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Champions League

Milan: la forza del gruppo

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Milan: la squadra guidata da mister Pioli, alla fine della sedicesima giornata, ritrova la vetta della classifica grazie ad una vittoria agevole contro una “piccola” Salernitana e complice lo scivolone del Napoli, sconfitto in casa una formidabile Atalanta.

Se battere una Salernitana, mai pericolosa, era una certezza, non era così scontato il passo falso casalingo del Napoli. Il Milan, dunque, ritrova la vetta solitaria della classifica e, sebbene le prime quattro della classe siano tutte raccolte in soli 4 punti, i rossoneri sembrano avere qualcosa in più. La formazione schierata da mister Pioli presenta un ampio turnover, oltre alle numerose assenze, in vista della partitissima di martedì sera a San Siro contro il Liverpool che potrebbe regalare ai tifosi rossoneri qualche partita in più nella competizione europea più prestigiosa. Il risultato di 2-0 sarebbe potuto essere ancor più rotondo se Brahim Diaz non avesse fallito quello che, in gergo, si definisce un rigore in movimento e il portiere campano non si fosse superato respingendo una conclusione velenosissima di un Messias che conferma, ad ogni partita, di non essere lì per caso.

Dopo due KO consecutivi, contro Fiorentina e Sassuolo, il Milan trova due vittorie importantissime che, ancorché maturate contro due avversarie decisamente modeste, sono fondamentali per il cammino dei rossoneri. Ancora una volta, però, il vero simbolo del Milan è il Milan stesso. Non ci sono giocatori imprescindibili, la vera forza è nel gruppo, nel modo di giocare e di supportarsi l’uno con l’altro. Emblematico il gesto di Saelemaekers che, subito dopo aver segnato il 2-0 si dirige verso la panchina prendendo la maglia di Simon Kjaer per mostrarla in trionfo a tutto il pubblico presente sugli spalti.

L’unica nota stonata di questa giornata è stato l’infortunio, l’ennesimo, occorso a Pietro Pellegri costretto ad uscire dopo soli 15’ ed al quale vanno i nostri migliori auguri per una pronta guarigione.

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Champions League

Milan, chi si ricorda della notte più buia dei rossoneri?

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Milan

Milan, risale al 20 marzo di 23 anni fa quella che è passata alla storia come “la notte di Marsiglia”. Una notte buia in senso lato e in senso letterale.

La cosiddetta “notte di Marsiglia” è stata il punto di svolta nell’era Sacchi al Milan, segnando la fine di un periodo glorioso. La decisione della società di abbandonare il campo durante una partita contro l’Olympique Marsiglia, nonostante il tentativo dell’arbitro di riprendere il gioco, ha portato a una sconfitta a tavolino e alla squalifica europea del club.

Milan, ecco cosa accadde il 20 marzo 1991

I rossoneri, privi di Van Basten per una squalifica, affrontano una serie di sfide cruciali. Nonostante alcuni successi, il girone di ritorno mette in luce le crepe nel team. La partita contro l’Olympique Marsiglia nei quarti di Coppa dei Campioni diventa un momento cruciale.

Dopo un pareggio a San Siro, il Milan perde 1-0 a Marsiglia. Proprio quando sembra che la partita sia in fase di ripresa, un blackout dell’illuminazione dello stadio porta alla decisione controversa del Milan di abbandonare il campo.

Questa mossa provoca polemiche e pesanti sanzioni per il Milan da parte dell’UEFA. Nonostante i tentativi di giustificazione, la squadra subisce una sconfitta a tavolino 0-3 e una squalifica europea per un anno. Questo evento segna il declino del Milan di Sacchi e apre la strada a un nuovo capitolo, nel quale il Milan verrà capitanato da Fabio Capello.

Mentre il Milan lotta con le conseguenze dell’incidente, l’Olympique Marsiglia raggiunge la finale di Coppa dei Campioni ma viene sconfitto ai rigori dalla Stella Rossa.

Tuttavia, il successo dell’OM sarà di breve durata a causa di scandali che li vedranno retrocessi e il Milan tornerà a primeggiare, dimostrando che la sua grandezza non era finita.

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Champions League

Champions League, Butragueño: “Siamo il Real Madrid e ci piacciono le sfide”

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Real Madrid, Emilio Butragueño

I sorteggi dei quarti di finale di Champions League hanno sentenziato: il Real Madrid affronterà la squadra più forte delle 8: il Manchester City. Ed è pronta.

Almeno questo è ciò che traspare dalle parole del direttore delle relazioni istituzionali del Real Madrid, Emilio Butragueño. Che nella prossima sfida di Champions League non vede un ostacolo insormontabile.

Queste il suo commento all’esito deo sorteggi ai microfoni di Realmadrid TV: “Siamo il Real Madrid e amiamo le sfide. Ci ritroviamo di nuovo di fronte al Manchester City, che ha molto potenziale e risorse.

È una squadra molto pericolosa e l’attuale campione, ma affronteremo il doppio confronto in modo particolare perché abbiamo diversi giorni per preparare la prima partita, che sarà fondamentale. Giocare l’andata al Bernabéu ci obbliga a ottenere un buon risultato e con il sostegno del nostro pubblico possiamo farcela”.

Siamo una squadra competitiva, che sa affrontare questo tipo di partite, e il Bernabéu è in grado di creare un’atmosfera molto particolare che aiuta i giocatori. Questa squadra ha dimostrato molte volte di essere in grado di trovare il modo di uscire vittoriosa da situazioni di enorme difficoltà. Questa competizione è estremamente difficile e ogni dettaglio può decidere.

Un errore di solito costa molto caro, quindi massima concentrazione fin dal primo minuto e fiducia in una squadra che ha dato molte prove per essere così. Tutti uniti e il sostegno del pubblico sarà fondamentale. Il Bernabéu ci deve aiutare a ottenere un buon risultato e poi difenderlo a Manchester”.

L’entusiasmo non manca: “Saranno due partite magnifiche per il pubblico e tutti sanno cosa significa questa competizione per il Real Madrid, per i giocatori e per il nostro pubblico. Lo viviamo con grande entusiasmo. Sappiamo delle difficoltà che affronteremo, ma lo vivremo con l’entusiasmo di dare una gioia ai nostri tifosi e di essere in quelle semifinali”.

Secondo Butragueño, la sfida dei quarti sarebbe stata la finale perfetta: “Avrebbe potuto essere la finale per la qualità delle squadre, ma è capitato nei quarti e così dobbiamo affrontarlo. Abbiamo una sfida davanti a noi che ci chiederà il massimo da tutti noi. La squadra deve prepararsi per giocare due partite eccellenti con la speranza di poter essere in semifinale. I giocatori vorranno dimostrare di voler essere campioni e di avere le capacità per farlo”.

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Champions League

Ranking UEFA: l’Italia ancora in testa

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Aggiornamento del Ranking UEFA. Le italiane in Europa League e Conference League tengono ancora al primo posto l’Italia.

Gli ultimi sviluppi europei e il nuovo Ranking UEFA: L’ Italia in testa

UEFA

L’andamento delle coppe europee ha apportato modifiche significative al Ranking UEFA, con l’Italia che si trova ancora in testa nonostante l’assenza delle squadre italiane dalla fase finale della Champions League.

In Champions League, le speranze italiane si sono infrante con l’eliminazione dell’Inter dall’Atletico Madrid ai rigori e del Napoli da un Barcellona guidato dai suoi giovani talenti. La Lazio è stata travolta dal Bayern Monaco, evidenziando una mancanza di forze.

Tuttavia, le cose sono andate diversamente in Europa League e Conference League, dove le squadre italiane hanno difeso brillantemente i propri colori. Milan, Roma e Atalanta sono ancora tutte in corsa nella prima competizione, mentre la Fiorentina rappresenta l’Italia nella seconda.

Nonostante questi alti e bassi, l’Italia mantiene la sua posizione privilegiata nel Ranking UEFA, anche se il divario con la seconda classificata è diminuito. I punti bonus ottenuti grazie al passaggio ai quarti di finale delle squadre menzionate hanno contribuito a mantenere un buon distacco.

La classifica aggiornata vede l’Italia al primo posto con 17,714 punti, seguita dalla Germania con 16.356 punti e dall’Inghilterra con 16.250 punti. Questo pone l’Italia in una posizione vantaggiosa, considerando l’importanza di essere tra le prime due nazioni nel Ranking UEFA.

Con la nuova formula della Champions League, sarà fondamentale qualificare quattro squadre in più rispetto alle 32 solite. Una di queste spetterà al campionato classificato al quinto posto nel ranking complessivo, mentre le altre saranno assegnate in base ai migliori campionati stagionali.

Mantenere il primo posto permetterebbe all’Italia di garantirsi la certezza di avere cinque squadre qualificate alla pionieristica edizione della Champions League, rappresentando un importante traguardo per il calcio italiano.

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