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Lazio, il “corto muso” è un illusione: il dato che sbugiarda Sarri
La Lazio si crogiola sulla situazione di vantaggio, senza essere effettivamente in grado di gestirla. Ecco il dato che preoccupa i tifosi.
Nessuno, in Italia, gestisce il vantaggio peggio della Lazio. La squadra di Sarri, nelle dieci volte in cui è andata avanti nel punteggio in questo inizio di campionato, ha perso punti in quattro occasioni. E’ il peggior dato del campionato, al pari di Udinese e Cagliari.
Lazio, quanti punti persi!
La Lazio, come dicevamo, è passata in vantaggio dieci volte in questo campionato ma solo in sei di queste ha portato a casa i tre punti. Il ché si tramuta in sei vittorie, due pareggi e due sconfitte. Sono quindi, in definitiva, dieci i punti persi dai biancocelesti da situazione di vantaggio.
Nessuno in Italia ne ha persi così tanti. Anche perché solo Milan, Inter e Juventus sono andate in vantaggio più volte dei biancocelesti. I nerazzurri hanno lasciato per strada cinque punti da situazione di vantaggio.
I rossoneri quattro e i bianconeri appena due. Inutile dire che con dieci punti in più la Lazio sarebbe terza in classifica, a meno sette dalla capolista. Fra le squadre che ne hanno persi di più, invece, l’Udinese ne ha persi otto e il Cagliari (come la Lazio) dieci.
Fonte: Transfermarkt.

Photo Source: U.S. Salernitana Calcio.
La sfortuna non c’entra
Non si può parlare di sfortuna. L’incapacità di gestire il vantaggio da parte della Lazio di Sarri è cronica. Un problema sistemico che si è verificato con preoccupante regolarità durante tutto il triennio sarriano.
Dieci furono anche i punti persi nel 2020-2021, il primo anno di Sarri, ma in tutto il campionato. Nella passata stagione, comunque conclusa al secondo posto in classifica, furono addirittura ventidue. Il peggior dato dell’intero campionato, al pari del Sassuolo. Soltanto Bologna (24) e Verona (26) hanno fatto peggio.
Lo scorso anno, Lazio e Napoli furono le squadre ad andare più volte in vantaggio. Addirittura 31 sulle 38 partite disponibili. La differenza con i partenopei, poi a fine stagione laureatesi campioni d’Italia, è stata che quest’ultimi lasciarono per strada appena sei punti.

Foto Ansa.
Sempre la stessa Lazio, ma…
A dimostrazione che i problemi nella Lazio ci sono sempre stati. L’unica differenza fra questa stagione e quella passata è che l’anno scorso alla Lazio girava tutto bene, mentre quest’anno no. Le vittorie sono uno specchietto per le allodole per coloro che sono privi di capacità analitica.
Per i recentisti e per coloro che vogliono semplificare all’osso uno sport che in realtà è tutt’altro che semplice. Un leitmotiv che si è visto anche quest’anno, nei momenti in cui la Lazio ha portato a casa delle vittorie che erano episodiche per tutti tranne che per l’ottusità dei suoi stessi tifosi.
Che si ostinavano a voler vedere in quei casi isolati la lapalissiana dimostrazione di una tesi di cui si erano auto-convinti. I problemi della Lazio sono sempre stati lì, latenti, e sono venuti fuori tutti assieme nel momento in cui i risultati hanno smesso di ottunderli.
E il laziale medio, come sempre, ha fatto finta di stupirsi. Solo per poter continuare a perorare la propria causa contro i suoi giocatori. Che sono gli stessi dell’anno scorso. Che giocano esattamente come l’anno scorso ma tutto d’un tratto hanno smesso di impegnarsi. Dopotutto era sovente ripetere il vecchio adagio: non esiste peggior sordo di chi non vuol sentire.
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Serie A e Coppe Europee: Dove trovare le quote reali
Tra Serie A e coppe europee, le quote si muovono come un mercato vivo: una notizia su un infortunio, una rotazione annunciata, perfino il meteo può spostare le linee in poche ore.
Se vuoi trovare “quote reali” (cioè prezzi coerenti con ciò che succede davvero in campo), devi ragionare da tifoso attento: contesto prima del tifo, numeri prima dell’istinto.
I limiti del palinsesto “Standard”
Nel palinsesto “standard” dei bookmaker italiani trovi soprattutto mercati molto battuti (1X2, Over/Under, Goal/No Goal). Quelli più “esotici” vengono spesso limitati per ragioni pratiche:
- Gestione del rischio: i mercati di nicchia si sbilanciano facilmente.
- Liquidità più bassa: meno volume = quote più fragili e difficili da aggiornare.
- Vincoli operativi/regolatori: più mercati = più complessità su regole e settlement.
- Live più controllato: alcuni riducono i mercati live per evitare caos e errori.
Per questo, chi cerca linee più “lavorate” guarda al palinsesto complementare: non per giocare di più, ma per avere strumenti più adatti a trovare value.
Perché l’Asian Handicap conta per chi punta “pro”
L’Asian Handicap (Handicap Asiatico) è spesso preferito al 1X2 perché offre più precisione e controllo: riduce l’effetto del pareggio, gestisce la varianza con linee tipo ±0.25/±0.75 e ti fa scegliere quanta protezione “comprare”. In live può aiutare ancora di più, perché ti obbliga a restare sui numeri e non sul tifo.
Sicurezza: più importante della quota
Se guardi oltre lo standard, la priorità non è la quota più alta ma la solidità: ecco perché molti valutano siti scommesse non AAMS prima di parlare di value. Checklist rapida:
- Affidabilità pagamenti (tempi, metodi, limiti chiari)
- Trasparenza su bonus e restrizioni
- Assistenza reale e raggiungibile
- Recensioni utenti trustpilot lette per pattern (KYC, prelievi, blocchi)
Morale: ok cercare mercati più “pro”, ma solo su piattaforme davvero affidabili.
Sicurezza Online: Non solo AAMS
Nel calcio si parla sempre di “difesa solida” per vincere i campionati. Online vale lo stesso: la sicurezza non è un optional, è la base. E non riguarda solo “dove” è registrato un sito, ma come gestisce dati, pagamenti e assistenza. AAMS è un riferimento per il mercato italiano, ma fuori da quel perimetro l’unico modo per muoversi bene è usare criteri concreti e verificabili.
Cosa rende un sito “Sicuro”?
Prima di guardare quote, palinsesto o live, fai un check rapido su tre pilastri: storia, proprietà, protezione.
- History (storia e reputazione)
- Il brand esiste da anni o è comparso ieri?
- Ci sono recensioni coerenti su prelievi e gestione account?
- Ownership (proprietà e trasparenza)
- È chiaro chi c’è dietro (società, sede, contatti)?
- Termini e condizioni sono accessibili e comprensibili?
- Encryption (protezione e sicurezza tecnica)
- Connessione HTTPS attiva e certificato valido
- Opzioni di sicurezza come 2FA (autenticazione a due fattori)
- Procedure chiare per account recovery e verifica identità
Se uno di questi punti è opaco, il rischio aumenta. E nel betting, un rischio “extra” fuori dal campo è sempre una pessima giocata.
La selezione delle piattaforme
La priorità per ogni tifoso deve essere la protezione del conto. Esistono siti scommesse non AAMS sicuri che combinano quote aggressive con standard di sicurezza bancaria, ma vanno scelti con metodo: non per istinto, bensì passando una checklist e cercando segnali di affidabilità (soprattutto su pagamenti, KYC e supporto).
Qui sotto hai una tabella rapida, stile “scheda partita”, per filtrare subito le opzioni.
| Safety Checklist | Cosa controllare | Pass/Fail |
| Valid License | Licenza indicata chiaramente + dettagli verificabili (ente, numero, condizioni) | ❌ |
| HTTPS | URL in https, certificato valido, nessun warning del browser | ❌ |
| 2FA | Possibilità di attivare autenticazione a due fattori o protezioni extra | ❌ |
| Fast Support | Chat/email funzionanti, risposte rapide, FAQ chiare su prelievi e verifiche | ❌ |
Usala così: se un sito non supera 2–3 voci, non “insistere” sperando che migliori. Nel lungo periodo, la sicurezza è il vero value: ti evita problemi, blocchi e perdite di tempo che, per un tifoso, valgono quanto una domenica buttata.
Strategie Live per il Calcio Italiano
Il live sul calcio italiano è dove tanti si fanno male: emozione alta, tempo poco, click facili. Se vuoi usarlo in modo “smart”, devi ragionare come un allenatore: poche mosse, ben scelte, e mai in tilt dopo un episodio.
Un aspetto pratico che molti notano è la velocità di accettazione: su alcune piattaforme estere, l’accettazione della puntata può risultare più rapida (meno “sospeso”, meno ricalcolo quota) rispetto a certi flussi più conservativi. È un vantaggio solo se lo usi con criterio, perché la velocità non sostituisce la lettura della partita.
Quando il live ha senso (e quando no)
Ha senso se:
- Stai seguendo la gara e riconosci un pattern chiaro (pressione costante, dominio sulle seconde palle).
- Hai un punto d’ingresso definito (es. dopo 10–15 minuti di conferma del copione).
- Stai cercando un prezzo migliore rispetto al pre-match, non “la giocata del cuore”.
Evitalo se:
- Hai appena preso un gol contro e vuoi “recuperare”.
- Stai puntando perché lo streaming ti sta gasando.
- Non sai spiegare in una frase perché quella quota è value.
Micro-check prima di cliccare “Conferma”
- Stake fisso (unità) e stop-loss mentale.
- Niente multitasking: una partita alla volta.
- Se la quota cambia 2 volte mentre stai decidendo, spesso è un segnale per non entrare.
Il tuo scouting lampo: rose e assenze
Nel live, le informazioni contano più dello “slancio”. Per un controllo rapido su ruoli, alternative in panchina e profondità, molti tifosi tengono aperte le rose: ti aiutano a capire se una squadra può reggere 30 minuti di pressione o se sta per finire la benzina (o i cambi).
Conclusion
Il calcio si ama di pancia, ma si scommette di testa. Se vuoi cercare value senza farti male, punta su tre cose: mercati che capisci (anche l’Asian Handicap, se lo sai leggere), stake coerente e controllo emotivo nel live. E soprattutto scegli partner sicuri: trasparenza su pagamenti, supporto rapido, regole leggibili e licenza verificabile. Quote aggressive senza sicurezza non sono value: sono solo stress.
FAQ
Q: Posso scommettere sull’Asian Handicap dall’Italia?
Sì, se il bookmaker lo offre nel palinsesto. Prima di depositare, verifica che l’Asian Handicap sia disponibile per le competizioni che ti interessano e che le regole (rimborsi/mezze vincite) siano chiare.
Q: Cosa fare se un sito estero non paga?
Raccogli prove (screenshot, storico, ticket), contatta l’assistenza via scritto e, se non risolvono, apri una disputa tramite l’ente che ha rilasciato la licenza (licensing body). Se la licenza non è verificabile, è un segnale di rischio alto.
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Fiorentina, il rigore della discordia: parla Gudmundsson
La Fiorentina è in una crisi sempre più nera, che si esprime anche attraverso i rifiuti da parte dei giocatori a calciare i rigori. Almeno secondo Vanoli.
Fiorentina-Sassuolo, cosa è successo?
Nella partita tra Fiorentina e Sassuolo, persa dai Viola, c’è stato un calcio di rigore trasformato da Rolando Mandragora. Ma subito era nata una discussione tra Mandragora e Moise Kean su chi dovesse tirarlo.
Dopo la partita, l’allenatore viola Paolo Vanoli in conferenza ha dichiarato che il rigorista ufficiale era Gudmundsson, ma che secondo lui l’islandese “non ha voluto calciare”.
Fiorentina, la risposta di Gudmundsson
Gudmundsson ha smentito categoricamente la versione di Vanoli. In un commento sotto un post social ha detto che “non ha mai rifiutato un rigore” e che “non litigherebbe mai con un compagno davanti a uno stadio pieno”.
In pratica: un altro giocatore, secondo lui, ha preso spontaneamente la palla per calciare, e lui non ha opposto resistenza, per evitare tensioni davanti ai tifosi.
Una Viola in crisi profonda
La sconfitta contro il Sassuolo peggiora una situazione già drammatica: la Fiorentina ricopre l’ultimo posto in classifica.
Per Vanoli, il problema è soprattutto mentale: nella sua conferenza ha denunciato una mancanza di spirito di squadra, troppi alibi, poca “forza da uomini”.
Cosa significa per la squadra?
Il dissidio pubblico tra allenatore e giocatore, anche se mediato via social, svela molte delle tensioni e della sfiducia che aleggiano nello spogliatoio. Se da un lato Vanoli tenta di rimettere ordine e responsabilizzare la squadra, dall’altro Gudmundsson cerca di difendere la sua immagine e il rapporto con i compagni.
In ogni caso, l’episodio del rigore evidenzia come la crisi della Fiorentina non sia solo tecnica, ma anche (forse soprattutto) psicologica e relazionale.
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Cagliari-Roma, le ultimissime dall’Unipol Domus: Borrelli e Ferguson guidano gli attacchi di Pisacane e Gasperini
Alle ore 15:00 andrà in scena la sfida pomeridiana tra Cagliari e Roma all’Unipol Domus. Un incrocio tra ambizioni salvezza e vertice della classifica.
Cagliari–Roma sarà il match del pomeriggio di questa domenica di serie A, che sta vivendo un turno suddiviso su tre giorni e che si concluderà domani.
I padroni di casa hanno raccolto finora 11 punti, e per ora sono fuori dalla zona retrocessione, e ambiscono a tenere a distanza le inseguitrici.
Dal lato capitolino, invece, attualmente la classifica dice quarto posto con 27 punti, frutto di nove vittorie e quattro sconfitte.
Ultime Cagliari
Dopo la parentesi Coppa Italia, Pisacane torna a puntare sui titolarissimi.
Perciò Caprile difenderà i pali, con Zappa, Deiola e Luperto in difesa.
A centrocampo agiranno Palestra, Adopo, Liteta, Folorunsho e Obert, mentre in attacco Esposito affiancherà Borrelli.
Ultime Roma
Gasperini non può concedere cali di tensione ai suoi, soprattutto alla luce del risultato di ieri dell’Inter, che è scattato a +3 sui giallorossi, in attesa degli impegni di Napoli e Milan.
La settimana che va ad iniziare sarà caratterizzata dall’impegno in Europa League contro il Celtic, ma all’Unipol Domus sarà schierata la formazione migliore, senza calcoli.
L’unico dubbio riguarda l’attacco, con Ferguson che dovrebbe partire dal 1′, ma occhio a Dybala e Baldanzi, nel caso si dovesse puntare sull’attacco leggero.
Probabili formazioni
Cagliari (3-5-2): Caprile; Zappa, Deiola, Luperto; Palestra, Adopo, Liteta, Folorunsho, Obert; S.Esposito, Borrelli. Allenatore: Fabio Pisacane
Roma (3-4-2-1): Svilar; Mancini, N’Dicka, Hermoso; Celik, Cristante, Kone, Tsimikas; Soule, Pellegrini; Ferguson. Allenatore: Gian Piero Gasperini
La squadra arbitrale
Arbitro: Zufferli
Assistenti: Tegoni – Fontemurato
Quarto ufficiale: Di Marco
Var: Guida
AVar: Pezzuto
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