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Gatti: l’uomo della Juventus ‘operaia’
Dopo l’autogol contro il Sassuolo, Gatti e la Vecchia Signora sono rinati. Il numero 4 bianconero é l’uomo chiave di una Juventus ‘operaia’

L’esultanza dei bianconeri dopo il vantaggio di Adrien Rabiot
Con Di Maria tornato al Benfica, con Pogba che si è perso tra infortuni e squalifiche, con Dusan Vlahovic e Federico Chiesa che vanno a corrente alternata… i problemi in casa Juventus potevano essere importanti.
Ed invece no, perché i bianconeri hanno Federici Gatti!
Il giocatore simbolo del nuovo corso della Juventus, insieme ad un leader come Adrien Rabiot, è sicuramente lui: il numero 4 da Rivoli, provincia di Torino, 25 anni e un campionato di Eccellenza vinto nel 2018/19 a Verbania.
E dire che la stagione era iniziata nel peggiore dei modi.
Partiamo dalla trasferta del ‘Mapei Stadium’.

L’autorete di Gatti al Mapei Stadium
Prima della sera del 23 Settembre, sesta giornata di Serie A, i bianconeri erano partiti forte: 10 i punti raccolti fin lì, con l’unico passaggio a vuoto rappresentato dal deludente pareggio casalingo contro il Bologna.
Quella di Reggio Emilia si rivelerà, però, una tappa da incubo sul cammino della Juventus con un tragicomico finale di gara.
Protagonisti in negativo Szczesny e Federico Gatti che in pieno recupero, sul risultato di 3-2 per il Sassuolo, infila la propria porta con il più clamoroso degli autogol.
La Vecchia Signora perde così la sua imbattibilità e quella sera molti tifosi bianconeri iniziano a pensare che sarà un’altra stagione stregata.
La trasferta brianzola dello scorso anno.

Gatti nella sfida della scorsa stagione contro il Monza
L’errore col Sassuolo rappresenta un colpo durissimo per Gatti e molto già si chiedono come farà Allegri a recuperare psicologicamente il ragazzo.
Dopo la panchina nel turno successivo contro il Lecce, Gatti le giocherà tutte da titolare. Anche per necissità, dato che nel frattempo la Juventus perde causa infortuni sia Alex Sandro che capitan Danilo.
Fino alla trasferta di ieri sera, in un campo che rievoca brutti ricordi al giocatore, dato che nella scorsa stagione proprio un suo errore in marcatura su Gytkjaer costò la sconfitta ai bianconeri.
La svolta e la riscossa.

L’esultanza di Federico Gatti dopo il gol vittoria contro il Monza
Stavolta però le cose sono andate molto diversamente. Gatti gioca una partita attenta e spesso prova anche a proporsi nella metà campo avversaria con la consueta generosità che ha già conquistato i tifosi della Juventus.
Sul goal del momentaneo pareggio firmato da Carboni, l’ex Frosinone, è troppo morbido nel far passare il pallone e in parte inganna Szczesny.
Ma, 136 secondi dopo è proprio lui a ritrovarsi nel cuore dell’area avversaria e sparare sotto la traversa la sassata che incenerisce Di Gregorio mandando in estasi il popolo bianconero.
La Juventus vince e vola in testa alla classifica almeno per 48 ore.
Dal Monza al Sassuolo e ritorno, insomma: in mezzo sette vittorie e due pareggi (contro Atalanta e Inter).
L’intervista post match.
Queste le parole del numero 4 al termine della sfida contro i brianzoli:
“L’errore dell’anno scorso? Il duro lavoro paga sempre, posso solo dire questo. Se ci ripenso, un anno dopo sono qua alla Juve. L’anno scorso ho sbagliato ma abbiamo lavorato duramente”.
“Primo posto? Assolutamente, giochiamo per quello. Il discorso prima della partita era quello. È stata una partita durissima, loro sono una squadra tosta, compatta.
L’anno scorso abbiamo fatto 0 punti con loro, è stata una vittoria importante. Io vivo per questo gruppo.
Sono disposto a mettere da parte tutto per loro. Sono contento che mi ripaghino così, sono la mia seconda famiglia. Passo più tempo con loro che con la mia prima famiglia“.
“Come posso raccontarlo, non lo so neanche io, è un’emozione pazzesca segnare un goal così importante. Prima della partita ci eravamo detti che dovevamo essere primi”.
Gatti: il talismano della Juventus.
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Rui Patricio annuncia il ritiro dal calcio a 37 anni
Rui Patricio annuncia il ritiro dal calcio giocato a 37 anni, confermato dal novembre scorso.
Fine di un’era
Rui Patricio, il celebre portiere portoghese, ha ufficialmente annunciato il suo ritiro dal calcio giocato all’età di 37 anni. La notizia, già anticipata lo scorso novembre, non sorprende gli appassionati di calcio, che avevano già percepito la possibilità di un addio imminente. Patricio ha lasciato un segno indelebile nella storia del calcio, grazie alle sue eccezionali prestazioni sia a livello di club che con la nazionale portoghese.
Durante la sua carriera, Rui Patricio ha collezionato numerosi successi, tra cui il campionato europeo vinto con il Portogallo nel 2016. Le sue parate decisive e la sua leadership in campo lo hanno reso un punto di riferimento per i suoi compagni di squadra e un avversario temuto.
La carriera di Rui Patricio: Un viaggio tra successi e riconoscimenti
La carriera di Rui Patricio è iniziata nelle giovanili dello Sporting Lisbona, dove ha fatto il suo debutto in prima squadra nel 2006. Da lì, ha continuato a scalare la vetta del calcio europeo, difendendo i pali di prestigiosi club come il Wolverhampton e la Roma. La sua abilità nel gestire la pressione e la sua capacità di parare i rigori lo hanno consacrato come uno dei migliori portieri della sua generazione.
Oltre ai successi con i club, Rui Patricio ha avuto un ruolo chiave nella nazionale portoghese, contribuendo al trionfo nel Campionato Europeo del 2016 e alla conquista della Nations League nel 2019. Questi traguardi hanno confermato il suo status di leggenda del calcio portoghese.
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Fonte: l’account X di Schira
#RuiPatricio has announced his retirement from football as player at 37. No surprise here and confirmed since the last November 19! #transfers
— Nicolò Schira (@NicoSchira) Dec 10, 2025
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Protagonisti del calcio diventati simbolici nella cultura pop
Il calcio è ormai parte integrante della cultura pop e rappresenta una delle arti sportive più importanti e seguite al mondo.
Dai grandi campioni agli allenatori più tenaci e fuori dalle righe, fino alle statistiche delle scommesse sportive e record assoluti impossibili da battere, il mondo del pallone ci ha regalato storie incredibili che hanno influenzato anche il cinema.
Iniziamo il nostro viaggio all’interno della sfera più seguita tra tutti gli sport: ecco i protagonisti della storia del calcio che sono diventati veri simboli della cultura pop.
Trapattoni tra record e interviste impossibili
Mago del calcio, ancora oggi detiene il record assoluto di 7 scudetti in Serie A, oltre alla Champions con la Juve ha trionfato anche in Bundesliga con il Bayern. Trapattoni è un’icona pop che negli anni ‘90 è diventata ancora più famosa con le interviste impossibili del programma satirico dedicato al calcio Mai Dire Gol. Ancora oggi i suoi detti vengono usati da allenatori e calciatori.
Mazzone l’allenatore più longevo e veloce della Serie A
Con le sue 792 panchine in Serie A dal 1974 al 2006, Carletto Mazzone è l’allenatore più longevo della massima categoria, amato e conosciuto da tutti anche per i suoi detti e le battute in romano stretto. Famoso perché ha lanciato Pirlo, Guardiola, Totti, Materazzi e ha fatto rinascere Baggio dal 2000 al 2004, ma soprattutto per la sua corsa folle nel derby lombardo tra Brescia e Atalanta: Sor Magara è cultura pop allo stato puro.
Cassano e Balotelli tra letteratura e risate
Non solo nella cultura pop, perché Cassano e Balotelli sono entrati proprio nel dizionario della lingua italiana con le parole Cassanate e Balotellate, che significano rispettivamente comportamenti fuori luogo e soprattutto fuori dalle righe. Non dimentichiamo però i grandi gol di questi due top player e la cavalcata a Euro 2012 con gli Azzurri, che purtroppo persero in finale contro la Spagna.
Oronzo Pugliese il mago scaramantico
Ha fatto impazzire le grandi squadre e soprattutto Helenio Herrera, ma dietro la sua tecnica c’erano diversi riti scaramantici, come le galline porta fortuna nascoste in panchina, lo spargimento del sale a centrocampo e ogni diavoleria che Il Mago di Turi riuscisse a tirare fuori dal suo cilindro magico.
Negli anni ‘80 Banfi si ispira a lui per l’interpretazione di Oronzo Canà, tra i grandi classici di Pugliese, c’erano le interviste in dialetto stretto per depistare I giornalisti e diverse parole inventate per ogni occasione.
Francesco Totti tra record, risate e lacrime
Totti è il più grande calciatore contemporaneo e con i suoi 250 gol in Serie A è diventato il secondo miglior bomber di tutti i tempi, l’unico calciatore a segnare così tanto con un solo club. Il Capitano ha fissato anche il record assoluto di 71 rigori segnati e ci ha fatto ridere con le sue barzellette, che sono diventate anche libri per beneficenza.
Una delle ultime storie postate sui social racconta di un tifoso in lacrime, che ha confessato al Pupone di continuare a fare l’abbonamento ma di non guardare più le partite della Roma da quando nel 2017 si è ritirato. Ed è proprio il suo ritiro con la lettera d’addio che ha fatto piangere gli amanti del calcio e tutto il mondo, perché Totti era già entrato a pieno titolo nella cultura pop.
Zemanlandia il maestro dello spettacolo
Zeman è un allenatore che ha rivoluzionato il calcio più di chiunque altro, un gioco totalmente proiettato sullo spettacolo perché le persone che pagavano il biglietto avevano tutto il diritto di divertirsi. Prima con il Foggia negli anni ‘90 e poi con la Roma di Totti, il maestro del 4-3-3 è ancora oggi un’icona pop venerata e osannata.
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Genoa, Ricciardella: “Il nuovo store è simbolo della città”
Il Genoa inaugura il nuovo Store: un simbolo della città, afferma il Direttore Generale Ricciardella, che celebra l’unione tra sport e cultura.

I TIFOSI DEL GENOA ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Genoa, le parole del DG Ricciardella
Un nuovo Store
Il Genoa Cricket and Football Club ha recentemente inaugurato un nuovo Store, un progetto che rappresenta un importante passo avanti per la storica società calcistica. La cerimonia di apertura si è tenuta alla presenza di numerosi tifosi e personalità del mondo sportivo, sottolineando l’importanza di questo spazio non solo come punto vendita, ma anche come simbolo di identità e appartenenza per la città di Genova.
Significato culturale
Durante l’inaugurazione, il Direttore Generale del Genoa, Ricciardella, ha sottolineato come il nuovo Store sia un luogo che riflette l’anima della città. “Un luogo che rappresenta la città”, ha dichiarato, evidenziando il legame profondo tra il club e la comunità locale. Questo spazio non sarà soltanto un negozio, ma anche un punto di incontro per i tifosi, unendo sport, storia e cultura in un unico ambiente.
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Fonte: l’account X di Gianluca Di Marzio.
.@GenoaCFC, inaugurato il nuovo Store. Il Direttore Generale Ricciardella: “Luogo che rappresenta la città”
gianlucadimarzio.com/genoa-s…— Gianluca Di Marzio (@DiMarzio) Dec 10, 2025
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