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Inter: Modric obiettivo primario
Nonostante la campagna acquisti nerazzurra sia stata finora molto soddisfacente, dalla sede di corso Vittorio Emanuele II si è ancora alla ricerca di una pedina fondamentale da inserire nello scacchiere di Luciano Spalletti, da affiancare al vicecampione del mondo Brozovic: il fatidico centrocampista.
Modric in primis, altrimenti Mister X
Da giorni ormai è risaputo che l’obiettivo numero uno per il centrocampo di Spalletti è Luka Modric, dopo il quasi ufficiale passaggio di Vidal al Barcellona. Da Nanchino sembra essere arrivato il via libera per dare inizio ad una vera e propria trattativa; il gradimento nel vestire la maglia nerazzurra da parte del campione croato sembra esserci, bisognerà solamente aspettare l’incontro con Florentino Perez. Da lunedì ogni giorno sarà buono per capire quale sarà il futuro del quasi 33enne nativo di Zara.
Nel caso in cui dovesse sfumare il croato, la dirigenza si fionderebbe direttamente su un Mister X alternativo. Potrebbero arrivare dall’Inghilterra (Gundogan), dalla Germania (Thiago Alcantara) o dalla Spagna (Lobotka). Questi sarebbero i tre più indiziati in caso di mancato arrivo di Modric, ma occhio sullo sfondo anche ai più giovani Paredes, già allenato da Spalletti ai tempi della Roma, e Barella del Cagliari.
Capitolo cessioni
Dopo l’acquisto del centrocampista, la dirigenza dovrà occuparsi di alcune cessioni, al fine di sfoltire la rosa. Dopo aver quasi ufficializzato le cessioni di Biabiany (definitivo), Bastoni e Di Marco (prestito) al Parma, Ausilio dovrà occuparsi di piazzare Joao Mario. Gli estimatori non mancano: si parla di Leicester, West Ham, Betis Siviglia e Sporting Lisbona, ma nessuno finora si è fatto avanti con un’offerta concreta. L’Inter vorrebbe cederlo a titolo definitivo, ma sembra più percorribile una strada in prestito con diritto di riscatto.
Vecino, invece, sembra più vicino ad una permanenza, visto che non è ancora giunta una vera offerta dai Blues e vista la prossima chiusura del mercato inglese (9 agosto). Una volta acquistato il nuovo centrocampista e definite le ultime cessioni, la rosa nerazzurra sarà definitivamente pronta per l’inizio del nuovo stagione.
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World Sports Summit, Crouch e quella marcatura di Maldini
Il ricordo indelebile di Milan-Liverpool torna a vivere al World Sports Summit, con Peter Crouch che riporta alla mente la finale di Istanbul.
Il ritorno di un classico: Milan-Liverpool al World Sports Summit
A distanza di 18 anni, l’epica sfida tra Milan e Liverpool torna a far parlare di sé al World Sports Summit. Durante l’evento, l’ex attaccante dei Reds, Peter Crouch, ha ricordato con un sorriso la marcatura serrata subita nella finale di Istanbul dal leggendario capitano del Milan, Paolo Maldini. La partita, che è rimasta nella storia per il suo drammatico svolgimento e la spettacolare rimonta del Liverpool, continua a suscitare emozioni e risate tra i protagonisti di allora.
L’aneddoto di Crouch e la leggenda di Maldini
Peter Crouch ha raccontato come la difesa incrollabile di Maldini abbia reso quella notte del 2005 un ricordo indelebile. L’incontro tra i due al World Sports Summit è stato l’occasione per rivivere quei momenti con leggerezza, tra aneddoti e risate. La marcatura di Maldini è ancora oggi un esempio di maestria difensiva, e il suo nome continua a essere sinonimo di eccellenza nel mondo del calcio.

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Fonte: l’account X di Schira
18 anni dopo è ancora #Milan–#Liverpool al #WorldSportsSummit con l’ex bomber dei #Reds Peter #Crouch che si lamenta della marcatura arcigna nella Finale di Istanbul da parte dell’allora capitano dell’#ACMilan Paolo #Maldini. E giù a ridere
— Nicolò Schira (@NicoSchira) Dec 30, 2025
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Figo ed Evrà intervengono al World Sports Summit
Luis Figo e Patrice Evrà si incontrano al World Sports Summit, dimostrando che amicizia e lealtà possono superare le rivalità calcistiche.
Un Incontro tra Leggende del Calcio
Luis Figo e Patrice Evrà, due icone del calcio mondiale, si sono incontrati al World Sports Summit, un evento che celebra lo sport e promuove l’amicizia tra gli atleti. Nonostante i numerosi duelli sulla fascia che li hanno visti protagonisti in passato, i due ex calciatori hanno dimostrato che il rispetto e la lealtà fuori dal campo possono prevalere sulle rivalità del passato. Questo incontro è stato un momento simbolico di come lo sport possa unire le persone, indipendentemente dalle loro differenze.
Un Nuovo Capitolo di Collaborazione
Al summit, Figo ed Evrà non erano avversari, ma compagni che condividono una passione comune per il calcio e il desiderio di usare la loro influenza per il bene comune. La loro presenza ha attirato l’attenzione dei media e dei fan, sottolineando l’importanza delle relazioni positive tra gli ex avversari. Questo evento ha messo in luce come le leggende dello sport possano essere un esempio di unità e collaborazione in un mondo spesso caratterizzato dalla competizione.
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Fonte: l’account X di Schira
Quanti duelli sulla fascia, ma amicizia e lealtà fuori dal campo. Luis #Figo e Patrice #Evrà stavolta compagni e non avversari al #WorldSportsSummit
Video
— Nicolò Schira (@NicoSchira) Dec 30, 2025
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Guarin racconta la sua lotta all’alcolismo: “Dall’inferno alla luce, un percorso di consapevolezza”
La testimonianza di Fredy Guarin, ex calciatore dell’Inter, rivela la sua lotta contro l’alcolismo e la depressione, culminata con pensieri di suicidio.
La discesa all’inferno
Fredy Guarin, ex centrocampista dell’Inter, ha attraversato un periodo di estrema solitudine e sofferenza, al culmine di una carriera calcistica segnata da successi e sfide. Guarin racconta di come le difficoltà personali e professionali lo abbiano spinto verso l’alcolismo, un rifugio temporaneo dal dolore che alla fine lo ha condotto in una spirale di autolesionismo. “Ho conosciuto le ombre della solitudine, della depressione e dell’alcolismo. Ho toccato lo spettro del suicidio. Un malessere durato anni”, confessa l’ex calciatore.
Il cammino verso la rinascita
Dopo aver toccato il fondo, Guarin ha iniziato il suo percorso di recupero, un viaggio lungo e difficile, ma che alla fine lo ha portato a riscoprire la bellezza della vita. Guarin attribuisce la sua rinascita al sostegno dei professionisti della salute mentale, al suo impegno personale e alla fede in un potere superiore. Oggi, Guarin lavora in una fondazione per aiutare coloro che, come lui, stanno lottando contro la dipendenza. “Ho vissuto quelle esperienze per poterle mettere a disposizione delle persone, per aiutare l’essere umano”, afferma Guarin.
Guarin sottolinea l’importanza di affrontare i propri problemi e accettarsi per quello che si è, compresi i propri difetti. “Siamo anche i nostri problemi”, dice. Ora, Guarin è un uomo cambiato, un uomo che ha imparato ad apprezzare le piccole cose della vita e ad amare se stesso. “Oggi Fredy Guarin sta meglio. È un uomo diverso. Sono grato per questa seconda opportunità che la vita mi ha dato”, conclude Guarin.
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Fonte: [Gianluca Di Marzio](http://gianlucadimarzio.com/).
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