Serie A
Lazio, Sarri: “Bisogna essere molto razionali, avere idea di cosa c’è successo e cosa stiamo affrontando”
Il tecnico della Lazio Maurizio Sarri ha parlato nei canali sociali del club dopo non aver parlato in conferenza stampa sabato dopo il match con il Torino.
Il tecnico della Lazio Maurizio Sarri ha parlato nei canali sociali del club dopo non aver parlato in conferenza stampa sabato dopo il match con il Torino. Tra i temi affrontati, il momento attuale dei biancocelesti, cosa è cambiato rispetto alla sua prima avventura a Formello e chi potrebbe rientrare alla ripresa del campionato.

MAURIZIO SARRI E MATTIA ZACCAGNI RAMMARICATI ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Lazio, Sarri: “La nostra prestazione migliore è stata contro la Roma. Qualche merito bisogna concederlo”
Il tecnico della Lazio Maurizio Sarri ha parlato nei canali sociali del club dopo non aver parlato in conferenza stampa sabato dopo il match con il Torino. Tra i temi affrontati, il momento attuale dei biancocelesti, cosa è cambiato rispetto alla sua prima avventura a Formello e chi potrebbe rientrare alla ripresa del campionato.
“Ho un feroce giramento. A volte non mi fa estremamente piacere.
Sulla situazione attuale? Bisogna essere molto razionali e avere idea di cosa ci è successo. In questo momento non voglio essere né pessimista né ottimista, essere realisti e andare di conseguenza. Contro il Torino? Potevamo vincere e nel finale potevamo perderla. Aspetto positivo? Il carattere e venire a capo di una situazione difficile alla fine. “.
” Ma quando ti mancano 8-9 giocatori è complicato. Tutte le altre squadre si sono rinforzate, noi non abbiamo potuto farlo e abbiamo fuori tanti giocatori. Vecino non ha mai giocato, Rovella ha giocato una sola partita in condizioni fisiche buone. Patric fuori per un’operazione, Romagnoli squalificato, Pellegrini infortunato, Guendouzi squalificato, Isaksen con una malattia che non ce lo ha mai fatto utilizzare. Problematiche enormi. Ma non devono essere considerate un alibi. Partite accettabili. Dobbiamo fare un plauso a Basic che ci ha fatto due partite di buon livello, e vedere aspetti positivi della situazione.”
“La nostra prestazione migliore è stata contro la Roma. Qualche merito bisogna concederlo. Io mi sento in dovere di doverli difendere, perché hanno lottato e non si sono dati alibi né scuse.”.
“Il nostro compito è quello di continuare a fare prestazioni, che si può riassestare nel lungo periodo. Non posso essere solo io ad avere pazienza. Lo sapevo che avremmo avuto tanta difficoltà a inizio campionato. Il livello medio delle squadre è salito, come anche quello delle squadre di media classifica, come il Torino.”.
“Paragonare la delusione di oggi con quella di due anni fa? In quel momento in cui c’è stata la cessione di Sergio e l’ingresso in Champions League, avevo una delusione per il mancato salto di qualità. Oggi è diverso. All’epoca la mia illusione era il mancato salto di qualità, in cui le aspettative completamente diverse.
“La squadra la stiamo cambiando in base alle caratteristiche dei giocatori. Questa è una squadra che lavora sulle ripartenze e sull’aggressione degli spazi. Bisogna trovare soluzioni varie. La situazione degli indisponibili ci costringe a cambiare modulo.”.
“Lazzari è rientrato la settimana scorsa, Marusic lo controlliamo oggi, Pellegrini vediamo, ha avuto un trauma sia distorsivo che contusivo. Vecino è un enigma. Dele è fuori. Isaksen viene da una malattia che non è pericolosa, ma subdola: clinicamente è recuperato, agonisticamente deve ancora crescere. Vediamo Zaccagni. Questa situazione ci porterà a due giorni dalla partita a capire che modulo utilizzeremo.”
“Cancellieri? È un ragazzo che sta crescendo. L’ho trovato diverso, molto più maturo personalmente e convinto dei propri mezzi in campo. Il suo meglio sta nell’accelerazione e nell’aggressione degli spazi. Dobbiamo sfruttare ciò in cui lui è bravo. È un ragazzo con potenzialità e speriamo che l’evoluzione sia positiva. È concentrato e non dà segnali di presunzione.”
“In questo gruppo abbiamo tanti giocatori istintivi, e questo ci costringe a non riuscire a fare squadra. Noslin? È un giocatore difficile per un allenatore, difficile da collocare in un contesto. Ha la gamba da esterno, ma non è un vero esterno. Non ha la qualità per essere un trequartista, ma non è nemmeno un attaccante centrale. È difficile da collocare tatticamente. L’interpretazione difensiva non mi è piaciuta contro il Torino, in una partita in cui abbiamo giocato con quattro attaccanti.”.
Serie A
Roma, persiste il problema centravanti: Baldanzi è un pesce fuor d’acqua
Nonostante la Roma sia nelle zone alte della classifica della Serie A, persiste il problema del centravanti: a gennaio servono rinforzi.
La squadra giallorossa non riesce a trovare un numero 9 in grado di garantire gol e prestazioni. L’ultima idea tattica di Gian Piero Gasperini è stata quella di schierare Baldanzi nel ruolo di punta centrale. Ormai da qualche partita il classe 2003 sta ricoprendo quella posizione, senza però portare grandi risultati.
L’ex Empoli è sicuramente dotato di un ottimo mancino, ma fisicamente fa grande fatica e reggere la marcatura asfissiante dei centrali avversari, a far salire la squadra e a partecipare alla manovra.
Per ultima, ma non per importanza, c’è sicuramente una grande difficoltà in zona realizzativa. Baldanzi è un giocatore di grande qualità, ma nel ruolo di attaccante sicuramente non porta benefici alla squadra.
Roma, l’assenza di Dovbyk è più pesante del previsto
La Roma sta facendo i conti con l’assenza di Artem Dovbyk, giocatore che nonostante le difficoltà, sembrava essere in leggera crescita. Ferguson non sembra andare particolarmente a genio al tecnico ex Atalanta: nonostante il gol contro la Cremonese, Gasperini lo ha sostituito a fine primo tempo contro il Napoli e gli ha concesso circa 20 minuti nel finale contro il Cagliari.

EVAN FERGUSON E ARTEM DOVBYK ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Alla Roma serve un centravanti e con il mercato di gennaio alle porte, la dirigenza sta facendo più di qualche riflessione. La squadra ha dimostrato fin qui di essere solida e ben messa in campo, ma senza i gol di un centravanti è difficile raggiungere obiettivi particolarmente ambiziosi.
Serie A
Lazio, Nuno Tavares sempre più un fattore negativo
Il terzino della Lazio Nuno Tavares, è stato protagonista dell’ennesima prestazione negativa stagionale. Lontano anni luce dalla forma della passata stagione.
Lo scorso anno l’ambiente biancoceleste era rimasto incantato dalle prestazioni del laterale portoghese. Un giocatore in grado di abbinare un’ottima qualità tecnica ad un incredibile strapotere fisico.
Assist e partecipazione alla manovra offensiva erano gli ingredienti principali di quello che era diventato un vero e proprio fattore per la squadra biancoceleste.
Con Baroni Nuno Tavares sembrava aver ritrovato il suo stato di forma ideale e nonostante qualche problema fisico di troppo, la capitale sembrava essere l’ambiente ideale della sua rinascita.

NUNO TAVARES IN AZIONE ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Lazio, l’ennesima prestazione negativa di Tavares
In questa stagione il portoghese sta rendendo decisamente al di sotto delle aspettative. Dal grave errore nel derby è iniziata una parabola discendente condita da prestazioni non all’altezza, distanti anni luce da quelle della passata stagione.
Anche contro il Bologna, il laterale portoghese si fa saltare con troppa facilità da Zortea in occasione della rete degli ospiti. Nuno Tavares ha lasciato il campo tra i fischi dell’Olimpico, con il tecnico Maurizio Sarri che ha evidenziato i suoi limiti difensivi nella conferenza stampa post partita.
L’ex Arsenal sembra essere diventato a tutti gli effetti un fattore negativo per la Lazio, che almeno al momento, sembra aver perso un giocatore che ha dimostrato di poter essere determinante.
Vedremo se con l’andare avanti della stagione, Tavares riuscirà a riconquistare l’ambiente con prestazioni convincenti, o se invece potrebbe essere già l’ultima annata in maglia biancoceleste.
Serie A
Inter, finalmente Luis Henrique: il brasiliano convince contro il Como
Un assist nella vittoria dell’Inter sul Como che può riscrivere la storia nerazzurra di Luis Henrique. L’ex OM ripaga la fiducia di Chivu con un’ottima prestazione.
Da oggetto misterioso a solida alternativa. La parabola di Luis Henrique all’Inter può aver preso tutta un’altra piega a partire da ieri. Il brasiliano, arrivato in estate all’Inter come alternativa di livello per Dumfries, ci ha messo più del previsto per integrarsi nel sistema di Christian Chivu. Tanto che, in assenza dell’olandese, il tecnico dell’Inter ha preferito spesso adattare Carlos Augusto a destra.
Ieri, in una gara sulla carta difficile contro il Como, è arrivata la sua grande occasione di partire dal 1′ a San Siro in campionato. Sfruttata alla grande dal classe 2000: Luis Henrique è stato autore della prima prova convincente nella larga vittoria contro la squadra di Fabregas, impreziosita dell’assist nell’azione dell’1-0 di Lautaro Martinez. Più in generale nella prova contro i lariani si è visto anche il maggior coinvolgimento nella manovra collettiva.
Prima assistenza nerazzurra per il brasiliano ex OM che ha, di fatto, dimostrato finalmente il suo valore da quando è approdato a Milano in estate per un investimento da 23 milioni di euro. E da qui in avanti può diventare l’arma in più dei nerazzurri, anche nei finali di partita.
Inter, la crescita di Luis Henrique aggiunge imprevedibilità

CRISTIAN CHIVU PERPLESSO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Arrivato dal Marsiglia con il compito di risolvere in parte i numeri dell’Inter per quanto riguarda i dribbling e la capacità di creare superiorità numerica, Luis Henrique ha affrontate non poche difficoltà nel suo ambientamento in Italia. Abituato a giocare principalmente nel ruolo di ala sinistra a piede invertito con De Zerbi, in nerazzurro gli viene richiesto di agire da quinto sul lato destro.
Un ruolo che il brasiliano fatica ad interpretare, tanto da venir usato con il contagocce da Chivu nella prima parte di stagione; e quando viene chiamato in causa, nelle trasferte di Cagliari e Verona, appare un pesce fuor d’acqua. Difficoltà, come sottolineate da Chivu, dovute anche per via del carattere del calciatore. Ma alla fine la gestione del tecnico rumeno ha portato i suoi frutti: Luis Henrique si è rivelato utile alla causa nerazzurra. Chissà che non possa rappresentare, anche con il rientro di Dumfries, un’arma in più da sfruttare anche nei finali di gara.
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