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Europei: quella storica cavalcata del Galles nel 2016

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Gli Europei regalano sempre emozioni con diverse squadre che spesso superano le aspettative. Una di queste è il Galles che nel 2016 fa un cammino strepitoso.

Le competizioni per le Nazionali regalano sempre sorprese ai spettatori che le guardano. Ad esempio la vittoria della Grecia ad EURO 2004 contro il Portogallo padrone di casa. Oppure l’arrivo in semifinale del Marocco ai Mondiali in Qatar del 2022.

Ma in questo caso parliamo del Galles di Gareth Bale e Aaron Ramsey, che furono la sorpresa di EURO 2016. Andiamo a vedere com’è andato il loro percorso.

Europei 2016, favola Galles: le punizioni di Bale

Europei

IL PALLONE DI EURO 2024 ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Il Galles, allenato da Chris Coleman, viene sorteggiato nel Gruppo B insieme all’Inghilterra, la Slovacchia e la Russia. Un girone non semplicissimo ma c’è comunque la speranza di qualificarsi come migliore terza.

La prima partita si gioca l’11 giugno 2016 contro la Slovacchia di Marek Hamsik, un avversario comunque da tenere d’occhio. I Draghi riescono a sbloccarla nel primo tempo con una punizione di Bale (10′), poi arriva il pareggio della Slovacchia firmato da Ondrej Duda (61′).

Il Galles però riesce a portare a casa i 3 punti con un gol di Hal Robson-Kanu (81′). Un ottimo inizio, dunque, per la squadra di Coleman. La seconda partita si gioca il 16 giugno 2016: va in scena il Derby Britannico contro l’Inghilterra.

I Draghi entrano bene in campo e la sbloccano con un’altra straordinaria punizione di Bale (42′). Nella ripresa, però, l’Inghilterra entra bene in campo e la pareggia con Jamie Vardy (56′).

La partita è combattuta ma la vincono i Tre Leoni in pieno recupero con gol di Daniel Sturridge. Una vera beffa per il Galles che però ha dimostrato di far paura in questa competizione. Infatti, l’ultima partita del girone, che si gioca il 20 giugno 2016, la squadra di Coleman batte la Russia 0-3. A segno Ramsey (11′), Neil Taylor (20′) e ancora una volta Bale (67′).

Inoltre, con lo 0-0 tra Slovacchia e Inghilterra, il Galles si qualifica agli ottavi da prima nel girone davanti ai Tre Leoni: una grande impresa. Per gli ottavi, c’è un altro Derby britannico, questa volta contro l’Irlanda Del Nord: si gioca il 25 giugno 2016.

La girata di Robson-Kanu

Le due squadre se la giocano a viso aperto, con l’armata biancoverde che sembra rendersi più pericolosa. Ma l’episodio che cambia la partita avviene a un quarto d’ora dalla fine: cross basso di Bale a cercare Robson-Kanu che viene anticipato dal difensore nord-irlandese Gareth McAuley che sfortunatamente la butta nella propria porta, 1-0.

Il cammino di Bale e soci agli Europei continua dunque, ma ai quarti c’è una delle squadre più temibili del torneo ovvero il Belgio: si gioca l’1 luglio 2016. Il primo tempo finisce 1-1 con il Belgio che la sblocca grazie ad un gran gol di Nainggolan (13′): il Galles però la pareggia con Ashley Williams di testa da calcio d’angolo (31′).

Nella ripresa, la squadra di Coleman la ribalta con Robson-Kanu che segna il gol più bello di questa edizione degli Europei. L’attaccante riceve la palla in area girato di spalle e riesce a superare Meunier e Fellaini con una rabona laterale di tacco per poi trovarsi a tu per tu con Courtois e segnare il 2-1.

C’è anche tempo per il 3-1 a 5 minuti dalla fine segnato di testa da Sam Vokes: il Galles è in semifinale. Nessuno si sarebbe mai aspettato un cammino così impressionante. In semifinale c’è il Portogallo di Cristiano Ronaldo ad aspettare Bale e compagni: si gioca il 6 luglio 2016.

Coleman deve però rinunciare a Ramsey, che si è fatto male contro il Belgio: la sua assenza si fa sentire. Il Galles riesce a resistere nel primo tempo, ma nella ripresa Ronaldo (50′) e Nani (53′) mettono fine alla favola dei Draghi. Nonostante tutto, rimane un percorso a dir poco strepitoso da parte degli uomini di Coleman.

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Milan, ti presento Xhaka: il leader che serve ad Allegri

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Milan

L’ex Arsenal ha già un accordo col Milan e sta aspettando che i rossoneri vincano le resistenze di ten Hag: ecco perché lo svizzero è l’ideale per Allegri.

La storia di Granit Xhaka

Nato a Basilea da genitori albanesi, ha scelto di rappresentare la nazionale svizzera. A differenza del fratello Taulant, che gioca per l’Albania. 

Si distingue fin dalle giovanili per il suo temperamento e le sue doti da leader, abbinate a una grande forza fisica e una buona tecnica.

Esordisce tra i professionisti con il Basilea nel 2010, poi nel 2012 si trasferisce al Borussia Mönchengladbach dove milita fino al 2016: anno della consacrazione vera e propria con l’Arsenal.

Dopo sette anni nei Gunners accetta il ritorno in Bundesliga, in maglia Leverkusen, dove conquisterà il primo storico campionato, e la Coppa di Germania: decisa proprio da un suo gol.

Ormai 32enne, potrebbe trasferirsi a titolo definitivo al Milan.

Milan

Milan-Bayer Leverkusen, la situazione

Filtra ottimismo dalle parti di Casa Milan dove si e convinti di riuscire a chiudere la trattiva che porterebbe Xhaka in rossonero entro i prossimi giorni.

Tare ha già incontrato l’entourage del giocatore che accetterebbe di buon grado la proposta del Milan.

Resta da convincere il Leverkusen, che non si vorrebbe privare di un altro giocatore chiave dopo aver perso Wirtz e Tah, e soprattutto del nuovo tecnico Erik ten Hag, che spinge per tenerlo in Germania.

Xhaka porterebbe ulteriore esperienza nello spogliatoio, aggiungendosi a Luka Modric: promesso sposo del club rossonero ormai da tempo.

Xhaka-Milan, le cifre del matrimonio

Il Milan é pronto a versare una cifra poco sopra i 10 milioni di euro nelle tasche dei tedeschi per assicurarsi le prestazioni del calciatore.

Il Leverkusen valuta inoltre l’acquisto di Malick Thiaw, che potrebbe fungere da pedina di scambio nell’operazione anche se i rossoneri non sembrano intenzionati ad applicare sconti.

Tommaso Gildoni

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Gennaro Gattuso: campione del Mondo e CT. Chi come lui?

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Gattuso, Italia

Il centrocampista ex Milan e campione del Mondo con l’Italia, Gennaro Gattuso, è risultata la scelta della FIGC per guidare la Nazionale. Chi come lui?

Dopo essere stato in lotta fino all’ultimo nel campionato croato, con l’Hajduk Spalato, il tecnico ha deciso di intraprendere questa nuova avventura. Ma, probabilmente senza saperlo, Gattuso entra in una cerchia ristretta di CT con una statistica comune.

Gattuso

head coach of ssc napoli gennaro gattuso during Semifinals – FC Internazionale vs SSC Napoli, Italian TIM Cup Championship in Milano, February 12 2020 – LPS/Fabrizio Carabelli

Campioni del mondo prima CT poi: da Gattuso a Maradona

L’intento della scelta da parte della FIGC, molto probabilmente, è quello di trasmettere ad un ambiente molto sfiduciato la grinta che ha accompagnato Ringhio per tutta la sua carriera da giocatore prima e da tecnico poi. Diventando CT dell’Italia inoltre è diventato il 37esimo allenatore della storia ad aver vinto un Mondiale ed essere poi diventato allenatore di una squadra nazionale.

Se poi vogliamo essere ancora più precisi, l’ottavo italiano di questa speciale statistica. Gli altri sono: Cannavaro, Gentile, Foni, Tardelli, Dossena, Zoff e Ferrari. 

Tuttavia, volendo essere ancora più selettivi, è difficile trovare molte ex-leggende tornare lì dove avevano vinto. È capitato spesso all’estero sinceramente. Un esempio lampante quello di Diego Armando Maradona con l’Argentina. Ma anche Émerson Leão, portiere del Brasile 1970, o Didier Deschamps con la Francia.

Casistica diversa nel Belpaese, dove i vecchi ori hanno avuto più chance portando il mito azzurro oltre i confini italiani. Come Gattuso, infatti, troviamo solo l’esempio di Alfredo Foni, Giovanni Ferrari e Dino Zoff. Il primo fu Ct nel 1954, il secondo nel 1958 ed il terzo nella spedizione Mondiale del 1998 in Francia.

Altra storia per gli allenatori stranieri. Menzione d’onore per il Berti Vogts, allenatore più volte di una spedizione calcistica nazionale. L’ex giocatore tedesco, dopo essere stato sul tetto del mondo nel 1974 con la sua nazionale, è stato poi al servizio della stessa Germania, ma anche del Kuwait, della Scozia, della Nigeria e, in ultimo, dell’Azerbaigian.

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Udinese, Iker Bravo è il nuovo Lucca? La gestione di Runjaic

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iker bravo udinese

L’Udinese si prepara a vivere un calciomercato di cessioni. Con Bijol già sulla rotta per Leeds e Lucca in orbita Napoli può nascere un’occasione per Iker Bravo.

Lo spagnolo dalle belle prospettive è arrivato in Friuli per completare il reparto offensivo dei bianconeri, oggi però si potrebbe ritrovare a guidarlo da protagonista.

Udinese, occasione per Iker Bravo? Tutto passa da Runjaic

La buona stagione conclusa dai friulani al 12° posto con 44 punti ha lasciato entusiasmo attorno all’ambiente, che però col calciomercato sarà costretto a ingerire pillole piuttosto amare. Tra queste c’è anche la cessione di Lorenzo Lucca, più volte accostato al Napoli e sempre più vicino al trasferimento in Campania.

La sua partenza lascerebbe un grande vuoto all’interno dell’attacco dell’Udinese, complice anche il secondo addio di Sanchez, che potrebbe essere colmato da qualcuno che ha già conosciuto l’ambiente e con l’età giusta per affermarsi nel grande calcio.

Udinese, Runjaic iker bravo

Kosta Runjaić ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Si tratta di Iker Bravo, attaccante spagnolo classe 2005 arrivato la scorsa estate dal Bayer Leverkusen per mezzo milione di euro. Nel corso dell’ultima stagione ha collezionato 31 presenze tra campionato e Coppa Italia (delle quali 5 da titolare e tutte le altre tra entrata a gara in corso o panchina), segnando solo 2 reti contro il Venezia tra gara di andata e ritorno.

Con l’addio dell’attaccante di riferimento però, potrebbe finalmente essere il suo momento e Runjaic non chiude alla possibilità di affidargli le chiavi dell’attacco. Durante la preparazione sicuramente darà un’occasione a Bravo che intende giocarsi le sue carte in Serie A. Fin dal raduno del quale non è ancora stata resa nota sede e data.

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