Condividere Home » Serie A » Lazio, ricordi di gloria Serie A Lazio, ricordi di gloria Cristiano Comelli26/05/20231120 visualizzazioni0 Un campione della Lazio del passato ricorda il trionfo sulla Roma nella finale di Coppa Italia del 26 maggio 2013, a dieci anni di distanza dal trionfo. Lazio, quella serata memorabile di maggio Senad Lulic Ci sono ricordi che non si cancellano. Nel bene o nel male. E hanno una data precisa. Nel caso di Lazio e Roma, quella data è il 26 maggio 2013. Ricordo celestiale per i biancocelesti che misero le mani sulla finale di Coppa Italia grazie al gol di Lulic. Ricordo meno felice per i giallorossi. E lui, Senad Lulic da Mostar (Erzegovina), 282 presenze e 28 reti in biancoceleste, quel momento non lo ha certo lasciato coprire dalla polvere del tempo. Anzi, se lo coccola ancora oggi come uno dei suoi ricordi più rifulgenti. Galeotto fu il massaggiatore che, parlando con lui la vigilia di quella storica gara, si sentì dire: “domani ci penso io”. Detto e fatto. Non solo lo ricorda bene, ma lo ha raccontato per filo e per segno in un libro scritto da Fabio Argentini e intitolato “26 maggio, la storia del derby dei derby”. LEGGI ANCHE: Premio Calciobidone 2021: a breve l'Oscar sarà assegnato...“Torno spesso a Roma – dice con parole riprese da La Lazio Siamo Noi – e ancora dopo dieci anni il tempo non sembra essere passato. Quando vado al bar, in un ristorante o al parco giochi con i miei figli continuo a essere fermato per una foto, un autografo o solo per un ringraziamento“. Sono, insomma, quelle esperienze che, come il suo gol, hanno scavato il cuore e si sono arrampicate sull’albero della memoria per prendervi salda dimora. “Questo affetto della gente è straordinario – prosegue – e racconta esattamente cosa ha rappresentato quel derby per questa città. Nel tempo, proprio grazie a quell’affetto, ho capito quanto ha rappresentato quel derby per questa città. Ma quello che abbiamo fatto conquistando quella Coppa l’ho capito davvero solo nei mesi seguenti”. Lulic viene da Mostar. Un paese che ha dovuto purtroppo versare molto sangue a causa della guerra. “Io vengo dalla cultura della fatica- spiega – della povertà, della guerra che ho vissuto quando ero bambino. Per me essere ancora oggi circondato dall’affetto della gente equivale ad avere vinto una sfida importante. Come uomo e come calciatore”. LEGGI ANCHE: Immobile, ieri le dimissioni: il punto sull'incidenteE, oltre a quel gol, Lulic si sarebbe fatto dopo poco tempo un altro grandissimo regalo che vale forse migliaia di quei gol: la sua prima figlia Lea di cui la moglie Sandra era ancora incinta il giorno in cui ebbe luogo la finale. “Poi sono arrivati Lian e Luca- conclude- quel che desideravo è arrivato”. Una curiosità: cominciano tutti per elle. Come Lazio. Come Lulic. Coincidenze? Forse no. Ricevi ultime news gratuitamenteIscriviti per ricevere le ultime news sul calcio dalla nostra redazione Calcio Style. Riceverai nella tua casella email le ultime novità gratuitamente!Invalid email address Iscrivendoti accetti la nostra privacy policy visibile in pie di pagina. Non riceverai mai spam da noi, è una promessa!Grazie per esserti iscritto, benvenuto! Condividi
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