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Il calcio è una vera opera d’arte. Tra l’élite e il popolare
Il calcio è da sempre uno degli sport più amati. E anche celebrati: film, libri, canzoni e non solo. Innalzato a vera e propria creazione artistica.
Andiamo a fare due tiri a pallone? Non un semplice passatempo, ma una produzione d’ingegno e raffinata. In poche parole: un’opera d’arte.
Indice
Non solo schemi e azioni, non solo colpi di testa e assist: c’è di più. E tanti autori se ne sono accorti.
Il buon Giacomo Leopardi ce lo immaginiamo pessimista e curvo al buio sui suoi scritti. Invece amava lo sport e l’aria aperta. Infatti ha messo al centro di una sua poesia il “giuoco del calcio”: nel novembre 1821 dedica un componimento a Carlo Didimi, suo atleta contemporaneo dal titolo “A un vincitore nel pallone“.
Tanti gli scrittori che hanno reso il pallone protagonista dei loro libri. Uno fra tutti Nick Hornby, con il suo “Febbre a 90′”, diventato successivamente anche un film di David Evans.
Thomas Webster, Henri Rousseau, Umberto Boccioni, Carlo Carrà, Sergei Grigoriev e anche Pablo Picasso, per citarne alcuni. Tutti grandi artisti che hanno scelto scene calcistiche come soggetti per i loro dipinti. O anche sculture, in alcuni casi.
Uno dei più celebri Wainer Vaccari, “La rovesciata di Parola”, 1970 diventato il logo delle figurine Panini.
Unico lungimirante l’artista Ángel Zárraga, che ha dipinto nel 1922 “Le calciatrici”, opera conservata nel Museo del Arte Moderno di Città del Messico.
Il calcio nel cinema
Oltre alla già citata trasposizione cinematografica del libro di Nick Hornby, troviamo il calcio in altri celebri film. Emblematico è “Fuga per la vittoria” (1981) diretto da John Huston. Memorabile la sequenza della parata a ralenti del portiere Sylvester Stallone. Nel film recita anche il grande calciatore Pelè.
Di ben altro genere “L’allenatore nel pallone” (1984): tipica commedia all’italiana con un Lino Banfi in gran forma, con la regia di Sergio Martino. Il personaggio di Oronzo Canà è ormai nel cuore di tutti. Il film è diventato un vero cult. Nel 2008 venne girato anche un seguito.
Una scena calcistica rimasta nella storia la possiamo ricordare nel film premio Oscar “Mediterraneo” di Gabriele Salvatores, anno 1991: una discussione per un calcio di rigore poi mancato da cui si apriranno rivelazioni importanti.
Del 2002 è il film “Sognando Beckham” che anticipa lo sdoganamento del calcio femminile di qualche anno. La pellicola è diretta da Gurinder Chadha e interpretata da Keira Knightley e Parminder Kaur Nagra.
Ma ancora prima di tutti questi esempi, l’Albertone nazionale aveva portato sul grande schermo “Il presidente del Borgorosso” (1970) in cui veste i panni di Benito Fornaciari. Imprenditore dapprima disinteressato al calcio finisce poi trascinato nella passione e gli si dedica anima e corpo. Ancora una volta Alberto Sordi rappresenta magnificamente vizi e virtù dell’italiano medio. Omar Sivori compare interpretando se stesso. Il film rimarrà nella storia anche con un tormentone che resiste nei tempi “Chi non lotta con coraggio non si merita l’ingaggio Chi non lotta con vigore è peggior di un traditore Chi si estranea dalla lotta… è un gran fijo de ‘na mignotta!”
Tempi moderni: il calcio nella Street Art
Inizialmente erano graffiti, ma ora sono paesaggio urbano e vere e proprie opere d’arte. Autori e autrici di uno spaccato sociale, gli street artist rappresentano sì la cultura di massa ma anche messaggi politici e sociali. Non poteva non fare parte di questo movimento anche il calcio.
Spesso questo sport si fa veicolo di messaggi più grandi, come il caso del bacio forzato da parte del presidente della Federcalcio iberica Rubiales a danno della calciatrice della nazionale spagnola Jenni Hermoso nelle opere di TvBoy.
Oppure celebrativo, come in un’opera dell’artista Harry Greb che festeggia l’arrivo di Mourinho a Roma. Sua anche l’opera nella copertina di questo articolo.
Polemica e satira nelle opere dell’artista e attivista romana Laika.
Calcio e musica
Per finire, calcioSanremo. Nel 1975 Claudio Baglioni narrava la fortuna della schedina in “21x”. Anni dopo, nel 1999, Ligabue raccontava quanto fosse dura “Una vita da mediano”.
Altro superclassico “La leva calcistica della classe ’68”di Francesco De Gregori.
E come dimenticare le “notti magiche” di Gianna Nannini ed Edoardo Bennato per Italia ’90.
E ancora: non si può non citare il famosissimo inno della Roma di Antonello Venditti, che ha fatto venire i brividi anche ai cronisti del Servette.
Per restare in tema cantanti/inni calcistici: soddisfazione per un veterano del calibro di Johnson Reigheira che ha visto i suoi due pezzi più famosi adottati come portafortuna da altrettante squadre: “Vamos a la playa” per la squadra belga dell‘Union Saint-Gilloise e “L’estate sta finendo” che fa da base ai tifosi del Napoli per cantare “Un giorno all’improvviso“.
Chiudiamo in bellezza, con un Amarcord. Mondiali 2006: festeggiavamo il quarto titolo italiano con un sonoro “po po po po po po po” sulle note di “Seven Nation Army” dei “White Stripes”.
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Joey Barton attacca Messi: “Da giovane prendeva…”
Joey Barton ha parlato della giovinezza di Lionel Messi, esprimendo dei dubbi sulla crescita fisica del campione del mondo argentino.
Le parole di Barton su Messi
Joey Barton non è mai banale. Non lo è mai stato. Sicuramente non da calciatore, con una carriera a dir poco costellata da episodi al limite, e nemmeno dopo aver appeso gli scarpini al chiodo, con parole e frasi che hanno sempre suscitato clamore.
Anche questa volta l’ex centrocampista inglese è tornato a far parlare di sé. Dopo le accuse di sessismo rivolte nei suoi confronti negli scorsi giorni, nel suo Podcast Common Sense, Barton ha parlato del campione del mondo argentino Lionel Messi e di quando arrivò giovanissimo al Barcellona.
Queste le sue parole: “Secondo me accanto al nome di Messi dovrebbe esserci un grande asterisco. Fin da quando era giovane prendeva steroidi e cose del genere. Ha preso l’ormone della crescita, ed è stato geneticamente modificato. Per quanto ne so io, nessuno prima di lui aveva mai fatto una cosa simile.”
Poi ha aggiunto: “Se avessero fatto crescere Messi in maniera naturale, sicuramente non avrebbe avuto questo tipo di carriera.”
Sicuramente queste frasi dell’ex-centrocampista inglese saranno destinate a far discutere in molti, ma ormai sappiamo che riesce sempre a far parlare di sé: anche quando parla di altri.
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Sky conferma: se Motta parte c’è Italiano per il Bologna
Il futuro di Italiano potrebbe essere a Bologna, continua a trovare conferma l’indiscrezione rilanciata qualche giorno fa.
La pista che sembrava potesse portare Italiano a Torino sembra raffreddarsi velocemente: il tecnico viola avrebbe richiesto una rivoluzione tecnica in casa granata, che Cairo non sembra propenso ad affrontare. Così riporta l’esperto di mercato Gianluca Di Marzio.
Il nome di Italiano resta caldo in chiave Napoli, anche se sulla panchina azzurra prende sempre più corpo l’ipotesi Stefano Pioli.
Per il tecnico viola il futuro potrebbe essere a Bologna, ad un passo dall’accesso alla prossima Champions League dopo avere blindato il ritorno in Europa dopo 22 anni. Italiano sarebbe il nome in cima alla lista di Sartori per sostiture Thiago Motta, che sembra destinato ad un top club.
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Milan, Leao Mendes e Conceicao: intrighi con la dirigenza | La verità
Milan, andiamo qui di seguito a svelare alcune indiscrezioni in nostro possesso. La situazione è in assoluto divenire.
La notizia è venuta fuori in questi ultimissimi giorni, tuttavia è sicuramente il caso di fare chiarezza sull’intera situazione. Come sempre scritto da noi di Calcio Style, alcune nostre preziose fonti ci riferiscono che il discorso Conte sia tutt’altro che chiuso e tutta una serie di indizi, social ma non solo, ci farebbero propendere con fermezza verso questa ipotesi.
Non possiamo però non parlare di Sergio Conceicao. A dire la verità, i contatti risalgono a un mese fa, e non è stato il Milan a cercarlo, bensì è stato proposto dal suo agente Jorge Mendes, più o meno nello stesso periodo in cui aveva proposto anche Julen Lopetegui.
Il probabile rinnovo con il Porto, unito ad altri interessi dei rossoneri, aveva fatto cadere tutto in un nulla di fatto. Le cose però sono drasticamente cambiate. Furlani ha continuato a fare robusta opposizione su Conte e i rapporti tra il presidente del Porto Villas-Boas con Conceicao si sono decisamente inaspriti. Tanto da spingere nuovamente Mendes a proporre il suo assistito ai rossoneri.
Che, un po’ a sorpresa, hanno accettato di ascoltare le richieste del noto procuratore. Questo non significa affatto che Conceicao sarà il prossimo allenatore, ma registriamo una totale apertura al dialogo, anche da parte dello stesso Zlatan Ibrahimovic, colui che finora aveva sempre e solo caldeggiato la pista Conte.
L’incontro tra Conceicao e Villas-Boas si consumerà tra domani e lunedì, ma riteniamo che il tecnico portoghese sia ormai con più di un piede fuori dal progetto Porto, quindi libero di decidere il suo futuro.
Ma perché questa attenzione intorno alla galassia Mendes? Da fonti certe, il procuratore, attenzione a questa clamorosa notizia, offrirebbe in cambio una sicura sistemazione per Rafael Leao, nel caso quest’ultimo volesse lasciare il Milan. Ergo, troverebbe un club disposto ad avvicinarsi il più possibile alla clausola rescissoria da 175 milioni di euro.
Quello che pensiamo è che Leao possa rimanere, ma nulla è stato ancora deciso. Sicuramente Mendes ha già proposto alla dirigenza rossonera diversi suoi giocatori. Adesso che si dovrà alzare l’asticella, considerata la scarsa esperienza soprattutto di Ibrahimovic, avere un alleato potente come Mendes potrebbe essere un’arma in più per portare a casa talenti altrimenti complessi da trattare.
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