Focus
Empoli, la miglior piazza d’Italia per i giovani?

Negli anni Empoli ha costruito un modello unico: valorizzare i talenti, formarli e lanciarli nel grande calcio. Una vera scuola di crescita.
Da oltre vent’anni, Empoli è diventata sinonimo di progettualità e visione nel calcio italiano. Una piccola realtà capace di sfornare giocatori per club di vertice e per la Nazionale, grazie a una combinazione vincente di scouting e un ambiente ideale per crescere senza pressioni.
Non si tratta solo di lanciare giovani, ma di farlo con metodo: investendo nel settore giovanile, scegliendo allenatori-formatori e credendo nel gioco come strumento di sviluppo.
Basta sfogliare l’album dei ricordi per rendersene conto. Qui sono sbocciati Antonio Di Natale, poi diventato una leggenda dell’Udinese e della Serie A, e Vincenzo Montella, partito da Empoli prima di imporsi alla Sampdoria e alla Roma. E ancora Massimo Maccarone e Luca Toni.
Negli anni più recenti hanno brillato anche Daniele Rugani, Giovanni Di Lorenzo, Ismaël Bennacer, Piotr Zielinski, Hysaj, Vecino, Vicario e Saponara.
Una generazione dopo l’altra, Empoli ha saputo imporsi come uno snodo cruciale per la crescita dei futuri campioni.

ESULTANZA EMPOLI ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Empoli, fabbrica inesauribile di talenti
Ma la favola non appartiene solo al passato. Anche oggi l’Empoli continua a essere un punto di riferimento per il calcio italiano.
L’ultima conferma arriva dai due gioielli dell’ultima annata: Jacopo Fazzini, mezzala classe 2003, che dopo una stagione in crescendo è pronto a diventare un nuovo giocatore della Fiorentina per circa 10 milioni di euro, e Luca Marianucci, difensore centrale classe 2004, già acquistato dal Napoli per una cifra vicina ai 9 milioni. Non solo loro, ma quest’annno anche i vari Anjorin, Goglichidze ed Esposito sono l’ennesima prova che a Empoli si lavora con continuità, senza rincorrere i riflettori.
In un calcio italiano spesso affamato di risultati e poco propenso al rischio, il club azzurro resta una delle poche oasi dove i giovani possono ancora sbagliare, imparare e affermarsi. E forse, proprio per questo, è oggi la miglior piazza d’Italia per chi sogna di diventare un grande calciatore.
Focus
Roma, nuovo ricorso al TAR per il nuovo stadio: si costruisce, ma a quale costo?

Nuovo Stadio Roma: Aridaje
Dopo la trafila per l’autodemolitore, che ahinoi, è finita con l’appoggio del TAR al Campidoglio, la storia continua. A Pietralata si sta consumando un altro episodio di quella che rischia di diventare una vera e propria lotta per la sopravvivenza di un ecosistema prezioso. Un ecosistema minacciato da un progetto che sembra ignorare l’ambiente in nome di uno sviluppo a senso unico.
I comitati cittadini, spesso dipinti come un fastidio o un ostacolo allo sviluppo, stanno in realtà portando avanti una battaglia legittima. E fondamentale per tutelare ciò che rimane del polmone verde della zona. Risorsa oggi messa a rischio dall’abbattimento di 26 alberi. Questi alberi sono la casa di numerose specie animali. Alcune protette a livello europeo, come pipistrelli e uccelli rari quali il picchio rosso e la balia dal collare.
Sono diversi gli esperti che se ne stanno occupando, e nello specifico, citiamo Flavia Sicuriello. La ricercatrice ha documentato una varietà di volatili. E non porta un “capriccio ecologista” davanti al Tribunale. Ma un allarme scientifico che merita attenzione, considerato che procedere con i lavori significherebbe compromettere un habitat prezioso. “Siamo pronti a denunciare e chiedere i danni a chi dovesse danneggiare l’ultimo polmone di Pietralata”. Questo è quanto si legge nella nota.

LA CURVA SUD OMAGGIA CLAUDIO RANIERI ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Un’altra ottica
Oltretutto, a Roma,ci si lamenta tanto del caldo opprimente, specialmente nelle estati sempre più calde. Ma molti non sembrano capire che asfaltare e cementificare anche quest’area significa peggiorare ulteriormente la situazione. Ogni albero abbattuto è un attentato alla capacità della città di rinfrescarsi naturalmente e renderebbe Roma ancora più invivibile. Ignorare questo significa sacrificare la qualità della vita per un’opera che, alla lunga, potrebbe rivelarsi un danno irreparabile per l’ambiente urbano e per chi lo vive.
Eppure, nonostante questi segnali, il progetto del nuovo stadio continua a spingere avanti. E continua a sottovalutare l’impatto ambientale e ignorare le ragioni di chi chiede una riflessione più attenta. La risposta del comitato pro-stadio, liquida i ricorsi come “farsa” e deride chi tutela l’ambiente. «L’ennesimo ricorso-farsa per tenere Roma nel degrado. Prima erano le rane di Tor di Valle, ora i pipistrelli di Pietralata».
Crescere sì, ma con rispetto
Oggi più che mai, quando si parla di città e di progetti nuovi, la sostenibilità dovrebbe essere al primo posto. E invece spesso sembra che nessuno ascolti chi si oppone, non perché abbia paura del cambiamento, ma proprio perché vuole evitare che questo cambiamento rovini quello che rende speciale e vivo il proprio quartiere.
Il ricorso al TAR è, si, un modo per protestare. Ma è anche un tentativo di fermare un progetto che, alla fine, potrebbe fare più male che bene. E soprattutto è un modo per far riflettere tutti su come vogliamo davvero il futuro di Roma, su quanto sia importante rispettare l’ambiente e la biodiversità che ancora ci restano. Basta un po’ di sensibilità e capire che le cose si possono fare, ma che devono rispettare tutte le specie, umane e non umane.
Focus
Roma, Rios o El Aynaoui: chi è più adatto a Gasperini?

La Roma è al lavoro per l’acquisto di un nuovo centrocampista centrale. Due nomi in pole per i giallorossi, Richard Rios del Palmeiras e El Aynaoui del Lens.
La stagione della Roma 2025/2026 è iniziata a Trigoria, con la squadra che si è ritrovata da domenica agli ordini di Gian Piero Gasperini. Ma l’attenzione dei tifosi giallorossi è rivolta anche e soprattutto al mercato, che ancora deve decollare per i capitolini. Fin qui infatti la Roma non ha concluso operazioni in entrata, concentrandosi sulle uscite come quelle di Eldor Shomurodov, Leandro Paredes e Tammy Abraham.
L’ambiente e lo stesso tecnico si aspetta un accelerata nelle prossime ore, dato le molte trattative in ballo. In particolar modo la dirigenza giallorossa è al lavoro su più fronti alla ricerca di un rinforzo per la mediana. Tra i nomi più caldi spiccano quelli di Richard Rios e Neil El Aynaoui, profili giovani apprezzati da Gasperini, ma già affermati nei rispettivi campionati. Il preferito del club è Rios, centrocampista colombiano classe 2000 del Palmeiras, ammirato dal grande pubblico al Mondiale per Club. Mentre El Aynaoui, mediano franco-marocchino del Lens rappresenta l’opzione secondaria.

LA CURVA SUD OMAGGIA CLAUDIO RANIERI ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Roma, Rios e El Aynaoui: cosa hanno in comune?
In ogni caso si tratta di due nomi interessanti, con una buona esperienza alle spalle, ma sconosciuti al grande pubblico. Andiamo a vedere le caratteristiche principali dei due calciatori entrati in orbita Roma.
Richard Rios è colombiano ma è cresciuto nelle giovanili del Flamengo. Il Palmeiras l’ha acquistato nell’estate del 2023 dal Guarani. Con il club paulista, il classe 2000 ha raccolto in totale 137 presenze, totalizzando 11 gol e 10 assist. Rios è definibile come il classico centrocampista moderno, che viene definito come “box-to-box”, cioè che sa disimpegnarsi al meglio in fase difensiva, ed è in grado di supportare la manovra d’attacco della squadra. Rios si distingue inoltre per l’ottimo utilizzo del corpo e per le capacità di corsa, pecca in fase d’impostazione.
Presenta delle caratteristiche diverse El Aynaoui. Il centrocampista franco-marocchino nato nel 2001 è cresciuto calcisticamente nel Nancy, prima di affermarsi nel Lens. Messosi in mostra con qualche anno di ritardo, El Aynaoui è reduce da una stagione importante dal punto di vista statistico: sono ben 8 i gol realizzati con il Lens tra Ligue 1 e Coppa di Francia. Spicca quindi la capacità di concludere a rete del centrocampista francese. Anche lui può essere definito un centrocampista totale, ma rispetto a Rios è probabilmente più un giocatore di qualità che di sostanza. Il franco-marocchino potrebbe infatti anche in futuro imporsi come un regista. Entrambi presentano una struttura fisica importante: 1, 87 di altezza per Rios, 1,85 per El Aynaoui.
Focus
Coppa delle Coppe: chi avrebbe partecipato quest’anno?

E se la Coppa delle Coppe esistesse ancora? Chi avrebbe partecipato all’edizione 2025/26 insieme a Bologna, Crystal Palace, PSG e Aberdeen? Scopriamolo insieme.
La Coppa delle Coppe UEFA (conosciuta come UEFA Cup Winners Cup) era un torneo in cui partecipavano i club vincitori delle coppe nazionali di ogni paese membro della UEFA. Dunque chi vinceve la Coppa Italia, chi vinceva la FA Cup, ecc.
L’ultima edizione si giocò nella stagione 1998/99: a trionfare fu la Lazio di Sven-Goran Eriksson che vinse 2-1 contro il Maiorca. Ma chi avrebbe partecipato all’edizione 2025/26 se esistesse ancora?
Coppa delle Coppe 2025/26, chi avrebbe partecipato? Dal Bologna al PSG
Di seguito, la lista delle squadre che avrebbero partecipato al torneo se esistesse ancora.
Legia Varsavia (vincitore della Polish Cup)
Hibernians (vincitore della Tazza Maltija, Malta)
Dinamo Tirana (vincitrice della Kupa e Shqipërisë, Albania)
Club Brugge (vincitore della Coupe de Belgique)
The New Saints (vincitore della Cwpan Cymru, Galles)
Dungannon (vincitore della Irish Cup, Nord Irlanda)
Shakhtar Donetsk (vincitore della Kubok Ukraïny, Ucraina)
AEK Larnaca (vincitore della Kypello Kyprou, Cipro)
Paks (vincitore della Magyar Kupa, Ungheria)
Hapoel Beer Sheva (vincitore della Gvia HaMedina, Israele)
Differdange (vincitore della Coupe de Luxembourg)
Cluj (vincitore della Cupa Romàniei, Romania)
Copenhagen (vincitore della Oddset Pokalen, Danimarca)
Sabah (vincitore della Azerbaycan Kuboku, Azerbaigian)
Nõmme Kalju (vincitore della Eesti Karikas, Estonia)
Aberdeen (vincitore della Scottish Cup)
Basilea (vincitore della Helvetia Coppa Svizzera)
Noah (vincitore della Hayastani Ankaxowt’yan Gavat’, Armenia)
Ludogorets (vincitore della Sesame Kupa na Bulgaria)
Nëman (vincitore della Kubak Belarusi, Bielorussia)
Stella Rossa (vincitrice della Kup Srbije, Serbia)
Celje (vincitore della Pokal Nogometne zveze Slovenije, Slovenia)
Sheriff (vincitore della Cupa Moldovei, Moldavia)
Vaduz (vincitore della Liechtensteiner-Cup)
Hacken (vincitore della Svenska Cupen, Svezia)
Vardar (vincitore della Kup na Makedonija, Macedonia)
Spartak Trnava (vincitore della Slovnaft Cup, Slovacchia)
Squadre che partecipano a partire dai sedicesimi
Sigma Olomuc (vincitore della Pohár FAČR, Repubblica Ceca)
Galatasaray (vincitore della Türkiye Kupası, Turchia)
Crystal Palace (vincitore della FA Cup)
CSKA Mosca (vincitore della Kubok Rossii, Russia)
Barcellona (vincitore della Copa del Rey)
Go Ahead Eagles (vincitore della KNVB beker, Olanda)
Bologna (vincitore della Coppa Italia)
Sporting Lisbona (vincitore della Taça de Portugal)
Stoccarda (vincitore della DFB Pokal)
Olympiacos (vincitore della Kypello Ellados, Grecia)
PSG (vincitore della Coupe de France)
Molde (vincitore della Norgesmesterskapet, Norvegia)
Wolfsberger (vincitore della ÖFB-Cup, Austria)
Rijeka (vincitore della Hrvatski nogometni kup, Croazia)
Da definire ancora i vincitori della Suomen Cup (Finlandia), la Lietuvos Taurė (Lituania), la Løgmanssteypið (Far Oer), la FAI Cup (Irlanda), la Latvijas kauss (Lettonia), la Mjólkurbikarinn (Islanda), e la Davit Kipiani Cup (Georgia).
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