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Milan, Ibra “licenzierà” Pioli?
C’è una domanda che da giorni ronza nella testa dei tifosi del Milan. Quale sarà il ruolo di Ibrahimovic? E perché è stato (ri)assunto?
I rossoneri si trovano davanti a un pericoloso bivio. La qualificazione alla fase a eliminazione diretta della Champions League è poco più che un miraggio e un eventuale terzo posto finale nel girone, che darebbe accesso ai play-off di Europa League, è visto da molti come fosse una sorta di fastidioso orpello.
“Meglio arrivare ultimi e concentrarci solo sul campionato“. Già, ma per fare cosa? Per carità, il girone di ritorno della Lazio dell’anno scorso ci ha ribadito quanto faccia la differenza potersi permettere il lusso di preparare una sola partita alla settimana.
Tuttavia, per la Lazio arrivare fra le prime quattro è l’equivalente di un miracolo. Per il Milan, invece, è l’obiettivo minimo. Un breakven point economico, più che un traguardo sportivo. Stante che per questo Milan è pura utopia pensare di insidiare la diarchia rappresentata da Inter e Juventus.
Milan, quali obiettivi da qui in poi?
Non mi piace la parola “fallimento” applicata al calcio. Reputo che venga usata a sproposito e che spesso non abbia aderenza con la realtà, ma piuttosto che sia utilizzata per giustificare le aspettative (quasi sempre eccessive e irrealistiche) dei tifosi.
Tuttavia, se il Milan dovesse arrivare ultimo nel proprio girone di Champions e rinunciare alla lotta scudetto a Dicembre forse non sarebbe eccessivo parlare di fallimento.
Ricordiamo che i rossoneri sono la squadra italiana che ha speso di più questa estate (116 milioni di euro) e che, al netto della cessione di Tonali, che è stata la più remunerativa dell’intera sessione estiva di calciomercato in Italia, sono anche la squadra con il differenziale negativo più alto.
Ovvero -47 milioni di euro. Fonte Transfermarkt. Vi lascio, come sempre, tutte le fonti. Non solo: il Milan è anche la terza squadra d’Italia per valore rosa. Quasi 100 milioni in più della Juventus, che però non vede i meneghini neppure con il binocolo. E qui si arriva al nocciolo della questione. I problemi del Milan derivano dalla guida tecnica o dal mercato inappropriato?

Spreco di Soldi: Olio su Tela. (Photo Source: A.C. Milan Official Website)
Milan, quale futuro per Pioli?
Il fatto che Allegri sia un allenatore molto più bravo di Pioli è lapalissiano, ma i problemi del Milan si possono davvero ridurre solo alla guida tecnica? E’ altrettanto ovvio che spendere tanto non significa necessariamente costruire una squadra competitiva.
Basti guardare il Chelsea o lo stesso Napoli in Italia. Personalmente non sono favorevole agli esoneri degli allenatori in corsa, a meno ché questi non abbiano chiaramente perso le redini dello spogliatoio. Ed è in questo contesto che s’inserisce l’ingombrante silhouette di Zlatan Ibrahimovic.
Lo svedese è un genio della comunicazione e tutte le sue uscite pubbliche sono programmate nel dettaglio. Zlatan ha tenuto sulle spine il Milan per tre mesi e solo adesso, che la squadra si trova dinanzi allo snodo cruciale di cui andavamo poc’anzi cianciando, si è degnato di far recapitare una risposta a Milanello.
Così che se le cose dovessero andare bene potrà arrogarsi la maggior parte (se non tutti) dei meriti. Altrimenti, qualora le cose dovessero andare male, parafrasando il collega Gianni Visnadi di Calciomercato.com, quantomeno il Milan avrà qualcuno in grado di poter licenziare Pioli.

He IZ Back!
Intendiamoci. Se Ibra è tornato al Milan non lo ha fatto certo per fare la figurina. Sicuramente gli avranno promesso un ruolo di responsabilità e un certo potere decisionale. La definizione ufficiale del suo ruolo data dalla società, come si può evincere nel comunicato rilasciato ieri, quella di “Senior Advisor della Proprietà“, può voler dire tutto così come può voler dire niente.
Una sorta di “Ho detto tutto“, per citare il grande Maestro Edoardo di Filippo. Che al Milan mancasse qualcuno che sapesse di calcio, oltre che di conti, era evidente sin dall’allontanamento di Paolo Maldini. Lo dimostra il mercato confusionario, che ha infarcito la rosa di mezze punte (oltreché di vere e proprie mezze figure) dimenticandosi però di risparmiare qualche milioncino per una punta degna di questo nome.
E forse, ammesso che l’indiscrezione circolata in estate sia vera, RedBird si è pentita di non aver dato retta a Maldini. Che, da grande uomo di calcio qual è, probabilmente aveva capito l’antifona e aveva deciso di silurare Pioli. Il board dirigenziale all’epoca decise di schierarsi al fianco del suo allenatore, ma la nomina di Ibra potrebbe essere sintomatica di un cambio di rotta.

Stefano Pioli, head coach of Ac Milan Torino, Italy. 10th November 2019. Italian Serie A- Juventus Fc vs Ac Milan.
La Suggestione Abate…
Chi mi conosce sa che non sono certo un ammiratore di Stefano Pioli. Anche sulle pagine di questa testata ho aspramente criticato la sua idea di calcio, figlia dell’estremizzazione più malata del modernismo, e il suo integralismo tattico.
Ma il Milan da domani potrebbe non avere più obiettivi e per far arrivare questa squadra fra le prime quattro in campionato probabilmente Pioli è sufficiente.
Se però qualcuno in società si è davvero reso conto che Pioli non ha più il bene placito dello spogliatoio, allora l’Ibra-ter potrebbe portare con sé i prodromi della rivoluzione. Magari proprio con lo svedese in panchina, al fianco del suo amico Abate. Una suggestione e nulla più. Per ora.
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Errata corrige: nessuna cessione del Brescia Calcio 1911
In riferimento all’articolo pubblicato su Calcio Style in data 27 luglio 2025, dal titolo: “Brescia, finita l’era Cellino: il vecchio club è stato ceduto“.
Si precisa che il contenuto riportato non corrisponde al vero.
La redazione smentisce con fermezza quanto affermato nell’articolo in oggetto: non risulta alcuna cessione ufficiale del Brescia Calcio S.p.A. né un’uscita di scena da parte del presidente Massimo Cellino. Eventuali ipotesi di passaggio di proprietà, attualmente, non trovano riscontro in fonti affidabili né ufficiali.
Ci scusiamo con i lettori e con le parti interessate per la diffusione di un’informazione non verificata e che può aver causato fraintendimenti. La pubblicazione del suddetto contenuto è avvenuta per un errore redazionale, e non riflette la linea editoriale del sito né l’approccio giornalistico fondato sulla verifica delle fonti.
La redazione si dissocia dalla ricostruzione fornita e ribadisce l’infondatezza delle informazioni divulgate.

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Andiamo al Cinema per la Finale di Coppa Italia Frecciarossa!
La Lega Serie A ha concesso al The Space Cinema Moderno Roma l’autorizzazione per trasmettere la finale di Coppa Italia: i dettagli.
ANDIAMO AL CINEMA PER LA FINALE DI COPPA ITALIA FRECCIAROSSA!
UN NUOVO “STADIO” È PRONTO PER OSPITARE L’ATTESISSIMO MATCH
ATALANTA – JUVENTUS
CARTELLA STAMPA COMPLETA
Una nuova e coinvolgente esperienza va in onda mercoledì 15 maggio: la
finale di Coppa Italia Frecciarossa, aperta al pubblico su prenotazione
e trasmessa al The Space Cinema Moderno Roma, per far vivere in diretta
agli sportivi e ai tifosi di Atalanta e Juventus, emozioni da stadio,
quelle uniche e indescrivibili, da provare in un nuovo luogo – il
cinema, da sempre l’ambiente ideale per condividere interessi,
sensazioni e far nascere un mix indescrivibile di emozioni.
La serata esclusiva, all’insegna dello sport più amato dagli italiani,
è stata resa possibile grazie alla partnership di DCA (Digital Cinema
Advertising) – Lega Serie A e con l’obiettivo di offrire al pubblico
nuove ed inaspettate opportunità per vivere da protagonista gli eventi
più attesi della stagione sportiva e non solo.
PRENOTA IL TUO POSTO
Ufficio Stampa
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Serie D, Massimo Ferrero annuncia: “Voglio la Reggina!”
A sorpresa l’ex presidente della Sampdoria Massimo Ferrero è tornato a parlare e lo ha fatto attraverso Radio Cusano. Pare intenzionato ad acquistare un marchio.
Ferrero vuole la Reggina, le dichiarazioni
Durante un intervento radiofonico, l’imprenditore romano ha espresso la volontà di investire a Reggio Calabria. Di seguito le sue dichiarazioni:
“Mi candido ad acquistare il marchio della Reggina 1914, potrei farlo domani mattina con un versamento”. Parole inequivocabili che presagiscono il rientro dell’ex numero uno della Sampdoria nel mondo del calcio.

Inoltre, proprio in queste ore la Corte di Appello di Reggio Calabria ha avviato la procedura fallimentare per la Reggina 1914 dopo il disastro combinato da Felice Saladini nel 2023. In parole povere, sta per essere posta la pietra tombale sulla società amaranto dalla storia ultracentenaria.
La rinascita, avvenuta la scorsa estate sotto il nome di La fenice Amaranto, ha contribuito a conservare la passione dei tifosi nonostante la Serie D ma ormai la fine è segnata. Il marchio dunque andrà all’asta e c’è già un’offerta pronta sul piatto.
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