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La Fiorentina torna a vincere: ma è ancora malaticcia

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La Fiorentina torna alla vittoria in Europa, tre punti che servono al morale della squadra di Pioli.

Il sapore inebriante della vittoria mancava dalle parti di Firenze dallo scorso 28 agosto quando contro la non irresistibile Polyssia i ragazzi di Pioli salvarono la faccia in quel di Reggio Emilia rimontando il doppio svantaggio iniziale.

Quello di ieri sera è poco più di un brodino caldo, non è sicuramente la cura giusta per spazzare via tutti i mali di questo inizio stagione.

Contro i modesti cechi del Sigma Olomouc, una squadra tutt’altro che in salute, quinto nel campionato ceco a dieci punti dalla vetta ed eliminati qualche giorno fa nella coppa nazionale da una squadra di quarta serie, i viola hanno faticato a lungo a trovare qualche piccola trama di gioco e sono sembrati non muoversi in maniera compatta anche in difesa, obbligando De Gea agli straordinari in 2-3 occasioni.

Fiorentina, ancora tante note negative

Fiorentina

Fagioli

Una squadra che convince in pochissimi ruoli, solo la difesa sembra viaggiare sui binari della sufficienza. A centrocampo non si riesce a trovare chi possa guidare la squadra con ritmi sicuri, anche ieri prova deludente di uno spento Fagioli, accanto a lui si è annebbiato anche Mandragora.

Le corsie esterne con Dodò e Gosens continuano a non essere efficaci: imprecise nella fase di spinta, in difficoltà se attaccate. Seppur giocando pochi minuti, sono arrivati ancora segnali negativi da Gudmundsson. Entrato in una fase di gara in cui le squadre avevano allargato le maglie, poteva trovare uno spazio e degli spunti che non ha cercato o non è riuscito a trovare.

Prova ancora deludente di Dzeko. Se l’attaccante bosniaco è questo, sembra ormai fuori ritmo per i campionati più importanti: attendiamo risposte che ribaltino la sensazione.

Fiorentina, chi ha risposto presente

ndour fiorentina

Risposte positive sono arrivate dalla prova di Piccoli, sempre in partita, voglioso, pronto a giocare sul filo del fuorigioco, con la soddisfazione di aver trovato la rete al debutto in Europa. Lo stesso Ndour ha risposto presente: utilizzato da titolare nelle prime gare da Pioli e poi riposto in panchina, ha risposto con una prova egregia alla nuova chiamata, assist e gran gol finale sono due belle ciliegine per una prova più che sufficiente.

Segnali positivi sono arrivati dagli ex Empoli Fazzini, che sembra il centrocampista viola più in forma di questa fase di stagione, e Parisi, rispolverato almeno per mezz’ora dopo un bel po’ di tempo, è entrato voglioso di mettersi in mostra.

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Milan, il corto muso funziona ancora: ora date due giocatori ad Allegri! L’editoriale di Mauro Vigna

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Milan

Milan, la squadra di Allegri si sbarazza a fatica del Torino e riconquista la vetta della classifica. Un primo posto in comproprietà col Napoli e l’esigenza di mettere mano al portafoglio a gennaio.

Il corto muso funziona ancora, Massimiliano Allegri mette un gol davanti a quelli del Torino e vince una partita che dopo i minuti iniziali sembrava già sentenziata. Un gol in più dell’avversario, semplice per il tecnico livornese il quale magari non sempre fa giocare bene le sue squadre, ma le rende dannatamente efficaci. Ed è questo che serve, il bel gioco è fine a sè stesso se poi alla fine si stringe poco.

Alzi ora la mano chi reclama il bel gioco, in fondo a noi interessa essere lì davanti a tutti e per farlo serviranno almeno due colpi a gennaio. La fotografia del Milan attuale parla di un attacco sterile, eccezion fatta per il cecchino Pulisic, capocannoniere della Serie A. Gimenez ed Nkunku non stanno ripagando la fiducia di tecnico e dirigenza e in difesa la necessità è regalare un rinforzo al tecnico livornese il quale prega per la lunga vita di Gabbia, Pavlovic Tomori.

Essere primi comporta onori e oneri, ma anche la dirigenza ora dovrà fare la sua parte. Si è detto che non ci saranno soldi a gennaio. A parte crederci poco, comunque se così fosse, basterà mettere sul mercato l’attaccante messicano il quale ha mercato. Per poi fiondarsi magari su un usato sicuro nell’attesa di Vlahovic in estate. Oppure dirottare tutto e subito su Mauro Icardi, uno che la porta la vede, eccome se la vede.

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Juventus, continua il caso David–Openda: pochi minuti e Mondiali a rischio

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Juventus

Juventus – gli acquisti di punta dell’estate faticano a trovare spazio. Spalletti continua a preferire altre soluzioni, mentre gennaio si avvicina e si valutano scenari inattesi.

La Juventus arriva alla metà del campionato con problemi ancora irrisolti. Il cambio Tudor–Spalletti non ha cancellato gli squilibri di una rosa costruita con fragilità strutturali, e i due investimenti più importanti dell’estate, Jonathan David e Lois Openda, restano ai margini. Anche nel ko di Napoli, nonostante l’assenza di Vlahovic, entrambi sono partiti dalla panchina, mentre Spalletti ha scelto Yildiz come falso nove.

Il rendimento dei due attaccanti è deludente. David, arrivato a parametro zero ma costato oltre 12 milioni di commissioni e con un ingaggio pesantissimo, ha segnato appena due gol in quasi venti partite e ha perso continuità in campionato e Champions. Openda, preso in prestito con obbligo di riscatto dal Lipsia per circa 45 milioni complessivi, ha raccolto finora pochissimi minuti in Serie A e un unico guizzo europeo. Il belga ha anche ammesso pubblicamente le difficoltà di adattamento.

 

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Juventus, il tempo stringe per andare al Mondiale…

Il club chiede un cambio di passo immediato. L’infortunio di Vlahovic, che potrebbe restare fuori a lungo, sembrava poter aprire spazi ai due attaccanti, ma le scelte dell’allenatore raccontano altro. Chiellini ha provato a smorzare i toni, parlando di “opportunità” per entrambi, ma le decisioni tecniche continuano a penalizzarli.

Il tempo stringe anche in ottica Mondiali. David punta a essere protagonista con il Canada nella rassegna “di casa”, mentre Openda teme la concorrenza feroce nella nazionale belga. Per entrambi diventa indispensabile giocare con continuità nella seconda parte della stagione.

Juventus

KENAN YILDIZ, DUSAN VLAHOVIC E LOIS OPENDA ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Il mercato di gennaio potrebbe offrire soluzioni, ma non senza ostacoli. David, con un ingaggio elevato, sarebbe accessibile quasi solo ai club di Premier League. La posizione di Openda è ancora più intricata per via degli accordi con il Lipsia e dell’obbligo di riscatto già fissato. In un mercato invernale di opportunità più che di investimenti, servirà creatività.

La Juventus, intanto, non può più permettersi rallentamenti: fuori dalla lotta scudetto e obbligata a lottare per il piazzamento Champions, ha urgente bisogno di certezze. E il tempo delle attese sta per scadere per tutti, David e Openda compresi.

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Fiorentina, c’è solo un modo (forse) per salvarla: venderla!

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Fiorentina, Commisso

Lo spettro della Serie B per questa Fiorentina è sempre più concreto: bisogna azzerare tutto!

Sei miseri punti in 14 partite sono il risultato di una Fiorentina indecorosa, avvilente, composta da elementi che stanno infangando 99 anni di storia viola.

Pensare che il prossimo agosto è prevista la festa per il centenario del club, è da rabbrividire.

Anche a Sassuolo, dove la Fiorentina era arrivata piena di intenti, di dichiarazioni di unione rivelatesi vuote, visto quello che hanno messo in campo quei personaggi vestiti di viola.

Non giocatori, perché magari sarebbero stati in grado di mettere in piedi due passaggi, non uomini, come ha specificato Vanoli, perché avrebbero saputo giocare l’uno per l’altro.

La barca affonda con tutte le sue componenti: dai giocatori appunti, da Pioli e Vanoli, che non hanno saputo e non riescono a prendere in mano tecnicamente la situazione, e soprattutto la dirigenza.

Dopo le dimissioni di Pradè, che alla resa dei conti ha confezionato un bel disastro in chiave di mercato, soprattutto dal vista umano, componendo una rosa che ha saputo amalgamarsi. Il nuovo ds Goretti, che ha visto delle gravi lacune dopo l’addio del suo predecessore e di Pioli, ma non saputo metterle in evidenza prima e adesso è forse privo di esperienza per la situazione in cui si trova.

Infine il direttore generale Ferrari, che anziché vantarsi in sala stampa dei punti dello scorso anno e di vedere un orizzonte positivo, dovrebbe calarsi nella funerea realtà.

Soprattutto un esame dovrebbe farlo Commisso. Da mesi la sua voce non si sente. Al patron auguriamo tanta salute, visto che settimane fa la Fiorentina ha fatto sapere che era stato sottoposto ad un intervento chirurgico.

Dall’America dare ordini ad un gruppo di giocatori del genere è complicato.

Gli consigliamo di vendere. E di farlo in fretta. A Firenze c’è bisogno di azzerare tutto, di ripartire da zero. Con una società forte.

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