Serie A
Il punto sulla Cremo: primo ed eclatante sussulto in campionato
No, Cremo, non voglio crederci! Anzi, in realtà lo voglio eccome perché ci speravo e davvero, in cuor mio, sentivo che sarebbe giunto. Cosa? Il “botto”, naturalmente. Quel “botto” che tutti, con ansia, aspettavamo, il primo successo della Cremonese in campionato. E che successo… Non contro una rivale qualsiasi, una di quelle del suo stesso livello, ma nientemeno che al cospetto della Roma di Mourinho.
Un tabù finalmente sfatato e quella casellina delle vittorie in classifica non più con lo “zero” incastonato al suo interno. Ed è da qui, dalla ventiquattresima giornata che riparte il campionato della Cremonese. Troppo tardi? Probabilmente sì, ma da adesso in avanti di soddisfazioni i “grigiorossi della Bassa” se ne possono togliere finché ne avranno voglia e forza. Attenti, dunque, alla banda-Ballardini, il rischio di rimetterci l’osso del collo è lì, proprio dietro l’angolo, in agguato. Squadre avvisate…
E che dire della Roma? Beh, nessuno in casa giallorossa s’aspettava, ovviamente, questa meravigliosa impresa di capitan Bianchetti e soci che, con l’intelligenza e l’intraprendenza del ragno, hanno tessuto la propria tela nella quale i giallorossi capitolini sono caduti dentro senza quasi neppure accorgersene.
E di mister Mourinho che ci vogliamo raccontare? Ovviamente il tecnico portoghese non l’ha presa bene, tutt’altro, questa ennesima sconfitta, stavolta, addirittura, in casa dell’ex cenerentola del campionato che, in classifica, lo ha fatto precipitare dalla seconda posizione (appaiato alle due milanesi) alla quinta, superato pure dai “cuginotti” biancazzurri della Lazio. E le sue rimostranze in campo, come al solito plateali e pruriginose, hanno costretto l’arbitro della partita – il signor Marco Piccinini di Forlì – a cacciarlo anzitempo dalla contesa.
Un Mourinho costantemente iracondo nei confronti del mondo intero, un (ex) “Special One” declassato (ahi lui!) ad allenatore di paese, un novello Oronzo Canà furioso e senza più il necessario pedigree per restare ai vertici.
Ma torniamo a bomba, alla superlativa prestazione di una Cremonese senza limiti che ha messo a nudo i numerosi difetti di un’avversaria, la Roma, che ha provato timidamente a reagire ma che a gioco lungo s’è dovuta fatalmente arrendere alla maggiore veemenza fisica e strutturale dei padroni di casa.
Davvero una arrembante Cremo, decisa a vendere cara la pelle e a giocarsi le sue carte (poche e spesso assai inutilmente produttive) da spendere in questo finale di stagione. Davide Ballardini, l’allenatore grigiorosso, sta facendo, con quel relativo materiale umano e tecnico a disposizione, dei veri e propri miracoli che certamente non sortiranno l’effetto sperato di mantenere la Cremonese in serie A, ma almeno di retrocedere in cadetteria a testa alta, con orgoglio e dignità.
Dunque, sfatato il tabù, ora, con la testa libera e senza più ulteriori lacci e laccioli da sciogliere si va in caccia, senza remora alcuna, di nuovi avversari da mettere sotto tiro. E nel mirino ci sono, in rapida successione Sassuolo e Fiorentina, due squadre che, se impallinate, al pari della Roma, potrebbero dare ulteriore lustro e sostanza alla stagione grigiorossa. E allora dai, Cremo, d’ora in poi non c’è da inventare assolutamente più nulla, basta essere se stessi e… crederci.
Serie A
Hellas Verona – Fiorentina: le ultimissime
Hellas Verona – Fiorentina andrà di scena in un Bentegodi tutto esaurito alle ore 15: le ultimissime.
Sarà uno stadio caldissimo quello che attende gialloblu e viola, le tifoserie legate da uno storico gemellaggio si abbracceranno sugli spalti ma in campo le squadre di Baroni e Italiano hanno obiettivi ben definiti.
L’Hellas Verona cerca punti pesanti per la salvezza, la Fiorentina spera di arrivare in Europa attraverso il campionato, con la porta verso la finale della Conference lì a portata di mano.
Hellas Verona – Fiorentina, le ultimissime
Baroni proverà a mettere in difficoltà la difesa viola con la velocità dei suoi attaccanti: Noslin, Lazovic e Suslov, con Folorunsho pronto ad inserirsi.
Italiano risponde con un pesante turn over, qualche dubbio sul modulo, ma dovrebbe rimanere quello abituale. In attacco ci dovrebbe essere l’eroe della semifinale di andata di Conference Nzola.
H. VERONA (4-2-3-1): 1 Montipò; 38 Tchatchaoua, 23 Magnani, 42 Coppola, 19 Vinagre; 25 Serdar, 33 Duda; 31 Suslov, 90 Folorunsho, 8 Lazovic; 17 Noslin.
FIORENTINA (4-2-3-1): 53 Christensen; 33 Kayode, 4 Milenkovic, 16 Ranieri, 65 Parisi; 8 Lopez, 32 Duncan; 11 Ikoné, 72 Barak, 99 Kouame; 18 Nzola.
Serie A
Serie A, top 11 dei giocatori in prestito
La Serie A ha diversi calciatori in prestito e le squadre valutano la permanenza o meno
Secondo il portale economico Transfertmarkt si potrebbe stilare una formazione competitiva con i soli giocatori in prestito con un valore che si aggira sui 217 milioni di euro. In porta Turati del Frosinone, dietro ai centrali Huijsen e De Winter. Sulle corsie esterne Carlos Augusto e Holm. In cabina di regia Davide Frattesi e Guendouzi con Junior Traorè e Matias Soulè sulla trequarti. In avanti i pezzi da novanta: De Keteleare e Romelu Lukaku.
Serie A
Sassuolo – Inter 1-0, Lauriente punisce una squadra che non punge I Le pagelle nerazzurre
Sassuolo-Inter 1-o, i nerazzurri non pungono e si arrendono a Lauriente, che regala tre punti vitali per la corsa salvezza. Le pagelle degli uomini di Inzaghi.
Audero 6: compie appena due interventi in 90′, e può solo osservare il gol partita di Lauriente’.
Pavard 6: niente di sbagliato, sempre attento e impeccabile in ogni momento.
De Vrij 6: sempre vigile su Pinamonti, è chiamato in causa soprattutto nella prima frazione di gioco.
Bastoni 6: non viene chiamato spesso in avanti, ma sa fornire comunque buoni spunti nella retroguardia (dal 24’st Buchanan 5,5: impreciso, peccato perché ha delle ottime potenzialità).
Dumfries 5: è colui che, di fatto, apre la strada alla vittoria neroverde. Il pallone perso in occasione del gol di Lauriente è sciagurato (dal 15’st Cuadrado 6: la sua esperienza serve per dare brio all’azione offensiva, peccato che non venga seguito con altrettanta sintonia).
Frattesi 5: sfrutta molto male la chance di mostrarsi come un potenziale titolare in vista della prossima stagione (dal 24’st Barella 6,5: con lui in campo la musica cambia in modo evidente).
Asllani 5: troppo lento, perde spesso e volentieri i tempi di gioco. Non sono queste le prestazioni che potranno convincere Inzaghi a dargli altre chance da titolare (dal 29’st Klaassen 6,5: buona gamba e tanta vivacità).
Mkhitaryan 5,5: non da quel valore in più al quale siamo stati abituati (dal 15’st Arnautovic 5: impalapabile, non si può aggiungere nessun altro aggettivo più emblematico).
Carlos Augusto 5: poco da segnalare in avanti, soprattutto da quando i nerazzurri vanno sotto nel risultato. Troppo timido.
Sanchez 5: prestazione incolore, appare quasi svogliato. Inzaghi lo rimprovera e ne ha tutte le ragioni.
Lautaro 5: poco da segnalare, se non la buona volontà di rompere il suo classico digiuno stagionale.
Simone Inzaghi 5: la squadra non c’è e le motivazioni scarse ci stanno, ma non si può essere così molli.
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