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Milan, Conceição: “Vivo la sconfitta con la stessa angoscia dei tifosi. Serve che tutti diano al 150%”

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Milan, Conceicao

Alla vigilia di Milan-Lazio, l’allenatore rossonero Sergio Conceição è intervenuto in conferenza stampa per presentare il match.

Di seguito un estratto delle parole del tecnico del Milan in vista della sfida alla Lazio. Dopo il tracollo contro il Bologna, i rossoneri hanno bisogno di una vittoria per continuare a sperare nella qualificazione in Champions League.

Milan, le parole di Conceição

Come si può reagire dopo sconfitta di Bologna?

“Vincere, vincere, vincere, vincere, vincere. È quello che vogliamo. Siamo consapevoli del momento che stiamo vivendo, di ciò che è successo, sia per colpa nostra sia per fattori che non possiamo controllare. Non possiamo aggrapparci alla sfortuna, ma possiamo lavorare sugli aspetti che non funzionano e correggere i nostri errori. E portare a casa i risultati”.

Il Milan lotterà fino alla fine?

“Il mio compito è trasmettere passione e determinazione alla squadra, dentro e fuori dal campo. Ci credo davvero. Abbiamo già conquistato un titolo: lo si può sottovalutare, ma è comunque un trofeo. E ce n’è ancora uno in palio: solo quattro squadre possono vincere la Coppa Italia e noi siamo tra queste. 

Possiamo migliorare nel gioco, adattarci tatticamente e sfruttare al meglio la nostra condizione fisica. Poi serve la testa: la mentalità deve essere al massimo per tutti i 90 minuti. Dopo Zagabria, c’è sempre qualcosa che non va sui gol subiti”.

Cosa manca alla squadra per recepire la sua mentalità?

“Io sono qui per lavorare, per mettere in campo il mio orgoglio e la voglia di vincere. Niente mi è stato regalato, ho conquistato tutto con il lavoro. Il Milan è un club immenso, ma i tempi sono cambiati: prima l’obiettivo era chiaramente la Champions, con giocatori, ambiente e atmosfera diversi. Ma capisco perfettamente la fame dei tifosi. Ce l’hanno anche i giocatori? Ogni persona ha il suo carattere”.

Qual è il suo obiettivo in questo momento?

“Ho chiesto ai ragazzi di lavorare al massimo durante la settimana, per poi portare quel lavoro in partita. Ogni giorno bisogna dare tutto”.

C’è un motivo per cui alcuni giocatori non sembrano seguirla?

“Nel primo tempo contro il Bologna ho visto cose positive. Abbiamo preso un gol che non dovevamo prendere, anche perché c’era un fallo di mano. Ma non possiamo aggrapparci a questo. Dopo quell’episodio non siamo stati all’altezza. Ci serve più serenità, più equilibrio”.

I giocatori stanno davvero dando il massimo?

“Il preparatore mi ha detto che i dati fisici sono al 100%, ma io voglio vedere il 150%. Bisogna sempre andare oltre. Se vogliamo giocare come desideriamo, servono cambi di ritmo, accelerazioni, sprint. Il gol alla Juve in Supercoppa ci ha premiato, ma in quel momento tutto girava nel verso giusto”.

Milan

REIJNDERS ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Reijnders e Pulisic stanno rendendo meno del previsto?

“Reijnders ha segnato a Torino ed è sempre molto presente nella costruzione del gioco, cercando di inserirsi in area. È vero, ora gioca un po’ più arretrato, ma si sta muovendo bene. Tutti possiamo dare di più, io compreso. 

Pulisic, invece, a Bologna non ha potuto iniziare la partita: il dottore mi ha informato la mattina stessa. Dovevo trovare una soluzione immediata. Joao Felix non era previsto come titolare. Pulisic ha un piccolo problema fisico e dobbiamo gestirlo, si vede dalla sua freschezza”.

Cosa pensi di Joao Felix?

“Il fatto che dovesse partire dalla panchina a Bologna era parte della strategia. È molto abile tra le linee, ma secondo me tocca il pallone troppe volte e spesso si sposta in zone dove non dovrebbe. Abbiamo bisogno di una seconda punta, non di un centrocampista difensivo. Deve essere decisivo: deve restare vicino alla porta e cercare di fare la differenza negli ultimi 30 metri”.

Hai già avuto esperienze subentrando a stagione in corso. Com’è questa volta?

“Sono situazioni e ambienti diversi. Non è mai facile entrare a stagione in corso. L’ho già fatto, sia in Francia che in Portogallo, e le cose sono andate bene. Qui è tutto diverso: l’ambiente, il campionato, la squadra. Non dico che sia meglio o peggio, ma semplicemente diverso”.

Che partita ti aspetti contro la Lazio?

“L’essere umano è legato ai ricordi, è normale. Ma anche se domani ci fossero stati i miei genitori a giocare con la Lazio, io scenderei in campo per vincere. Ringrazio la Lazio per i tre anni stupendi, ma ora sono avversari, proprio come lo sono stati Lazio e Inter. Baroni sta facendo un ottimo lavoro, ha un percorso importante dalla Serie C alla Serie A con oltre 400 partite. Complimenti, sta facendo davvero bene”.

Perché la squadra ha avuto una prestazione diversa tra Torino e Bologna?

“Sono state due partite diverse. Volevamo fare di più, segnare più gol, e stiamo lavorando su questo. Dopo la Lazio avremo due partite in due settimane e finalmente potremo lavorare su aspetti che non abbiamo ancora affrontato. Il nostro vero inizio di stagione parte dalla partita con la Lazio”.

Bologna-Milan, Leao

RAFAEL LEAO PERPLESSO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Vuole più lanci lunghi nel gioco della squadra?

“Leao forse non si è espresso al meglio dopo la partita con il Bologna… Il gol è arrivato in una situazione specifica: avevamo il possesso basso e il Bologna ci marcava a uomo. In quei casi dobbiamo sfruttare gli spazi per permettere gli inserimenti degli altri giocatori. In altre circostanze, però, chiediamo cose diverse alla squadra. Lavoriamo su momenti di gioco differenti, ma non significa che vogliamo giocare sempre così. Leao si riferiva a quella specifica situazione di gioco”.

A che punto siete con i moduli?

“Qui si parla di calcio. Con il tempo che ho a disposizione, voglio sicuramente lavorare per far giocare la squadra in un modo diverso. Da martedì inizierò a lavorare sul campo e non solo alla lavagna. Senza dubbio introdurrò un altro sistema. In passato ho utilizzato il 4-3-3, il 4-4-2, il 4-2-3-1, il 3-5-2, il 3-4-3. 

I giocatori devono sentirsi a loro agio sia con che senza palla. Dobbiamo identificare le zone giuste sugli avversari per sapere quando e dove pressare. Si tratta di lavoro sul campo. Lavorerò sicuramente, se avrò il tempo… È una battuta, sto scherzando. Ma per noi allenatori è così: è normale, fa parte della vita, non è un problema”.

C’è qualcosa che avresti voluto dire e che non ti è stato chiesto?

“La mia amarezza quando le cose non vanno bene. Io non accetto la sconfitta. L’angoscia che provo è la stessa dei tifosi. Il mio sfogo dopo Bologna nasce dalla voglia di vincere e di fare bene qui”.

Serie A

Roma, Ranieri: “Due mesi e smetto. Senza Dybala dobbiamo fare tutti qualcosa in più”

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Roma

Il tecnico della Roma, Claudio Ranieri, dopo aver ricevuto il premio Maestrelli, ha parlato del prossimo decisivo periodo per la banda giallorossa.

Claudio Ranieri, allenatore della Roma, questa mattina è stato protagonista alla 40esima edizione del Trofeo Maestrelli dove è stato premiato come migliore tecnico. Dopo aver ricevuto il premio, l’ex Leicester ai è soffermato con i giornalisti presenti per scambiare un paio di battute sul finale di stagione della Roma.

Ranieri si è soffermato sul suo futuro in panchina e sulle 9 partite rimaste in calendario per poter conquistare un piazzamento Champions.

Roma

LA GIOIA DI CLAUDIO RANIERI CHE AVANZA IN EUROPA LEAGUE ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Roma, le parole di Ranieri

Che ricordo ha di Maestrelli?

“Maestrelli era una persona estremamente giusta, è la terza volta che vinco questo premio e mi fa molto piacere perché era un allenatore che ha saputo amalgamare i suoi campioni. La Lazio ha vinto grazie ai campioni che aveva ma soprattutto all’uomo che riusciva a compattarli”.

Ho parlato con sua moglie e le ho detto ‘Lasciamo perdere la pensione

“No, no. La pensione è cosa giusta”.

La qualificazione in Champions League è possibile? Se l’aspettava o è rimasto stupito?

“Stupito non posso esserlo perché sono sempre positivo nel lavoro e nel gruppo dei giocatori che ho a disposizione. Ho trovato un gruppo forte ma che aveva perso autostima. Ho cercato di compattarlo e di dare a loro ciò che meritavano di avere. Si sono ritrovati e compattati, hanno fatto tanto e adesso viene il bello e il difficile. Dobbiamo continuare con la leggerezza che ci ha contraddistinto e la voglia che ha fatto innamorare i nostri tifosi”.

Un altro premio da aggiungere alla sua collezione?

“Sì, è la terza volta che vengo premiato al Premio Maestrelli. Mi fa molto piacere, è un personaggio unico nella storia del calcio italiano, un signore vero. Fa sempre piacere ricevere un riconoscimento così importante. E poi, se la squadra sta andando bene, è ancora meglio. Adesso arriva il difficile, perché il campionato è apertissimo: tutti sono in lotta per la vittoria finale, per chi deve andare in Europa, in Champions League, e chi si deve salvare”.

Lei è arrivato in un momento davvero difficile per la Roma, eppure oggi i numeri raccontano una storia diversa. La Roma nell’anno solare è la squadra che ha fatto più punti in Europa.

“Quando sono arrivato, ho pensato solo a cercare di fare bene, riportando autostima e positività a tutti i ragazzi. Perché i ragazzi erano validi, ma non riuscivano a ritrovarsi; i risultati erano negativi. Il sacrificio da parte di tutti è stato grande, e i risultati ora sono sotto gli occhi di tutti. Però, è come se non avessimo ancora fatto tutto, perché il bello arriva ora, ed è il momento più difficile”.

La perdita di Dybala quanto può incidere?

“Speriamo che la squadra si compatti ancora di più. Senza un campione del genere, dobbiamo fare tutti qualcosa in più per la squadra”.

Mister, quanto le ha fatto piacere vedere che, dopo il suo gol, i compagni sono corsi tutti ad abbracciare e sostenere Dovbyk?

“Mi ha fatto piacere, sì. I suoi compagni di squadra hanno fatto un bel gesto. Lui è un ragazzo molto timido e ha bisogno di comprensione e affetto da parte di tutti noi”.

Mister, l’Inter resta la favorita per lo scudetto, anche dopo la vittoria a Bergamo contro l’Atalanta?

“L’Inter era la favorita all’inizio, ma ora ci sono ventisette punti per tutti. Che vinca il migliore”.

A fine anno basta?

“Due mesi e smetto, confermo”.

Ancelotti?

“Carlo sta bene a Madrid”.

I giocatori piangeranno senza di me?

“No, saranno contenti”.

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Serie A

Lazio, Fabiani: “Baroni non è in discussione, ma a Giugno..”

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Bologna-Lazio

Il direttore sportivo della Lazio, Angelo Fabiani, rassicura sulla posizione di Baroni: “Non è in discussione, ma valutazioni a giugno”.

Fabiani, Lazio

ANGELO MARIANO FABIANI PERPLESSO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Lazio, le dichiarazioni di Fabiani

Il direttore sportivo della Lazio, Angelo Fabiani, ha recentemente rilasciato un’intervista al Messaggero, affrontando il tema della posizione dell’allenatore Marco Baroni. Fabiani ha dichiarato che attualmente Baroni non è in discussione, utilizzando una metafora automobilistica per spiegare il suo approccio: “Io sono come il progettista di una macchina. Aspetto la fine della corsa per vedere se c’è un pezzo che non va”.

Prospettive future e calciomercato

Fabiani ha chiarito che le valutazioni sul lavoro svolto verranno fatte a giugno, lasciando intendere che eventuali decisioni sul futuro tecnico della squadra saranno prese solo a stagione conclusa. Le parole del direttore sportivo sembrano voler rassicurare l’ambiente biancoceleste, evitando speculazioni sul calciomercato durante il campionato.

Per altre notizie sul calciomercato, clicca qui.

Fonte: l’account X di Schira

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Serie A

Napoli, Manna: “Non siamo ancora costruiti per vincere ma ci proveremo. Conte fondamentale”

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Napoli

Il direttore sportivo del Napoli Giovanni Manna, nel corso della premiazione del premio Maestrelli, ha parlato del momento della squadra in un’intervista.

A nove giornate dal termine del campionato, il Napoli è ancora in lotta per lo Scudetto nonostante dei risultati non esattamente esaltanti nell’ultimo periodo. Il principale artefice di questa cavalcata è sicuramente il tecnico Antonio Conte, vero e proprio fuoriclasse dei partenopei. Ovviamente sta pagando anche il lavoro svolto tra giugno e gennaio dal direttore sportivo Giovanni Manna, che ieri è stato anche tra le figure premiate al premio Maestrelli a Montecatini Terme.

Napoli, le parole di Manna

Approfittando dell’occasione, il ds azzurro, in un’intervista, ha parlato anche del momento e delle ambizioni della squadra. Di seguito un estratto delle parole del dirigente riportate da Sky Sport:

“L’obiettivo iniziale era arrivare fra le prime 4 e all’inizio della stagione era già un obiettivo importante. Ora siamo in lotta per lo scudetto dopo essere stati in testa alla classifica per gran parte del campionato. Non siamo ancora una squadra costruita per vincere, ma i ragazzi ogni giorno hanno dimostrato di avere dei valori importanti e li stanno mettendo in campo. Quest’anno siamo ripartiti dopo un campionato difficile e ogni anno cercheremo di migliorare il nostro organico.

Milan, Napoli

ANTONIO CONTE INVITA TUTTI ALLA CALMA ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Conte è un elemento fondamentale di questo progetto. È un allenatore determinante nel lavoro quotidiano, la sua storia parla per lui. La gente di Napoli è tornata a emozionarsi dopo un’annata complicata, e questa è la maggiore soddisfazione che ho avuto modo di vivere.

Per quanto riguarda il mio lavoro, l’arrivo di un calciatore mi ha lasciato qualcosa in più, e parlo dell’acquisto di Buongiorno che è quello che mi ha reso maggiormente orgoglioso. La sua volontà è stata determinante”.

 

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