Champions League
Atletico Madrid, Simeone: “Abbiamo dato tutto”
Il tecnico dell’Atletico Madrid ha parlato in conferenza stampa, dopo la rimonta ai danni dell’Inter. Simeone si è detto soddisfatto della prestazione, rimarcando la forza degli avversari.
Atletico Madrid, le dichiarazioni di Simeone
Di seguito l’intervista del tecnico dell’Atletico Madrid:
Sulla gara.
“Oggi siamo contenti per la nostra gente, vogliamo che quando vengano allo stadio sia emozionante. Venivamo da una brutta partita, a Cadice: sinceramente sono riusciti a trasmettere che non era il momento di chiedere ma di dare. E i miei giocatori lo hanno fatto: hanno sentito l’appoggio della nostra gente, determinante nel nostro stadio.
Abbiamo giocato contro un’avversaria incredibile, che ha velocità, aggressività, solidità difensiva, associazione rapida. I nostri centrocampisti hanno fatto una partita straordinaria, Koke ha dato la vita, Griezmann ha chiesto il cambio perché non ce la faceva più. Sono apparsi Depay e Riquelme, abbiamo bisogno di questo. Sembra facile, ma credetemi non lo è”.
È una notte un po’ più speciale?
“Penso che abbiamo giocato tante partite importanti, penso alla Supercoppa con il Real. Oggi la squadra è riapparsa, perché abbiamo tifosi che trasmettono qualcosa che i giocatori riescono a portare in campo. Dobbiamo migliorare e il primo responsabile sono io: oggi avevamo un piano e tutti i giocatori l’hanno seguito. Tutti hanno corso, non si sono messi a pensare se correre o no, ma lo hanno fatto”.
Il momento complicato.
“Mi conoscete da tempo, dopo la partita con il Cadice tutti dicevano che non avevamo alcuna chance. Sarà casualità o no, ma una volta ancora la squadra è tornata. Non tutti ci credevano, ma è successo perché abbiamo buoni giocatori”.
L’importanza della vittoria.
“Beh, in copa del rey abbiamo fatto bene, stiamo facendo una buona Champions e andiamo avanti. Ci sono 4-5 squadre superiori, ma ora possiamo continuare migliorando”.
Sulla tifoseria.
“L’unica cosa che dico alla tifoseria è grazie. Sono dodici anni che alleno in questa squadra e non potete immaginare cosa si provi”.
Oblak.
“Oblak è un portiere straordinario, uno dei migliori d’Europa. Vuole rimanere con noi e vogliamo che rimanga. Si merita tutto quello che gli succede, oggi ho ripensato alla partita col Bayer Leverkusen”.
Su Griezmann.
“Potete dire tutto voi, ha partecipato ai momenti più importanti della partita e quando non ce la faceva più ha chiesto il cambio”.
Cosa è mancato all’Inter?
“Cosa manca? Ha vinto praticamente sempre quest’anno. Non puoi vincere sempre, puoi capitare di affrontare una squadra forte e che gioca un’ottima partita. È davvero difficile giocare contro l’Inter, oggi abbiamo giocato 5-4-1 perché non ce la fai, non ce la fai… Entrano tutti, è difficile contenerli. Hanno fatto una grandissima partita tutti, penso a Hermoso: credo ci sia stato un grande merito dell’Atletico se la partita è arrivata alla lotteria dei rigori”.
Griezmann-Depay coppia migliore del calcio spagnolo?
“Non lo so, abbiamo anche Morata che è un giocatore straordinario. Volevamo farli giocare insieme, ma sono contento di lui”.
Da domani bisogna preparare la prossima?
“Se non lo faccio io mi ricordano di farlo. Dobbiamo chiudere bene la stagione”.
Champions League
Champions League, il nuovo format incuriosisce
La Champions League della prossima stagione promette sorprese importanti
Il nuovo format della massima competizione europea porta con sè molte novità importanti, a partire dalla prima fase che sarà a campionato. Ogni squadra dovrà giocare otto partite: quattro in casa e quattro in trasferta. La novità più importante – oltre al numero di incontri – è proprio quella di dover affrontare una sola squadra senza obbligo di andata e ritorno. Le partite saranno suddivise in maniera molto semplice: due contro compagini della prima fascia, due contro quelle di seconda, due contro quelle di terza e due contro quelle di quarta. Le prime otto accederanno direttamente agli ottavi di finale.
Dal nono posto al sedicesimo si affronteranno in una sorta di spareggio che decereterà le altre otto squadre qualificate agli ottavi di finale, da qui il format rimane lo stesso che conosciamo. Andata e ritorno fino alla finale unica che si disputerà il 31 maggio 2025 all’Allianz Arena di Monaco. Nessuna retrocessione in Europa League per le squadre partecipanti.
Champions League
Guardiola: “La Champions l’abbiamo vinta grazie a Lukaku”
Tornato a parlare di Champions League dopo l’eliminazione contro il Real Madrid di Ancelotti, nonostante un’ottima prestazione, leggiamo le parole di Guardiola
Indice
Guardiola, sogno Champions sfumato
A volte il calcio è strano. E non sempre vince chi gioca meglio. Così è successo in occasione del ritorno dei quarti di finale di Champions League a Pep Guardiola e il suo Manchester City, caduti ai rigori sotto i colpi del solito Carlo Ancelotti e del Real Madrid. Questo mette fine al sogno di realizzare il Treble, o Triplete, come lo chiamano gli spagnoli. Restano ancora la FA Cup e la Premier League da portare a casa. Ma, nel frattempo, il tecnico spagnolo, ha voluto fare un curioso parallelismo ricordando la finale contro l’Inter della scorsa stagione.
La gratitudine di Guardiola
Non ha nulla da recriminare Guardiola. Né nulla per cui rimproverare i suoi giocatori. Anzi, per loro solo parole di gratitudine. Ecco cosa ha detto ai suoi: “Dopo la gara col Real ho ringraziato i miei calciatori. Siamo stati noi stessi più di sempre ma non è bastato. Per me la cosa più difficile non è alzare il trofeo, bensì essere lì per 6-7 anni di fila a lottare per vincere qualcosa. Questa è la cosa più difficile”.
La sfortuna di oggi e la fortuna di un anno fa
Guardiola ha sottolineato come tutti i tifosi e gli addetti ai lavori oggi dicano che il Manchester City avrebbe meritato il passaggio del turno. Tuttavia, il mister, sempre molto onesto intellettualmente, ha voluto fare una piccola e curiosa precisazione, in merito al concetto di fortuna. Ecco le sue parole: “Abbiamo perso l’ultima gara col Real dopo essere stati davvero bravi. Mentre con l’Inter abbiamo vinto la Champions con Lukaku che da tre metri, ripeto tre metri dalla linea di porta, da solo, ha colpito in pieno Ederson, il nostro portiere. Lì tutti hanno detto che il City era bravo, mentre col Real abbiamo fatto meglio senza però riuscire a segnare. Contano i dettagli, nel calcio è così e va accettato”.
Champions League
Real Madrid, Bellingham elogia Ancelotti: “È la nostra più grande forza”
Al termine della lotteria dei rigori, Jude Bellingham, stella nascente del Real Madrid ha parlato del match contro il Manchester City.
Jude Bellingham, asso del Real Madrid, al termine della gara di ritorno dei quarti di finale di Champions League contro il Manchester City ha rilasciato una breve intervista ai microfoni di TNT Sports soffermandosi sul match dell’Etihad.
Nonostante il fuoriclasse inglese non abbia particolarmente brillato i Blancos sono riusciti a strappare il pass per la semifinale dopo un tesa gara, terminata con la lotteria dei rigori.
Sulla strada del Real Madrid verso la conquista della 15° Coppa dalle grandi orecchie ci sarà il Bayern Monaco, il quale ha fatto fuori l’Arsenal di Arteta con il risultato finale di 3-2.
Real Madrid, le parole di Bellingham
“È un sollievo perché abbiamo messo tutte le nostre energie. Sarebbe stato tremendo se all’improvviso ci avessero portato via la qualificazione. Bisognava lavorare davvero duro per batterli, vincere la partita è stata una ricompensa enorme. È davvero incredibile, momenti come questo sono magici ed è solo grazie alla mentalità e alla cura dei dettagli, come i rigori: i ragazzi hanno mantenuto la calma, è qualcosa di magico. È stato bellissimo; mio fratello era qui ed era la prima volta che mi vedeva giocare per il Real, ne sono davvero orgoglioso”.
Il fuoriclasse si è soffermato poi su Carlo Ancelotti:
“Non avrei mai potuto immaginare come sarebbe iniziata la mia storia con il Real Madrid. Sono orgoglioso di essere qui e spero che possa continuare a lungo. La nostra più grande forza è che il nostro allenatore trova il modo di darci libertà. È la calma fatta persona: l’ho sorpreso a sbadigliare prima della partita e gli ho chiesto se era stanco, mi ha risposto: ‘Vai ed emozionami!”.
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