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Francesco Pio Esposito: un piccolo gigante pronto per la A

Non avrà raggiunto l’obiettivo finale ma Francesco Pio Esposito è stato di fondamentale importanza per la stagione dello Spezia. Il futuro è scritto.
La sconfitta in finale playoff contro la Cremonese ha gettato nello sconforto tutto il popolo bianconero, tuttavia al termine della partita non sono mancati gli applausi anche per lui.
Francesco Pio Esposito: e ora? L’Inter valuta il da farsi
Una stagione da incorniciare per il classe 2005, al quale è mancato solo il coronamento del sogno per consacrarsi definitivamente già a 19 anni. Nonostante ciò però resta quanto di straordinario fatto in regular season con 17 gol in 35 presenze e terzo posto in Serie B.
Dal suo arrivo a La Spezia nel 2023, quella appena conclusa è in assoluto la sua stagione più prolifica, soprattutto se si considera che durante l’annata 2023/2024 le presenze erano state comunque 38 ma il bottino ammontava a soli 3 centri.
Grazie a Luca D’Angelo in primis, mister dello Spezia di questa stagione, ha potuto beneficiare di un gioco di squadra improntato sui suoi movimenti e fiuto del gol particolarmente sviluppato. Fin da subito è parso fondamentale il suo apporto sia in fase di costruzione che finalizzazione vista la sua prestanza fisica (altezza 1,91m) e la qualità nello smistamento dei palloni.
Queste caratteristiche, unite alla straordinaria pericolosità all’interno dell’area di rigore ne hanno fatto l’attaccante più completo di tutto il campionato cadetto. In classifica marcatori è arrivato solamente dietro a un giocatore dalle doti fuori dal comune come Laurienté, che col Sassuolo ha stra dominato il campionato.
Il contratto

PIO ESPOSITO PENSIEROSO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Il contratto di Francesco Pio Esposito con i liguri scadrà a giugno e dunque farà ritorno all’Inter che dovrà decidere per il suo futuro. Una permanenza non è esclusa ma bisognerà capire chi siederà in panchina e che tipo di mercato verrà pensato per il reparto offensivo visti gli addii certi di Arnautovic e Correa.
Mezza Serie A si è già mossa per prendere i primi contatti con l’entourage tra cui il Parma ma anche il Torino, tuttavia la situazione resta in stallo finché non arrivano indicazioni dalla dirigenza nerazzurra. Fatto sta che l’anno prossimo sicuramente il più giovane dei 3 fratelli Esposito farà il suo esordio nel massimo campionato, probabilmente affiancato proprio da Salvatore e Sebastiano.
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Inter, Pio Esposito al bivio: restare in nerazzurro o nuova esperienza in prestito

Da giovane promessa a nome caldo del mercato: Francesco Pio Esposito è pronto a giocarsi l’Inter con Chivu al timone? Cosa gli riserva il futuro
Tutto è cambiato in appena un anno. Fino a quest’ora, l’anno scorso, solo gli addetti ai lavori — e qualche appassionato tra i più affezionati — conoscevano il grande talento del più piccolo dei fratelli Esposito. Oggi, invece, il suo nome è tra i più cliccati e ricercati del momento. Un talento ormai sotto i riflettori, che dopo aver incantato tutti con la maglia dello Spezia, è diventato uno dei protagonisti più chiacchierati tra le giovani promesse del panorama calcistico.
Ora la questione è un’altra: dopo aver messo il suo nome agli atti, spetta alla dirigenza nerazzurra decidere il da farsi. Si valuterà un nuovo prestito oppure si punterà a tenerlo in prima squadra già dalla prossima stagione, pur senza garanzie certe sul minutaggio. Qualora dovesse rientrare nel giro delle prime quattro punte — magari al posto di uno tra Taremi e Arnautović, considerando che Correa ha salutato in direzione Botafogo solo pochi giorni fa — potrebbe rappresentare una soluzione validissima.
D’altro canto, se dovesse essere ritenuto ancora non pronto e costretto a vivere nell’attesa settimanale di qualche scampolo di partita in cui mostrare il suo talento, allora la situazione cambierebbe radicalmente: avrebbe senso lasciare un talento simile a scaldare la panchina?
Inter, il fattore Chivu
Un elemento da tenere in considerazione potrebbe essere il rapporto con il neoallenatore dell’Inter, Christian Chivu. Come molti ricorderanno, prima di diventare allenatore del Parma nella seconda parte dell’ultima stagione, il suo ultimo incarico era stato quello di tecnico della Primavera proprio della squadra nerazzurra. Un ruolo in cui ha contribuito alla crescita di diversi talenti sbocciati negli ultimi anni.
Oltre a Colidio — oggi in forza al River Plate e prossimo avversario dell’Inter nel Mondiale per Club — e a suo fratello Sebastiano, tra i giocatori passati sotto la guida del tecnico rumeno all’interno del progetto giovanile nerazzurro c’era anche Francesco Pio.
Questo fattore potrebbe rivelarsi tutt’altro che secondario. Approdare in prima squadra in un grande club come l’Inter, che per molti rappresenta già il traguardo massimo di una carriera a livello di club, potrebbe essere un passaggio reso più naturale e meno traumatico grazie alla presenza di un allenatore che ha avuto un ruolo chiave nel suo percorso di crescita. Essere guidati da chi ha già creduto in te e conosce a fondo le tue qualità può rappresentare una fortuna non da poco. Un vantaggio che di certo non è spettato a tutte le giovani promesse sbocciate negli ultimi anni, e che potrebbe costituire un fattore determinante; almeno, questo è ciò che si augurano i tifosi interisti.

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Atalanta: “rientro dei cervelli”: nel mirino un ex promessa della Serie A fuggito in Inghilterra

Dall’Inghilterra alla Serie A? Hamed Traorè sogna il ritorno: tra Atalanta e Bologna, il talento ivoriano cerca riscatto dove tutto è iniziato
Sbocciato a Sassuolo, ma subito fuggito in Inghilterra dove non ha trovato fortuna, l’ex centrocampista ivoriano — che ha disputato l’ultima stagione all’Auxerre in prestito dal Bournemouth, squadra che lo aveva acquistato proprio dal Sassuolo per 25 milioni di euro nel luglio 2023 — ha messo a segno 10 gol in 26 partite e sembrerebbe essere pronto a fare ritorno in Serie A.
A fine stagione, Hamed Junior Traorè tornerà al Bournemouth, ma con più dubbi che certezze. Il club inglese dovrà decidere ora cosa fare con lui, mentre il talento ivoriano dal suo canto, sembra guardare di nuovo verso l’Italia, come chi cerca aria familiare dopo un viaggio troppo lungo.
Secondo quanto riportato da Africafoot, portale ben informato sul calciomercato africano, l’Atalanta starebbe pensando a un clamoroso ritorno di un talento che proprio l’Italia ha contribuito a formare — e non solo, dato il continuo via vai reiterato nelle ultime stagioni tra la prima esperienza all’Empoli, fino al prestito a Napoli ancora prima di approdare sempre tramite questa formula all’Auxerre, dove ha vissuto una delle migliori stagioni in carriera -. Avvertendo così una sorta di richiamo a casa.
Ma non è l’unica: anche il Bologna lo osserva con attenzione, interessato a un profilo duttile e promettente come il suo, capace di portare imprevedibilità tra le linee. Ma è soprattutto l’Atalanta ad aver già chiesto informazioni, come chi fiuta l’occasione prima degli altri e sa riconoscere il valore di un giocatore che necessità solo di un contesto solido come quello con sede nella città di Bergamo, per riprendere da dove aveva lasciato in Emilia Romagna con la maglia del Sassuolo.
Potremmo definirla una sorta di “rientro dei cervelli”: proprio come accade ai migliori e più promettenti studenti che scelgono di cercare fortuna altrove, anche la parabola del classe 2000 ricalca il percorso di circa 550mila giovani italiani tra i 18 e i 34 anni che, tra il 2011 e il 2023 (secondo i dati riportati da Forbes), hanno deciso di lasciare il Paese.
Tuttavia, nel caso specifico di Traorè, dopo aver inseguito sogni e milioni lontano dall’Italia, sembrerebbe essere finalmente arrivato il momento di un definitivo ritorno a casa, in quel campionato che lo ha visto esordire, crescere e che, forse, ha sempre rappresentato il suo habitat naturale.
Atalanta, Traorè nel segno di Diallo
Non si tratta solo di una scelta tecnica o di mercato, ma forse di qualcosa di più profondo. Un ritorno alle origini, una voglia di riscatto e spazio, dopo stagioni vissute a intermittenza, tra aspettative alte e percorsi non sempre lineari che hanno fatto inevitabilmente deragliare le prospettive di carriera dell’Ivoriano. E che ora vede in un ritorno in Serie A l’occasione perfetta per ricucire un filo mai spezzato, e chissà per rilanciare il proprio percorso nel calcio che conta.
E quale posto migliore dell’Atalanta per farlo: dove Proprio in quel di Bergamo potrebbe raccogliere chissà, l’eredità lasciata da un altro, che come lui era partito da lontano, dal Boca Barco — squadra che oggi milita nel girone C della Prima Categoria emiliana — e che ora incanta con la maglia numero 16 dei Red Devils, vero e proprio ago nel pagliaio di una squadra senza capo né coda, che sembra funzionare al meglio solo per lui.
Che sia Bologna, Atalanta o addirittura in prima categoria, poco importa: l’importante è che il palcoscenico torni a brillare per un talento che non ha mai smesso di cercare il suo posto.

Amad Diallo of Manchester United celebrates his sides victory in Premier League match Manchester City vs Manchester United at Etihad Stadium, Manchester, United Kingdom, 15th December 2024
(Photo by Mark Cosgrove/News Images)
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Genoa, il punto: stagione discreta ma futuro da (ri)costruire

Il Genoa ha chiuso la Serie A ENILIVE 2024/2025 al tredicesimo posto, due posizioni sotto rispetto all’undicesimo della stagione 2023/2024.
Questo risultato si può attribuite ad un attacco poco prolifico e ad una difesa, invece, molto solida.
Genoa, tutti i numeri della stagione
Osservando la classifica, si leggono due situazioni opposte in attacco e in difesa.
Un attacco inoffensivo
Classifica alla mano, l’attacco del club ligure è stato uno dei peggiori della stagione appena trascorsa: con appena 37 gol segnati in 38 giornate. I numeri rappresentano bene la realtà, dato che per tutto il campionato si è vista una squadra molto in difficoltà nel reparto offensivo.
Una difesa molto attenta
Probabilmente, la classifica dei genovesi, quest’anno, è merito, soprattutto, della difesa: 49 gol subiti in 38 giornate. Infatti, nella parte destra della classifica solo il Torino ha fatto meglio. E, addirittura, la difesa rossoblù è meno battuta di quella di alcune squadre della parte sinistra: come Como e Milan.
Una “curiosa” constatazione
A fine campionato, una situazione capovolta
Nelle ultime partite, a salvezza raggiunta, il Genoa ha giocato con più coraggio, osando di più davanti ma rischiando di più dietro. Proprio nel reparto difensivo, la squadra si è trovata molto in difficoltà.
Un segnale per il mercato estivo
Se la squadra, spingendosi in avanti, perde solidità dietro, oltre all’attacco è necessario rinforzare la retroguardia: perché non si può subire gol praticamente su ogni ripartenza.
Nicolò Caudini
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