Champions League
Juventus: indisponibile un titolarissimo
Alla vigilia del match di Champions League, tra Juventus e Maccabi Haifa, il tecnico Allegri ha parlato in conferenza stampa assieme a Szczesny.
Parla Tek
L’atteggiamento di domani dovrà essere come quello visto contro il Bologna, conosciamo le difficoltà che esistono in Champions League, in quanto non ci sono partite facili.
Inutile pensare alla partita contro il Benfica, se non hai vinto entrambe le partite con il Maccabi.
Il dualismo con Perin non c’è in quanto siamo amici e sono contento che mi ha sostituito al meglio.
Con il recupero di alcuni infortunati, sono sicuro che riusciremo a recuperare in campionato e ci proveremo in Champions.
Oggi, il mister è il nostro psicologo e ci carica ad ogni allenamento di dare il massimo per poi tramutarlo durante le partite.
Il momento più duro è stato quando non potevo giocare e vedevo la squadra in difficoltà, ma fortunatamente adesso siamo pronti per affrontare al meglio questo mese prima della pausa dei Mondiali.
Non subire gol in Champions è fondamentale, ma è un obiettivo personale, bisogna sempre difendere ordinati e diventa più facile attaccare.
Sono contento dell’impatto di Milik, in questo inizio di stagione. Me lo aspettavo, perchè lo conosco da parecchio tempo in nazionale ed è sempre stato un attaccante molto forte.
Parla Allegri
Domani sera ci sarà qualche piccolo cambiamento. Non so ancora se giocheremo a tre o a quattro dietro, ma poco cambia, l’importante è migliorare la prestazione fatta domenica.
Sicuramente serve la vittoria, ma dobbiamo pensare ad una sfida per volta, sennò rischiamo di fare brutte figure.
Contro il Bologna ho chiesto alla squadra di giocare semplice e tutta la rosa si è messa a disposizione.
Milik ha avuto un leggero affaticamento e lo porterò con me in panchina, sperando di preservarlo per il Milan.
Il Maccabi Haifa può nascondere delle insidie, anche Benfica e Psg non hanno avuto vita facile e quindi servirà una partita da squadra.
Mi è piaciuto molto McKennie sulla fascia destra che si alternava con Danilo, però ancora non so se partirà dall’inizio.
Finchè la matematica non ci condanna, dobbiamo sempre fare bene per passare il turno. La mia squadra non è mai stata eliminata ai gironi, mi ricordo il primo anno con la Juve eravamo sotto contro l’Olympiacos e grazie alla rimonta in quella sfida ci siamo qualificati e siamo arrivati in finale.
Di Maria giocherà dal primo minuto in quanto ha recuperato bene dall’infortunio, ma ancora non ho deciso in quale posizione schierarlo.
Sono contento per il recupero di Chiesa e prima di portarlo in panchina, lo testeremo nell’organizzazione di un’amichevole infrasettimanale.
Inutile catapultarci alla sfida di Lisbona, può essere che il Psg faccia zero punti contro i portoghesi, oggi la partita più importante è battere il Maccabi.
Colgo l’occasione di salutare e mandare un forte abbraccio ad Higuain, dopo l’annuncio del suo ritiro. Abbiamo passato degli anni indimenticabili ed era un piacere vederlo giocare e segnare.
Probabile Formazione (4-4-2): Szczesny; Cuadrado, Bremer, Bonucci, Danilo; McKennie, Paredes, Rabiot, Kostic; Di Maria, Vlahovic.
Champions League
Che bordata di Di Canio a De Zerbi: “Terzic va preso come esempio, non i visionari che arrivano dodicesimi”
L’opinionista di Sky Sport, Paolo Di Canio, ha parlato di Edin Terzic nel post-partita di Borussia Dortmund vs Paris Saint-Germain.
Le parole di Di Canio su Terzic
❝Non voglio fare polemica, ma vi prego. Parliamo di allenatori come visionari che fanno dei campionati normali e sono dodicesimi in classifica. Poi arriva questo ragazzo (Terzic, ndr) che porta in finale di Champions il Borussia Dortmund, una squadra che non ci saremmo mai aspettati, con calciatori offensivi come Sancho, Brandt, Adeyemi, Fullkrug e il terzino sinistro (Maatsen, ndr) che è un centrocampista. Vi prego, se vogliamo crescere, guardiamo questo signore.❞
L’ex-attaccante di Lazio e West Ham non ha fatto nomi, ma il riferimento a Roberto De Zerbi (attualmente 11esimo in classificata con il Brighton) appare piuttosto evidente.
Champions League
Orsato, The Last Dance: il fischietto dice addio all’Europa
Con la semifinale tra Paris Saint Germain e Borussia Dortmund, il fischietto italiano Daniele Orsato ha detto addio all’arbitraggio internazionale tra club.
Orsato, ultima in Champions. EURO 2024 sarà l’ultimo torneo
L’arbitro nato in provincia di Vicenza, nella frazione di Schio, ha diretto la sua ultima gara in Champions League. Al termine della gara tra Paris Saint Germain e Borussia Dortmund, Orsato non ha saputo trattenere la commozione per quella che si può definire la fine di un’era.
L’esordio era arrivato nel 2012 in un Dinamo Zagabria-Porto terminato 0-2. Era il 18 settembre. Da quel momento altre 54 gare dirette nella massima competizione europea. Compresa la Finale di Lisbona del 2020 tra Bayern Monaco e Paris Saint Germain terminata con la vittoria dei bavaresi per 1-0.
EURO 2024 sarà il suo ultimo torneo internazionale come arbitro FIFA. Una ricchissima carriera internazionale coronata con la direzione di ben 3 partite durante Qatar 2022.
Champions League
Borussia Dortmund, da Wembley a Wembley: rose a confronto
Con la vittoria di Parigi il Borussia Dortmund si è assicurato un posto in finale di Champions League 11 anni dopo. Ecco il confronto con la rosa del 2013.
Borussia Dortmund, Wembley nel destino: due soli superstiti
Il 30 aprile 2013 la squadra giallonera perdeva 2-0 a Madrid la semifinale di ritorno di Champions League, qualificandosi, in virtù del 4-1 dell’andata, alla finale di Wembley. Quella rosa veniva da due Bundesliga vinta nelle due stagioni precedenti e molti dei suoi giocatori figuravano ogni weekend nella top 11 della giornata.
Il dato più curioso però è la corrispondenza fra le due rose, ridotta ai soli Marco Reus e Mats Hummels. Entrambi infatti, facevano parte dell’11 iniziale che Jurgen Klopp mandava in campo più spesso. Insieme a loro, da ricordare sicuramente il portiere Weidenfeller, i terzini Schmelzer e Piszczek e i centrali di difesa Hummels, appunto e Subotic.
In mediana la coppia Bender–Gundogan, col secondo che poi ha percorso una carriera d’oro fra Manchester City e Barcellona. Blaszczykowski e Großkreutz a occuparsi delle corsie esterne mentre Reus fungeva da trequartista puro alle spalle di Robert Lewandowski, che quella stagione chiuse a 36 gol totali.
Oggi invece, la formazione tipo non presenta troppi giocatori d’esperienza. Tuttavia, la miriade di giovani talenti ha comunque portato i gialloneri a giocarsi la seconda finale di questo secolo.
Da Kobel a Ryerson e Maatsen, da Schlotterbeck a Sancho e Adeyemi fino a Fullkrug. Una serie di investimenti dal passato che piano piano stanno dando i loro frutti, esattamente come 11 anni fa. Per non parlare di Moukoko, Nmetcha, Malen, Bynoe-Gittens.
La straordinaria impresa dei ragazzi di Terzic è destinata a rimanere nella storia comunque andrà a finire. Per concludere, l’avversario potrebbe ancora una volta essere il Bayern Monaco, nemico di sempre, che permetterebbe di completare il viaggio indietro nel tempo per ricordare come il calcio sia a volte molto strano.
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