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Calcio, il Var al suo debutto ai playoff di Serie C
A partire dalle semifinali di playoff il Var verrà adottato anche dalla Serie C: lo ha annunciato il presidente di Lega Pro Francesco Ghirelli.
Indice
Che cos’è il Var
Il temutissimo Var (Video Assistant Referee) è uno strumento utilizzato dagli arbitri di calcio per chiarire quelle situazioni di gioco che possono essere problematiche da interpretare. I dubbi di arbitraggio possono essere dissipati grazie ai filmati delle azioni calcistiche prese in esame.
Il Var si usa solo in quattro casi: per assegnare un gol, per assegnare un calcio di rigore, per provvedere all’espulsione diretta di un giocatore o in caso di errore di identità.
Perché, non dimentichiamocelo, prima di ogni altra cosa ogni arbitro è un essere umano, e in quanto tale è fallibile.
Una breve storia del Var
Il Var è stato utilizzato per la prima volta in tempi molto recenti: dobbiamo tornare indietro al 2016, quando venne impiegato durante la partita di USL Pro New York Red Bulls II e Orlando City B.
Ufficialmente introdotto nella Coppa del mondo per club FIFA dello stesso anno, sempre nel 2016 è stato usato per la prima volta anche in Italia nelle fasi finali del Campionato Primavera 2016-2017.
Ad oggi sono tantissimi i campionati nei quali viene utilizzato come strumento: fra di essi, ricordiamo la Primera Division Argentina, il Campionato Brasileirao, la Ligue1, la Bundesliga e la seconda divisione professionistica del campionato tedesco, la Serie A e la Serie B, la Primeira Liga portoghese, LaLiga e la Segunda Division spagnola.
Il Var piace anche a molte competizioni europee e mondiali: tra le altre la UEFA Champions League, la Coppa Libertadores, la UEFA Europa League, la Coppa Sudamericana e la Supercoppa UEFA.
Le parole di Francesco Ghirelli
Nel corso dell’ultima assemblea di Lega Pro, tenutasi ieri pomeriggio, il presidente Francesco Ghirelli ha annunciato che il Var sarà disponibile per le partite di semifinale e finale di playoff della Serie C.
“Finalmente anche noi potremo contare sull’utilizzo della Var. Era un nostro obiettivo e queste prime sei partite di sperimentazione ci saranno d’aiuto, perché speriamo di poterlo poi avere per tutto il campionato.
Nelle semifinali e finali, nella cabina di regia Var ci saranno arbitri di A e B in attesa che quelli della Can C possano fare dei corsi formativi specifici”.
Non piace a tutti
C’è da dire che questo sistema di recente invenzione non piace a tutti.
E, più problematico del Var stesso, lo è il suo utilizzo.
Solo un paio di settimane fa Il Corriere dello Sport lanciava un titolo che suona più come un appello: “Fermate l’uso distorto del Var“.
Fra gli ultimi a esprimere dubbi al riguardo, c’è anche il dirigente sportivo Massimo Mauro. Secondo lui, nemmeno il Var sarebbe uno strumento oggettivo di valutazione e avrebbe danneggiato molto la figura dell’arbitro:
“Il tema non è essere pro o contro la tecnologia. Sarebbe assurdo. Il tema è il ruolo dell’arbitro nel gioco del calcio. Con il Var lo hanno distrutto. Gli hanno tolto la serenità di scendere in campo. Lo hanno espropriato della propria funzione in nome di una oggettività che non esiste.
Perché il Var, per quel che riguarda le situazioni di campo, non è oggettivo, non può esserlo. Quindi se devo scegliere tra la soggettività di chi è in campo e quella di chi è dietro una scrivania, preferisco mille volte quella dell’arbitro. L’errore dell’arbitro lo comprendo, l’errore del Var mi fa incazzare molto di più”.
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Panchina Genoa, Gilardino pronto a firmare?
Panchina Genoa, dopo la vittoria netta nel posticipo contro il Cagliari il tecnico biellese ha parole al miele verso il Grifone.
Potrebbe chiudersi a breve con la fumata bianca la trattativa che dovrebbe portare al rinnovo di Gilardino con il club rossoblu. Il tecnico al primo anno di Serie A ha condotto il Genoa ad una salvezza tranquilla portando tutta la rosa ad una crescita importante, lavoro e impegno riconosciuto dai tifosi e dalla proprietà.
Per l’ex bomber si era ventilato un possibile ritorno alla Fiorentina questa volta da tecnico, ma nell’immediato dopo gara contro i sardi le parole di Gilardino sono state di un’apertura totale nei confronti del proprio club: “Io qui sto bene e lavoro bene. Mi auguro davvero ci possano essere tutti i presupposti per andare avanti. Ho grande affetto, stima e riconoscenza nei confronti di questa società, di questa piazza, di questa gente e di questa squadra. E sento che la cosa è ricambiata”, le parole raccolte da calciomercato.com.
Per Gilardino è pronto un contratto fino al 2027 a oltre un milione di euro più bonus: la penna è pronta…
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Milan, la Juventus non scioglie il nodo Allegri: si torna in corsa per Thiago Motta
Milan, i problemi non sono solamente in casa rossonera. Andremo qui di seguito ad analizzare la situazione bianconera e a rivelare una svolta sulla panchina.
Si è parlato nelle ultime ore di un’ennesima svolta sulla panchina rossonera. E lo abbiamo scritto questa mattina, i destini di Milan e Juventus paiono incrociarsi. Dopo la bocciatura di Lopetegui, la dirigenza rossonera pare essere tornata indietro sui suoi passi iniziali.
Ricordiamo infatti che a gennaio Moncada aveva a lungo parlato con Thiago Motta e Ibrahimovic con Antonio Conte. La pista con quest’ultimo pare ancora discretamente calda, tuttavia in queste ore sta tornando battuta la strada che potrebbe portare al tecnico del Bologna.
La Juventus, in caso di vittoria della Coppa Italia e di un buon finale di stagione, potrebbe a sorpresa pensare di tenere Massimiliano Allegri. Da cosa è scaturito questo cambio di posizione? Prevalentemente dal fatto che non sembra così facile disimpegnarsi del tecnico livornese il quale ha fatto sapere di volere ottemperare il suo contratto fino alla fine. Ergo, il rischio è che possa concedersi un anno sabbatico spesato dalla stessa Juventus.
Rimaniamo comunque coerenti con quanto scritto finora ribadendo il fatto che comunque la Juventus sembra piuttosto vicina ancora a Motta, ma adesso una fiche torniamo a giocarcela anche sul Milan.
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Juventus: “Vogliamo Cuadrado fuori dal Museo”
I rapporti tra la Juventus e Juan Cuadrado si sono inclinati notevolmente dopo il passaggio del colombiano ai rivali di sempre al termine della scorsa stagione.
La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata l’esultanza del neo campione d’Italia durante i festeggiamenti dello scudetto dell’Inter, nel famoso coro “Chi non salta è juventino”, dove il calciatore si è lasciato andare facendo arrabbiare i suoi ex tifosi.
314 presenze con la maglia della Juventus non possono essere cancellati da un momento di goliardia, ma soprattutto perchè il colombiano quest’anno ha disputato solo nove partite con la nuova maglia.
La petizione è comunque partita da parte di alcuni tifosi che non vorrebbero più Cuadrado al J-Museum.
Come è stato in passato per Antonio Conte, anche lui protagonista con i rivali nerazzurri nel precedente scudetto, ora i tifosi della Juventus vorrebbero togliere la stella al giocatore colombiano.
Chiaramente non è una legge scritta e se la società bianconera volesse potrebbe togliere in qualsiasi momento dal proprio museo la figura di Cuadrado, ma come disse all’epoca Andrea Agnelli per la situazione Conte, la storia non si cambia.
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