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La Lazio è a caccia di liquidità: tocca essere essenziali

La Lazio sta cercando di risolvere il problema della liquidità per poter, finalmente, procedere alla campagna acquisti. Ora, però, la regola è parsimonia.
La Lazio sta vivendo la sua stagione di purgatorio nella quale sembra dover espiare una serie di peccati di vecchia data. Per quanto riguarda la campagna acquisti, il club di Claudio Lotito si vede bloccato a causa della necessità di trovare liquidità.
Il problema, per il club biancoceleste, è anche che la squadra non ha centrato l’obiettivo europeo e, quindi, sarà ulteriormente a corto di quella liquidità necessaria e sufficiente per potersi “rimettere in regola” e proseguire con le possibili acquisizioni di mercato.

ALESSIO ROMAGNOLI RAMMARICATO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Cosa si sta facendo in casa Lazio
Ora la parola d’ordine è parsimonia, perché il club non può assolutamente permettersi nessun tipo di cedimento in materia; anzi, la strategia adottata, fino ad ora, dalla società laziale sembra stia funzionando anche se, per ora, ancora non basterebbe.
Infatti, mantenere il rapporto tra costo e ricavo sotto l’80%, come richiesto esplicitamente dalle UEFA, non è facile. La Lazio non avrà gli introiti dalle competizioni europee e ora potrebbe essere necessario dare un taglio agli stipendi. Per ora si è arrivati a poco sono i 97 milioni di euro ma è necessario che vengano tagliati ancora (scadenza 30 settembre) e solo allora si saprà se i tagli saranno bastati oppure no.
Fabiani ha già piazzato Tchaouna molto bene ed ora deve alleggerire con le cessioni di Basic, Fares e Kamenovic oltre ad analizzare – con la lente di ingrandimento – tutte le scadenze contrattuali.
Però non si può solo e soltanto vendere. Bisogna puntare sui fedelissimi, che devono rappresentare l’intelaiatura sulla quale poter costruire il futuro del club: esempi possono essere Romagnoli, Guendouzi, Gila, Rovella, con cui è però molto difficile trovare degli accordi con i fondi limitati.
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Genoa: un rinforzo in arrivo dalla Juventus

Arrivano rinforzi per Patrick Viera ed il suo Genoa. Il Grifone infatti ha appena chiuso con la Juventus l’acquisto del difensore centrale Facundo Gonzalez.
Il talentuoso difensore centrale andrà a rinforzare il reparto difensivo genoano in modo significativo. Il club ligure dunque è pronto ad accogliere uno dei primi rinforzi per la prossima stagione.

LONDON, ENGLAND – OCTOBER 3, 2021: Palace Manager Patrick Vieira pictured during the 2021-22
Premier League matchweek 7 game between Crystal Palace FC and Leicester CIty FC at Selhurst Park. Copyright: Cosmin Iftode/Picstaff
ENG: CRYSTAL PALACE FC – LEICESTER CITY FC, 10.03.2021
Genoa: arriva Facundo Gonzalez
Ma analizziamo il tutto. L’operazione portata avanti tra le due squadre avrà dei vantaggi per entrambe. A partire dal Genoa, che si assicura un difensore con margini di crescita molto ampi, a cui magari con il tempo consegnare le chiavi della difesa. La Juventus invece realizza una plusvalenza da un giocatore che non rientra nei progetti tecnici nell’immediato. C’è da sottolineare che la Vecchia Signora mantiene un diritto di riacquisto sul giocatore.
Ma chi è Facundo Gonzalez? Classe 2003, uruguaiano con passaporto spagnolo, si tratta di un difensore centrale moderno. Forte fisicamente e soprattutto abile anche nell’impostazione del gioco. Il suo profilo è uscito fuori prepotentemente nel 2023, quando ha partecipato come protagonista assoluto della vittoria dell’Uruguay al Mondiale Under 20.
Nell’estate del 2023 poi è stato acquistato dalla Juventus dal Valencia. In più nella scorsa stagione ha maturato esperienza in Olanda, giocando con la maglia del Feyenoord. In Eredivisie si è comportato molto bene, attestando di essere pronto per un campionato più probante come la nostra Serie A.
Per Facundo González, il trasferimento a Genova rappresenta tutto questo: crescere per cercare un posto da difensore protagonista del nostro campionato.
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L’Atalanta e l’arte di operare lontano dai riflettori

L’Atalanta apre un nuovo ciclo con Jurić e, in attesa di capire cosa ne sarà dei big, continua a operare con grande lucidità sul mercato.
Forse lontano dai riflettori, ma di certo con delle idee chiare: anche in questa estate di grandi rivoluzioni, l’Atalanta si conferma tra le squadre più attive del mercato. L’addio a Gian Piero Gasperini, artefice di un ciclo irripetibile, e l’arrivo di Ivan Jurić non hanno rallentato la macchina organizzativa di Zingonia, sempre pronta a muoversi con rapidità.
Mentre le varie Inter, Milan, Juventus, Roma, Napoli, Fiorentina e Lazio riempiono le prime pagine, la Dea lavora come sa fare: profili mirati, giovani da plasmare e un occhio costante a investimenti che nel tempo possano trasformarsi in plusvalenze. Basti pensare a Mateo Retegui, capocannoniere del campionato arrivato appena un anno fa per 25 milioni dopo l’infortunio di Scamacca e oggi già conteso da diversi top club europei e sauditi.
In questi giorni, l’Atalanta ha subito tracciato la rotta: Kossounou riscattato per 20 milioni, Kamaldeen Sulemana dal Southampton per 18 milioni su precisa indicazione di Jurić, e Honest Ahanor dal Genoa, bloccato in poche ore con un blitz da 17 milioni più 3 di bonus, fondamentale anche la concorrenza del Milan.

Italy, Bergamo, sept 21 2021: Atalanta’s supporters wave the flags and show banners in the stands during football match ATALANTA vs SASSUOLO, Serie A 2021-2022 day5 , Gewiss stadium
Atalanta, un’altra estate da protagonista silenziosa
L’arte di operare lontano dai riflettori è diventata ormai la firma di un progetto serio, strutturato e capace di reinventarsi ogni estate. I tifosi lo sanno: alle spalle di ogni acquisto c’è un piano, un’idea di calcio che non si piega all’acquisto di nomi a effetto ma costruisce valore nel tempo. Sulemana, Kossounou, Ahanor sono solo i primi tasselli di un puzzle che presto potrebbe veder partire pezzi importanti Lookman, Ederson e lo stesso Retegui: cessioni che potrebbero portare oltre 100 milioni nelle casse nerazzurre, da reinvestire senza clamori ma con la solita lucidità.
Ora resta da capire se Ivan Jurić riuscirà a raccogliere l’eredità di Gasperini, ma una cosa è certa: l’Atalanta, anche se lontana dai titoloni, è sempre più una big del nostro calcio. Un club che continua a dimostrare come le idee, la competenza e il coraggio di rischiare valgano più di qualsiasi copertina.
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Mondiale Per Club: quando il Corinthians beffò il Chelsea

A volte il Mondiale Per Club può regalarci delle vincitrici a sorpresa. Un esempio è la finale del 2012 dove il Chelsea affrontò il Corinthians.
Dal 2013 sono sempre le squadre Campioni d’Europa a diventare anche Campioni del Mondo (prima del format a 32 squadre). Per trovare l’ultima vittoria di una squadra non europea, bisogna tornare indietro al 2012.
La finale è tra il Chelsea di Rafa Benitez (Campione d’Europa) e il Corinthians di Tite.
Mondiale Per Club 2012: l’impresa del Corinthians di Tite
Nonostante il periodo difficile dopo l’esonero di Roberto Di Matteo, sostituito da Benitez, i Blues sono favoriti per la vittoria. Tra i titolari spuntano gli esperti Cech, Ivanovic, Cahill, Cole e Lampard. Attenzione anche a giocatori come Ramires, Moses, Mata, Hazard e Torres.
Nel Corinthians, invece, troviamo Paulinho che, la stagione successiva andrà al Tottenham, mentre la punta è Paulo Guerrero. In panchina ci sono anche un giovane Felipe ed Edenilson (che indosserà anche le maglie di Udinese e Genoa).
Il primo tempo non regala particolari emozioni, anche se gli uomini di Benitez sembrano essere più in partita con Cahill e Torres che sfiorano il gol. Anche il Corinthians va vicino al vantaggio, ma il palo nega il gol a Emerson.
Nella ripresa, sono gli uomini di Tite rendersi più pericolosi: infatti, riescono a trovare il vantaggio grazie a un gol di Paolo Guerrero (69′). Il Corinthians difende il vantaggio con il possesso palla, ma negli ultimi minuti il Chelsea prova a mandare la partita ai supplementari.
Negli ultimi minuti succede di tutto: Torres si divora il gol del pareggio, Cahill viene espulso, poi Torres trova il gol ma è fuorigioco. Al fischio finale, il Corinthians può festeggiare: è Campione del Mondo per la seconda volta. La prima volta fu nel 2000 ai rigori contro il Vasco da Gama.
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