Serie A
Roma – Juventus a ranghi serrati, per i giallorossi è 1-0
Roma – Juventus, tra falli, punizioni e gialli a profusione vincono i padroni di casa 1-0. E i giallorossi riescono ad affiancare il Milan al quarto posto.
Roma – Juventus, il primo tempo
Una partita difficile, quella della Roma e della Juventus. Considerate le due contendenti, non c’è da stupirsi: la prima è alla caccia di quei 38 punti che la potevano portare vicina al Milan;
la seconda sta portando avanti una clamorosa scalata verso l’area che pensa di meritare: la Champions.
Malgrado la fame di risultati, la partita, a detta dei cronisti di DAZN, è “bruttina, priva di ritmo“. Ci sono state diverse azioni offensive, soprattutto da parte della Juventus. Però lo spettacolo non conquista.
La Roma serra i ranghi, la Juve è veloce, con un primo tiro nello specchio della porta di Locatelli, comunque agguantato da Rui Patricio. La velocità fa brutti scherzi, facendo scivolare Angel Di Maria.
La difesa della Roma inizialmente mostra qualche scricchiolio, con un infortunio di Mancini poi rientrato e una brutta caduta di Ibanez.
Due sono i gialli di questo primo tempo: bipartisan, visto che uno va a Locatelli e l’altro spetta a Matic.
Poi l’occasione d’oro di Rabiot, deviata dal portiere giallorosso e spazzata via con uno dei suoi proverbiali colpi di testa da Smalling.
Il primo tempo è bloccato, giocato fortemente in difesa e meno in attacco. Scontento José Mourinho, che vorrebbe i suoi giocassero più alti.
Meno tiri in porta per la Roma rispetto alla Juve (3 contro 4), così come i tiri nello specchio della porta (1 contro 3), con maggiore possesso palla (54%) e maggior numero di passaggi (301) da parte dei bianconeri.

Il secondo tempo
José Mourinho punta sull’attacco e manda in campo Tammy Abraham, Edoardo Bove (entrambi al 72esimo, ndr) e Rick Karsdorp, a rimpiazzare Dybala, Wijnaldum e Zalewski. A 5 minuti dal 90esimo, entra Belotti al posto di Pellegrini, prostrato dalla fatica.
Per la Juve, i sostituti sono Chiesa, entrato in campo al posto di Fagioli, Pogba al posto di Kostic e Paredes al posto di Locatelli.
Per il finale, Allegri decide di far entrare Kean al posto di Cuadrado. La partita dell’attaccante di Vercelli è la più breve della storia: per una reazione violenta viene punito con un cartellino rosso meno di un minuto dopo il suo ingresso in campo.
La Roma esulta per il gol di Mancini al 53esimo. Il giocatore, che aveva rischiato di uscire a inizio partita per via di un infortunio, recupera alla grande.
Un giallo per Cristante, già diffidato insieme a Mancini: che salterà la prossima partita. Giallo anche per Spinazzola.
Giallo che scotta per Kostic, causato da un intervento su Ibanez.
Cuadrado fallisce un’occasione da gol con un pallone che finisce sul palo. Audace anche il tentativo di Vlahovic al 61esimo, che il portiere giallorosso riesce comunque a contenere.
Lato Roma, al 64esimo Karsdorp tenta un velo ma non gli riesce. Riprova a cercare la porta all’87esimo, ma anche stavolta la palla non va a segno.
La Juventus calcia molte punizioni, ma non conquista mai la porta. Soprattutto grazie ai colpi di testa di Smalling e alle “spazzate” di Spinazzola.
Pogba entra al 76esimo. Al 78esimo Di Maria ci crede e calcia ma la palla viene parata dalla manona di Rui Patricio.
L’argentino ci riprova all’80esimo, con un calcio di punizione, ma il tiro viene deviato dal muro giallorosso, dalla spalla di Cristante. Quindi tira dall’angolo Paredes, e parte un flipper che si conclude tra le mani del portiere della Roma.
Giunti al 90esimo, a seguito dell’esplusione di Kean, la Juventus gioca 10 contro 11.
Nel frattempo Karsdorp tenta un ulteriore scatto verso la porta, forte della sua freschezza rispetto agli altri giocatori in campo.
Per il gran finale si infiammano i tifosi e si infiamma la panchina della Roma. Ma la Juve continua a crederci e prova ad attaccare, aprendo molto e tentando, con Chiesa, l’impresa di entrare in porta.
Al 97esimo minuto Danilo tenta una conclusione schiacciante, ma Rui Patricio si prodiga e lo para con mestiere.
La Juve tenta il pareggio fino all’ultimo secondo, ma alla fine il triplo fischio dell’arbitro decreta la fine della partita. E la vittoria della Roma.
Le statistiche finali premiano la Juventus che, sul piano dei numeri, è risultata nettamente superiore: 14 tiri, più del doppio dei giallorossi, di cui 5 tiri in porta, molti più passaggi e un possesso palla del 60%. Oltre a un elevato numero di corner (6 contro 2).
Per Rui Patricio, sicuramente tra gli uomini fondamentali di questa partita, il match di stasera è stato il 781esimo della carriera.
Serie A
Bologna, dal secondo round con l’Inter all’obiettivo Europa
Il Bologna si avvicina alla 18° giornata dopo il pareggio contro il Sassuolo, avversario di turno l’Inter, che i felsinei hanno affrontato in Supercoppa.
Per la squadra di Italiano il momento è positivo e la finale disputata a Riad col Napoli è la dimostrazione che le ultime stagioni non sono state solo fortuna.
Bologna, prima l’Inter poi calendario fitto
Il prossimo impegno che vedrà protagonisti Orsolini e compagni è in programma domenica 4 gennaio a San Siro contro l’Inter di Chivu. A poche settimane di distanza dal confronto in Arabia Saudita, spuntato dai rossoblu ai calci di rigore, tornano ad affrontarsi le due compagini che nelle ultime stagioni hanno dato vita a veri e propri scontri mozzafiato.
Basti pensare per esempio alla scorsa stagione, quando al Dall’Ara i nerazzurri dissero addio ai sogni di gloria all’ultimo secondo a causa della rovesciata di Orsolini. Negli ultimi anni Inter-Bologna non è mai stata un partita come le altre, merito soprattutto del percorso di crescita intrapreso dai felsinei e culminato con la vittoria della Coppa Italia lo scorso maggio.
Per questo motivo il confronto della 18° giornata assume un significato più profondo, legato anche alle ambizioni di entrambe le squadre. I nerazzurri puntano dritti al titolo e la testa della classifica al momento è la posizione in cui tutta la società sperava di trovarsi a questo punto della stagione; il difficile è mantenerla fino alla fine.
Dall’altra parte il Bologna arriva da un pareggio amaro contro il Sassuolo di Grosso e cerca riscatto alla Scala del Calcio. I punti in classifica sono 26 e la lotta col Como (a quota 27), per un posto in Europa, si fa sempre più agguerrita. Anche per questo quindi Italiano non intende inchinarsi alle big ma anzi è determinato a portare a casa punti pesanti.
Superato lo scoglio nerazzurro, sarà poi l’ora di intraprendere un tour de force piuttosto impegnativo che solamente nel mese di gennaio vedrà i rossoblu affrontare in ordine Atalanta, Como, Hellas Verona, Fiorentina, Celtic, Genoa e Maccabi Tel Aviv. Cinque giornate di Serie A e due di Europa League che determineranno anche il proseguo del cammino europeo. Il gruppo è più affiatato che mai e punta a fare più punti possibili in tutte le competizioni per confermare il proprio status.

RICCARDO ORSOLINI GUARDA IN ALTO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Serie A
Inter, Zieliński tra occasione di mercato e Chivu che blocca la sua cessione: la situazione
Zieliński e il mercato Inter: voci su Lazio, Galatasaray e Leeds, ma Chivu lo considera incedibile e centrale nel nuovo progetto nerazzurro. La situazione
Da Napoli a Milano, dopo la vittoria del campionato nella stagione 2022/23, Piotr Zieliński aveva deciso di sposare la causa Inter, trovando casa nel capoluogo lombardo con la speranza di diventare un nuovo punto fermo del centrocampo nerazzurro, nonostante l’arrivo a parametro zero.
Il giocatore, però, giunto ora alla terza stagione in maglia Inter, non è mai sembrato realmente al centro del progetto tecnico. Anche in vista del prossimo mercato di gennaio, ormai alle porte, si sono riaccese diverse voci di mercato che lo vorrebbero pronto a trovare una nuova sistemazione.
Tuttavia, Zieliński non sembra condividere questa lettura, e come ribadito dalle sue stesse dichiarazioni, appare molto fiducioso del nuovo corso nerazzurro con Cristian Chivu in panchina:
«Con Inzaghi partivo in terza fila, non ero schierato tra le seconde linee. Lui aveva i suoi titolarissimi, mentre quest’anno Chivu coinvolge più giocatori e fa credere a tutti di poter essere titolari».
Inter, Zieliński sul mercato
Le dichiarazioni riportate anche da 90minuto, però, si pongono in netto contrasto con le ultime indiscrezioni di mercato, che vedrebbero il centrocampista polacco, ex Empoli e Udinese, tra i possibili partenti. Su di lui, infatti, si sarebbe registrato l’interesse della Lazio, seguito da quello di Galatasaray e Leeds United.
A tal proposito, anche Alfredo Pedullà ha parlato della possibilità che la Lazio, una volta riacquisita la possibilità di operare sul mercato a partire dal 2 gennaio, dopo il blocco estivo, possa avviare un primo sondaggio proprio per il numero 7 nerazzurro.
Le stesse voci arrivano anche dall’estero, con il Galatasaray, da sempre molto attento al mercato italiano, che starebbe cercando un’intesa con il club milanese. L’Inter, però, si sarebbe detta ferma sulle proprie posizioni, dichiarando il giocatore incedibile.
Stesso discorso anche per il Leeds United, che dopo Noah Okafor avrebbe chiesto informazioni anche per un altro ex meneghino come Zieliński, trovando però ancora una volta il muro della dirigenza nerazzurra.

L’ESULTANZA DI CRISTIAN CHIVU A FINE GARA ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
In questo senso, la sessione di gennaio non sarà un momento di rivoluzione, ma piuttosto di consolidamento, con Zieliński destinato a restare uno dei pilastri silenziosi del nuovo corso nerazzurro, che sia dal primo minuto o che sia a gara in corso. Chivu da questo punto di vista è stato chiaro, il polacco non si cede.
Serie A
Roma, Cristante: “Siamo sulla buona strada. Ritrovato lo stesso Gasperini di sempre. Scudetto? Nostro obiettivo è tornare in Champions”
Il centrocampista della Roma Bryan Cristante parla a pochi giorni dalla sfida contro l’Atalanta ai microfoni di Sky Sport. Il numero 4 giallorosso ha analizzato la stagione vissuta.
La Roma saluta il 2025, un anno molto positivo. Record di vittorie e di punti raccolti nell’anno solare in Serie A per i giallorossi, che nell’ultima gara dell’anno si sono ripresi il 4° posto in classifica. Chi è stato protagonista in quasi tutte le partite del 2025 della Roma è il solito Bryan Cristante, ormai indiscutibile e irremovibile da “lì nel mezzo”, come cantava Ligabue per un altro centrocampista, Lele Oriali.
Il numero 4 giallorosso resta sempre un riferimento cardine per tutti gli allenatori passati per Trigoria, compreso Gian Piero Gasperini. Di fatto l’allenatore ha premiato la continuità di Bryan rendendolo il capitano della Roma, riconoscimento dovuto per l’alto numero di presenze in maglia giallorossa, ben 280.
Bryan Cristante ha rilasciato un’intervista ai microfoni di Sky Sport, parlando del suo rapporto con Gasperini, che lo lanciò ai tempi dell’Atalanta, prossimo avversario della Roma, e fissando gli obiettivi per l’anno che verrà della squadra capitolina.
Roma, le parole di Cristante

GIAN PIERO GASPERINI DA INDICAZIONI A BRYAN CRISTANTE ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Esperienza all’Atalanta.
“Sì, sono passati un po’ di anni… I ricordi sono belli, sono arrivato lì dopo vari percorsi: arrivavo dopo due esperienze non super positive e lì sicuramente c’è stato il boom. E’ stata una stagione e mezza bellissima, ho fatto ottimi risultati. Ho solo ricordi positivi”.
Metterti nel ruolo di trequartista fu una delle prime intuizioni di Gasperini.
“Dal mister. Il mister ha avuto questa intuizione e quando il mister vede qualcosa chiaramente ha l’esperienza e tutte le conoscenze per capire come far rendere meglio tutti. Ha avuto questa intuizione ed è andata bene”.
Crede che sarà emozionato per il suo ritorno a Bergamo?
“Sicuramente qualche emozione ci sarà, per forza di cose: dopo nove anni in cui ha fatto grandissime stagioni ed è riuscito a portare un trofeo a Bergamo, tanti anni di Champions e di grandissimi risultati. Quindi penso che sicuramente un po’ di emozione ci sarà”.
Era diverso rispetto al Gasperini che hai trovato a Roma?

GIAN PIERO GASPERINI SORRIDENTE ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
“No, ho ritrovato lo stesso mister: è sempre carico e con questa grandissima conoscenza del gioco, sa cosa chiedere e come chiederlo. L’ho ritrovato con la stessa carica e la stessa voglia. Chiaramente sono passati diversi anni in cui a Bergamo ha continuato a fare benissimo e ci ha portato questa sua voglia e conoscenza anche qui a Roma”.
Atalanta oggi.
“La squadra è sempre più o meno quella, poi dopo tanti anni con un allenatore è normale che un po’ di difficoltà all’inizio ci siano. Dopo nove anni a lavorare con lo stesso allenatore che noi conosciamo e che sta lavorando benissimo con noi non è facile, però penso che stanno crescendo e adesso stanno iniziando a giocare sui livelli su cui deve stare una squadra come l’Atalanta, per la rosa e i giocatori che ha. Chiaramente dovremo affrontarli concentrati al massimo”.
Crede che sarà emozionato per il suo ritorno a Bergamo?
“Sicuramente qualche emozione ci sarà, per forza di cose: dopo nove anni in cui ha fatto grandissime stagioni ed è riuscito a portare un trofeo a Bergamo, tanti anni di Champions e di grandissimi risultati. Quindi penso che sicuramente un po’ di emozione ci sarà”.
Il 2025 della Roma.
“Significa che siamo sulla buona strada e stiamo trovando continuità, non è facile. Conta poco perché sono due campionati diversi, però conta a livello di continuità, di credere nella squadra e costruire un qualcosa. Adesso dobbiamo continuare così nei prossimi sei mesi, nella seconda metà del campionato, però penso che un anno sia tanto e fare quello che abbiamo fatto non è facile: vuol dire che stiamo lavorando nel modo giusto”.
Ritorno di De Rossi all’Olimpico.

DANIELE DE ROSSI AMAREGGIATO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
“Sì, sicuramente ha fatto piacere anche a noi come squadra vederlo andare sotto alla Curva: si sa cosa rappresenta Daniele per la Roma e per tutta la città, la società e tifosi: è stato un bel momento di calcio veder tornare una leggenda come lui sotto la sua Curva”.
Obiettivi.
“Chiaro che il nostro obiettivo ad oggi è tornare in Champions, sono troppi anni che non ci siamo. Abbiamo delle possibilità e ce le siamo costruite in questa prima metà di campionato: è difficile perché ci sono squadre con noi che sono forti e forse anche più attrezzate e hanno rose più larghe, però il nostro obiettivo deve essere quello. Dobbiamo provarci fino alla fine, anche se non è facile”.
Pensate di poter lottare per lo scudetto?
“Mah, sorpresi… Sapevamo che avevamo un’ottima squadra e potevamo fare un gran campionato. Sapevamo che non era facile con un allenatore nuovo che ha concetti di gioco diversi. Quindi siamo stati bravi noi a seguirlo dal primo minuto e poi tutti insieme siamo arrivati a questi risultati. Sulla lotta scudetto penso che ci siano davvero squadre più attrezzate con rose più ampie, quindi è una lotta un po’ difficile. Però finché siamo lì non buttiamo via niente. Giochiamo partita per partita, cerchiamo di stare lì il più possibile”.
Farai l’allenatore un giorno.
“Non lo so, per ancora un po’ giochiamo (ride). Poi vediamo, può essere una possibilità, adesso non ci sto davvero pensando. Ho ancora un po’ di anni… qualche anno, da dedicare solo al campo e poi vediamo cosa succede”.
Nazionale.
“Assolutamente. Sappiamo che è fondamentale e dobbiamo andare ai Mondiali. Adesso si gioca davvero ogni tre giorni, quindi diventa difficile andare con la testa troppo avanti, ma il pensiero c’è sempre. Sappiamo che sono partite fondamentali: arriveremo a marzo carichi e… niente: bisogna andarci e basta”.
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