Serie A
Cremonese-Monza 2-3, Caprari risorge e Palladino esulta: le pagelle brianzole
Vittoria sofferta per il Monza, che si porta in largo vantaggio, si fa rimontare e rischia il pareggio nel finale. Le pagelle brianzole.
Di Gregorio 7: i pericoli maggiori li subisce nella seconda parte del secondo tempo. Dice di no a Pickel e Dessers. Sui gol non può nulla. Sicurezza nel momento più critico.
Caldirola 5: partita di grande sofferenza, chiuso nella morsa di Dessers prima e Ciofani poi. Sui due gol, altrettanti errori grossolani.
Pablo Mari 6: momenti di estrema pressione a parte, gioca una partita buona.
Izzo 6: il lavoro più importante lo fa nella ripresa, quando deve difendere dal ritorno della Cremonese in attacco.
Birindelli 6,5: un solo tempo, ma di grande corsa e sacrificio (dal 45′ Ranocchia 5,5: non porta fantasia e gli spunti che ci si aspetta).
Pessina 6: la sua maestria al servizio del centrocampo. Lavora bene i palloni nevralgici che gioca.
Machin 6: non spreca un pallone e disegna geometrie che rendono gradevole il gioco del Monza (dal 68′ Colpani 5: la sua partita è una continua sofferenza all’avversario).
Carlos Augusto 6,5: prende per mano la squadra sulla fascia e svolge con vigore entrambe le fasi. Brividi sul finale quando rischia la frittata nella propria porta.
Ciurria 6,5: la sua è una prestazione maiuscola. Si posiziona in zona offensiva e confeziona anche il gol. Duttile, cambia almeno tre caselle di campo nel corso della partita (dal 65′ D’Alessandro 5: Valeri è un incubo e lui fa tanta fatica a tenergli testa).
Caprari 7: la sua prestazione migliore dal suo arrivo in Brianza. Sembra quello dell’Hellas Verona. Sigla un doppietta e crea molte situazioni pericolose (dall’83’ Marlon sv).
Petagna 6,5: con la sua sola presenza tiene in apprensione la difesa avversaria. Due assist preziosi (dal 65′ Gytkjaer 5,5: viene inserito per giocare di fisico e tenere più possibile il pallone).
Raffaele Palladino 6,5: la sua squadra è padrone del campo per circa un’ora. Sul finale rischia la clamorosa rimonta, ma porta a casa una vittoria di sofferenza.
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Serie A
Roma, Pochettino apre nuovi scenari su Lukaku
Roma, Romelu Lukaku, attaccante belga classe 93′, in questa stagione con la maglia giallorossa ha collezionato 41 presenze con 18 gol.
Arrivato nella capitale nell’estate 2023 in prestito oneroso di 6 milioni di euro dal Chelsea, dal suo approdo in giallorosso si è dimostrato un calciatore fondamentale per la squadra allenata da mister De Rossi.
La dirigenza giallorossa assieme al tecnico sta valutando se continuare anche nella prossima stagione con il centravanti belga, e la qualificazione in Champions League permetterebbe una possibile offerta per il cartellino a titolo definitivo al Chelsea.
Roma, Pochettino apre nuovi scenari su Lukaku
Il tecnico del Chelsea ha risposto ad una domanda riguardante l’attuale attaccante della Roma, ecco le sue parole:
” Lukaku è un calciatore del Chelsea, quindi sicuramente presteremo attenzione a lui. Per il futuro è un’opzione, ma non abbiamo ancora preso una decisione definitiva.”
Serie A
Napoli, l’agente di Di Lorenzo non ci sta: “Inaccettabile scaricare tutto sui giocatori, ognuno si assuma le proprie responsabilità”
Mario Giuffredi, agente di Giovanni Di Lorenzo, ha recentemente rilasciato la seguente intervista ai microfoni di TVPlay.
Napoli, le parole dell’agente di Di Lorenzo
❝I risultati negativi sono sotto gli occhi di tutti, calciatori. compresi. Ovviamente nemmeno quelli che seguo io possono essere esenti da responsabilità. Chi mi conosce sa bene che dico solo ciò che penso e quando lo faccio è perché ne sono certo. Tuttavia, e ci tengo a dirlo a voce alta, questi ragazzi, pur non riuscendo in risultati importanti, profondono il massimo impegno e hanno un grande attaccamento per la maglia. Non ho mai messo in dubbio che ci sia stata l’anima sul terreno di gioco in ogni gara, anche dopo le performance più negative. Entrando nello specifico dei miei calciatori, voglio smentire alcune falsità lette in giro: nessuno sta assolutamente pensando di andare via a fine anno. Su questo posso metterci la mano sul fuoco.
I miei calciatori ed io rispettiamo il diritto di critica da parte dei tifosi. Sono la parte sana del calcio. Sono quelli che fanno tanti sacrifici, soprattutto economici, per venire allo stadio. Lasciano a casa le famiglie per le trasferte. Fanno tante rinunce per seguire la propria squadra. Hanno tutto il diritto di esercitare il dissenso liberamente, stando sempre nei limiti del buon senso. I miei assistiti sono consapevoli di far il lavoro più bello del mondo. Sanno di essere dei privilegiati, ma soprattutto ho sempre trasferito loro il pensiero che nella vita ci si prende il dolce, come nella vittoria dello scudetto per cui sono stati osannati, ma anche l’amaro di stagioni come queste. Rispettando, come in questo caso, il pensiero di chi ama la maglia azzurra.
L’immagine di Di Lorenzo sotto quella curva è stata forte dal punto di vista emotivo. Lui, come me, ha enorme rispetto e si sente responsabile, da capitano, perché quei tifosi ci rimettono soldi per seguire la propria squadra. Dedicano la loro vita al Napoli senza chiedere nulla in cambio da nessuno, perché il Napoli per loro è una fede. C’è rispetto anche per la grande educazione e la correttezza che a Empoli hanno avuto nel modo di porsi. Impeccabili, dimostrando a Di Lorenzo l’amore che hanno per questa maglia e per il capitano.
Due momenti opposti, ma Di Lorenzo in entrambi i casi ha mostrato gli attributi e ci ha messo la faccia. A Udine è quello che porta la stemma dello scudetto nel settore dei tifosi del Napoli, ricevendo cori e applausi. È sempre lui che da capitano, nella caduta di Empoli, è andato sotto la curva a prendersi gli aspetti negativi del momento. Nel bene e nel male lui c’è sempre e non fa mai un passo indietro. E’ sempre pronto ad ammettere anche le sue prestazioni negative, non scappando davanti alle responsabilità. Ed è per questo che, quando leggo critiche che vanno oltre il legittimo diritto di esprimere il proprio parere sugli aspetti tecnici, penso di dover scendere in campo per difendere il mio assistito.
I calciatori di questa squadra vogliono regalare dei momenti di gioia ai tifosi dopo tutte queste delusioni. C’è ancora la possibilità di approdare in Champions. Fin quando l’aritmetica lo permette e c’è un campionato da onorare, sono certo che ci sarà il desiderio di mettere tutto in campo: a partire dalla Roma.
Le dico che quando si vince vincono un insieme di persone. I calciatori. L’allenatore. I dirigenti e la società tutta. Quando si perde non è più accettabile lo scaricabarile solo sui giocatori. Nella stessa misura della vittoria, anche in questo caso ci sono le responsabilità delle altre componenti. Sotto la curva a Empoli, assieme al capitano ed ai suoi compagni di squadra, avrei voluto vedere anche qualche altra persona a metterci la faccia. Lo dico a voce alta: mi sta bene fino a un certo punto che siano i miei assistiti e tutto il gruppo a prendersi una contestazione così forte. A fine campionato dirò la mia verità perché mi aspetto che, come noi, anche qualcun altro faccia un’analisi seria e approfondita di ciò che è successo. C’è un limite a tutto: mi sono stancato di vedere la colpa scaricata sempre e solo sui giocatori.❞
Serie A
Genoa, Blazquez su Gudmundsson: “Tutti hanno un prezzo, ma decide lui. In estate…”
L’amministratore delegato del Genoa, Andres Blazquez, ha parlato del futuro di Albert Gudmundsson in un’intervista a Caught Offside.
Genoa, le parole di Blazquez su Gudmundsson
❝Abbiamo avuto già diversi interessi per Gudmundsson nelle scorse settimane. Abbiamo un rapporto molto stretto, per noi è come uno di famiglia. Noi sappiamo quali sono le sue priorità e troveremo un accordo per cederlo o per farlo rimanere che possa soddisfare entrambe le parti. Abbiamo aumentato in modo significativo il suo stipendio per farci considerare da lui un’opzione. Sappiamo che sta bene. Alla fine molto dipende dai suoi obiettivi personali. Si trova benissimo al Genoa, in città ed è uno dei calciatori più amati della squadra. Sarà una decisione personale, vedremo cosa accadrà. Se il prezzo salirà rispetto ai 30 milioni attuali?
Dovremo trovare il giusto bilanciamento tra quello che vuole Albert è quello che vogliamo noi come società. Come per il caso di Radu Dragusin, non la situazione con il prezzo più alto ma quella che garantisce le migliori condizioni per tutte le parti. Noi non vogliamo imporre niente a nessuno.
Abbiamo certamente parlato di un prezzo. Abbiamo avuto l’interesse di almeno tre squadre nelle migliori leghe che hanno espresso l’interesse per Albert. Non solo per lui ma anche per altri calciatori del gruppo.❞
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