Focus
Calcio di rigore: 134 anni fa la sua introduzione

Il 2 giugno 1891 nella cittadina di Milford, da un’idea del portiere del Mildford Everton FC William McCrum, vede la luce l’idea del “calcio di rigore”.
William, figlio del milionario costruttore locale Robert Garmany McCrum, è una vera e propria istituzione per lo sport della Contea di Donegal. Di ritorno da poco da Dublino, dove ha frequentato il Trinity College con ottimi risultati, rappresenta molti circoli sportivi della zona, oltre a giocare a cricket, rugby, calcio e scacchi.

IL RIGORE FALLITO DA ROMELU LUKAKU ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
La trovata di McCrum ed il campionato
A prevalere su ogni attività intrapresa, William preferisce di gran lunga il calcio. Dopo periodi trascorsi ad organizzare incontri decide il suo Mildford si iscrive al primo campionato nordirlandese di calcio. L’inizio era fissato per la fine del 1890. McCrum e compagni però, non si distinguono per bravura. Infatti, per tutto il campionato, non riescono ad ottenere neanche un punto. Segneranno la piccola somma di 10 reti, a fronte di 62 subite.
Ma l’estremo difensore, durante il campionato, nota la cospicua dose di foga che i suoi compagni mettono per fermare i loro avversari nelle vicinanze della porta. Tutto questo perchè consapevoli di poter fare fallo. costringendo gli avversari a tirare contro una barriera folta. Con questo pensiero i difensori del Mildford non elemosinano placcaggi, entratacce e anche falli di mano eclatanti.
Tutto questo McCrum non lo accetta. Così pensa ad una sanzione più severa per tutte queste situazioni dentro l’area. E la trova. Andando contro il suo ruolo di portiere, partorisce l’idea di un tiro dalle 12 yard, con solamente portiere ed attaccante uno contro l’altro.
Calcio di rigore: opposizione prima, approvazione poi
L’idea viene esposta agli inglesi della F.A., che la bocciano con rigore. In Inghilterra sono molto gelosi della loro creazione, e restii ad ascoltare consigli esterni.
In uno Stoke City-Notts County di Coppa d’Inghilterra però, un fatto accaduto farà tornare sui propri passi la F.A. Il County è in vantaggio per 1-0, a poco dalla fine. Lo Stoke spinge in avanti e rischia il pareggio. Un giocatore avversario para con le mani un tiro destinato al pareggio. I giocatori dello Stoke si trovano così a dover calciare da molto vicino contro una barriera di 10 giocatori, non riuscendo più a segnare.
Il regolamento diceva questo, ma i padroni di casa protestano con veemenza, convinti di essere stati vittima di un’ingiustizia. La notizia fa ben presto il giro di tutta la Gran Bretagna. Bisognava correre ai ripari ed intervenire.
Il 2 giugno di 134 anni fa, l’International Football Association Board istituisce il calcio di rigore. Tutto grazie all’idea di un portiere irlandese, William McCrum.
Focus
Serie A, come stanno le big: chi è più avanti per il titolo?

La Serie A 2024/2025 è finita da circa un mese e già conosciamo il calendario del campionato 2025/2026, in vista del quale le squadre sono in preparazione.
Allo stato attuale, quale squadra ha più chance di arrivare davanti a tutti il prossimo anno?
Serie A 2025/2026, chi può vincere lo scudetto
Diverse squadre
Le squadre a contendersi i vertici della classifica, salvo sorprese, saranno sempre le solite. Ma è difficile prevedere quale, tra queste, riuscirà a vincere il campionato, perché gli equilibri, rispetto alle scorse stagioni, sembrano diversi.
La grande favorita: il Napoli
Il Napoli, secondo me, è il club con più chance di vincere la Serie A. Non solo perché vorrà mantenere il titolo di campione d’Italia, ma anche perché vuole continuare sulla strada imboccata. Infatti, ha confermato, in panchina, Antonio Conte e, soprattutto, si è assicurato, a centrocampo, Kevin De Bruyne
Il grande punto di domanda: l’Inter
Più difficile fare una previsione sul campionato dei nerazzurri. Dopo 4 anni con Simone Inzaghi, la panchina è stata affidata a Chivu: reduce dalla salvezza con il Parma. Tuttavia, questa è la sua prima esperienza alla guida di una big. I risultati del Mondiale per Club daranno sicuramente più indicazioni, anche su come intervenire nel calciomercato.
Un’altra incognita: l’Atalanta
La stagione passata, per la prima volta nella sua storia, l’Atalanta è arrivata a battersi per il titolo. E’ difficile, invece, capire se continuerà, anche la prossima stagione, a occupare le posizioni alte della classifica. Questo perché, al posto di Gasperini, ci sarà Juric, e, guardando la sua carriera da allenatore, è impossibile dire se i bergamaschi riusciranno a mantenere lo stesso ritmo degli anni scorsi.
Nicolò Caudini

IL PALLONE DELLA SERIE A 2024-2025 ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Focus
Bologna, Benjamin Dominguez: è l’ora del decollo

Benjamin Dominguez, classe 2003, è uno dei profili su cui Vincenzo Italiano punta con convinzione in vista della nuova stagione. Il talento non è mai stato in discussione. Ma ora il tecnico rossoblù vuole che Benja faccia quel salto di qualità che gli consenta di essere protagonista con continuità.
Il Bologna punta su Dominguez
La scorsa annata ha mostrato sprazzi del suo potenziale. Ma con Ndoye possibile partente, il Bologna avrà bisogno che anche Dominguez contribuisca in maniera concreta: serviranno gol, assist e personalità per reggere la pressione di una squadra che punta in alto e alla zona Champions.
Per Dominguez, inoltre, si avvicina anche il debutto in Europa. Questa volta l’esterno argentino sarà inserito regolarmente nella lista UEFA per l’Europa League. Dopo essere rimasto escluso lo scorso anno dalla lista Champions per motivi legati al suo recente arrivo. Un’occasione importante per misurarsi anche sul palcoscenico internazionale.
Come riportato da diverse fonti, il tecnico vuole che Dominguez sia “pronto al dopo Ndoye”. E lo aspetta già dalle prime battute della nuova stagione per vederlo finalmente decisivo. Tocca a lui: il momento è arrivato.
Focus
Empoli, la miglior piazza d’Italia per i giovani?

Negli anni Empoli ha costruito un modello unico: valorizzare i talenti, formarli e lanciarli nel grande calcio. Una vera scuola di crescita.
Da oltre vent’anni, Empoli è diventata sinonimo di progettualità e visione nel calcio italiano. Una piccola realtà capace di sfornare giocatori per club di vertice e per la Nazionale, grazie a una combinazione vincente di scouting e un ambiente ideale per crescere senza pressioni.
Non si tratta solo di lanciare giovani, ma di farlo con metodo: investendo nel settore giovanile, scegliendo allenatori-formatori e credendo nel gioco come strumento di sviluppo.
Basta sfogliare l’album dei ricordi per rendersene conto. Qui sono sbocciati Antonio Di Natale, poi diventato una leggenda dell’Udinese e della Serie A, e Vincenzo Montella, partito da Empoli prima di imporsi alla Sampdoria e alla Roma. E ancora Massimo Maccarone e Luca Toni.
Negli anni più recenti hanno brillato anche Daniele Rugani, Giovanni Di Lorenzo, Ismaël Bennacer, Piotr Zielinski, Hysaj, Vecino, Vicario e Saponara.
Una generazione dopo l’altra, Empoli ha saputo imporsi come uno snodo cruciale per la crescita dei futuri campioni.

ESULTANZA EMPOLI ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Empoli, fabbrica inesauribile di talenti
Ma la favola non appartiene solo al passato. Anche oggi l’Empoli continua a essere un punto di riferimento per il calcio italiano.
L’ultima conferma arriva dai due gioielli dell’ultima annata: Jacopo Fazzini, mezzala classe 2003, che dopo una stagione in crescendo è pronto a diventare un nuovo giocatore della Fiorentina per circa 10 milioni di euro, e Luca Marianucci, difensore centrale classe 2004, già acquistato dal Napoli per una cifra vicina ai 9 milioni. Non solo loro, ma quest’annno anche i vari Anjorin, Goglichidze ed Esposito sono l’ennesima prova che a Empoli si lavora con continuità, senza rincorrere i riflettori.
In un calcio italiano spesso affamato di risultati e poco propenso al rischio, il club azzurro resta una delle poche oasi dove i giovani possono ancora sbagliare, imparare e affermarsi. E forse, proprio per questo, è oggi la miglior piazza d’Italia per chi sogna di diventare un grande calciatore.
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