Premier League
Toney, la vita dopo la ludopatia: prima gli Europei, poi una big inglese
Ieri sera, nell’amichevole che l’Inghilterra ha perso 2-1 contro il Belgio, Ivan Toney ha segnato il suo primo gol in nazionale.
Toney, il peggio è passato: ora punta gli Europei
Ivan Toney è tornato dalla squalifica per la querelle scommesse come meglio non si poteva. 4 gol nelle prime 5 partite al rientro dalla ludopatia, poi una leggera flessione. Complice anche il momento complessivamente negativo del Brentford, che ha vinto solo una delle ultime sette gare giocate, l’inglese non segna da 5 partite.
O per meglio dire non segnava. Perché il gol di ieri sera, seppur arrivato con una casacca diversa da quella rossa e bianca delle sue Bees, è comunque molto importante per il centravanti britannico. Infatti, Toney contro il Belgio ha trovato il suo primo gol con la maglia dei Tre Leoni.
Probabilmente il primo di tanti. Stante che Kane ha assicurato non solo il posto nei convocati ma anche la maglia da titolare al centro dell’attacco, l’attaccante del Brentford si giocherà il ruolo di controfigura del centravanti del Bayern Monaco con Watkins.
Il cannoniere dell’Aston Villa sin qui non è riuscito a replicare in nazionale lo strepitoso stato di forma mostrato nel club, dimostrando di fare molta fatica e mantenersi sulle stesse medie realizzative una volta estrapolato dal contesto di gioco sapientemente creato da Unai Emery.
Futuro scritto: salvezza, Europei e il grande salto
Contro il Brasile il centravanti dei Villans è partito dal primo minuto, ma è stato impalpabile. Quindi contro il Belgio è toccato a Toney, che ha ripagato la scelta di Southgate segnando il momentaneo gol del pareggio.
Chiaro che non possa essere una scelta definitiva, ma Toney sembra calarsi meglio nel gioco dell’Inghilterra rispetto al suo collega. Watkins all’Aston Villa è stato abituato a giocare prevalentemente in contropiede o comunque negli spazi larghi, mentre Toney (in quanto “centravanti” anche per struttura fisica oltre che per zolle di campo battute) occupa meglio gli spazi stretti e risulta più funzionale a una squadra che tende a chiudere i propri avversari in area per poi sfinirli con un possesso palla incessante.
Molto, chiaramente, dipenderà anche da come finirà la stagione di Premier League e dallo stato di forma con il quale i due si presenteranno agli Europei. Nella testa di Toney, però, il suo futuro è già delineato. Vuole salvare il suo Brentford a suon di gol, così da meritarsi la convocazione agli Europei e dimostrarsi pronto per giocare in una big. Del resto è stato il suo stesso allenatore (Thomas Frank) ad ammettere indirettamente che non ci sono i presupposti per tenerlo nella Capitale ancora a lungo.
Premier League
Liverpool, Klopp getta la spugna: “Siamo fuori dalla corsa per il titolo. Colpa mia al 100%.”
Il tecnico del Liverpool Jurgen Klopp ha preso parte alla conferenza stampa di vigilia in vista dell’impegno di domani in campionato contro il West Ham. Di seguito le sue parole.
Le parole di Klopp
“Non ricordo di essere mai stato così deluso o frustrato dopo una partita come dopo l’Everton. Purtroppo ho perso tante partite nella mia vita, ma è stato speciale. Noi non c’eravamo. Arsenal e City giocano un calcio molto positivo, hanno ottimi risultati, ma siamo dove siamo perché in questo preciso ambito non giochiamo un calcio positivo. Mi incolpo al 100% per questo, non so perché o come sia successo, ma sono responsabile dell’umore in cui si trova la squadra.”
Ci sono chances per il titolo?
“Non posso sedermi qui e dire che Manchester City e Arsenal ci considerino ancora in corsa. Penso che sia una lotta a due, pubblicamente forse dovremmo dire altro, ma loro non si aspettano di perdere due partite da adesso in poi. Non mi aspetto che lo facciano e, se lo facessero, saremmo sciocchi a non approfittarne. Non penso che accadrà, ma in caso dovremmo esserci. Vinciamo le nostre partite, a cominciare dal West Ham”.
Premier League
Premier League, giocati i recuperi del 29° turno: risultati e classifica aggiornata
Ieri si è conclusa la tre giorni di recuperi inerenti il 29° turno di Premier League che aveva visto rinviate ben sei gare causa FA Cup. Di seguito tutti i risultati maturati ed i conseguenti stravolgimenti di classifica.
Risultati e classifica
Martedì 23 aprile
Arsenal 5-0 Chelsea (4′ Trossard, 52′, 70′ White, 57′, 65′ Havertz)
Mercoledì 24 aprile
Wolverhampton 0-1 Bournemouth (37′ Semenyo)
Crystal Palace 2-0 Newcastle (55′, 88′ Mateta)
Manchester United 4-2 Sheffield United (35′ Bogle, 42′ Maguire, 50′ Brereton Diaz, 61′ (rig.), 81′ B. Fernandes, 85′ Hojlund)
Everton 2-0 Liverpool (27′ Branthwaite, 58′ Calvert-Lewin)
Giovedì 25 aprile
Brighton 0-4 Manchester City (17′ De Bruyne, 26′, 34′ Foden, 62′ J. Alvarez)
1 |
Arsenal |
77 | 34 | 24 | 5 | 5 | 82:26 | +56 |
2 | Manchester City* | 76 | 33 | 23 | 7 | 3 | 80:32 | +48 |
3 |
Liverpool |
74 | 34 | 22 | 8 | 4 | 75:34 | +41 |
4 |
Aston Villa |
66 | 34 | 20 | 6 | 8 | 71:50 | +21 |
5 |
Tottenham** |
60 | 32 | 18 | 6 | 8 | 65:49 | +16 |
6 |
Manchester United* |
53 | 33 | 16 | 5 | 12 | 51:50 | +1 |
7 |
Newcastle* |
50 | 33 | 15 | 5 | 13 | 69:54 | +15 |
8 |
West Ham |
48 | 34 | 13 | 9 | 12 | 54:63 | -9 |
9 | Chelsea** | 47 | 32 | 13 | 8 | 11 | 61:57 | +4 |
10 | Bournemouth | 45 | 34 | 12 | 9 | 13 | 49:60 | -11 |
11 | Brighton* | 44 | 33 | 11 | 11 | 11 | 52:54 | -2 |
12 |
Wolverhampton |
43 | 34 | 12 | 7 | 15 | 46:54 | -8 |
13 |
Fulham |
42 | 34 | 12 | 6 | 16 | 50:54 | -4 |
14 |
Crystal Palace |
39 | 34 | 10 | 9 | 15 | 44:56 | -12 |
15 |
Brentford |
35 | 34 | 9 | 8 | 17 | 52:59 | -7 |
16 |
Everton |
33 | 34 | 11 | 8 | 15 | 36:48 | -12 |
17 |
Nottingham Forest |
26 | 34 | 7 | 9 | 18 | 42:60 | -18 |
18 |
Luton Town |
25 | 34 | 6 | 7 | 21 | 47:75 | -28 |
19 |
Burnley |
23 | 34 | 5 | 8 | 21 | 37:69 | -32 |
20 |
Sheffield United |
16 | 34 | 3 | 7 | 24 | 33:92 | -59 |
– Everton 8 punti di penalizzazione
– Nottingham Forest 4 punti di penalizzazione
* Una partita in meno
** Due partite in meno
Premier League
Dyche fa la storia dell’Everton. Liverpool, addio titolo?
Con la sconfitta in casa dell’Everton, che vince il 244esimo Merseyside Derby della storia, il Liverpool dice addio alla Premier League.
Everton, un derby che sa di storia e salvezza
Non sono tempi facili per chi a Liverpool ha scelto di sostenere i Toffees anziché i Reds. La parte blu della Merseyside, relegata da anni nei meandri della Premier League, è costretta ad assistere inerme ai successi dei propri acerrimi rivali.
Nella storia di un club glorioso come l’Everton, non si era mai registrato un simile distacco tecnico fra le due squadre di Liverpool come in questo periodo storico. Per questo motivo, in un momento così amaro di soddisfazioni, non dovrebbe stupire che anche vincere un derby significhi fare la storia.
L’Everton, infatti, non batteva il Liverpool in casa dal 17 Ottobre 2010. In mezzo Carlo Ancelotti, nel Febbraio del 2021, aveva espugnato Anfield, interrompendo un’emorragia di successi nel derby lunga 23 partite. Non è solo un discorso di orgoglio cittadino, poiché questi tre punti sono anche vitali per la corsa salvezza.
Con il successo di ieri sera, l’Everton si è portato a più otto dalla zona retrocessione. Infatti, il Luton Town (attualmente 18esimo in classifica) ha 25 punti (contro i 33 dei Toffees) a quattro giornate dal termine. E questo nonostante gli otto punti di penalizzazione inflitti dalla FA per il mancato rispetto delle norme concernenti il PSR, altrimenti la squadra di Sean Dyche sarebbe già matematicamente salva.
Il Liverpool dice addio alla Premier League
L’era di Klopp al Liverpool rischia di finire come peggio non si potrebbe. In un’annata in cui, per almeno tre quarti di stagione, i Reds erano stati in corsa per vincere tutto, il tecnico teutonico rischia di lasciare Anfield con in mano soltanto il consolation trophy della EFL Cup.
L’eliminazione ai quarti di F.A. Cup, contro l’odiato Manchester United che pure sta vivendo l’ennesima stagione travagliata, e soprattutto l’inconcepibile eliminazione dall’Europa League per mano della mediocre Atalanta di Gasperini hanno portato l’ex-Dortmund al centro di una vera e propria bufera mediatica.
Impossibile scagionarlo dai (tanti) capi d’accusa che pendono sulla sua testa, visto che quando le cose andavano bene (anche giustamente e a ragion veduta) questa squadra veniva definita “il Liverpool più di Klopp fra i Liverpool di Klopp“. Indi per cui è giusto che, esattamente come un allenatore si prende i complimenti quando le cose vanno bene, si prenda anche le critiche quando le cose vanno male: oneri e onori del mestiere.
I Reds al momento sono secondi in classifica con 74 punti, a meno tre dall’Arsenal capolista, ma il Manchester City (terzo in classifica con 73 punti) ha addirittura due partite in meno. Qualora dovessero vincerle entrambe, i citizens si prenderebbero la testa della classifica e sarebbe improbo pensare di poter recuperare cinque punti in quattro partite a una squadra di Guardiola che ha la Premier League come unico obiettivo.
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