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Juventus: a Napoli per sfatare il tabù

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Juventus: un tabù da sfatare. I bianconeri cercano un successo che a Napoli manca ormai da parecchio, l’ultima volta si giocava proprio il 3 Marzo.

Napoli-Juventus

Vedi Napoli ed esci sconfitto.

Possiamo chiamarlo tabù o maledizione ma di fatto la Juventus negli ultimi 5 anni è uscita dal vecchio ‘San Paolo’ (oggi ‘Diego Armando Maradona’) sempre sconfitta.

L’ultimo ko, pesantissimo, è il 5-1 subito nella scorsa stagione: una di quelle partite che hanno di fatto lanciato la cavalcata tricolore del Napoli.

Oggi le cose sembrano essere molto cambiate da allora, con gli azzurri arrivati al terzo cambio di allenatore in pochi mesi e distanti ben 17 punti dalla Juventus in classifica.

L’ultima vittoria della Juventus

Era il 2019, sulla panchina del Napoli sedeva Carlo Ancelotti mentre su quella bianconera sempre Max Allegri, che di lì a poco avrebbe festeggiato il suo quinto Scudetto consecutivo con la Juventus prima di lasciare il posto a Maurizio Sarri.

I bianconeri arrivano in terra campana con un ampio margine di vantaggio e la partita si mette subito bene: Meret viene espulso per un fallo su Cristiano Ronaldo al limite dell’area e poco dopo Pjanic porta in vantaggio la Juventus con una punizione perfetta.

Zielinski sfiora il pareggio, ma prima dell’intervallo arriva il raddoppio di Emre Can su cross di Federico Bernardeschi. Il Napoli rimane vivo, mentre la Juve in avvio di ripresa resta a sua volta in 10 per il doppio giallo a Pjanic.

Callejon accorcia le distanze e riapre la partita, ma Insigne si divora l’occasione del pareggio fallendo il rigore del possibile 2-2 all’84’.

Vince la Juventus, che vola a +16 e di fatto quella notte sigilla l’ottavo Scudetto consecutivo.

Anche allora Napoli-Juventus si giocava il 3 Marzo.

La pesante sconfitta

Da quel 3 Marzo 2019, per la Juventus a Napoli sono stati sempre dolori con 4 sconfitte di fila in altrettanti incroci.

La più dolorosa è sicuramente quella subita nella scorsa stagione, quando i bianconeri vennero letteralmente surclassati dagli azzurri.

La Juventus, peraltro, il 13 Gennaio 2023 si presenta al ‘Maradona’ da seconda in classifica, a -7 dal Napoli.

Osimhen porta subito in vantaggio gli azzurri. Nella Juventus l’unica nota positiva è Angel Di Maria: l’argentino prima colpisce una clamorosa traversa e poi accorcia le distanze sul 2-1 dopo il raddoppio del Napoli firmato da Kvaratskhelia.

Nel recupero del primo tempo Meret evita il clamoroso pareggio con un intervento prodigioso su un quasi autogol di Rrhamani.

Sembra potesse esserci nuovamente partita ma, nel giro di 20′ della ripresa la squadra di Spalletti cala il poker proprio con Rrhamani ed ancora Osimhen. Nel finale poi c’è gloria anche per Elmas.

Risultato finale? 5-1 e Napoli sempre più solitario a +10.

Le altre sconfitte

Il 26 Gennaio 2020 al ‘San Paolo’ torna il grande ex Maurizio Sarri, nuovo allenatore bianconero. A vincere la sfida però è Gattuso grazie alle reti di Zielinski e Insigne, mentre per la Juventus va a segno Cristiano Ronaldo al 90′.

Nel 2021, alla vigilia di San Valentino, Lorenzo Insigne fa un altro regalo ai tifosi del Napoli segnando il rigore che condanna ancora la Juventus alla sconfitta. Sulla panchina azzurra c’è ancora Gattuso, mentre su quella bianconera sedeva Andrea Pirlo.

A Settembre dello stesso anno, si gioca ancora Napoli-Juventus: sulle rispettive panchine siedono Luciano Spalletti e Massimiliano Allegri, appena tornato a Torino dopo l’esonero di Pirlo.

La Juventus parte forte e va in vantaggio con Alvaro Morata grazie ad un clamoroso svarione di Manolas, il Napoli però ribalta la partita con le reti di Politano e Koulibaly che nel finale fa esplodere il ‘Maradona’.

Insomma: dopo 5 anni la Juventus vuole assolutamente sfare questo tabù!

Fondatore e Direttore Editoriale della testata giornalistica Calciostyle.it. Nato a Roma, classe 1981.

Serie A

Atalanta, si chiude con un ko il 2025 dei cambiamenti

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Atalanta

Atalanta, l’ultima partita dell’anno e’ un deja-vu dei trascorsi contro l’Inter. L’inizio dell’era post Gasperini parte in salita.

Alla fine, in quella che e’ stata l’ultima contesa del 2025, l’Atalanta ha stabilito un record, purtroppo negativo.

Erano tre anni, infatti, che la Dea non usciva dal campo senza nemmeno concludere in porta una sola volta.

Alla New Balance Arena, i nerazzurri hanno subito gli strascichi di una tradizione che li vuole soccombere all’Inter spesso e volentieri da cinque anni.

Una abitudine, dunque, che ha caratterizzato anche il primo scontro tutto nerazzurro con in panchina Raffaele Palladino.

L’ex Monza ha provato invano, e per poco non ci riusciva, a spingere i suoi verso il colpo di coda, che alla fine non e’ arrivato.

Negativo, quindi, e’ stato il sipario su un 2025 che ha portato con sé una svolta dopo nove anni di regno ininterrotto firmato Gianpiero Gasperini.

L’ultimo regalo, l’ennesima qualificazione in Champions League, ha fatto da porta per il nuovo corso, che i Percassi avevano disegnato su misura di Ivan Juric.

Una fiducia mal riposta, se si pensa a quanto poco ha impiegato il tecnico croato a entrare in conflitto con l’ambiente.

Il simbolo delle discordie e’ stato, non a casa, Ademola Lookman, ovvero chi si vedeva ormai da giugno lontano da Zingonia.

Veleni, mancanza di feeling, nonché una certa dose di avversione da parte dell’ambiente, hanno fatto si che si spingesse, ben presto, per il cambio.

A uno dei (pochissimi) errori compiuti dalla dirigenza atalantina negli ultimi anni, dunque, si e’ deciso di porre rimedio ben presto, consapevoli che traccheggiare a lungo avrebbe compromesso definitivamente la rincorsa al treno Europa.

Fino ad ora la scelta appare corretta, con Palladino che sta dimostrando di saper essere un buon condottiero per una Dea che non vuole uscire dal circolo delle grandi.

Un posto in Champions League sarà arduo da raggiungere, ma una chance per quanto riguarda l’Europa League sembra esserci.

Se perdere contro l’Inter può essere messo agli atti come un incidente di percorso, e’ assolutamente sicuro che, da gennaio a maggio, gli scivoloni saranno banditi dal vocabolario di Bergamo.

Soprattutto contro quelle grandi che rappresentano le vere contendenti per regalarsi, per l’ennesima volta, il biglietto con destinazione una nuova campagna europea.

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Serie A

Milan, il tabù è spezzato: ora Allegri vince anche con le “piccole”

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Milan

Milan – Il 3-0 al Verona certifica la crescita rossonera. Ora ci sono solidità, maturità e segnali concreti in chiave Scudetto.

Il Milan supera un limite che aveva frenato la sua corsa e lancia un messaggio forte al campionato. Il netto 3-0 rifilato al Verona a San Siro non vale solo tre punti, ma rappresenta una svolta stagionale: i rossoneri di Massimiliano Allegri iniziano finalmente a vincere con continuità anche contro le squadre di medio-bassa classifica.

Fin qui la classifica del Diavolo era stata costruita soprattutto negli scontri diretti, mentre contro le “piccole” erano arrivati passi falsi pesanti. La prova contro il Verona, invece, racconta una squadra matura, compatta e concentrata, capace di controllare la partita e chiuderla senza affanni.

Milan, inizia una nuova fase della stagione?

Protagonista assoluto del match è stato Christopher Nkunku, autore della sua prima doppietta in Serie A: il rigore che sblocca il match e il gol in campo aperto che lo chiude sono il simbolo della fiducia ritrovata e della gestione lucida di Allegri, supportato anche da leader come Modric. La porta inviolata completa una prestazione convincente, arrivata dopo settimane di dubbi e risultati altalenanti.

Milan

Christopher Nkunku in azione ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Il successo certifica una crescita mentale prima ancora che tattica e rafforza le ambizioni rossonere. Con il mercato invernale pronto a offrire nuove soluzioni, il Milan ha iniziato a colmare le proprie lacune strutturali. Vincere queste partite è il passaggio decisivo per trasformare una stagione solida in qualcosa di molto più ambizioso.

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Serie A

Inter, torna il fattore Lautaro: nessuno meglio del Toro in A nel 2025

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Inter

L’Inter ha chiuso il 2025 con una vittoria nel big match della 17° giornata di Serie A contro l’Atalanta. Decisiva la rete di Lautaro Martinez.

In casa Inter il 2025 si è chiuso nel migliore dei modi. I nerazzurri, guidati da Chivu, hanno strappato una vittoria nell’ultimo turno del 2025, battendo a domicilio, nel big match della 17° giornata, l’Atalanta di Palladino. Una vittoria che mantiene il Biscione al primo posto in classifica con 36 punti all’attivo, uno in più dei cugini rossoneri.

L’Inter di Chivu si trova ai piani alti grazie anche alle prestazioni offensive del reparto d’attacco. In particolare di quelle di Lautaro Martinez. Se ad inizio stagione l’argentino aveva sofferto di più, ora la musica è cambiata totalmente. Con la rete decisiva messa a segno ieri, il bomber nerazzurro ha raggiunto le 9 marcature stagionali in A, diventando a tutti gli effetti il capocannoniere di questo campionato.

Inter

LAUTARO MARTINEZ ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

L’ultimo mese per Lautaro è stato ai limiti della perfezione. Infatti, nelle ultime 6 gare il capitano dell’Inter ha messo a segno ben 6 reti, non trovando la via del goal soltanto contro il Milan nel derby perso per 0-1.

Se prendiamo in considerazione l’intero 2025 ci rendiamo conto che Lautaro è, assieme a Orsolini, il giocatore che vanta più reti in Serie A: ben 15 all’attivo. Numeri che confermano l’importanza in fase offensiva del capitano nerazzurro. Se Chivu vuole ripetere quanto di buono fatto da Inzaghi negli ultimi anni, buona parte della stagione passa dalla presenza in zona goal del Toro.

 

 

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