Serie A
Juventus-Lazio 2-2, la festa di Chiellini termina con un pari: le pagelle
La Juventus si fa riacciuffare nel finale ed è 2-2 allo Stadium. A tenere i riflettori su di sé tuttavia, è capitan Chiellini, al passo d’addio di fronte al suo pubblico. Le pagelle di Calciostyle.
Serata thriller all’Allianz Stadium, con la Juventus che va in vantaggio 2-0 sulla Lazio, prima di farsi riprendere nel recupero.
Di Morata e Vlahovic i gol bianconeri, che passano in secondo piano di fronte ai festeggiamenti per l’addio di Giorgio Chiellini e Paulo Dybala.
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Le pagelle
Perin 6,5: a dispetto dei due gol subiti, si prodiga in molte parate importanti. Si salva grazie ai pali, ma deve capitolare a Milinkovic-Savic allo scadere.
Cuadrado 6: un brutto errore alla fine, ma contribuisce al gol del 2-0 e si propone, come sempre, nel gioco offensivo.
Bonucci 6,5: la Lazio parte all’arrembaggio nel secondo tempo, ma lui tiene su la barca.
Chiellini 10: è il massimo dei voti, per uno dei più grandi difensori bianconeri. Come Scirea, come Rosetta, come Calligaris, come Salvadore, come Parola. Anima della Signora per 17 anni, saluta dopo 17′, lasciando il posto a chi, con ogni probabilità, raccoglierà il suo testimone (dal 17’pt De Ligt 6: comparsa d’occasione per uno dei momenti più toccanti della storia recente juventina).
Alex Sandro 5: per 45′ minuti si vede un Alex Sandro positivo e volenteroso. Butta alle ortiche una buona prestazione con un goffo autogol.
Miretti 7: il lavoro oscuro, quello che non si vede ma pesa molto nell’economia del centrocampo.
Locatelli 6: schierato a sorpresa, fa il suo e si propone come futura colonna del centrocampo di Allegri. Ma attenzione, sullo sfondo c’è un Polpo che avanza da Manchester (dal 16’st Ake 5: una prestazione non positiva).
Bernardeschi 7,5: mai convincente come questa volta, mai come in questa gara è sembrato lontano da Torino il suo futuro.
Dybala 6: saluta la Juventus all’ombra di Chiellini, ma si commuove molto più del livornese quando è il turno dei suoi saluti. Ha le lacrime di chi non avrebbe mai voluto andarsene (dal 33’st Palumbo sv).
Morata 7: grande prestazione dello spagnolo, che firma un bel gol e una assistenza preziosa. Anche per lui, potrebbe essere stata l’ultima partita allo Stadium.
Vlahovic 7: è suo il gol che apre le danze di una partita rocambolesca (dal 16’st Kean 5,5: non tocca molti palloni e non incide).
Allegri 5,5: una vittoria sprecata nel recupero, punito da colui che, tra qualche settimana, potrebbe essere un suo giocatore.
Serie A
Genoa, De Rossi. “Palladino ci conosce, è troppo sveglio per pensare a fare una gara identica alla Coppa Italia”
Genoa-Atalanta, De Rossi presenta la sfida della New Balance Arena: tutte le dichiarazioni del tecnico rossoblù alla vigilia del 16° turno di Serie A.
Domenica sera alle 20:45 il Genoa sarà impegnato alla New Balance Arena per sfidare l’Atalanta, nella partita valida per il sedicesimo turno di Serie A.
Il tecnico del Grifone, Daniele De Rossi, si è presentato in conferenza stampa per rispondere alle domande dei giornalisti in vista della gara.
Di seguito, le sue dichiarazioni.
Come ha reagito la squadra alla sconfitta contro l’Inter?
“Ha reagito bene, continuando ad allenarsi stessa intensità. Abbiamo analizzato i nostri limiti e demeriti dando anche i meriti all’avversario. È un avversario forte e ci siamo presi forse qualcosina in più di quello che ci hanno lasciato. Non siamo ancora bravi. È stata però una partita che è finita con un’inerzia che ci ha fatto pensare di essere a livello loro”.
E l’ultima partita casalinga del 2025.
“Alla fine dopo questa settimana ci rivedremo e non posso tirare giù una lista di gare da analizzare in casa. Ne ho fatte tre in casa tutte indimenticabili. E’ una nuova esperienza che mi sta piacendo molto. Speriamo di dare una gioia ai nostri tifosi. E’ quello l’obiettivo ogni partita quando si gioca in casa. Poi il 3 gennaio saremo di nuovo qui. E’ una partita importante dove vogliamo portare via i tre punti ad una squadra molto forte e in netta ripresa.
Li abbiamo affrontati poco tempo fa. Li abbiamo studiati e sappiamo che squadra sono, un po’ più codificabile rispetto all’inter ma non per questo meno forte. Hanno tutti grandissima qualità con un allenatore in rampa di lancio. Sarà partita difficilissima”.
Tu e Palladino siete subentrati.
“Ho sentito qualche intervista sua e dei giocatori. Ha lavorato molto sulla testa. E’ un allenatore capace e quando subentra deve lavorare su questo aspetto. La mente è il primo aspetto da toccare. Non penso che ad inizio campionato la mente abbia più importanza, all’nizio puoi scegliere i calciatori e puoi dare il tuo credo. Se subentri prendi quello che erediti dall’allenatore precedente e dal direttore sportivo. Come cercare di aggiustare un vestito già pronto”.
Gli infortunati?
“Qualche acciacco c’è stato. La partita contro l’Inter è stata molto ostica. Abbiamo recuperato
Ostigard, vediamo come starà. Come risponderà al primo allenamento vero e prprio. Vitinha
è un po’ malconcio per una contusione ma oggi si è allenato e non ha sentito particolari dolori. Cornet e Gronbaek li abbiamo persi per strada: hanno sentito riacutizzarsi di vecchi problemi. Per il resto stiamo abbastanza bene”.
Che Atalanta si aspetta?
“Palladino ci conosce, è troppo sveglio per pensare a fare una gara identica alla Coppa Italia.
Quella partita è stata influenzata anche, e non solo, da scelte mie ma dall’espulsione. Sarà una partita diversa. Se dovessimo commettere gli stesi errori perderemo di nuovo, non si può negare”. non penso si aspetti la stessa formazione della coppa italia.
Malinovksyi play da mezzala?
“E’ un ruolo che gli è anche abbastanza congeniale, lo rivedrete. Abbiamo anche altri play come Masini, Frendrup o Stanciu. Ci vuole un po’ di tempo per i meccanismi. Giocando uomo a uomo non è difficile l’aspetto difensivo. Si abituerebbe prima. Abbiamo anche altre alternative e abbassandolo tropo potremmo perderlo in area avversaria”.
Pochi cambi di campo, perché?
“Abbiamo giocato quasi sempre contro squadre che giocano a cinque come noi, il cambio di campo li sorprende poco. Quando giochi con squadre che difendono a quattro e si orientano spesso dalla parte della palla, allora in quel momento dall’altra parte troveresti sicuramente più spazio con il cambio gioco. Dobbiamo arrivare in porta di più per vie centrali”.
Colombo?
“Vediamo chi giocherà, prima degli spazi bisogna battere il tuo uomo. Il duello è fondamentale. Hanno tanta qualità a fisicità loro. Uno scontro continuo diretto. Poi se ti vengono a prendere uomo a uomo…”.
Lookman e Kossonou non ci saranno.
“Se allenassi Lookman lo vorrei sempre in campo. In serie A fa la differenza e sposta gli equilibri. Poi ho visto anche la pericolosità di Maldini ecc. Averlo o non averlo Lookman ti
cambia”
Come si limita Scamacca?
“Vincendo tanti duelli. Sperando anche non sia in giornata top. Bisogna limitare il numero palloni che riceverà dai compagni, non solo marcatura su di lui ma anche rifornimenti. E’ uno di quei giocatori di cui sono innamorato. Ho un bellissimo rapporto, lo ritengo un predestinato da quando è piccolo. L’Atalanta è il posto giusto per lui. Ha fatto un ultimo step. E’ passato dall’essere ‘sallucchione’, li chiamiamo cosi a Roma, a campione. La nostra nazionale è fortunata ad avere lui e altri centravanti così forti”.

NORTON-CUFFY ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Serie A
Spunta una “cordata viola” per salvare la Fiorentina
Serve qualcosa dentro la Fiorentina per provare a svoltare la stagione: si muovono i grandi ex.
Secondo quanto riporta Firenzeviola.it, tre grandi protagonisti degli anni più belli della gestione Della Valle starebbero pensando a come poter essere d’aiuto ad una società che sembra versare in una situazione di “morte apparente”.
C’è da provare ad evitare la retrocessione, ma da Commisso ai giocatori, passando da Ferrari e Goretti a Vanoli, sembra non esserci una soluzione che possa cambiare la china di una stagione indecorosa.

Nelle ultime ore ci sarebbero stati contatti tra Prandelli, tecnico viola anche nella gestione Commisso, e l’ex Fenomeno Adrian Mutu: i due sarebbero pronti a rendersi disponibili a mettere la propria esperienza a disposizione della società. L’ex ct azzurro in un ruolo dirigenziale, l’ex attaccante, con esperienza di panchina in Romania, sul campo.
A completare la “cordata” ci sarebbe anche Sebastian Frey, che sarebbe disponibile a ricoprire un ruolo da team manager, di raccordo tra campo e società.
Serie A
Cremonese, Nicola: “Abbiamo le idee chiare, servono la convinzione e la voglia di stupire. Il fatto la Lazio sia la seconda miglior difesa e la prima per porte inviolate ci stimola”
Cremonese-Lazio, Davide Nicola presenta la sfida dell’Olimpico: tutte le dichiarazioni del tecnico grigiorosso in conferenza stampa.
Domani sera alle 18:00 la Cremonese sarà impegnata allo stadio Olimpico per sfidare la Lazio , nella partita valida per il sedicesimo turno di Serie A.
Il tecnico del club lombardo, Davide Nicola, si è presentato in conferenza stampa per rispondere alle domande dei giornalisti in vista della gara.
Di seguito, le sue dichiarazioni.
Quali soluzioni ci sono per giocare gare meno “sporche”?
“Ci saranno sempre partite in cui le squadre possono essere più precise e lucide nella gestione della palla e altre in cui c’è più confusione. Contro il Torino abbiamo fatto un’ottima prestazione, con personalità, anche se forse siamo stati poco precisi su alcune situazioni soprattutto all’inizio. Questo aspetto va costantemente allenato, ma succederà ancora: ci sono partite in cui lo sviluppo è più frenetico, sta a noi essere abili a migliorare nella lucidità e la precisione con cui imbastiamo i volumi di gioco. Lo stop, il passaggio al momento giusto e nello spazio giusto, sono cose che fanno la differenza e sulle quali si può migliorare nel corso del tempo”.
La Lazio ha mantenuto la porta inviolata in otto occasioni. E un rischio?
“Credo che l’unico rischio del nostro lavoro sia non fare le cose in maniera convinta. Noi abbiamo un’idea precisa in mente e dove non riusciamo a fare le cose con qualità abbassiamo la testa, ci lavoriamo e cerchiamo di riproporle in maniera migliore. La Lazio è una squadra ostica perché occupa bene gli spazi e resta compatta tra i reparti, sa muoversi come un blocco unico, e quindi serve un palleggio non solo coraggioso, ma anche qualitativo. Fortunatamente ci sono situazioni sulle quali si può insistere per trovare le dinamiche giuste, e noi ci siamo preparati su questo. Abbiamo le idee chiare, servono la convinzione e la voglia di stupire. Il fatto che sia la seconda miglior difesa e la prima per porte inviolate è una sfida ulteriore, perché ci stimola a creare qualche grattacapo in più”.
Nell’ultima sfida gli esterni sono parsi stanchi. Potrebbero esserci dei cambi di formazione?
“I giocatori sono monitorati costantemente e vediamo se qualcuno spende più del dovuto. A Torino è stato commesso qualche errore tecnico, ma la Cremo avrà sempre bisogno di iniziare con undici giocatori e inserire anche cinque. Si parla più di altri che di noi, ma in questo periodo anche noi abbiamo avuto a che fare con delle defezioni che, allo stesso tempo, ci hanno permesso di vedere all’opera qualcuno che ha qualità. Sono momenti in cui si possono scoprire altre risorse e potrebbe accadere anche a Roma”.
Parte di questo turno di campionato sarà recuperato a gennaio. Potrebbe incidere sul campionato?
“Abbiamo poca scelta e non possiamo controllare queste cose, per me è più importante sapere che ci sono queste regole e si è sempre saputo che sarebbe stato cosi. Noi vogliamo giocare e pensiamo solo a fare la nostra partita, ciò che ci circonda lo lasciamo a discrezione di chi vuole commentare. Non voglio vedere situazioni positive o negative”.
Bianchetti ha saltato la sfida di Torino per un problema dell’ultimo minuto. Domani ci sarà?
“No, non potrà esserci e sarebbe inopportuno portarlo con noi essendo rimasto tutta la settimana a curare la sua situazione, che ha richiesto uno stop di tre-quattro giorni. In questa fase è meglio non forzarlo, da lunedi sarà con noi e darà il suo contributo”.
La Cremo vanta già un buon bottino in classifica, ora l’obiettivo è fare altri punti prima della fine dell’anno?
“Non c’è persona che non voglia portare il massimo, ma il bello di questo sport è che siamo tutti realisti. Certe cose mi servono per creare energie, competere con me stesso e allenarmi ancora meglio con i ragazzi in campo. Non posso controllare il risultato, ma il modo in cui ci prepariamo si: questa settimana abbiamo analizzato le varie fasi, portando il nostro spirito di miglioramento quotidiano. Anche a piccoli passi, vogliamo mostrare che questa strada può portarci a raggiungere ciò che desideriamo. La costanza è fondamentale, anche se perdi un passo è rimanere concentrato e sul pezzo che può fare una differenza enorme”.
A gennaio ricomincia il calciomercato. Potrebbe essere un fattore di disturbo per la squadra?
“I ragazzi sono mentalizzati, a fine girone di andata faremo un primo bilancio come viene fatto in qualsiasi azienda. Nel calcio ci sono esigenze, volontà e imprevedibilità, ma affronteremo tutto a tempo debito. Oggi ciò che conta sono le partite che chiuderanno l’andata, cosi da poter fare un bilancio corretto”.
Le numerose defezioni della Lazio potrebbero incidere sulla gara?
“Anche noi abbiamo delle assenze, come altre squadre. Della Lazio mi colpisce la rosa che ha a disposizione nonostante le assenze, ci sono giocatori di esperienza e quindi non penso che per loro sia un problema. Come ho detto prima per noi, anche per loro può essere l’opportunità di scoprire qualcosa di nuovo”.
Nelle ultime gare si è rivisto in campo Zerbin. Potrebbe essere schierato dall’inizio come mezzala?
“Zerbin è un titolare a tutti gli effetti, a prescindere dal ruolo che interpreta. In quel reparto tra lui, Payero e Grassi non abbiamo avuto troppa scelta per un certo periodo di tempo e quindi c’è chi è dovuto scendere in campo con più continuità. Nelle ultime partite Alessio è entrato bene, ha la qualità per ricoprire più ruoli ma penso che quella possa essere la posizione giusta per lui. È tutto parte di un processo di crescita, ma può farlo alla grande”.
Moumbagna ha ritrovato minuti a Torino. A che punto è fisicamente?
“Sta avendo continuità in allenamento e per noi è molto importante, perché è un giocatore molto potente e i mezzi di lavoro vanno scelti con coscienza di causa. Questa continuità lo porterà ad avere sempre più minuti per mostrare le sue qualità, non penso manchi molto”.

Federico Bonazzoli player of Salernitana, during the Italian Cup match between Salernitana vs Reggina final result 2-0, match played at the Arechi Stadium in Salerno.
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