Serie A
Juventus, siamo arrivati al capolinea con Vlahovic?

La Juventus oggi incontrerà la Lazio alle ore 18:00. Igor Tudor spunta dalla lista dei suoi giocatori (dentro e fuori) e c’è un ritorno: Dusan Vlahovic.
Igor Tudor ha ufficialmente sanato il dubbio circa lo stato di forma di Dusa Vlahovic ed ha detto semplicemente “Vlahovic sta bene”. Poche parole, in perfetto stile Tudor, con il quale si è chiuso un periodo buio per il giocatore. Tutto questo in un prossimo match del Campionato di Serie A contro la Lazio, in quel dello Stadio Olimpico di Roma, che sarà certamente una partita molto combattuta.
Una partita importantissima per qualificarsi tra le prossime squadre a gareggiare in Champions League – nella prossima stagione – e che vede, al momento, due squadre in lotta per il quarto posto utile per giocarsela con le più prestigiose squadre europee l’anno prossimo.
Secondo le parole del mister juventino, Vlahovic sarà presente ma non entrerà in campo per tutti i ’90 utili; probabilmente, si tratterà di un ritorno sull’erbetta del campo di calcio molto soft per non andare nuovamente ad incidere sul sovraccarimento muscolare del giocatore serbo.
Il mister della Juve sembrerebbe, infatti, voler confermare la presenza di Nico Gonzalez e anche quella di Kolo Muani. Due giocatori che andrebbero a colmare il vuoto lasciato, invece, da Kenan Yildiz, ancora squalificato e, quindi, inutilizzabile.
Vlahovic ha avuto una stagione davvero molto difficile, partita già dal rapporto complicato con l’allenatore Thiago Motta e che, invece, si è risolta con il cambio di direzione tecnica finita nelle mani di Tudor ma poi è arrivato lo stop fisico.
Ora è richiesto impegno per cercare di far dimenticare – sia alla società ma anche ai tifosi – quest’annata no e riscattarsi, almeno in queste ultime tre gare e provare a fornire il contributo necessario per accedere alla zona Champions League per la prossima stagione.

IGOR TUDOR E DUSAN VLAHOVIC ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Cosa accadrà tra la Juventus e Vlahovic?
Voci di corridoio, però, sembrerebbero comunque parlare di queste tre gare come le ultime nelle quali il serbo vestirà la maglia bianconera. Il rinnovamento contrattuale – in scadenza a giugno 2026 – prevederebbe un accordo (in quest’ultimo anno) di 12 milioni annui per il giocatore che è una cifra davvero troppo alta per la strategia commerciale bianconera e che sta ledendo l’intenzione di mantenere vivo questo contratto.
La Juventus, secondo il Corriere dello Sport, avrebbe proposto ben tre offerte per provare a trovare un accordo che potesse soddisfare entrambe le parti ma a tutte e tre le cifre il giocatore avrebbe rifiutato l’offerta. Dusan ha, infatti, rifiutato di abbassare il suo ingaggio a 8-9 milioni di euro a stagione.
Lo scenario previsto per questa primavera vedrebbe Vlahovic in cessione per una cifra compresa tra i 40-50 milioni di euro (questo l’auspicio del club torinese) che potrà, a questo punto, cercare di attivarsi per l’ingaggio di una nuova punta e non perdere troppi soldi in una trattativa che appare alquanto scomoda per entrambe le parti in causa.
Serie A
Napoli, Di Lorenzo: “Quando si gioca a calcio, si vive per la vittoria e per alzare un trofeo, per regalare emozioni alla gente.”

Il capitano del Napoli, Giovanni Di Lorenzo ha parlato stasera in conferenza stampa dopo la vittoria sul Cagliari che ha sancito il 4° scudetto degli azzurri.
Il capitano del Napoli, Giovanni Di Lorenzo ha parlato stasera in conferenza stampa dopo la vittoria sul Cagliari che ha sancito il 4° scudetto degli azzurri. Tra i temi affrontati, l’emozione di aver vinto lo scudetto ed il ruolo avuto da Antonio Conte per lo conquista del tricolore.

GIOVANNI DI LORENZO RAMMARICATO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Napoli, Di Lorenzo: “Sapere che questo trofeo ha fatto felici un sacco di persone, vedere tutta la gente fuori dallo stadio…”
Il capitano del Napoli, Giovanni Di Lorenzo ha parlato stasera in conferenza stampa dopo la vittoria sul Cagliari che ha sancito il 4° scudetto degli azzurri. Tra i temi affrontati, l’emozione di aver vinto lo scudetto ed il ruolo avuto da Antonio Conte per lo conquista del tricolore.
Sono orgoglioso di essere il capitano di una squadra forte e con due palle così
“Quando si gioca a calcio, si vive per la vittoria e per alzare un trofeo, per regalare emozioni alla gente. Sapere che questo trofeo ha fatto felici un sacco di persone, vedere tutta la gente fuori dallo stadio… Aver ricreato questa unione dopo un anno è bellissimo, e ci siamo meritati tutto questo. Sono orgoglioso di essere il capitano di una squadra forte e con due palle così”.
Al mister devo tanto
“Al mister devo tanto. Io, come tutta la squadra, avevamo bisogno di lui per tornare a livelli altissimi. È stato fenomenale, e farlo in così poco tempo dimostra che è un numero uno”.
Serie A
Como, Iovine emozionato: “Dormirò con la maglietta su. Sono riusciti a farmi piangere”

Alessio Iovine, centrocampista del Como, ha commentato la sconfitta dei lagunari in casa per 0-2 contro l’Inter di Simone Inzaghi.
Il giocatore del Como di Cesc Fabregas ha parlato della partita in sè, sottolineando però il grande peso sentimentale che ha assunto, in quanto l’ultima partita della carriera del 34enne.
Como, le parole di Iovine
Alessio Iovine ha parlato nel post partita contro l’Inter. Di seguito le sue parole.
“Se terrò la maglia del Como addosso per sempre? No, devo toglierla perché puzzo tantissimo (ride, ndr). No, però l’altra, ce la danno sempre dopo la partita… ci dormirò su. Sono felicissimo, frastornato anche, non ho parole per descrivere l’affetto che mi hanno dato stasera e negli anni passati. Anche i tifosi, stasera pure troppo. È stato un viaggio bellissimo, non avrei mai pensato di smettere in un contesto del genere. Oggi è tutto bellissimo, voglio riposare ma è finita solo nelle prossime settimane quando arriveranno i programmi dei ritiri dove ovviamente non ci sarò. Sono riusciti a farmi piangere, mi ero ripromesso di non farlo ma sono caduto”.
E cosa diresti al te raccattapalle di 11 anni?
“Non sai cosa ti capiterà, sarà un viaggio bellissimo e inaspettato. Alla fine è difficile fare certe considerazioni, ho sempre pensato al presente, alla domenica a giocare, a preparare i campionati e salvarmi. Mai ad arrivare in Serie A, ma alla fine ci sono arrivato a 33 anni. Orgoglio incredibile, sono contento. E in pace con me stesso, che significa che hai dato tutto”.
Hai qualche rimpianto?
“Io penso semplicemente che è andata come doveva andare. La storia è una bella storia, son contento di aver seminato e raccolto tutto in questi anni di carriera”.
L’é finita, come si dice da queste parti. Quale partita o momento hai nel cuore?
“Non lo so, probabilmente la promozione dello scorso anno, il Como tornava in Serie A dopo tanti anni. Come la chiusura del cerchio, da protagonista, la cavalcata in B è stata fantastica. Ma è stata una gioia unica”.
Serie A
Napoli, Conte: “Vincere è bello, vincere in una piazza come Napoli a livello storico, al quarto scudetto, è un evento eccezionale.”

Il tecnico del Napoli Antonio Conte ha parlato stasera in conferenza stampa dopo la vittoria contro il Cagliari che sancisce il 4° scudetto degli azzurri.
Il tecnico del Napoli Antonio Conte ha parlato stasera in conferenza stampa dopo la vittoria contro il Cagliari che sancisce il 4° scudetto degli azzurri. Tra i temi affrontati, la conquista dello scudetto, un momento di svolta in questo torneo e si rimarrà guidare i partenopei.

ANTONIO CONTE INVITA TUTTI ALLA CALMA ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Napoli, Conte: “Vincere è sempre bello, ti ripaga del lavoro e dei sacrifici, di ciò che ci metti e che ci mettono gli altri.”
Il tecnico del Napoli Antonio Conte ha parlato stasera in conferenza stampa dopo la vittoria contro il Cagliari che sancisce il 4° scudetto degli azzurri. Tra i temi affrontati, la conquista dello scudetto, un momento di svolta in questo torneo e si rimarrà guidare i partenopei.
Che sapore ha questo scudetto?
“All’estero ho vinto, è una gioia incredibile. Quando siamo arrivati al campo ho visto tutta questa gente e ho pensato: ma se li mandiamo a casa senza scudetto, che delusione sarebbe stata? Prima di tutto mia, avrei avuto bisogno di tanto tempo per riprendermi. Ho sentito una pressione che non potevamo non portare a casa. Ho fatto il calciatore, e quando vedi certe scene ti carichi di tanta pressione perché hai un popolo dietro che ti spinge e che alla fine vuole festeggiare.”
Momento di svolta?
“Il pareggio con l’Inter. Se non vinciamo, poi scappano. Invece pareggiamo, il gol di Billing: dissi che se volevamo, potevamo. Quello è stato importante; avessimo perso, l’Inter sarebbe scappata in maniera assoluta e non ci sarebbe stata possibilità di riprenderli. Adesso, invece, con tante difficoltà da gennaio in poi, abbiamo fatto qualcosa di inimmaginabile e straordinario. Il merito va ai ragazzi che non si sono mai arresi, hanno visto compagni importanti infortunati e cose che a gennaio non sono andate come dovevano. È lo scudetto di tutti: di Scuffet che gioca all’ultimo a Bologna, di Rafa Marin, di Pasquale Mazzocchi che sostituisce Di Lorenzo, lo scudetto dell’undici titolare e di chi ha sempre risposto presente nonostante un non grandissimo minutaggio. Il mio grazie va a loro.”
L’emozione dei tifosi?
“Vincere è sempre bello, ti ripaga del lavoro e dei sacrifici, di ciò che ci metti e che ci mettono gli altri. Vincere è bello, vincere in una piazza come Napoli a livello storico, al quarto scudetto, è un evento eccezionale. Di Lorenzo e gli altri reduci sono nella storia di Napoli e ci riempiono di orgoglio. Non sarà mai semplice per tante cose, ce la dobbiamo godere perché è stata un’annata durissima sotto tutti i punti di vista. Però abbiamo vinto, messi in fila le più accreditate, e siamo contenti. Avevo bisogno di questa sfida, l’abbiamo vinta insieme.”
Si va avanti insieme?
“Nel frattempo festeggiamo.”
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