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Cremonese, salvezza in… Giacchetta

Dopo la vittoria con la Roma, la Cremonese rinnova la fiducia nella possibilità di approdare alla salvezza. L’ottimismo di Simone Giacchetta.

Cremonese, salvezza possibile

Convinto lo era già. Ma lui, Simone Giacchetta, direttore sportivo della Cremonese, cercava quel fiume che potesse sfociare nel mare della sua granitica convinzione allargandola. E, dopo la vittoria dei suoi contro la Roma, intona un refrain preciso: la Cremonese può salvarsi. 

“Il successo con i giallorossi- ha affermato ai microfoni di “Sport Italia“- più che renderci orgogliosi ci ha fatto riassaporare la vittoria dopo tanto tempo. Questo deve essere uno slancio per proseguire bene tutto il campionato. La vittoria ci è sfuggita più volte, l’abbiamo conquistata contro la Roma che fa più rumore“, Rumore che per la verità è un’eco, perché è il bis dell’epinicio uscito dall’ugola dei tifosi grigiorossi e della società all’unisono dopo la vittoriosa spedizione di “Coppa Italia” all’Olimpico.

Lui è un fiume di felicità, Ma non solo per se stesso, anche per i suoi ragazzi che, aggiunge, “si meritano questa vittoria come successo che ripaga del lavoro di tutta la settimana”. Vittoria dolce come il torrone, elevata come il torrazzo, prelibata come la mostarda. Insomma, un’affermazione che ha in sè tutti i sapori della tranquilla e fiera vita cremonese con i suoi vanti gastronomici e artistici.

Giacchetta ha però un grazie particolare sfornato di fresco e diretto a Davide Ballardini: ” ci sta mettendo del suo – spiega- ma il merito va anche ai ragazzi che stanno lavorando duramente  dall’inizio della stagione, quando lavori molto e fatichi a ottenere delle vittorie ti metti sempre in discussione, è stato difficile ma alla fine la prima vittoria è arrivata”.

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E non occorre un preveggente di consumata abilità per intuire in filigrana che lo stesso gaudemus lo vorrebbe intonare dopo la sfida con il Sassuolo. “Tutto è possibile anche la salvezza-  aggiunge- non si può guardare la classifica solo con pensieri negativi”. Anche perché uno di essi, l’essere fanalino di coda, si è dileguato con il raggiungimento del penultimo posto. In quello scomodo ruolo ci si siede adesso una Sampdoria in netta crisi, societaria e di risultati. Corollario del tutto? “Vogliamo dimostrare il nostro valore fino alla fine – conclude – perché rappresentiamo un piccolo club con una grande città che ci sostiene”. Cremona è città di violini e di Antonio Stradivari che li fece conoscere a tutto il mondo. Ecco, quelle note di violino Giacchetta, a fine stagione, le vorrebbe proprio sentire risuonare allo “Zini”.

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