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Premier League

Kobbie Mainoo, un gigante tra i grandi: bruciate le tappe

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Mainoo Manchester United Inghilterra

L’Inghilterra può vantare un altro baby fenomeno. Dopo l’esplosione di Bellingham, è Mainoo la nuova meteora di cui si parla tanto (e ha solo 18 anni).

Mainoo, dallo United per lo United

Kobbie Mainoo, l’ennesimo prodotto del settore giovanile dei Red Devils, ha conquistato il premio di MVP nell’amichevole Inghilterra-Belgio. Si tratta solo dell’ultimo grande traguardo raggiunto dal giovane centrocampista.

La carriera inizia proprio nel Manchester United con il quale passa tutta la trafila delle giovanili. Durante questi anni viene provato in diversi ruoli, dalla punta centrale alla mezz’ala destra fino a diventare una diga davanti alla difesa.

Il percorso di crescita è esponenziale tanto da fargli scalare velocemente le gerarchie nelle varie rose antecedenti alla prima squadra. Nel 2021 arriva l’esordio in Youth League e nella Premier League dedicata alle squadre primavera.

Le prestazioni decisamente positive convincono Ten Haag e il suo staff a convocarlo in prima squadra e finalmente il 19 febbraio 2023 indossa la maglia dello United Old Trafford per la prima volta.

Nonostante in quella stagione collezionerà quell’unica presenza (peraltro di soli 10 minuti), la partita contro il Leicester non sarà altro che l’inizio di un’ascesa da brividi.

kobbie mainoo manchester united

Kobbie Mainoo of England during the International Friendly match England vs Brazil at Wembley Stadium, London, United Kingdom, 23rd March 2024
(Photo by Gareth Evans/News Images)

Tornando al presente, con la presenza nell’amichevole con il Belgio è diventato il terzo giocatore più giovane della storia del Manchester United a esordire nell’undici iniziale in nazionale maggiore. Durante il match ha fatto registrare l’89% nella precisione dei passaggi su 42 realizzati. Ha dato vita a ben 2 occasioni importanti.

Schierato in mediana al fianco di colossi come Bellingham e Rice, Mainoo è riuscito ad affermarsi grazie alla sua straordinaria stabilità palla al piede e alla tecnica individuale.

14 presenze in Premier League 2 in Champions League lo proiettano già al valore di 35 milioni di euro, difficilmente qualcuno tenterà di strapparlo allo United in queste sessioni di mercato.

La buona notizia per il futuro del calcio è che il parco giovani fenomeni si sta allargando siccome giocatori del calibro di BellinghamEndrickMbappéHaalandSimonsRodrygo ecc. si stanno già affermando anche a livello internazionale.

Premier League

Liverpool-Aston Villa, probabili formazioni e dove vederla

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liverpool

Liverpool-Aston Villa, scontro ad alta quota nell’undicesimo turno di Premier League. Il 3-3 dello scontro più recente datato maggio 2024 al Villa Park fa ben sperare ai fini del divertimento, anche se i Reds in questa nuova stagione sembrano aver ritrovato quella solidità difensiva che era mancata nelle precedenti due.

La squadra di Slot è, infatti, quella ad aver incassato meno reti nelle prime dieci giornate, appena 6, 10 se si considerano le coppe (di cui solamente 1 in Champions nelle prime quattro gare dal Milan) in 17 partite complessive. Di queste i rossi del Merseyside, attuali leader della classifica in entrambe le competizioni, ne hanno portate a casa 15, di cui 7 su 8 ad Anfield (l’unico passo falso è arrivato nello 0-1 subìto dal Nottingham, altrettanto unica sconfitta e unica gara stagionale senza gol all’attivo). Attenzione a Luis Diaz, reduce dalla tripletta in Champions rifilata al Bayer Leverkusen.

Aston Villa, invece, senza vittorie dal 19 ottobre in campionato (1-3 vs Fulham), dal 22 comprendendo le coppe (2-0 vs Bologna) e reduce da tre sconfitte consecutive, una per competizione. La formazione di Emery è uscita con le ossa rotte dal confronto con il Tottenham perso in rimonta 4-1 e scottata dall’1-0 incassato dal Club Brugge in Champions League. Tre vittorie nelle prime cinque trasferte di campionato per i Villans e un solo ko, proprio quello con gli Spurs di settimana scorsa.

Qui Liverpool

Indisponibili Alisson, Diogo Jota, Elliott e Chiesa, dubbio sulla sinistra tra Robertson e Tsimikas così come tra Luis Diaz e Gakpo, decisivo nella rimonta di domenica scorsa contro il Brighton. Ancora Kelleher a difendere i pali, conferma per il trio in mediana Mac Allister, Szoboszlai, Gravenberch. Salah e Nunez pronti a colpire.

Qui Aston Villa

Emery non potrà contare sugli infortunati Cash e Barkley: sarà Konsa a prendere il posto del terzino polacco con il conseguente inserimento di Diego Carlos al fianco di Pau Torres. Ballottaggio sulla corsia destra tra Bailey e Ramsey: se dovesse giocare il giamaicano capitan McGinn slitterebbe sulla sinistra con Rogers in appoggio a Watkins. Tielemans e Onana insostituibili in mezzo al campo.

Liverpool-Brighton, le probabili formazioni

Liverpool (4-3-3): Kelleher; Alexander-Arnold, Konaté, Van Dijk, Robertson; Szoboszlai, Gravenberch, Mac Allister; Salah, Nunez, L.Diaz. All. Slot.

Aston Villa (4-2-3-1): Martinez; Konsa, Diego Carlos, Pau Torres, Digne; Onana, Tielemans; McGinn, Rogers, Ramsey, Watkins. All. Emery

Liverpool-Aston Villa, dove vederla

Il match tra Liverpool e Aston Villa è in programma alle 21:00 di sabato 9 novembre. La trasmissione in diretta sarà esclusiva Sky Sport.

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Premier League

Brighton-Manchester City, probabili formazioni e dove vederla

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Manchester City, l'allenatore Pep Guardiola

Brighton-Manchester City sarà una delle partite di cartello dell’undicesimo turno Premier League. Una sfida che si preannuncia ricca di gol considerate le ottime vene realizzative di entrambe le squadre.

Il Brighton del giovane Hurzeler, allenatore del mese di agosto, approccia a questa gara dopo aver messo in seria difficoltà il Liverpool, formazione più accreditata a recitare il ruolo di antagonista del City in questa stagione, sia in campionato che in Coppa di Lega perdendo in entrambi i casi di misura. Seagulls ancora imbattuti in casa nel torneo: all’Amex sono già cadute Manchester United e Tottenham, ma sono arrivati anche i pareggi da dimenticare con Ipswich e Wolverhampton. Occhi puntati su Welbeck, già a quota 6 reti, e perfetto finalizzatore delle manovre verticali dei temibili gabbiani.

Momento più che negativo per il Manchester City reduce da tre sconfitte consecutive (score che non si registrava dal 2018) tra campionato e coppe, l’ultima pesantissima a Lisbona contro lo Sporting del futuro tecnico dello United Amorim in Champions League. Oltre ad essere calati sotto il piano del rendimento anche complice le numerose defezioni, i Citizens hanno sviluppato un’altra pericolosa tendenza: incassare lo svantaggio nei minuti iniziali, scenario già accaduto cinque volte nelle prime dieci giornate. Sono solamente due i clean sheet ottenuti fin qui in Premier League.

Qui Brighton

Hurzeler dovrà certamente rinunciare a Webster e l’ex di turno Milner. Da valutare le condizioni degli acciaccati Dunk, O’Riley, Minteh e Joao Pedro: sensazioni positive, specie per gli ultimi due. Il tecnico svizzero confermerà il suo 4-4-2 con Welbeck e Rutter in avanti supportati dal lavoro sulle fasce di Mitoma e Kadioglu. In mediana ballottaggio Baleba-Hinshelwood, mentre in difesa ancora confermato l’ex Fiorentina Igor Julio in virtù del forfait di Webster e le precarie condizioni di Dunk.

Qui Manchester City

Guadiola dovrà far fronte ai tanti infortuni anche in vista di questo match. Assenti Ruben Dias, Stones, Grealish, Rodri e Bobb, con Walker e Doku non in formissima come visto a Bournemouth settimana scorsa. De Bruyne sarà tra i convocati (per lui 6 minuti più recupero contro lo Sporting dopo più di un mese di stop), ma difficilmente verrà impiegato dal primo minuto. Spazio ancora per Matheus Nunes, dunque, sulla sinistra con Gundogan e Bernardo Silva a supporto di Haaland. Linea difensiva a 4 obbligata con Akanji e Aké centrali.

Brighton-Manchester City, probabili formazioni

Brighton (4-4-2): Verbruggen; Veltman, Van Hecke, Julio, Estupinan; Kadioglu, Ayari, Hinshelwood, Mitoma; Rutter, Welbeck. All. Hurzeler.

Manchester City (4-1-4-1): Ederson; Walker, Ake, Akanji, Gvardiol; Kovacic; Foden, Silva, Gundogan, M. Nunes; Haaland. All. Guardiola.

Brighton-Manchester City, dove vederla

La partita tra Brighton e Manchester City si giocherà sabato 9 novembre alle 18:30. Il match sarà trasmesso in esclusiva su Sky attraverso il canale Sky Sport Uno.

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Premier League

Manchester City, apri il portafogli: c’è Mendy

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Manchester City, l'allenatore Pep Guardiola

La querelle legale tra Manchester City e Benjamin Mendy sta volgendo al termine: il Tribunale del Lavoro ha dato ragione al calciatore.

L’ex difensore del Manchester City Benjamin Mendy ha ottenuto oggi una vittoria importante, seppure parziale, nella causa contro il club inglese. Una vittoria che vale più di 11 milioni di sterline (oltre 13 milioni di euro) di stipendi non corrisposti, legati al periodo in cui è stato accusato, e poi assolto, di violenza sessuale.

Mendy versus Manchester City: la causa legale

Il giocatore francese ha presentato l’anno scorso un ricorso presso il Tribunale del Lavoro, chiedendo il pagamento degli stipendi arretrati maggiorati degli interessi. Gli stipendi erano quelli del periodo da settembre 2021 a giugno 2023, quando è arrivata la scadenza del contratto. Mendy ha sostenuto che il club aveva ingiustamente trattenuto gli stipendi previsti dal suo contratto, sostenendo che gli era stato promesso il pagamento una volta assolto.

I legali del Manchester City hanno replicato che Mendy non ha ricevuto lo stipendio poiché “non era pronto e disponibile a svolgere i propri compiti… a causa della sua condotta”, visto il suo status di detenuto in custodia cautelare prima del processo per aver violato le condizioni di cauzione.

La giudice Joanne Dunlop ha accolto parzialmente il ricorso di Mendy. Il tribunale ha stabilito che “il signor Mendy avrà diritto a ricevere la maggior parte dello stipendio arretrato, anche se non l’intero importo”. Dunlop ha spiegato che Mendy ha trascorso due periodi in custodia cautelare per circa cinque mesi dei 22 mesi di cui ha richiesto il pagamento, durante i quali il City aveva diritto a sospendere lo stipendio.

Nei periodi in cui non era in custodia, ha concluso Dunlop, Mendy era “pronto e disponibile a lavorare” ma non ha potuto per circostanze avverse come la sospensione imposta dalla Football Association e le condizioni di cauzione, “che non dipendevano dalla sua volontà”. In assenza di una clausola contrattuale che permettesse al club di trattenere il salario.

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