Serie A
Scudetto Milan, lotta di nervi: i jolly di Pioli
Milan ed Inter avranno una lotta serrata a distanza in questo finale di stagione. Lo scudetto ancora non ha un padrone, vediamo quali carte può giocarsi Pioli.
Il Milan domani affronterà una Fiorentina affamata, che non vince da due giornate. Il sogno Europa per i Viola è vicino ed una vittoria contro i rossoneri potrebbe alimentare le loro speranze.
La testa della della classifica vede i cugini dell’Inter lontani appena 2 punti. Vincere è la parola chiave in queste ultime 4 giornate di Campionato, ma non sarà facile.
La guerra di nervi, per affrontare nel migliore dei modi il finale di stagione, è cominciata già mercoledì. Infatti, dopo la sconfitta dei cugini, il momentaneo comando della classifica è dei rossoneri. Però, per mantenerlo tale, dovranno dimostrare di avere una forza mentale importante.
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Il Milan si affida ai suoi jolly
Pioli avrà un ruolo fondamentale da questo punto di vita, sarà lui che dovrà dare la giusta carica. Il Milan molto spesso ha dimostrato di soffrire di vertigini, quando si è trovato al comando in solitaria. Il tecnico rossonero è chiamato a sfoderare tutto il suo carisma, magari aiutato dal suo uomo spogliatoio.
Uno dei jolly di Pioli in questo finale di stagione sarà sicuramente Zlatan Ibrahimović, che di carisma ne ha da vendere. L’apporto dello svedese, sia all’interno dello spogliatoio che sul campo, sarà fondamentale. Il suo recupero per le ultime gare servirà a portare quello spirito vincente, che i suoi giovani compagni non conoscono ancora bene.
Un’altra pedina importante sarà Ante Rebić. Il croato era apparso poco lucido dopo il rientro dall’infortunio. Nella gara contro la Lazio, nonostante alcuni palloni persi, ha avuto il merito di non arrendersi. Recuperando la palla che ha poi portato alla vittoria del Milan. Servirà tutta la sua grinta al tecnico rossonero.
Infine Pioli cercherà di sfruttare la fisicità di Franck Kessié. Tutte e quattro le gare in programma avranno bisogno di muscoli e tecnica. L’ivoriano, sotto questo aspetto, è la chiave perfetta. Le prestazioni di questa stagione sono nettamente inferiori rispetto alla precedente ma la sua duttilità lo lasciano tra i preferiti di Pioli.
Vincere le vertigini
Il Milan quindi dovrà cercare di sfruttare tutte le carte in suo possesso per arrivare al traguardo. Un traguardo che avrebbe dell’incredibile. Si dovrà scrollare di dosso la paura di essere in alto e la paura di sbagliare. La squadra, molto giovane, dovrà dimostrare di essere pronta a crescere ancora, per arrivare a cucirsi il tricolore sul petto.
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Serie A
Lotito su Kamada: “Tudor lo sta coinvolgendo, deve scegliere se restare alla Lazio”
Il presidente delle Lazio Claudio Lotito si è espresso in merito alla questione legata al futuro di Daichi Kamada nel club biancoceleste, la situazione.
Lazio, le parole di Lotito
Il cambiamento radicale che sta avendo il calciatore giapponese della Lazio Daichi Kamada sotto la gestione di Igor Tudor è sotto gli occhi di tutti motivo per cui anche il presidente del club biancoceleste si è espresso sulla questione.
Di seguito le parole del presidente della Lazio Claudio Lotito riportate de Il Messaggero:
“L’allenatore lo sta coinvolgendo e ne ha fatto un perno per il futuro, adesso deve decidere se restare alla Lazio”
La situazione legata al futuro di Kamada alla Lazio resta da monitorare visti anche i tanti club che vorrebbero il calciatore in vista del mercato tra cui Crystal Palace e Borussia Moenchengladbach ma con il cambio in panchina il calciatore nipponico potrebbe rivedere le sue ambizioni
Serie A
Serie A, Marino: “Sono contrario alla riduzione delle squadre”
Ai microfoni di Radio Anch’Io lo Sport, l’ex direttore sportivo del Napoli Pierpaolo Marino ha parlato della Serie A. Queste le sue parole in diretta radiofonica.
Questo l’esordio di Marino riguardo il campionato di Serie A: “Il nostro campionato non è equilibrato da diversi anni, ci sono disparità di fatturati e ricavi, non è una questione di oggi. Però è stato un bel campionato per quanto riguarda lo spettacolo offerto dalle squadre e anche per certe novità tecnico-tattiche.
L’Inter ha ripercorso il campionato del Napoli dell’anno scorso. A volte ci sono anche i demeriti che determinano certi divari in classifica. Demeriti di alcune squadre che dovevano fare e non hanno fatto”.
Si dovrebbe tornare a un campionato a 18 squadre?
“Ho fatto tanti anni con l’Avellino e con il Napoli con campionati a 16 squadre. Sia a 16 che a 18 squadre sono campionati che nella loro brevità non fanno emergere i reali valori tecnici. Una sconfitta determinava una classifica in maniera inappellabile.
Sono contrario alla riduzione delle squadre. I format migliori sono la Premier e la Liga, tutti campionati a 20 squadre che non vanno a ridurre l’organico. A mio avviso, quello attuale è il format giusto”.
Un pronostico sulla lotta salvezza?
“Non mi azzardo in pronostici. La crisi del Sassuolo mi sembra difficilmente risolvibile a quattro giornate dalla fine. La sua differenza reti così macroscopica mette in evidenza la mancanza di equilibrio tecnico e tattico.
Anche se al Sassuolo va riconosciuto che l’assenza di Berardi ha determinato una crisi in partenza che poi si è propagata in maniera ancora più severa. Per quanto riguarda le altre, dal Lecce in giù, può succedere di tutto: bastano un paio di vittorie per tirarsi fuori. E poi ci sono tanti scontri diretti, ad esempio l’Udinese ne ha tre sulle quattro partite rimanenti”.
Udinese-Napoli al prossimo turno?
“Una partita che in questo momento non riproduce quelli che erano i campionati dell’anno scorso. Ora si affrontano con uno scenario completamente diverso, non festoso come quello dell’anno scorso.
Per me è una sfida particolare, perché ricordo come Fabio Cannavaro era raccattapalle nella partita con la Fiorentina che determinò il primo scudetto. Conservo una foto di Fabio che gira col bandierone portato dai giocatori del Napoli. E poi nello staff di Fabio c’è anche Paolo Cannavaro, mio giocatore nella ricostruzione del Napoli”.
Serie A
Torino, spunta una suggestione importante per la panchina
Il Torino sta valutando diversi nomi per la pancina in vista della prossima stagione, tra cui uno di massimo spessore, la situazione
Torino, i nomi per la panchina
Secondo quanto emerso nelle ultime ore, il Torino starebbe cercando un nuovo allenatore in vista della prossima stagione visto che l’addio di Juric è sempre più concreto.
Il patron del club granata Cairo e il DS Vagnati avrebbero individuato diversi profili che potrebbero fare al caso del club tra cui Palladino e Italiano.
Il club piemontese alla lista dei candidati avrebbe aggiunto anche il mister ex Sassuolo Alessio Dionisi, secondo quanto riportato da La Stampa il casting per la panchina non sarebbe finita qui perchè il patron del club granata avrebbe la suggestione di portare l’ex allenatore di Juventus e Lazio Maurizio Sarri a Torino
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