt’oggi non gli hanno perdonato, inondando i vari social con l’hashtag #pioliout.

Domenica l’ultimo ballo a San Siro

E’ questa la conseguenza. Dopo diversi mesi, la proprietà del Milan, il 22 Maggio 2024 scorso, ha annunciato la separazione consensuale dal tecnico emiliano. Due anni, in questo stesso giorno, Pioli e i tifosi del Milan stavano festeggiando lo scudetto vinto

A lui il merito di aver fatto tornare il Milan nel calcio che conta. Per questo, dopo mesi di contestazione e silenzio del tifo della Curva Sud, sarà congedato al grido di “Pioli is on Fire”: nel suo ultimo Valzer.

Matteo Guglielmino.

Pioli

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