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Serie A

L’angolo tecnico della diciannovesima giornata di serie A

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Nella diciannovesima giornata di serie A, colpo “viziato” del Napoli a San Siro, Inter in scioltezza. Mourinho sbanca Bergamo, continua la cinica risalita della Juventus. Divertente pareggio tra Fiorentina e Sassuolo.

Con la vittoria del Napoli contro il Milan, ieri sera è andata in archivio la diciannovesima giornata del campionato.

Sul risultato finale, pesa tuttavia la controversa decisione dell’arbitro Davide Massa di Imperia, che annulla inspiegabilmente una rete regolare a Frank Kessie, per un presunto fuorigioco di Olivier Giroud. Le polemiche nel dopo partita, fanno seguito a quelle di Bergamo, per quella annullata all’Atalanta.

Sono situazioni che falsano la regolarità del campionato e gettano una volta di più delle ombre sulla qualità della classe arbitrale. Fra l’altro, il calcio d’angolo a favore del Napoli è scaturito da una rimessa laterale non assegnata ai padroni di casa. L’arbitro Davide Massa non è nuovo ad episodi sfavorevoli nelle direzioni delle partite del Milan.

Occorre maggiore attenzione nelle designazioni. Sul piano tecnico, si è visto un Milan superiore agli ospiti, che ha attaccato per tutto l’incontro, pagando la pochezza offensiva e la scarsa vena di Ibrahimovic, servito poco e male nei tempi giusti. E’ stata la sfida a chi aveva più giocatori in infermeria e lo spettacolo ne ha risentito. Riflessione: senza la catena di infortuni Napoli e Milan erano in testa alla classifica.

Il merito dell’Inter è stato quello di approfittare del calo delle due squadre, per issarsi in vetta alla classifica, dopo la cinquina di Salerno (è stata una buona idea esonerare Castori ?): +4 su Napoli e Milan, +6 sull’Atalanta, +12 su Roma, Fiorentina e Juventus. Simone Inzaghi sta sfruttando il calendario morbido e lo stato di forma della rosa, scevra da infortuni.

A sorpresa e contro ogni pronostico, la Roma passa a Bergamo: 1-4. Mourinho fa il capolavoro: densità a centrocampo e ripartenze letali.

L’aver portato l’armeno Mkhitaryan sulla linea dei centrocampisti è stata una felice intuizione, perchè con la sua velocità ha scompaginato le linee nerazzurre. Allo stesso modo, quello Zaniolo schierato seconda punta, ha liberato Abraham, dalla morsa dei difensori.

Gasperini protesta e non a torto per la rete annullata, che avrebbe portato la sua squadra sul 2-2.

Episodio arbitrale a parte, fare la ripresa con Muriel, Zapata, Miranchuk e Malinosvkiy contemporaneamente in campo, è un suicidio tattico. In questo modo, Gasperini ha esposto la squadra ancora di più alle ripartenze “mourhiniane”.

Una cinica Juventus espugna il “Dall’Ara” di Bologna: sono le vittorie di Allegri, con un calcio pratico e poco estetico. Ma che porta fieno in cascina: prosegue la crescita di Luca Pellegrini, la coppia centrale Bonucci-De Ligt sta crescendo in personalità e sicurezza, il brasiliano Arthur incastonato fra due mezze ali ha un senso, Bernardeschi nel ruolo naturale di esterno offensivo porta classe e talento.

Il Bologna è squadra vera, ma poco concreta nei suoi flussi di gioco. Al “Franchi” di Firenze, pari spettacolo: Italiano e Dionisi giocano a scacchi, senza esclusione di colpi.

Allenatori di spessore, amanti del calcio raffinato, motivatori di anime e soprattutto dotati di mentalità vincente. Il tecnico viola ha reagito al doppio svantaggio con i cambi giusti e ha portato la barca nel porto, con un marinaio in meno (espulso Biraghi), grazie una lungimirante ridistribuzione tattica dei compiti.

Non è da tutti sostituire un giocatore entrato al 46′ (Saponara), al 78′ per riequlibrare la difesa (entrato Terzic al suo posto, con Duncan rimesso in mediana).

La rabbia di Vlahovic al momento della sostituzione è figlia della mentalità portata dal nuovo allenatore. Il collega ospite, è stato capace di andare in trasferta con il tridente Raspadori-Scamacca-Berardi e per l’imprecisione di alcuni colpi del terzetto, non l’ha portata a casa. Sono squadre che meritano la classifica che hanno.

Diciannovesima giornata: sprofondo Cagliari, Shevchenko ancora senza vittorie. Il Venezia non molla mai, Juric vince si prepara per l’Inter

diciannovesima giornata

Clima pesante in Sardegna, dopo lo 0-4 inflitto dall’Udinese: la squadra di Walter Mazzarri si è sciolta come neve al sole, sotto i colpi di Beto e compagni. La società rossoblù, ha annunciato per bocca del direttore sportivo Stefano Capozucca la conferma del tecnico e l’epurazione di alcuni calciatori, rei di non scendere in campo con il massimo delle motivazioni.

Ma chi trasmette motivazioni e mentalità se non l’allenatore ?

Alcune scelte tecniche fra l’altro lasciano perplessi e non poco. Esulta il tecnico ad interim Gabriele Cioffi: sotto la sua gestione un pareggio e una vittoria.

L’Udinese dovrà tenerne conto, la squadra sembra seguirlo. Continua la discesa agli inferi di Shevchenko con il Genoa: perché esonerare un allenatore come Ballardini, che con saggezza stava tenendo la squadra fuori dalla zona retrocessione?

Per sostituirlo con un allenatore inesperto e privo di mordente. Sono scelte avventate e che si pagano: Semplici (Cagliari) e Ballardini sono vecchi lupi di mare, che in un modo o nell’altro, portano le loro missioni a compimento. In casa laziale, esautorato il portiere Reina: il ritorno di Strakosha fra i pali, ha tranquillizzato la retroguardia.

Un colpo di biliardo nel finale del francese Henry, consente al Venezia di portare via un punto da Marassi. La Sampdoria ha sbagliato troppe occasioni da gol ed ha pagato dazio. L’uscita di Ekdal ha rotto gli equilibri in mediana, catapultando i veneti in avanti.

Il MIlan segue con interesse la crescita esponenziale di Tommaso Pobega: una sua rete ha permesso al Torino di battere il coriaceo Verona targato Tudor. Giallobù in 10 dal 25′, per l’espulsione di Magnani. Juric si prepara ad andare all’assalto dell’Inter, affidandosi a una difesa in continua crescita. Grigio pareggio fra Spezia ed Empoli, due autoreti fissano il risultato.

Thiago Motta con la rosa a disposizione sta facendo miracoli, mentre Andreazzoli chiede a gran voce un altro attaccante che possa dare fiato a Cutrone e Pinamonti, perchè il solo La Mantia non basta.

Serie A

Bologna, i tifosi ci credono: che esodo verso Torino!

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Torino – Bologna è l’anticipo del venerdì sera del 35esimo turno: calcio d’inizio il 3 maggio alle 20.45. Grande attesa per la tifoseria rossoblu.

Il pareggio contro l’Udinese nell’ultimo turno non ha fermato la corsa Champions del Bologna sempre a più 6 rispetto all’Atalanta, attualmente sesta in campionato. La festa del ritorno in Europa dopo 22 anni, diventato ufficiale con i risultati dell’ultimo turno, può diventare ancora più grande accedendo alla più ricca e prestigiosa competizione per club.

Per la trasferta contro il Torino sono stati praticamente bruciati in tre giorni di prevendità 1600 tagliandi.

Come scrive il Corriere dello Sport, il club granata ha aperto la vendita anche ad altri settori superando quota 2000 biglietti venduti: ai cinque pullman già organizzati dal Centro Bologna Clubs ed in particolare dai club Andrea Costa e Ceretolo, altrettanti saranno quelli dei diversi gruppi della curva.

Un vero e proprio nuovo esodo felsineo che sta accompagnando Motta e i suoi ragazzi in questa splendida stagione.

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Serie A

Salernitana, che spavento per Gomis: malore e ricovero

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Nella serata di ieri la Salernitana ha comunicato il ricovero in ospedale del giocatore Gomis, centrocampista granata.

Questo il report medico del club campano:

L’U.S. Salernitana 1919 comunica che, a seguito di un lieve malore accusato presso la propria residenza nella mattinata di oggi, il calciatore Iron Gomis è sotto osservazione presso l’Ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona di Salerno per ulteriori accertamenti.

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Serie A

Panchina Milan, Sacchi: “Perché non tenere Pioli?”

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Panchina Milan, le parole di Arrigo Sacchi

La panchina del Milan è uno degli argomenti più scottanti del momento. Ne ha parlato stamattina, dalle pagine della Gazzetta dello Sport, anche Arrigo Sacchi.

L’ex allenatore rossonero Arrigo Sacchi ha voluto dire la sua in merito alla panchina del Milan, sulla quale ancora siede, tra mille polemiche, Stefano Pioli.

Ecco che cosa ha dichiarato alla Gazzetta dello Sport in edicola stamattina.

Indice

Panchina Milan, le parole di Arrigo Sacchi

Su Pioli

Sull’attuale allenatore Sacchi esprime, tuttavia un giudizio positivo. Queste le sue parole al quotidiano: “Perché non tenere Pioli? Considero la sua esperienza positiva: ha vinto lo scudetto in una società che spende meno della avversarie e quest’anno dovrebbe arrivare secondo.

In più sarebbe importante capire chi ha scelto i giocatori del Milan, perché se li hanno scelti i dirigenti allora le responsabilità sono da dividere a metà. Io penso che Pioli meriti rispetto per quello che ha dato e per come si è comportato. È un allenatore che ha saputo migliorarsi nel corso del tempo e seppur abbia commesso degli errori, sbagliare è umano e lui ha avuto l’umiltà di mettersi in discussione e ammetterli”.

Panchina Milan, Stefano Pioli - Depositphotos

Head Coach of AC Milan Stefano Pioli during italian soccer Serie A season 2019/20 of AC Milan – Photo credit Fabrizio Carabelli /LM

Su un successore estero

Riguardo la nazionalità di un possibile successore di Pioli, Sacchi evidenzia la maggiore difficoltà di adattamento che avrebbe un tecnico straniero: “Ho letto molti nomi di allenatori che apprezzo per la futura panchina del Milan ma sembra non si sia tenuto in considerazione un aspetto fondamentale, ossia che se per un giocatore straniero è complicato inserirsi nel calcio italiano, per un allenatore lo è ancora di più.

Secondo me ci vogliono due stagioni per capire che cosa è e come è il nostro campionato, indipendentemente dal valore degli allenatori”.

Sul successore più adatto

Riguardo i candidati più adatti a succedere a Pioli, Sacchi non ha dubbi: “Punterei su un allenatore top alla Klopp, Ancelotti o Guardiola ma se questi sono nomi che non possono arrivare un nome che mi piace è De Zerbi. Lui sarebbe un tecnico che potrebbe far bene perché viene da esperienze importanti che lo hanno fatto maturare”.

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