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Come funziona il Var: Tecnologia e regolamento

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Negli anni passati abbiamo assistito a campionati di calcio davvero molto entusiasmanti e pieni di sorprese. Campionati dove nessuna squadra partisse favorita alla vigilia nonostante le grandi società come ci sono oggi ci sono state anche in passato. Lo spettacolo per i tifosi a casa e sopratutto per quelli che seguivano allo stadio la propria squadra, era garantito.

Nonostante le polemiche arbitrali o le società contro le terne arbitrali erano tutto molto regolare e moderato dal punto di vista delle battute. Tutto questo spettacolo era bello perché imprevedibile, perché ti teneva incollato alla partita fino alla fine perché i colpi di scena erano dietro l’angolo cose che forse oggi per cercare di migliorare si è finiti per rovinare il gioco più bello del mondo. La rovina del calcio del nuovo millennio e chiamata tecnologia, quella tecnologia voluta fortemente dai grandi del calcio per ovviare alle molteplici polemiche. Prima della tecnologia c’era la moviola del dopo partita nelle trasmissioni delle domeniche sere dopo le sfide dei campionati ora è scomparso tutto per dare spazio a questa tecnologia.

Indice

Goalline tecnology

Nei primi tempi c’erano molteplici problemi per quanto riguarda il goal – no goal o goal fantasma, cioè quel pallone che con il dubbio degli arbitri presente penalizzavano o avvantaggiavano le squadre concedendo o meno le realizzazioni dei calciatori. Gli addetti ai lavori del panorama calcistico mondiale hanno inventato la Goalline – Tecnology che consisteva in un microchip all’interno del pallone utilizzato per la gara in modo da non creare situazioni complicati in caso ci fossero dei goal fantasma durante la gara. Questa tecnologia entro in vigore nell’anno 2012 accettata dalla FIFA e messa in atto per la prima volta nel Mondiale per club 2012.

Nella massima competizione italiana, la Serie A, invece è stata introdotta ufficialmente nella stagione 2015. C’è da dire che prima di questa tecnologia del Goal-line, la FIFA aveva dato il via libera ad ulteriori assistenti arbitrali. Erano gli arbitri di linea che occupavano la zona accanto alla porta difesa dal portiere per controllare il possibile goal fantasma.

Il Var

Con questo tipo di tecnologia sembrava essere tornata la quiete nel movimentato mondo del calcio dal punti di vista delle sviste arbitrali. Ma da diversi anni a questa parte il problema principale non sembra essere superato, perché non si tratta solo di goal fantasma, ma anche di trattenute dubbie, falli in area, contrasti duri o meno, goal viziati da un fallo in precedenza, calci di punizione non assegnate, espulsioni non esibite. Insomma il problema principale delle gare non era stato del tutto risolto, causa anche i troppi social che potevano commentare ed alimentare un qualsiasi contatto banale in una vera e propria svista imperdonabile. Dopo anni di piccola quiete si riparte con il solito problema dei favoritismi alla squadre più blasonate.

Negli ultimi 3 anni si è arrivata finalmente alla conclusione di creare una vera e proprio moviola in campo, con assistenti fuori dal campo in grado di monitorare le situazioni più difficili della gara e avvisare il direttore di gara attraverso dei semplici auricolari di interrompere il gioco e visionare il tutto. Questa nuova tecnologia entrata in vigore già nel 2016 nella Coppa del Mondo per club è stata nominata dagli addetti ai lavori, VAR ( Video Assistant Refreee). Nel campionato italiano è stata ufficializzata giusto un anno dopo nel 2017 e man mano si è estesa anche nel campionato cadetto di Serie B.

Questa nuova tecnologia va utilizzata in diverse situazioni analoghe durante la gara, una possibile espulsione, un assegnazione di un goal, un assegnazione di un rigore, oppure visionare se nell’azione che ha portato al goal si fosse creata in precedenza un situazione fallosa. Il direttore di gara può sia essere contatto da ben quattro arbitri che sono in una sorte di regia con degli schermi, sia può essere lui stesso a fermare il gioco per rivedere una situazione dubbia. L’arbitro ha il potere di fermare la gara e visionare attraverso uno schermo posizionato a bordo del campo, la situazione dubbia durante la gara. Questo è il VAR, una vera e proprio moviola in campo, in grado di modificare comunque le decisioni arbitrali.

Il protocollo Var

L’utilizzo dei VAR in gare di calcio è vincolato a una serie di principi, che devono essere applicati in ogni gara in cui è previsto l’utilizzo dei VAR.

Un VAR è un ufficiale di gara, con accesso indipendente ai filmati della gara, che può assistere l’arbitro soltanto in caso di “chiaro ed evidente errore” o “grave episodio non visto” in relazione a:

  • rete segnata / non segnata
    calcio di rigore / non calcio di rigore
    espulsione diretta (non seconda ammonizione)
    scambio d’identità (quando l’arbitro ammonisce o espelle il calciatore sbagliato)

L’arbitro deve sempre prendere una decisione, ciò vuol dire che all’arbitro non è consentito omettere una decisione e poi utilizzare il VAR per assumerla; la decisione di consentire al gioco di proseguire dopo una presunta infrazione può sempre essere riesaminata.

La decisione iniziale assunta dall’arbitro non sarà modificata a meno che la revisione video non mostri palesemente che la decisione era un “chiaro ed evidente errore”.

Solo l’arbitro può iniziare una “revisione”; il VAR (e gli altri ufficiali di gara) possono solo raccomandare una “revisione” all’arbitro.

La decisione finale viene sempre presa dall’arbitro, o in base alle informazioni del VAR o dopo che l’arbitro ha intrapreso una “revisione sul campo” (OFR = On Field Review).

Non c’è un limite di tempo per il processo di revisione poiché l’accuratezza della decisione è più importante della rapidità nel prenderla.

Quando una decisione viene riesaminata, i calciatori e i dirigenti non devono circondare l’arbitro o tentare di influenzare il processo di revisione o la decisione finale.

L’arbitro deve rimanere “visibile” durante il processo di revisione per garantire trasparenza.

Se il gioco prosegue dopo un episodio che poi viene riesaminato, qualsiasi provvedimento disciplinare assunto / dovuto durante il periodo susseguente l’episodio non viene annullato, anche se la decisione iniziale viene cambiata (tranne il caso di un’ammonizione o un’espulsione comminata per aver interrotto un attacco promettente o un DOGSO).

Se il gioco è stato ripreso, l’arbitro non può effettuare una “revisione” tranne che per un caso di scambio d’identità o per una potenziale infrazione da espulsione relativa a condotta violenta, all’atto di sputare, mordere o per gesti estremamente offensivi e/o ingiuriosi.

Il periodo di gioco che può essere rivisto prima e dopo un episodio è determinato dalle Regole del Gioco e dal protocollo VAR.

Poiché il VAR controllerà automaticamente ogni situazione / decisione, non vi è necessità che gli allenatori o i calciatori richiedano una “revisione”.

Come funziona il Var e gli episodi revisionabili 

L’arbitro può ricevere assistenza dal VAR solo in relazione a quattro categorie di decisioni / episodi che possono influenzare l’esito finale di una gara. In tutte queste situazioni, il VAR viene utilizzato solo dopo che l’arbitro ha preso una (prima / iniziale) decisione (compreso lasciar proseguire il gioco), o se un episodio grave non viene visto dagli ufficiali di gara.

La decisione iniziale dell’arbitro non sarà cambiata a meno che non ci sia un “chiaro ed evidente errore” (questo include qualsiasi decisione assunta dall’arbitro sulla base di informazioni ricevute da un altro ufficiale di gara, ad esempio: il fuorigioco).

Le categorie di decisioni / episodi che possono essere riviste nel caso di un potenziale “chiaro ed evidente errore” o “grave episodio non visto” sono:

Rete segnata / non segnata

infrazione della squadra attaccante nel costruire l’azione che ha portato alla segnatura o nel segnare la rete (fallo di mano, fallo, fuorigioco, ecc.)
• pallone non in gioco prima della segnatura
• decisione sul gol / non gol
• infrazione del portiere e/o del calciatore che esegue un calcio di rigore o ingresso in area prima dell’esecuzione di un calcio di rigore da parte di un attaccante o difensore che viene poi direttamente coinvolto nel gioco se il pallone rimbalza da palo, traversa o portiere

Calcio di rigore / non calcio di rigore

    • infrazione della squadra attaccante nel costruire l’azione che si conclude con l’episodio del calcio di rigore (fallo di mano, fallo, fuorigioco, ecc.)

• pallone non in gioco prima dell’episodio

• posizione dell’infrazione (all’interno o all’esterno dell’area di rigore)

• calcio di rigore erroneamente assegnato

• infrazione da calcio di rigore non sanzionata

Espulsioni dirette (non seconda ammonizione)

DOGSO (in particolare il punto dell’infrazione e la posizione degli altri calciatori) • grave fallo di gioco (o contrasto imprudente)

• condotta violenta, mordere o sputare

• usare gesti offensivi e/o ingiuriosi

Scambio d’identità (cartellino rosso o giallo)

Le modalità pratiche del Var

L’uso dei VAR durante una gara comporta le seguenti modalità pratiche:

Il VAR guarda la gara nella sala operativa video (VOR = Video Operation Room) assistito da un AVAR (Assistant VAR) e un operatore video (RO = Replay Operator)
• A seconda del numero di inquadrature delle varie telecamere (e di altre considerazioni) può essere prevista la presenza di più di un AVAR o di un operatore video
• Solo le persone autorizzate possono entrare nella sala operativa video o comunicare con VAR / AVAR / operatore video durante la gara
• Il VAR ha accesso indipendente e controllo dei replay delle riprese televisive
• Il VAR è collegato al sistema di comunicazione utilizzato dagli ufficiali di gara e può ascoltare tutto ciò che dicono; il VAR può solo parlare con l’arbitro premendo un pulsante (per evitare che l’arbitro venga distratto da conversazioni nella sala operativa video)
• Se il VAR è occupato con un “controllo” o una “revisione”, l’AVAR può parlare con l’arbitro soprattutto se il gioco deve essere interrotto o per assicurare che non venga ripreso

• Se l’arbitro decide di vedere il filmato, il VAR selezionerà l’inquadratura migliore e la velocità del replay; l’arbitro può richiedere ulteriori inquadrature / velocità.

La procedura

Decisione iniziale:

L’arbitro e gli altri ufficiali di gara devono sempre prendere una decisione iniziale (compreso qualsiasi provvedimento disciplinare) come se non ci fosse il VAR (tranne per un episodio non visto)
• All’arbitro e agli altri ufficiali di gara non è consentito non assumere una decisione poiché ciò darebbe vita a un arbitraggio “debole / indeciso”, a troppe “revisioni” e a problemi seri se ci dovesse essere un guasto alla tecnologia
• L’arbitro è l’unica persona che può prendere la decisione finale; il VAR ha lo stesso status degli altri ufficiali di gara e può solo assistere l’arbitro
• Ritardare una segnalazione con la bandierina o un fischio per un’infrazione è ammesso solo in una situazione di attacco molto chiara quando un calciatore sta per segnare una rete o corre indisturbato dentro / verso l’area di rigore avversaria
• Se un assistente ritarda una segnalazione per un’infrazione, dovrà alzare la bandierina se poi la squadra attaccante segna una rete, le viene assegnato un calcio di rigore, un calcio di punizione, un calcio d’angolo o una rimessa dalla linea laterale o se conserva il possesso del pallone dopo che l’attacco iniziale è terminato; in tutte le altre situazioni, l’assistente dovrà decidere se alzare la bandierina o no, in base alle esigenze della gara.

Controllo:

• Il VAR può fare un “controllo” a velocità normale e/o al rallentatore, ma in generale, dovrebbero essere usati replay rallentati per situazioni come ad esempio: posizione dell’infrazione o del calciatore, punto di contatto per infrazione fisica e fallo di mano, pallone non in gioco (incluso gol / non gol); la velocità normale dovrebbe essere usata per l’“intensità” di un’infrazione o per decidere se c’è stato un fallo di mano
• Se il “controllo” non indica un “errore chiaro ed evidente” o un “grave episodio non visto”, di solito non è necessario che il VAR comunichi con l’arbitro: si tratta di un “controllo silenzioso”; tuttavia, a volte aiuta l’arbitro / l’assistente per gestire i calciatori / la gara se il VAR conferma che non si è verificato un “errore chiaro ed evidente” o che non si è verificato un “grave episodio non visto”
• Se è necessario ritardare la ripresa del gioco per un controllo, l’arbitro segnalerà chiaramente ciò tenendo un dito sull’auricolare e stendendo in avanti l’altro braccio con la mano a mostrare il gesto di attendere; questo segnale deve essere mantenuto fino al completamento del controllo poiché comunica che l’arbitro sta ricevendo informazioni (dal VAR o da un altro ufficiale di gara)
• Se il “controllo” indica un “errore chiaro ed evidente” o un “grave episodio non visto”, il VAR comunicherà queste informazioni (ma non la decisione che deve essere assunta) all’arbitro che deciderà se iniziare o no una “revisione”

 Revisione:

    • L’arbitro può avviare una “revisione” per un potenziale “errore chiaro ed evidente” o un “grave episodio non visto” quando:

• il VAR (o un altro ufficiale di gara) raccomanda una “revisione”

• l’arbitro sospetta che qualcosa di grave non sia stato “visto”

• se il gioco è già interrotto, l’arbitro ne ritarda la ripresa

• se il gioco non è ancora interrotto, l’arbitro interrompe il gioco quando il pallone è in una zona / situazione neutra (di solito quando nessuna squadra è impegnata in un’azione d’attacco)

• in entrambe le situazioni, l’arbitro deve indicare che una “revisione” sarà effettuata mostrando chiaramente il gesto dello “schermo TV”

• il VAR descrive all’arbitro che cosa mostrano i filmati ma non la decisione da prendere, e l’arbitro poi:

• prende una decisione definitiva in base alla propria percezione e le informazioni

dal VAR e, se del caso, da ulteriori indicazioni degli altri ufficiali di gara

oppure

• va nell’area di revisione per vedere il replay del filmato – “revisione sul campo” – prima di prendere una decisione definitiva. Gli altri ufficiali di gara non rivedranno il filmato a meno che, in circostanze eccezionali, non sia l’arbitro a chiederglielo.

• Alla fine di entrambi i processi di revisione, l’arbitro deve mostrare nuovamente il gesto dello “schermo TV”, seguito immediatamente dalla decisione finale

• Per decisioni fattuali, ad esempio, posizione di un’infrazione o di un calciatore (fuorigioco), punto di contatto (fallo di mano / fallo), posizione (all’interno o all’esterno dell’area di rigore), pallone non in gioco, ecc., è solitamente sufficiente una revisione del VAR, tuttavia una “revisione sul campo” può essere intrapresa per una decisione fattuale se aiuterà a gestire i calciatori o la gara o “rendere pienamente credibile” la decisione (ad esempio una decisione cruciale nel finale della gara)

• Per le decisioni soggettive, ad esempio intensità di un contrasto falloso, interferenza in un fuorigioco, considerazioni su un fallo di mano, una “revisione sul campo” è spesso appropriata

• L’arbitro può richiedere differenti inquadrature delle telecamere / velocità di replay ma, in generale, il replay rallentato deve essere utilizzato per fatti come, ad esempio, la posizione di un’infrazione o di un calciatore, il punto di contatto (fallo di mano / fallo), la posizione (all’interno o all’esterno dell’area di rigore), pallone non in gioco (compreso gol / non gol); la velocità normale deve essere utilizzata per l’“intensità” di un’infrazione o decidere se c’è stato un fallo di mano

• Per decisioni/episodi relativi a reti, calcio di rigore/non calcio di rigore ed espulsioni per DOGSO potrebbe essere necessario rivedere la fase di gioco d’attacco che porta direttamente alla decisione / all’episodio; ciò può includere le modalità con le quali la squadra attaccante ha guadagnato il possesso del pallone • Le Regole del Gioco non consentono che le decisioni relative alle riprese di gioco (calci d’angolo, rimesse dalla linea laterale, ecc.) possano essere cambiate una volta che il gioco è ripreso, pertanto non potranno essere oggetto di revisione

• Se il gioco è stato interrotto e poi ripreso, l’arbitro può avviare una “revisione”, e assumere i provvedimenti disciplinari appropriati, per un caso di scambio d’identità o per una potenziale infrazione da espulsione relativa a condotta violenta, all’atto di sputare, mordere e a gesti estremamente offensivi e/o ingiuriosi

• Il processo di revisione dovrebbe essere completato nel modo più efficiente possibile, ma l’accuratezza della decisione finale è più importante della rapidità con cui la si prende. Per questa ragione, e poiché alcune situazioni sono complesse con diverse decisioni / episodi revisionabili, non esiste un limite di tempo massimo per il processo di revisione

Decisione finale:

• L’arbitro poi assumerà / cambierà / annullerà eventuali provvedimenti disciplinari (laddove necessario) e riprenderà il gioco in conformità con le Regole del Gioco

Calciatori titolari, di riserva e dirigenti:

Poiché il VAR controllerà automaticamente ogni situazione / decisione, non vi è necessità che gli allenatori o i calciatori richiedano un “controllo” o una “revisione”.

• Durante il processo di revisione, i calciatori titolari devono rimanere sul terreno di gioco mentre i calciatori di riserva e i dirigenti delle squadre devono rimanere fuori del terreno di gioco

• I calciatori, titolari e di riserva, e i dirigenti non devono tentare di influenzare o interferire con il processo di revisione, compreso quando la decisione finale viene comunicata

• Un calciatore titolare, di riserva o sostituito o un dirigente che mostra insistentemente il gesto dello “schermo TV” o entra nell’area di revisione sarà ammonito

    • Un calciatore titolare, di riserva o sostituito o un dirigente che entra nella sala operativa video verrà espulso

Validità della gara:

In linea di principio, una gara non è invalidata a causa di:

  • malfunzionamento della tecnologia VAR così come per la tecnologia sulla linea di porta (GLT)

• decisioni sbagliate che riguardano il VAR (dato che il VAR è un ufficiale di gara)

• decisione/i di non rivedere un episodio

• riesame/i di una situazione / decisione non revisionabile.

In collaborazione con Roberto Landi.

Fondatore e Direttore Editoriale della testata giornalistica Calciostyle.it. Nato a Roma, classe 1981.

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I verdetti di Serie C del Girone C

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Serie C

Nel campionato di Serie C, la corsa verso i playoff e i playout ha regalato emozioni intense e colpi di scena degni di nota.

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Il Catania si riscatta: vola ai playoff, mentre il Potenza si gioca la salvezza

Nel campionato di Serie C, la corsa verso i playoff e i playout ha regalato emozioni intense e colpi di scena degni di nota. Il Catania, nonostante una stagione altalenante, ha saputo rialzarsi conquistando una posizione nei playoff grazie alla vittoria della Coppa Italia Serie C, un trionfo che ha aperto le porte della fase nazionale direttamente per gli etnei. Questo significa che il Catania, pur chiudendo la stagione regolare in tredicesima posizione, ha ottenuto il biglietto per tentare il salto in Serie B.

La Situazione PlayOff

Venendo ai playoff, Avellino e Benevento si posizionano rispettivamente al secondo e al terzo posto, seguiti da Casertana e Taranto. Il Picerno si piazza al sesto posto, mentre l’Audace Cerignola, Giugliano, Crotone e Latina completano la griglia dei playoff. Nel frattempo, i verdetti portano la Juve Stabia in Serie B, mentre Avellino, Benevento e Catania si preparano per il primo turno della fase nazionale dei playoff. La Casertana si unirà al secondo turno della fase dei gironi dei playoff, mentre Taranto, Picerno e Audace Cerignola inizieranno dal primo turno come teste di serie. Giugliano, Crotone e Latina si troveranno anch’essi al primo turno dei playoff, ma come non teste di serie.

La situazione PlayOut

La situazione dei playout, invece, coinvolge diverse squadre in lotta per la salvezza. Il Potenza si troverà ad affrontare il Monterosi, con il vantaggio di giocare il ritorno in casa propria e la possibilità di salvarsi con due pareggi. Un’altra sfida importante sarà il derby tutto pugliese tra Virtus Francavilla e Monopoli, con quest’ultimo che giocherà in casa il ritorno. Il pareggio con la Virtus Francavilla ha invece costato al Potenza la salvezza diretta, mentre il Catania ha compiuto l’impresa che ha lasciato a bocca asciutta squadre come Foggia e Sorrento, speranzose fino all’ultimo di qualificarsi.

Il Potenza e il Monopoli affronteranno rispettivamente Virtus Francavilla e Monterosi, con queste ultime due squadre che non godono del vantaggio del turno di ritorno in casa propria. Infine, il Brindisi retrocede in Serie D, chiudendo così un capitolo della sua storia calcistica.

 

 

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L’Audace Cerignola ai PlayOff

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Audace Cerignola

L’Audace Cerignola trionfa contro il Giugliano: D’Andrea e Capomaggio decisivi. La certezza della partecipazione ai playoff e arrivata grazie al 3-0 casalingo!

Audace Cerignola-Giuliano 3-0

Audace Cerignola

Nella frenetica corsa ai playoff di Serie C, il Cerignola si fa protagonista di una prestazione magistrale, travolgendo il Giugliano con un netto 3-0 e conquistando così il settimo posto nella classifica finale. In una partita che si preannunciava combattuta, la squadra guidata da Giuseppe Raffaele ha dimostrato tutta la propria determinazione e talento, con D’Andrea e Capomaggio in veste di veri e propri eroi.

La partita, disputata sul terreno di casa del ‘Monterisi‘, ha visto il Cerignola prendere subito il controllo del gioco. Già al 3′ del primo tempo, Filippo D’Andrea ha dato il via al trionfo degli padroni di casa, sfruttando al meglio un’azione confusa in area avversaria e portando la sua squadra in vantaggio con un preciso tiro che ha colto impreparato il portiere avversario. Ma il meglio ancora doveva venire.

D’Andrea ha poi raddoppiato poco dopo, dimostrando ancora una volta la sua abilità sotto porta e raccogliendo un cross impeccabile di Coccia per depositare il pallone in rete con un colpo di testa preciso e potente. Il Cerignola non ha rallentato, anzi, ha continuato a premere sull’acceleratore.

Ed è stato proprio Capomaggio a sigillare la vittoria, trasformando con freddezza un calcio di rigore assegnato dall’arbitro per un fallo di mano in area avversaria. Con questo tris, l’Audace Cerignola ha consolidato la propria posizione in zona playoff, dimostrando di essere una squadra temibile e pronta a lottare per grandi obiettivi.

Nella ripresa, nonostante i tentativi di reazione del Giugliano, i gialloblu di casa hanno saputo difendere il proprio vantaggio e gestire con intelligenza il gioco, mettendo in mostra una solida organizzazione difensiva e pericolose ripartenze. Anche il portiere Barosi è stato determinante, respingendo un calcio di rigore avversario e garantendo la porta inviolata fino al fischio finale.

Cerignola si appresta a affrontare i playoff con grande fiducia e determinazione. Sarà un’emozionante sfida per i tifosi e un’opportunità per la squadra di dimostrare il proprio valore e ambire a traguardi ancora più prestigiosi.

 

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Cerignola-Giugliano: si decide per i PlayOff

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Audace Cerignola - Giugliano

L’Audace Cerignola accoglie il Giugliano per l’epilogo della regular season del girone C di Serie C, con il calcio d’inizio previsto alle 18:30 di oggi, sabato 27 aprile.

Il Cerignola padrona stessa del suo futuro

audace cerignola

Nella serrata lotta per garantirsi un posto nei playoff, l’Audace Cerignola si prepara ad affrontare il Giugliano nell’ultimo scontro della regular season del girone C di Serie C. In palio c’è molto più di una semplice vittoria; i gialloblù potrebbero migliorare la loro posizione in classifica e addirittura conquistare il settimo posto, a patto che Crotone e Latina non ottengano la vittoria nelle loro partite.

Il match si disputerà tra le mura amiche del “Monterisi“, un terreno di gioco che l’Audace Cerignola considera un vero e proprio fortino. Dopo la straordinaria vittoria nel derby contro il Foggia nella scorsa giornata, l’entusiasmo è alle stelle e la squadra è determinata a continuare su questa strada vincente. La vittoria ha portato i gialloblù in zona playoff, e ora si trovano ad un passo dalla qualificazione, con la possibilità di migliorare ulteriormente la loro posizione in classifica.

Il tecnico Giuseppe Raffaele dovrà fare i conti con alcune assenze importanti, tra cui gli squalificati Krapikas e Tascone e l’infortunato Martinelli. Tuttavia, i sostituti Barosi e Bianchini hanno dimostrato di essere all’altezza delle aspettative nelle loro ultime apparizioni in campo. La coppia offensiva Vuthaj-D’Andrea si conferma sempre più convincente, pronta a guidare la squadra verso la vittoria.

Dall’altra parte del campo, il Giugliano si presenta come un avversario agguerrito, determinato a difendere il proprio posto nei playoff. Nonostante alcuni risultati altalenanti nelle ultime partite, la squadra si è già garantita un posto nella griglia playoff e cercherà di conservare quanto fin qui ottenuto. Il modulo adottato, un 4-3-3, evidenzia l’attitudine offensiva del Giugliano, con giocatori come Salvemini e Ciuferri pronti a mettere in difficoltà la difesa avversaria.

Il precedente confronto tra le due squadre, avvenuto nella passata stagione, si concluse con la vittoria dell’Audace Cerignola per 1-0, grazie alla rete nel recupero di Malcore, segnando così un momento storico per il club.

Il fischio d’inizio è previsto per le ore 18:30, con la direzione arbitrale affidata al sig. Mucera della sezione di Palermo. Sia per l’Audace Cerignola che per il Giugliano, sarà una partita cruciale che potrebbe determinare il loro futuro nella competizione.

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