Conference League
Fiorentina-Panathinaikos 3-1: pathos viola, ma l’Europa continua | Le pagelle gigliate
Serata di passsione e patimento per la Fiorentina, che conquista i quarti di Conference League dopo una dura battaglia contro il Panathinaikos.
Questa sera la Fiorentina vince e convince. Soprattutto nel primo tempo si è vista la squadra di Palladino ammirata in autunno: una squadra che stringe le maglie e pronta a ripartire con determinazione e qualità in avanti. Mandragora e Gudmundsson hanno indirizzato la partita con i loro gol, ma le reti viola potevano essere almeno il doppio.
Nella ripresa, come spesso accade, la Fiorentina ha fatto più fatica: i greci ci hanno messo più coraggio, Ranieri e compagni hanno iniziato a sentire anche la pesantezza del campo di gioco, bagnato da una pioggia battente, e del risultato che doveva essere portato a casa con ogni mezzo.
Kean al 75′ sembrava aver messo il punto esclamativo, se non che pochi minuti dopo, Fagioli commette l’unico errore, grave, della sua partita regalando un rigore al Panathinaikos. Ioannidis trafiggendo De Gea ha fatto vivere gli ultimi minuti con il cuore in mano alla tifoseria viola.
Ora la Fiorentina di Palladino vola ai quarti dove incontrerà gli sloveni del Celje.
Fiorentina-Panathinaikos, le pagelle viola

De Gea 6 – Palladino stasera sceglie lui, non è chiamato a interventi prodigiosi. Regala sicurezza.
Pongracic 7 – Un muro della difesa viola, cattivo al punto giusto, si fa sentire. Si procura l’espulsione di un avversario.
Comuzzo 7,5 – Serata a livelli straordinari di inizio stagione: non sbaglia un pallone.
Ranieri 6,5 – Il capitano avvia il gol di Gudmundsson, quando esce punge un po’ la panchina dei greci. Non benissimo…
Dal 79’ Zaniolo sv.
Dodo 6,5 – Torna a correre lungo la fascia in maniera forsennata, si propone continuamente. A volte perde un po’ di lucidità.
Dal 93’ Moreno sv.
Mandragora 7 – Primo tempo spaziale, un gol straordinario che apre la serata vincente della Fiorentina, almeno un altro paio di grandi occasioni. C’è sempre, fatica un po’ nel secondo tempo.
Dal 79’ Adli sv.
Cataldi 6 – Il meno visibile dei centrocampisti di serata, si limita a fare l’equilibratore della squadra, in modo ottimo.
Dal 60’ Folorunsho 6 – Palladino lo ritrova dopo un periodo di assenza: fisicità e gamba in un momento di difficoltà.
Fagioli 6,5 – Si fa sempre vedere e trova sempre la giocata giusta. Mezzo voto in meno per il rigore procurato che poteva rovinare la serata europea viola.
Gosens 7 – Primo tempo non troppo lucido, nella ripresa cresce notevolmente: salva due gol clamorosi, offre la palla a Kean del terzo gol.
Gudmundsson 7 – Seratona per l’islandese, si muove, cerca il dialogo, segna. Se trova continuità, la Viola può ancora sorridere…
Dal 60’ Beltran 6 – Niente di straordinario, mette un po’ di garra in campo per portare in porto il risultato.
Kean 7 – Le solite sportellate con le difese avversarie, almeno un paio di occasioni gettate, la certezza di un altro gol in Viola.
Conference League
Dzeko: “Giochiamo male, ma abbiamo bisogno del sostegno dei tifosi”
Edin Dzeko non le manda a dire: dopo la brutta sconfitta contro l’AEK Atene in Conference, l’attaccante bosniaco ha chiesto ai tifosi di sostenere la squadra.
Dzeko: un appello accorato ai tifosi
Nelle ultime ore, Edin Dzeko, attaccante della Fiorentina, ha rilasciato dichiarazioni forti che non sono passate inosservate. In un momento di difficoltà per la squadra viola, il bomber bosniaco ha scelto di parlare chiaro. “Facciamo cag**e, ma i tifosi ci aiutino”, ha affermato Dzeko, sottolineando l’importanza di un maggiore supporto dal pubblico, anche quando la squadra commette errori evidenti. L’attaccante ha messo in luce le difficoltà nel creare gioco, evidenziando la paura che sembra essere penetrata tra i giocatori.
La situazione della Fiorentina
Il commento di Dzeko arriva in un periodo in cui la Fiorentina fatica a trovare continuità di risultati e prestazioni convincenti. Il richiamo dell’attaccante è chiaro: è necessario un cambio di mentalità e un supporto più caloroso da parte dei tifosi per superare questo momento critico. Per molti, le parole di Dzeko rappresentano uno stimolo a riflettere sulla situazione interna della squadra e sulla necessità di interrogarsi per trovare soluzioni efficaci.
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Fonte: l’account X di Schira
Edin #Dzeko la tocca piano: “Facciamo cag**e, ma i tifosi ci aiutino: serve maggior sostegno durante la gara pure quando si fanno errori facili. Non riusciamo a fare 2-3 passaggi di fila e non giochiamo bene. C’è paura nei ragazzi, è ora di farsi delle domande”. #Fiorentina
— Nicolò Schira (@NicoSchira) Nov 27, 2025
Conference League
Fiorentina, Vanoli: “La preoccupazione rimane, serve lavorare sulla mentalità”
La Fiorentina si trova in una fase critica, con l’allenatore Vanoli che esprime preoccupazioni per il futuro mentale della squadra.
La Preoccupazione di Vanoli per la Fiorentina
L’allenatore della Fiorentina, Paolo Vanoli, ha espresso la sua crescente preoccupazione per lo stato mentale della squadra. Nel post-partita di ieri, Vanoli ha dichiarato: “Ero preoccupato prima, lo sono adesso e lo sarò anche in futuro. Dobbiamo lavorare sulla testa”.
Vanoli ha anche sottolineato che il lavoro da fare non è solo tecnico, ma riguarda soprattutto l’approccio mentale dei giocatori. Questo tipo di approccio è essenziale per migliorare le prestazioni in campo e affrontare le sfide future con una mentalità vincente.
La situazione attuale della Fiorentina richiede un intervento immediato per evitare una stagione deludente possa trasformarsi in un fallimento totale. Vanoli e il suo staff stanno analizzando strategie per migliorare l’approccio mentale della squadra, sperando di portare risultati positivi nelle prossime partite. Il supporto psicologico potrebbe diventare un elemento chiave per il successo a lungo termine del club.
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Fonte: l’account X di Gianluca Di Marzio
.@acffiorentina, Vanoli: “Ero preoccupato prima, lo sono adesso e lo sarò anche in futuro. Dobbiamo lavorare sulla testa”https://t.co/EJYL1JZCKy
— Gianluca Di Marzio (@DiMarzio) November 27, 2025
Conference League
Fiorentina sempre più giù, Dzeko ammette: “Facciamo cagare, ma i tifosi devono capire una cosa…”
La Fiorentina perde anche una delle poche certezze di questo inizio stagione: anche il cammino europeo si fa in salita e la squadra non gira neanche in Conference.
Seconda sconfitta consecutiva in Conference League e quella che sembrava la confort zone dei viola diventa una sorta di terreno pieno sabbie mobili per la squadra guidata da Vanoli.
Contro un AEK Atene ben messo in campo da Nikolic ma composto da onesti mestieranti e nulla più, la Fiorentina ha mostrato ancora una volta i propri limiti: poco coraggio, poca lucidità, poca tenuta fisica, poca tecnica e per l’ennesima volta poca attenzione difensiva.
I piccoli passi in avanti visti contro la Juventus sono di fatto evaporati nella notte fredda europea.
Uno dei giocatori più deludenti della serata, ma anche di questi primi mesi di stagione, è Edin Dzeko. L’esperto campione, probabilmente anche a causa dello scarso impiego, sembra aver perso definitivamente il passo atletico rispetto agli avversari.
Di sicuro Dzeko, seppur arrivato solo in estate, è uno dei leader di questo impaurito spogliatoio viola.
Nel dopo gara a Sky l’attaccante bosniaco è stato chiaro, tagliente, rivolgendosi a se stesso, ai compagni, ma anche ai tifosi, che starebbero creando un clima pesante per i giocatori: “Vogliamo dire una cosa? Facciamo cagare, ok. Perdiamo le partite, ok. Ma non è possibile che in casa io ho tifosi che mi fischiano contro. Io dico ai tifosi che alla fine potete anche fischiare, ma durante la partita ci vuole un po’ più sostegno perché è difficile che usciamo da questa situazione da soli. Bisogna uscirne tutti insieme e ci vuole più sostegno. Durante le partite non è possibile essere trattati così.
Non riusciamo a fare due o tre passaggi di fila e per una squadra come la nostra non è normale. Poi ripeto: ci siamo preparati bene, sapendo che loro hanno giocatori esperti. Sembrava che oggi noi portavamo troppo la palla e non c’erano le giocate. È difficile da dire, ognuno di noi si deve fare delle domande perché così non basta. Da tutti noi, io sono il primo”.
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