Serie A
L’ego di Immobile gli consentirà di rimanere a fare il terzo?
Ciro Immobile ha ancora un anno di contratto, eppure le sue strade e quelle della Lazio potrebbero dividersi questa estate.
Immobile, dalla lite con Klopp alla fuga da Siviglia
Quella della mancanza di un vice-Immobile credibile e affidabile è sempre stato uno dei principali problemi della storia recente della Lazio. Il nativo di Torre Annunziata è senz’altro uno dei giocatori più importanti della ricca storia bianco celeste, ma ha sempre avuto il problema di essere l’epicentro offensivo della sua squadra.
Anche se sarebbe meglio dire “ha sempre voluto“. Sì, perché non tutti sanno che la scelta di non investire su un sostituto di Immobile non è da demandare alla società (come erroneamente fanno molti tifosi, ansiosi di scaricare tutti i problemi della Lazio su Lotito) ma una volontà esplicita e dichiarata del giocatore.
Insider tedeschi, dalla nota e comprovata affidabilità in patria, riportarono a lungo (ai tempi della sua militanza nelle fila del Borussia Dortmund) di alcune richieste dell’attaccante napoletano, ritenute “inaccettabili” dallo staff tecnico di Jürgen Klopp. Immobile si lamentò con la proprietà giallo nera dopo l’acquisto dell’attaccante colombiano Adriàn Ramos, che, sempre secondo il partenopeo, avrebbe rischiato di togliergli spazio.
Le reiterate rimostranze di Immobile portarono a un’accesa lite con il tecnico teutonico, che infatti, da quel momento in avanti, concesse pochissimo spazio al giocatore italiano. Complice anche l’esplosione di Aubameyang, che Klopp trasformò da esterno a centravanti per disperazione nei confronti dei suoi attaccanti, Immobile giocò da titolare soltanto due delle ventuno gare successive alla lite.

LPS/Renato Olimpio
Ciro furioso chiede un confronto a Tudor
Un atteggiamento che si è poi ripetuto anche a Siviglia (dove non ha attecchito) e a Roma. Dove, complice anche il suo peso all’interno dello spogliatoio, è stato più facile far sentire la sua voce. Ricordiamo che questa non è una situazione inusuale alla Lazio, dato che anche Rocchi ai suoi tempi chiese a più riprese la cessione di giocatori che avrebbero potuto minare la sua titolarità: come Djibril Cissé o il “caso Zarate“.
Una presa di posizione avallata dalla società sinché il bomber bianco celeste è riuscito a garantire una media realizzativa fuori dall’ordinario, ma che è stata sconfessata già questa estate quando il suo preparatore personale lo redarguì sull’impossibilità di disputare una stagione intera da titolare.
Le condizioni fisiche di Immobile spinsero quindi la società a fare un investimento importante su Castellanos e ovviamente lui non ha gradito la scelta. Lo riporta il “Corriere dello Sport“, secondo le cui fonti Immobile si sarebbe lamentato con la società dello scarso minutaggio e avrebbe chiesto un confronto privato con Tudor.

(FOTO FORNELLI/KEYPRESS )
Il dubbio di Immobile fra Lazio, MLS e Arabia
La risposta di Lotito, sempre stando a quanto riportato dal CdS e da “Il Messaggero” che sono le fonti più affidabili per quanto concerne la Lazio, sarebbe stata la seguente. Nonostante un ingaggio pesante, da quattro milioni netti a stagione, nessuno alla Lazio ha fretta di liberarsi del proprio capitano.
La società è grata a Ciro per ciò che ha fatto per la Lazio in questi anni e lo dimostrerà non mettendolo alla porta alla prima occasione utile, ma è stanca delle sue bizze caratteriali e lo avrebbe informato di non essere più una prima scelta. Addirittura il tecnico croato avrebbe chiesto a Fabiani di acquistare un altro centravanti a prescindere dalla permanenza o meno del capitano oltre il mercato estivo.
Dacché era il totem assoluto della squadra, per Immobile si prefigura un ultimo anno a Roma da seconda se non addirittura terza scelta. La posizione del tecnico e della dirigenza è chiara, ora la palla passa a Ciro che dovrà giocoforza fare una scelta. Seguire l’esempio di Vardy, che è rimasto al Leicester nonostante la nutrita concorrenza e si è (ri)guadagnato la titolarità a suon di gol, oppure cedere alle lusinghe arabe (ma anche americane) e abbandonare la Capitale con un anno d’anticipo rispetto alla scadenza.
Serie A
Roma, che impatto di Wesley: il nuovo pupillo di Gasperini
L’esterno brasiliano Wesley ci ha messo poco tempo per adattarsi al nuovo campionato e a conquistare sia la fiducia di Gasperini, che dei tifosi della Roma.
Arrivato nella capitale in estate per una cifra attorno ai 25 milioni di euro, Wesley è sicuramente quello che sta rendendo meglio tra i nuovi acquisti. Il brasiliano si è calato fin da subito nel nuovo ambiente ed è entrato in piena sintonia con il tecnico e con i compagni.
Un giocatore che magari ci si poteva immaginare con caratteristiche differenti ad inizio stagione, ma che sta migliorando partita dopo partita grazie alla gestione di Gian Piero Gasperini. Wesley riesce ad abbinare un grande apporto alla manovra offensiva con numerose discese sulla corsia, ad un’ottima applicazione difensiva.
Fin qui per lui 3 gol in 13 partite e tante prestazioni pienamente al di sopra della sufficienza. Il laterale brasiliano in questi primi mesi è già riuscito a conquistare la piena fiducia dell’ambiente giallorosso, ma soprattutto quella del suo allenatore.

WESLEY VINICIUS IN AZIONE ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Roma, Wesley è il nuovo pupillo di Gasp
La Roma fin qui ha avuto un blocco stabile di 5/6 giocatori, e tra questi rientra sicuramente l’ex Flamengo. Gasperini lo ha fortemente voluto in estate e adesso lo sta sgrezzando ad immagine e somiglianza del suo esterno ideale.
Il tecnico difficilmente decide di sostituirlo o di farlo partire dalla panchina, e spesso lo utilizza anche a piede invertito sulla fascia sinistra, pur di averlo in campo. L’allenatore che per anni è stato sulla panchina dell’Atalanta, ha visto formarsi tanti laterali di alto livello, e Wesley sta scalando sempre di più le gerarchie. Il brasiliano piace al tecnico, il quale lo reputa uno dei suoi insostituibili.
Un colpo di mercato decisamente ben riuscito dalla dirigenza della Roma e dalla coppia formata da Massara e dal suo consigliere Claudio Ranieri.
Serie A
Inter, giornata decisiva per Dumfries: sempre più probabile l’intervento chirurgico
In casa Inter da tempo tiene banco la situazione riguardante Denzel Dumfries. Per l’esterno di Chivu non sembra finire il calvario.
Denzel Dumfries ancora out. Questa è la situazione che tiene più banco in casa Inter: l’esterno olandese è di vitale importanza all’interno delle idee di mister Chivu e la sua assenza prolungata si sta facendo sentire, nonostante le buone prestazioni di Luis Henrique.
Quello che sembrava un infortunio da niente, adesso potrebbe rivelarsi una pesante assenza. Dumfries infatti è out dallo scorso 9 novembre a causa di un contrasto di gioco con Zaccagni. Quella che poteva sembrare una semplice distorsione, per cui sarebbero bastati qualche giorno di riposo, adesso è probabile che sia qualcosa di molto più grosso.

DENZEL DUMFRIES ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
L’olandese sente ancora dolore e di conseguenza la società nerazzurra si è mossa per contattare specialisti delle articolazioni per capire il da farsi. Nelle scorse settimane infatti, il giocatore ha alternato riposo al lavoro in palestra, ma ogni volta che caricava peso sulla caviglia era costretto a fermarsi. Come riportato da La Gazzetta dello Sport, il 29enne nei giorni scorsi si è recato in Olanda per essere visitato.
L’opzione di un intervento chirurgico sta sempre più prendendo piede. La decisione finale arriverà oggi. Ovviamente la scelta di ricorrere ad un’operazione metterebbe ai box per diverso tempo l’olandese, ma sembra essere la più probabile per evitare maggiori complicazioni.
Serie A
Torino, il paradosso difensivo: 6 clean sheet, ma peggior difesa del campionato
Il Torino di Barco Baroni per le prossime partite di campionato non avrà a disposizione 2 dei 4 centrali in rosa, ovvero Saul Coco e Adam Masina.
La squadra granata fino a questo momento ha messo in mostra dei grandi limiti difensivi. 26 gol subiti in 15 partite e peggior difesa dell’intera serie A al pari solo della Fiorentina. Nell’ultima partita contro la Cremonese però, è stato trovato il 6° clean sheet in campionato, a simboleggiare l’incostanza e la scarsa continuità della squadra granata.
Il paradosso infatti, è che il Torino ha ottenuto meno porte inviolate solamente rispetto a Lazio, Inter e Milan, ma allo stesso tempo è la peggior difesa. Questo è spiegato dal fatto che nelle 9 partite restanti ha una media gol subiti di 2,88. Un dato decisamente preoccupante, che dimostra come la squadra sia fragile e poco abituata a reagire alle difficoltà.

COCO E ISAKSEN ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Torino, difesa da riorganizzare: 2 centrali partono in Coppa d’Africa
A queste problematiche difensive si aggiunge un’ulteriore difficoltà. Saul Coco e Adam Masina giocheranno la Coppa d’Africa rispettivamente con Guinea Equatoriale e Marocco e non saranno a disposizione di Baroni per le prossime partite.
Il tecnico ex Lazio dovrà capire come riorganizzare il suo assetto difensivo in vista di gare importanti contro Sassuolo, Cagliari e Verona, che daranno risposte definitive sulla stagione del Torino. Vedremo se il tecnico continuerà con la difesa a 3 o se deciderà di ritornare a 4 a causa di queste due pesanti assenze.
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