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CHIELLINI CAPITANO: Tutti i Capitani della Juventus

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GIORGIO CHIELLINI,Tredici stagioni alla Juventus gli permettono di avere la mentalità vincente e il dna bianconero. Dopo aver visto all’opera Buffon e Del Piero, Chiellini è pronto a prendersi le responsabilità che la società gli ha assegnato.A 34 anni sarà lui a continuare la tradizione, sarà lui il nuovo capitano della Juventus.

Prima di Chiellini, altri 22 uomini hanno indossato questa gloriosa e ambita fascia,ecco di seguito tutti i capitani con le loro presenze ,vittorie e goal che hanno contrivuito alla storia della Juventus:

1.Carlo Bigatto I, il nostro Primo storico Capitano, fu un mediano anche se inizialmente giocava come centravanti.
Dal 1913 al 1931 collezionerà 233 presenze e 1 gol con la maglia bianconera.
Capitano per 7 stagioni dal 1922 al 1929.
Palmares: 2 scudetti da giocatore e 1 da allenatore.

2.Viriginio Rosetta, rimane in bianconero per 14 stagioni (1923-1936) vincendo 6 Scudetti e collezionando 315 presenze e 16 gol.
Il suo ruolo era quello di terzino destro e portò la fascia di capitano bianconero dal 1929 al 1935.
Da allenatore con la Juve (1935-1939) vinse la Coppa Italia nella stagione 1937/38

3.Luis Monti fu il mediano bianconero dal 1931 al 1938 nonchè protagonista dei 4 scudetti consecutivi (Quinquennio d’oro).
Con la Juve collezionò 263 presenze e 31 gol e oltre i 4 Scudetti vinse anche la Coppa Italia nel 1937/38.
Capitano per 3 stagioni dal 1935 al 1938.

4.Mario Varglien I, fu il mediano bianconero dal 1928 al 1942 conquistando tutti e 5 gli Scudetti del Quinquennio d’oro e 2 Coppe Italia (1938 e 1942) e realizzando 17 reti in 403 presenze.
Capitano per 4 stagioni dal 1938 al 1942.

5.Pietro Rava, terzino in bianconero dal 1935 al 1946 vincendo 2 Coppe Italia (1938 e 1942) e poi dal 1947 al 1950 vincendo lo Scudetto nel suo ultimo anno.
330 presenze e 15 marcature per lui.
Capitano per 8 stagioni dal 1942 al 1950.

6.Carlo Parola, centromediano alla Juve dal 1939 al 1954 vincendo 2 Scudetti (1959 e 1960) e 1 Coppa Italia nel 1942.
340 presenze e 11 gol per lui divenuto famoso anche per le sue rovesciate (Figurine Panini).
Capitano per 4 stagioni dal 1950 al 1954.
Divenne anche l’allenatore bianconero dal 1959 al 1962 vincendo 2 campionati (1959/60-1960/61) e tornò poi a guidare la Juve dal 1974 al 1976 vincendo il suo 3° scudetto da Allenatore nel 1974/75.

7.Giampiero Boniperti, attaccante e uno dei simboli bianconeri per eccellenza, ha vestito la maglia bianconera per tutta la sua carriera dal 1946 al 1961 siglando 183 reti in 466 presenze e vincendo 5 Scudetti (1950-1952-1958-1960-1961) e 2 Coppe Italia (1959 e 1960).
Nel 1947/48 con 27 gol fu i capocannoniere della Serie A.
Capitano per 7 stagioni dal 1954 al 1961.
Dopo il ritiro divenne subito dirigente bianconero e poi ne divenne Presidente dal 1971 al 1990.
Nell’arco della sua presidenza diviene il dirigente più titolato di sempre nell’intera storia del calcio italiano.
Nel 1991 ricoprì il ruolo di amministratore delegato fino al 1994 mentre dal 2006 dopo Calciopoli ha preso il posto di Presidente onorario del club.

8.Flavio Emoli, mediano che militò nella Juve dal 1955 al 1963 vincendo 3 Scudetti (1958-1960-1961) e 2 Coppe Italia (1959 e 1960) segnando 8 gol in 217 presenze.
Capitano per 2 stagioni dal 1961 al 1963.

9.Omar Sivori, attaccante argentino naturalizzato italiano, militò nella Juve negli anni dal 1957 al 1965 collezionando 253 presenze e 167 reti vincendo 3 Scudetti (1958-1960-1961) e 3 Coppe Italia (1959-1960-1965).
Nel 1959/60 fu il capocannoniere con 28 reti della Serie A e nel 1961 vinse il pallone d’oro (primo nella storia per un giocatore juventino, italiano e della Serie A).
Capitano per 2 stagioni dal 1963 al 1965.

10. Ernesto Castano, libero bianconero che vanta 265 presenze con la Juve dal 1958 al 1970 con 3 Scudetti (1960-1961-1967) e 3 Coppe Italia (1959-1960-1965) vinti.
Capitano per 5 stagioni dal 1965 al 1970

11. Alessandro Salvadore detto Sandro, libero bianconero dal 1962 al 1974 con 450 presenze e 17 reti.
Ha vinto 3 Scudetti (1967-1972-1973) e 1 Coppa Italia nel 1964/65.
Capitano per 4 stagioni dal 1970 al 1974. 

12.Pietro Anastasi fu il centravanti bianconero dal 1968 al 1976 realizzando 78 gol in 205 presenze.
Alla Juve vinse 3 Scudetti (1972-1973 e 1975) e fu Capocannoniere nel 1970/71 in Coppa Uefa con 10 reti e in Coppa Italia nel 1974/75 con 9.
Capitano per 2 stagioni dal 1974 al 1976.

13. Giuseppe Furino detiene il record di Scudetti vinti (8) tutti con la stessa squadra: la Juve nella quale militò dal 1969 al 1984 totalizzando 528 presenze e 19 reti.
Oltre agli 8 Scudetti (1972-1973-1975-1977-1978-1981-1982-1984) ha anche vinto 1 Coppa Uefa nel 1976/77, 1 Coppa delle Coppe nel 1983/84 e 2 Coppe Italia (1979 e 1983).
Capitano per 8 stagioni dal 1976 al 1984.

14.Gaetano Scirea, libero bianconero, uomo-simbolo dello Stile Juve e uno dei Capitani più amati.
In bianconero dal 1974 al 1988 con 552 presenze (record storico battuto solo anni fa da Del Piero) e 32 marcature.
7 Scudetti e insieme a Cabrini è il primo giocatore ad aver vinto tutte le maggiori competizioni UEFA per club.
Oltre ai 7 Campionati Italiani citati ha vinto 1 Coppa dei Campioni, 1 Coppa Intercontinentale, 1 Coppa Uefa, 1 Coppa delle Coppe, 1 Supercoppa Europea e 2 Coppe Italia.
Capitano per 4 stagioni dal 1984 al 1988.
L’anno seguente il suo ritiro fu il vice allenatore di Zoff alla Juve e perse la vita in un tragico incidente per visionare il Górnik Zabrzeun rivale in Coppa Uefa della Juve.

15.Antonio Cabrini, terzino sinistro bianconero alla Juve dal 1976 al 1989 collezionando 33 rei in 297 presenze.
Insieme a Scirea da cui ereditò la fascia di Capitano fu il primo giocatore ad aver vinto tutte le maggiori competizioni UEFA per club.
Vinse 6 Scudetti, 1 Coppa dei Campioni, 1 Coppa Intercontinentale, 1 Coppa Uefa, 1 Coppa delle Coppe, 1 Supercoppa Europea e 2 Coppe Italia.
Capitano nella stagione 1988/89

16.Sergio Brio, roccioso stopper bianconero dal 1978 al 1990 con 378 presenze 24 reti.
Ha vinto 4 Scudetti (1981-1982-1984-1986) 1 Coppa dei Campioni, 1 Coppa Intercontinentale, 1 Coppa Uefa, 1 Coppa delle Coppe, 1 Supercoppa Europea e 3 Coppe Italia.
Capitano nel 1989/90.
Dal 1991 al 1994 è stato anche vice allenatore di Trapattoni.

17.Stefano Tacconi portiere Capitano della Juve, porta che ha difeso dal 1983 fino al 1992 totalizzando 337 presenze.
Con la Juve ha vinto 2 Scudetti, 1 Coppa dei Campioni, 1 Coppa Intercontinentale, 1 Coppa Uefa, 1 Coppa delle Coppe, 1 Supercoppa Europea e 1 Coppa Italia.
Capitano per 2 stagione dal 1990 al 1992.

18.Roberto Baggio attaccante bianconero dal 1990 al 1995 totalizzando 115 gol in 200 presenze.
Il Divin Codino con la Juve ha vinto 1 Scudetto e la Coppa Italia nel 1994/95 e 1 Coppa Uefa nel 1992/93.
Capocannoniere nel 1990/91 nella Coppa delle Coppe è stato premiato nel 1993 con il pallone d’oro.
Capitano per 3 stagioni dal 1992 al 1995. 

19.Gianluca Vialli attaccante bianconero dal 1992 al 1996 realizzando 53 reti in 145 presenze.
Con la nostra maglia ha vinto Scudetto e Coppa Italia nel 1994/95, 1 Champions League nel 1995/96, 1 Coppa Uefa nel 1992/93 e 1 Supercoppa Italiana nel 1995.
Capitano nella stagione 1995/96

20.Antonio Conte, centrocampista bianconero dal 1991 al 2004 capace di realizzare 44 reti in 419 incontri.
Da giocatore con la Juve ha vinto 5 Scudetti,1 Champions League, 1 Coppa Intercontinentale, 1 Coppa Uefa, 1 Supercoppa Europea, 1 Coppa Intertoto, 1 Coppa Italia e 4 Supercoppe Italiane.
Capitano per 5 stagioni dal 1996 al 2001.
Dal 2011 al 2014 ha allenato la Juve vincendo 3 Scudetti consecutivi e 2 Supercoppe Italiane.

21.Alessandro Del Piero ovvero il Capitano per eccellenza, la bandiera, la leggenda, l’uomo dei record bianconeri. Per lui 290 gol in 705 presenze e 19 anni alla Juve (dal 1993 al 2012).
Con la Juve ha vinto 8 Scudetti, 1 Champions League, 1 Coppa Intercontinentale, 1 Supercoppa Europea, 1 Coppa Intertoto, 1 Coppa Italia e 4 Supercoppe Italiane.
E’ stato capocannoniere della Champions League con 10 gol nel 1997/98, capocannoniere della Serie B nel 2006/07 con 20 reti e della Serie A l’anno seguente con 21 gol, nonchè capocannoniere della Coppa Italia 2005/06 con 5 reti.
Avrebbe dovuto anche essere il Pallone d’oro 1996 al posto di Sammer.

22.Gianluigi Buffon,uno dei portieri se non il più grande di tutti i tempi.Nel 2001 viene comprato della Juventus per 75 miliardi di lire più Jonathan Bachini (valutato 30 miliardi) nell’acquisto più costoso della storia della Juve fino ad allora. Da lì in poi è storia: Buffon vestirà la maglia della Juventus dal 2001 al 2018, per un totale di 656 presenze, capitano dal 2012 ad oggi.Formerà con Leonardo Bonucci, Andrea Barzagli e Giorgio Chiellini, la proverbiale B-BBC vincitrice di record su record, tra i quali il record di imbattibilità nella Serie A a girone unico:  974 minuti nella stagione 2015-2016. Nei suoi anni al Parma aveva già messo in bacheca, nonostante la giovane età, 1 Coppa Italia, 1 Supercoppa italiana e 1 Coppa UEFA; ma è negli anni con la Juve che diventa uno dei giocatori più titolati nella storia del calcio italiano: 9 Scudetti(2001-2002, 2002-2003, 2011-2012, 2012-2013, 2013-2014, 2014-2015, 2015-2016, 2016-2017, 2017-2018) + 2 revocati (2004-2005, 2005-2006), 1 Campionato di Serie B (2006-2007), 4 Coppe Italia (2014-2015, 2015-2016, 2016-2017, 2017-2018) e 5 Supercoppe Italiane (2002, 2003, 2012, 2013, 2015). Insieme ad Andrea Barzagli, Giorgio Chiellini, Stephan Lichtsteiner e Claudio Marchisio è l’unico calciatore nella storia del calcio italiano ad aver vinto 7 scudetti consecutivi e 4 coppe italie. Il 17 maggio 2018 ha annunciato di lasciare la Juventusal termine della stagione, ma non è ancora chiaro se lascerà il calcio giocato o proverà una nuova avventura all’estero.

Fondatore e Direttore Editoriale della testata giornalistica Calciostyle.it. Nato a Roma, classe 1981.

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Foggia-Audace Cerignola, Derby per i PlayOff

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Fogia Audace Cerignola

Foggia e Audace Cerignola si sfidano per guadagnarsi un posto ai playoff, le due squadre sono separate da 1 solo punto in classifica.

Indice

Il Derby di Capitanata valevole per i PlayOff

Il campo dello Stadio Pino Zaccheria di Foggia si prepara ad accogliere uno scontro entusiasmante per la diciottesima giornata di ritorno del campionato di Serie C Girone C. Questa sera alle ore 20:00, il Foggia ospiterà l’Audace Cerignola in un match che promette scintille.

Il Foggia si posiziona al decimo posto in classifica, accumulando finora 48 punti. Con 13 vittorie, 9 pareggi e 14 sconfitte nelle trentasei partite disputate, i rossoneri hanno segnato 39 gol e subito 41 reti. Dall’altra parte, l’Audace Cerignola si trova all’undicesimo posto con 47 punti. Con 10 vittorie, 17 pareggi e 9 sconfitte, hanno realizzato 49 gol e subito 45 reti.

Nella loro ultima apparizione allo Stadio Alfredo Viviani, il Foggia ha conquistato una convincente vittoria per 3-0 contro il Potenza, mentre l’Audace Cerignola ha ottenuto un successo altrettanto impressionante battendo la Virtus Francavilla con lo stesso punteggio di 3-0 al Monterisi.

Aggiornamenti sulle squadre

Il Foggia dovrà fare a meno degli infortunati Tenkorang, Millico, Carillo e Marzupio. Tuttavia, possono contare sul ritorno in squadra di Odjer e Tascone, dopo aver scontato il turno di squalifica. Santaniello e Silvestro tornano anch’essi tra i convocati dopo una settimana di regolare allenamento. La formazione probabile include Perina tra i pali, con Ercolani, Riccardi e Rizzo a comporre la difesa a tre. Salines, Odjer, Tascone e Vezzoni saranno nel centrocampo, mentre Rolando, Gagliano e Schenetti si occuperanno dell’attacco.

Per quanto riguarda l’Audace Cerignola, non potranno contare sul giocatore squalificato Martinelli e sugli infortunati Trezza, Ruggiero e Bezzon. Tuttavia, possono contare sul ritorno di Capomaggio. La formazione probabile vede Krapikas tra i pali, con Allegrini, Ligi e Gonnelli a formare la difesa a tre. Il centrocampo sarà composto da Coccia, Tascone, Capomaggio, Sainz-Maza e Russo, mentre in attacco giocheranno D’Andrea e Vuthaj.

Le aspettative

Con entrambe le squadre che cercano di consolidare la loro posizione in classifica, ci si può aspettare una partita avvincente e combattuta. Il pubblico può aspettarsi un calcio di alto livello, con entrambe le squadre determinate a portare a casa i tre punti. La tensione sarà palpabile sul terreno di gioco mentre il Foggia e l’Audace Cerignola si sfideranno per la vittoria.

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Focus

Derby della Mole: Juventus e Torino

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Torino Juventus Derby della Mole

La storia della rivalità tra Juventus e Torino è un derby che va oltre il calcio, la rivalità tra Juventus e Torino è molto più di una semplice sfida calcistica.

Quand’è nata la rivalità tra Juventus e Torino

derby della mole

Il Derby della Mole è uno degli incontri più intensi e appassionanti del calcio italiano. La rivalità tra Juventus e Torino è radicata profondamente nella storia di Torino e nel tessuto sociale della città. Questa rivalità è stata plasmata nel corso degli anni da una serie di eventi che hanno contribuito a definire l’importanza e il significato di questo derby.

Tutto ha inizio nel lontano 1906! La Juventus, fondata nel 1897, rappresenta il cuore della borghesia torinese, con una storia ricca di successi nazionali e internazionali che l’hanno resa una delle squadre più titolate al mondo. Dall’altra parte c’è il Torino, nato nel 1906 da una scissione della Juventus e divenuto il simbolo della classe operaia torinese. Questa dualità sociale ha alimentato la rivalità tra le due squadre, trasformando il derby in uno degli eventi più attesi e sentiti della stagione calcistica italiana.

La rivalità tra Juventus e Torino è molto più di una semplice sfida calcistica; è una narrazione intrecciata con la storia stessa di Torino, una città divisa tra due colori, due passioni e due tradizioni. Questo derby, conosciuto come il “Derby della Mole” in riferimento alla Mole Antonelliana che sovrasta la città, ha radici profonde che risalgono ai primi giorni del calcio italiano.

Il primo incontro ufficiale tra Juventus e Torino si è svolto il 13 gennaio 1907, con la vittoria della Juventus per 2-1. Da allora, le partite tra le due squadre sono diventate un momento di grande passione e rivalità per i tifosi.

La storia del derby è segnata da momenti di grande dramma e passione. Uno degli episodi più toccanti è quello del 4 maggio 1949, quando il Grande Torino, una squadra leggendaria che dominava il calcio italiano, scomparve in un tragico incidente aereo. Questa tragedia ha lasciato un segno indelebile nella città di Torino e ha reso il derby ancora più carico di emozioni e significati.

Negli anni successivi, la Juventus ha dominato il calcio italiano, accumulando successi nazionali e internazionali, mentre il Torino ha attraversato alti e bassi. Tuttavia, ciò non ha mai attenuato la passione e l’intensità del Derby della Mole.

Negli anni, il derby è diventato un simbolo di identità per i tifosi delle due squadre. Le strade di Torino si tingono di bianconero e granata nei giorni che precedono l’incontro, con i tifosi che si preparano per una battaglia che va ben oltre il terreno di gioco. Le partite sono caratterizzate da una tensione palpabile e da momenti di grande intensità, con gli spalti degli stadi gremiti di tifosi che sostengono con fervore le proprie squadre.

Ma la rivalità tra Juventus e Torino non si limita al calcio; si estende anche alla vita quotidiana della città. I tifosi si confrontano su ogni aspetto della vita, dal lavoro alla politica, dando vita a una rivalità che permea ogni strato della società torinese.

Nonostante le divergenze, però, c’è un elemento che accomuna i tifosi delle due squadre: l’amore per la propria città e per il calcio. Il derby rappresenta un momento di celebrazione della storia e dell’identità di Torino, un’occasione per riunirsi e condividere le proprie passioni, anche se divise da colori diversi.

In un mondo in continua evoluzione, il derby tra Juventus e Torino resta un faro di tradizione e appartenenza per la città di Torino. Una rivalità che va oltre il calcio, che racconta la storia e l’anima di una città divisa, ma unita dalla stessa passione per il gioco del pallone.

Negli ultimi decenni, il derby è diventato un momento di grande interesse non solo per i tifosi locali, ma anche per gli appassionati di calcio di tutto il mondo. Le partite sono caratterizzate da un’atmosfera carica di tensione e emozioni, con i tifosi che riempiono gli stadi di Torino per sostenere le proprie squadre.

Ogni Derby della Mole è un capitolo nella storia del calcio italiano, un momento in cui le due squadre si sfidano non solo per la vittoria, ma anche per il prestigio e l’onore della propria città. E mentre il calcio evolve e cambia nel corso del tempo, la rivalità tra Juventus e Torino rimane una costante, una parte essenziale del panorama calcistico italiano.

 

 

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Calciomercato

Juventus: ecco i possibili partenti

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Juventus Cristiano Giuntoli

La Juventus è già al lavoro per il proprio futuro e sembra che il direttore sportivo Cristiano Giuntoli abbia già individuato i nomi dei giocatori che potrebbero lasciare Torino nel prossimo mercato estivo.

Nomi importanti possono lasciare la Juventus

Juventus

La lista dei possibili partenti include nomi importanti come Arek Milik, Moise Kean, Filip Kostic, Samuel Iling Jr, Hans Nicolussi Caviglia, Joseph Nonge e Mattia De Sciglio.

La decisione di cedere questi giocatori potrebbe essere motivata da diverse ragioni, tra cui la ricerca di un rinnovamento dell’organico, la necessità di liberare spazio salariale o semplicemente la volontà di dare nuove opportunità ad altri calciatori.

Arek Milik, attaccante polacco arrivato in estate dal Napoli, potrebbe essere uno dei primi a lasciare la Juventus se non dovesse trovare spazio nel progetto tecnico della squadra.

Moise Kean, giovane talento tornato alla Juventus dopo un periodo di prestito al PSG, potrebbe essere oggetto di interesse da parte di altri club desiderosi di garantirgli più minutaggio in campo.

Filip Kostic, esterno serbo, è stato oggetto di voci di mercato già in passato e potrebbe essere uno dei sacrificabili per finanziare nuovi arrivi o per bilanciare il budget del club.

Samuel Iling Jr., Hans Nicolussi Caviglia e Joseph Nonge sono giovani promesse che potrebbero essere ceduti in prestito per guadagnare esperienza e minutaggio in squadre di minore importanza.

Infine, Mattia De Sciglio, esterno destro, potrebbe essere destinato a un trasferimento definitivo dopo un periodo altalenante in bianconero.

Tuttavia, non resta che attendere per vedere se effettivamente questi giocatori lasceranno la Juventus a giugno o se i piani di mercato subiranno delle variazioni. L’ambiente calcistico è sempre imprevedibile e le decisioni possono cambiare in base a molteplici fattori, come le prestazioni in campo, le richieste del mercato o i cambiamenti nella dirigenza. Resta quindi da vedere come si evolveranno le trattative e quali saranno le scelte definitive della Juventus in vista della prossima stagione.

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CHIELLINI CAPITANO: Tutti i Capitani della Juventus

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1.Carlo Bigatto I, il nostro Primo storico Capitano, fu un mediano anche se inizialmente giocava come centravanti.
Dal 1913 al 1931 collezionerà 233 presenze e 1 gol con la maglia bianconera.
Capitano per 7 stagioni dal 1922 al 1929.
Palmares: 2 scudetti da giocatore e 1 da allenatore.

2.Viriginio Rosetta, rimane in bianconero per 14 stagioni (1923-1936) vincendo 6 Scudetti e collezionando 315 presenze e 16 gol.
Il suo ruolo era quello di terzino destro e portò la fascia di capitano bianconero dal 1929 al 1935.
Da allenatore con la Juve (1935-1939) vinse la Coppa Italia nella stagione 1937/38

3.Luis Monti fu il mediano bianconero dal 1931 al 1938 nonchè protagonista dei 4 scudetti consecutivi (Quinquennio d’oro).
Con la Juve collezionò 263 presenze e 31 gol e oltre i 4 Scudetti vinse anche la Coppa Italia nel 1937/38.
Capitano per 3 stagioni dal 1935 al 1938.

4.Mario Varglien I, fu il mediano bianconero dal 1928 al 1942 conquistando tutti e 5 gli Scudetti del Quinquennio d’oro e 2 Coppe Italia (1938 e 1942) e realizzando 17 reti in 403 presenze.
Capitano per 4 stagioni dal 1938 al 1942.

5.Pietro Rava, terzino in bianconero dal 1935 al 1946 vincendo 2 Coppe Italia (1938 e 1942) e poi dal 1947 al 1950 vincendo lo Scudetto nel suo ultimo anno.
330 presenze e 15 marcature per lui.
Capitano per 8 stagioni dal 1942 al 1950.

6.Carlo Parola, centromediano alla Juve dal 1939 al 1954 vincendo 2 Scudetti (1959 e 1960) e 1 Coppa Italia nel 1942.
340 presenze e 11 gol per lui divenuto famoso anche per le sue rovesciate (Figurine Panini).
Capitano per 4 stagioni dal 1950 al 1954.
Divenne anche l’allenatore bianconero dal 1959 al 1962 vincendo 2 campionati (1959/60-1960/61) e tornò poi a guidare la Juve dal 1974 al 1976 vincendo il suo 3° scudetto da Allenatore nel 1974/75.

7.Giampiero Boniperti, attaccante e uno dei simboli bianconeri per eccellenza, ha vestito la maglia bianconera per tutta la sua carriera dal 1946 al 1961 siglando 183 reti in 466 presenze e vincendo 5 Scudetti (1950-1952-1958-1960-1961) e 2 Coppe Italia (1959 e 1960).
Nel 1947/48 con 27 gol fu i capocannoniere della Serie A.
Capitano per 7 stagioni dal 1954 al 1961.
Dopo il ritiro divenne subito dirigente bianconero e poi ne divenne Presidente dal 1971 al 1990.
Nell’arco della sua presidenza diviene il dirigente più titolato di sempre nell’intera storia del calcio italiano.
Nel 1991 ricoprì il ruolo di amministratore delegato fino al 1994 mentre dal 2006 dopo Calciopoli ha preso il posto di Presidente onorario del club.

8.Flavio Emoli, mediano che militò nella Juve dal 1955 al 1963 vincendo 3 Scudetti (1958-1960-1961) e 2 Coppe Italia (1959 e 1960) segnando 8 gol in 217 presenze.
Capitano per 2 stagioni dal 1961 al 1963.

9.Omar Sivori, attaccante argentino naturalizzato italiano, militò nella Juve negli anni dal 1957 al 1965 collezionando 253 presenze e 167 reti vincendo 3 Scudetti (1958-1960-1961) e 3 Coppe Italia (1959-1960-1965).
Nel 1959/60 fu il capocannoniere con 28 reti della Serie A e nel 1961 vinse il pallone d’oro (primo nella storia per un giocatore juventino, italiano e della Serie A).
Capitano per 2 stagioni dal 1963 al 1965.

10. Ernesto Castano, libero bianconero che vanta 265 presenze con la Juve dal 1958 al 1970 con 3 Scudetti (1960-1961-1967) e 3 Coppe Italia (1959-1960-1965) vinti.
Capitano per 5 stagioni dal 1965 al 1970

11. Alessandro Salvadore detto Sandro, libero bianconero dal 1962 al 1974 con 450 presenze e 17 reti.
Ha vinto 3 Scudetti (1967-1972-1973) e 1 Coppa Italia nel 1964/65.
Capitano per 4 stagioni dal 1970 al 1974. 

12.Pietro Anastasi fu il centravanti bianconero dal 1968 al 1976 realizzando 78 gol in 205 presenze.
Alla Juve vinse 3 Scudetti (1972-1973 e 1975) e fu Capocannoniere nel 1970/71 in Coppa Uefa con 10 reti e in Coppa Italia nel 1974/75 con 9.
Capitano per 2 stagioni dal 1974 al 1976.

13. Giuseppe Furino detiene il record di Scudetti vinti (8) tutti con la stessa squadra: la Juve nella quale militò dal 1969 al 1984 totalizzando 528 presenze e 19 reti.
Oltre agli 8 Scudetti (1972-1973-1975-1977-1978-1981-1982-1984) ha anche vinto 1 Coppa Uefa nel 1976/77, 1 Coppa delle Coppe nel 1983/84 e 2 Coppe Italia (1979 e 1983).
Capitano per 8 stagioni dal 1976 al 1984.

14.Gaetano Scirea, libero bianconero, uomo-simbolo dello Stile Juve e uno dei Capitani più amati.
In bianconero dal 1974 al 1988 con 552 presenze (record storico battuto solo anni fa da Del Piero) e 32 marcature.
7 Scudetti e insieme a Cabrini è il primo giocatore ad aver vinto tutte le maggiori competizioni UEFA per club.
Oltre ai 7 Campionati Italiani citati ha vinto 1 Coppa dei Campioni, 1 Coppa Intercontinentale, 1 Coppa Uefa, 1 Coppa delle Coppe, 1 Supercoppa Europea e 2 Coppe Italia.
Capitano per 4 stagioni dal 1984 al 1988.
L’anno seguente il suo ritiro fu il vice allenatore di Zoff alla Juve e perse la vita in un tragico incidente per visionare il Górnik Zabrzeun rivale in Coppa Uefa della Juve.

15.Antonio Cabrini, terzino sinistro bianconero alla Juve dal 1976 al 1989 collezionando 33 rei in 297 presenze.
Insieme a Scirea da cui ereditò la fascia di Capitano fu il primo giocatore ad aver vinto tutte le maggiori competizioni UEFA per club.
Vinse 6 Scudetti, 1 Coppa dei Campioni, 1 Coppa Intercontinentale, 1 Coppa Uefa, 1 Coppa delle Coppe, 1 Supercoppa Europea e 2 Coppe Italia.
Capitano nella stagione 1988/89

16.Sergio Brio, roccioso stopper bianconero dal 1978 al 1990 con 378 presenze 24 reti.
Ha vinto 4 Scudetti (1981-1982-1984-1986) 1 Coppa dei Campioni, 1 Coppa Intercontinentale, 1 Coppa Uefa, 1 Coppa delle Coppe, 1 Supercoppa Europea e 3 Coppe Italia.
Capitano nel 1989/90.
Dal 1991 al 1994 è stato anche vice allenatore di Trapattoni.

17.Stefano Tacconi portiere Capitano della Juve, porta che ha difeso dal 1983 fino al 1992 totalizzando 337 presenze.
Con la Juve ha vinto 2 Scudetti, 1 Coppa dei Campioni, 1 Coppa Intercontinentale, 1 Coppa Uefa, 1 Coppa delle Coppe, 1 Supercoppa Europea e 1 Coppa Italia.
Capitano per 2 stagione dal 1990 al 1992.

18.Roberto Baggio attaccante bianconero dal 1990 al 1995 totalizzando 115 gol in 200 presenze.
Il Divin Codino con la Juve ha vinto 1 Scudetto e la Coppa Italia nel 1994/95 e 1 Coppa Uefa nel 1992/93.
Capocannoniere nel 1990/91 nella Coppa delle Coppe è stato premiato nel 1993 con il pallone d’oro.
Capitano per 3 stagioni dal 1992 al 1995. 

19.Gianluca Vialli attaccante bianconero dal 1992 al 1996 realizzando 53 reti in 145 presenze.
Con la nostra maglia ha vinto Scudetto e Coppa Italia nel 1994/95, 1 Champions League nel 1995/96, 1 Coppa Uefa nel 1992/93 e 1 Supercoppa Italiana nel 1995.
Capitano nella stagione 1995/96

20.Antonio Conte, centrocampista bianconero dal 1991 al 2004 capace di realizzare 44 reti in 419 incontri.
Da giocatore con la Juve ha vinto 5 Scudetti,1 Champions League, 1 Coppa Intercontinentale, 1 Coppa Uefa, 1 Supercoppa Europea, 1 Coppa Intertoto, 1 Coppa Italia e 4 Supercoppe Italiane.
Capitano per 5 stagioni dal 1996 al 2001.
Dal 2011 al 2014 ha allenato la Juve vincendo 3 Scudetti consecutivi e 2 Supercoppe Italiane.

21.Alessandro Del Piero ovvero il Capitano per eccellenza, la bandiera, la leggenda, l’uomo dei record bianconeri. Per lui 290 gol in 705 presenze e 19 anni alla Juve (dal 1993 al 2012).
Con la Juve ha vinto 8 Scudetti, 1 Champions League, 1 Coppa Intercontinentale, 1 Supercoppa Europea, 1 Coppa Intertoto, 1 Coppa Italia e 4 Supercoppe Italiane.
E’ stato capocannoniere della Champions League con 10 gol nel 1997/98, capocannoniere della Serie B nel 2006/07 con 20 reti e della Serie A l’anno seguente con 21 gol, nonchè capocannoniere della Coppa Italia 2005/06 con 5 reti.
Avrebbe dovuto anche essere il Pallone d’oro 1996 al posto di Sammer.

22.Gianluigi Buffon,uno dei portieri se non il più grande di tutti i tempi.Nel 2001 viene comprato della Juventus per 75 miliardi di lire più Jonathan Bachini (valutato 30 miliardi) nell’acquisto più costoso della storia della Juve fino ad allora. Da lì in poi è storia: Buffon vestirà la maglia della Juventus dal 2001 al 2018, per un totale di 656 presenze, capitano dal 2012 ad oggi.Formerà con Leonardo Bonucci, Andrea Barzagli e Giorgio Chiellini, la proverbiale B-BBC vincitrice di record su record, tra i quali il record di imbattibilità nella Serie A a girone unico:  974 minuti nella stagione 2015-2016. Nei suoi anni al Parma aveva già messo in bacheca, nonostante la giovane età, 1 Coppa Italia, 1 Supercoppa italiana e 1 Coppa UEFA; ma è negli anni con la Juve che diventa uno dei giocatori più titolati nella storia del calcio italiano: 9 Scudetti(2001-2002, 2002-2003, 2011-2012, 2012-2013, 2013-2014, 2014-2015, 2015-2016, 2016-2017, 2017-2018) + 2 revocati (2004-2005, 2005-2006), 1 Campionato di Serie B (2006-2007), 4 Coppe Italia (2014-2015, 2015-2016, 2016-2017, 2017-2018) e 5 Supercoppe Italiane (2002, 2003, 2012, 2013, 2015). Insieme ad Andrea Barzagli, Giorgio Chiellini, Stephan Lichtsteiner e Claudio Marchisio è l’unico calciatore nella storia del calcio italiano ad aver vinto 7 scudetti consecutivi e 4 coppe italie. Il 17 maggio 2018 ha annunciato di lasciare la Juventusal termine della stagione, ma non è ancora chiaro se lascerà il calcio giocato o proverà una nuova avventura all’estero.

Fondatore e Direttore Editoriale della testata giornalistica Calciostyle.it. Nato a Roma, classe 1981.

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Foggia-Audace Cerignola, Derby per i PlayOff

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Fogia Audace Cerignola

Foggia e Audace Cerignola si sfidano per guadagnarsi un posto ai playoff, le due squadre sono separate da 1 solo punto in classifica.

Indice

Il Derby di Capitanata valevole per i PlayOff

Il campo dello Stadio Pino Zaccheria di Foggia si prepara ad accogliere uno scontro entusiasmante per la diciottesima giornata di ritorno del campionato di Serie C Girone C. Questa sera alle ore 20:00, il Foggia ospiterà l’Audace Cerignola in un match che promette scintille.

Il Foggia si posiziona al decimo posto in classifica, accumulando finora 48 punti. Con 13 vittorie, 9 pareggi e 14 sconfitte nelle trentasei partite disputate, i rossoneri hanno segnato 39 gol e subito 41 reti. Dall’altra parte, l’Audace Cerignola si trova all’undicesimo posto con 47 punti. Con 10 vittorie, 17 pareggi e 9 sconfitte, hanno realizzato 49 gol e subito 45 reti.

Nella loro ultima apparizione allo Stadio Alfredo Viviani, il Foggia ha conquistato una convincente vittoria per 3-0 contro il Potenza, mentre l’Audace Cerignola ha ottenuto un successo altrettanto impressionante battendo la Virtus Francavilla con lo stesso punteggio di 3-0 al Monterisi.

Aggiornamenti sulle squadre

Il Foggia dovrà fare a meno degli infortunati Tenkorang, Millico, Carillo e Marzupio. Tuttavia, possono contare sul ritorno in squadra di Odjer e Tascone, dopo aver scontato il turno di squalifica. Santaniello e Silvestro tornano anch’essi tra i convocati dopo una settimana di regolare allenamento. La formazione probabile include Perina tra i pali, con Ercolani, Riccardi e Rizzo a comporre la difesa a tre. Salines, Odjer, Tascone e Vezzoni saranno nel centrocampo, mentre Rolando, Gagliano e Schenetti si occuperanno dell’attacco.

Per quanto riguarda l’Audace Cerignola, non potranno contare sul giocatore squalificato Martinelli e sugli infortunati Trezza, Ruggiero e Bezzon. Tuttavia, possono contare sul ritorno di Capomaggio. La formazione probabile vede Krapikas tra i pali, con Allegrini, Ligi e Gonnelli a formare la difesa a tre. Il centrocampo sarà composto da Coccia, Tascone, Capomaggio, Sainz-Maza e Russo, mentre in attacco giocheranno D’Andrea e Vuthaj.

Le aspettative

Con entrambe le squadre che cercano di consolidare la loro posizione in classifica, ci si può aspettare una partita avvincente e combattuta. Il pubblico può aspettarsi un calcio di alto livello, con entrambe le squadre determinate a portare a casa i tre punti. La tensione sarà palpabile sul terreno di gioco mentre il Foggia e l’Audace Cerignola si sfideranno per la vittoria.

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Focus

Derby della Mole: Juventus e Torino

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Torino Juventus Derby della Mole

La storia della rivalità tra Juventus e Torino è un derby che va oltre il calcio, la rivalità tra Juventus e Torino è molto più di una semplice sfida calcistica.

Quand’è nata la rivalità tra Juventus e Torino

derby della mole

Il Derby della Mole è uno degli incontri più intensi e appassionanti del calcio italiano. La rivalità tra Juventus e Torino è radicata profondamente nella storia di Torino e nel tessuto sociale della città. Questa rivalità è stata plasmata nel corso degli anni da una serie di eventi che hanno contribuito a definire l’importanza e il significato di questo derby.

Tutto ha inizio nel lontano 1906! La Juventus, fondata nel 1897, rappresenta il cuore della borghesia torinese, con una storia ricca di successi nazionali e internazionali che l’hanno resa una delle squadre più titolate al mondo. Dall’altra parte c’è il Torino, nato nel 1906 da una scissione della Juventus e divenuto il simbolo della classe operaia torinese. Questa dualità sociale ha alimentato la rivalità tra le due squadre, trasformando il derby in uno degli eventi più attesi e sentiti della stagione calcistica italiana.

La rivalità tra Juventus e Torino è molto più di una semplice sfida calcistica; è una narrazione intrecciata con la storia stessa di Torino, una città divisa tra due colori, due passioni e due tradizioni. Questo derby, conosciuto come il “Derby della Mole” in riferimento alla Mole Antonelliana che sovrasta la città, ha radici profonde che risalgono ai primi giorni del calcio italiano.

Il primo incontro ufficiale tra Juventus e Torino si è svolto il 13 gennaio 1907, con la vittoria della Juventus per 2-1. Da allora, le partite tra le due squadre sono diventate un momento di grande passione e rivalità per i tifosi.

La storia del derby è segnata da momenti di grande dramma e passione. Uno degli episodi più toccanti è quello del 4 maggio 1949, quando il Grande Torino, una squadra leggendaria che dominava il calcio italiano, scomparve in un tragico incidente aereo. Questa tragedia ha lasciato un segno indelebile nella città di Torino e ha reso il derby ancora più carico di emozioni e significati.

Negli anni successivi, la Juventus ha dominato il calcio italiano, accumulando successi nazionali e internazionali, mentre il Torino ha attraversato alti e bassi. Tuttavia, ciò non ha mai attenuato la passione e l’intensità del Derby della Mole.

Negli anni, il derby è diventato un simbolo di identità per i tifosi delle due squadre. Le strade di Torino si tingono di bianconero e granata nei giorni che precedono l’incontro, con i tifosi che si preparano per una battaglia che va ben oltre il terreno di gioco. Le partite sono caratterizzate da una tensione palpabile e da momenti di grande intensità, con gli spalti degli stadi gremiti di tifosi che sostengono con fervore le proprie squadre.

Ma la rivalità tra Juventus e Torino non si limita al calcio; si estende anche alla vita quotidiana della città. I tifosi si confrontano su ogni aspetto della vita, dal lavoro alla politica, dando vita a una rivalità che permea ogni strato della società torinese.

Nonostante le divergenze, però, c’è un elemento che accomuna i tifosi delle due squadre: l’amore per la propria città e per il calcio. Il derby rappresenta un momento di celebrazione della storia e dell’identità di Torino, un’occasione per riunirsi e condividere le proprie passioni, anche se divise da colori diversi.

In un mondo in continua evoluzione, il derby tra Juventus e Torino resta un faro di tradizione e appartenenza per la città di Torino. Una rivalità che va oltre il calcio, che racconta la storia e l’anima di una città divisa, ma unita dalla stessa passione per il gioco del pallone.

Negli ultimi decenni, il derby è diventato un momento di grande interesse non solo per i tifosi locali, ma anche per gli appassionati di calcio di tutto il mondo. Le partite sono caratterizzate da un’atmosfera carica di tensione e emozioni, con i tifosi che riempiono gli stadi di Torino per sostenere le proprie squadre.

Ogni Derby della Mole è un capitolo nella storia del calcio italiano, un momento in cui le due squadre si sfidano non solo per la vittoria, ma anche per il prestigio e l’onore della propria città. E mentre il calcio evolve e cambia nel corso del tempo, la rivalità tra Juventus e Torino rimane una costante, una parte essenziale del panorama calcistico italiano.

 

 

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Calciomercato

Juventus: ecco i possibili partenti

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Juventus Cristiano Giuntoli

La Juventus è già al lavoro per il proprio futuro e sembra che il direttore sportivo Cristiano Giuntoli abbia già individuato i nomi dei giocatori che potrebbero lasciare Torino nel prossimo mercato estivo.

Nomi importanti possono lasciare la Juventus

Juventus

La lista dei possibili partenti include nomi importanti come Arek Milik, Moise Kean, Filip Kostic, Samuel Iling Jr, Hans Nicolussi Caviglia, Joseph Nonge e Mattia De Sciglio.

La decisione di cedere questi giocatori potrebbe essere motivata da diverse ragioni, tra cui la ricerca di un rinnovamento dell’organico, la necessità di liberare spazio salariale o semplicemente la volontà di dare nuove opportunità ad altri calciatori.

Arek Milik, attaccante polacco arrivato in estate dal Napoli, potrebbe essere uno dei primi a lasciare la Juventus se non dovesse trovare spazio nel progetto tecnico della squadra.

Moise Kean, giovane talento tornato alla Juventus dopo un periodo di prestito al PSG, potrebbe essere oggetto di interesse da parte di altri club desiderosi di garantirgli più minutaggio in campo.

Filip Kostic, esterno serbo, è stato oggetto di voci di mercato già in passato e potrebbe essere uno dei sacrificabili per finanziare nuovi arrivi o per bilanciare il budget del club.

Samuel Iling Jr., Hans Nicolussi Caviglia e Joseph Nonge sono giovani promesse che potrebbero essere ceduti in prestito per guadagnare esperienza e minutaggio in squadre di minore importanza.

Infine, Mattia De Sciglio, esterno destro, potrebbe essere destinato a un trasferimento definitivo dopo un periodo altalenante in bianconero.

Tuttavia, non resta che attendere per vedere se effettivamente questi giocatori lasceranno la Juventus a giugno o se i piani di mercato subiranno delle variazioni. L’ambiente calcistico è sempre imprevedibile e le decisioni possono cambiare in base a molteplici fattori, come le prestazioni in campo, le richieste del mercato o i cambiamenti nella dirigenza. Resta quindi da vedere come si evolveranno le trattative e quali saranno le scelte definitive della Juventus in vista della prossima stagione.

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