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Napoli, Marianucci risorsa anche a centrocampo?

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Napoli

Il Napoli ufficializza un nuovo innesto. Luca Marianucci, talento classe 2004, è pronto a giocarsi le sue carte nella difesa (e non solo) di Conte.

Ieri sera è arrivata l’ufficialità: Luca Marianucci è un nuovo giocatore del Napoli. Il difensore classe 2004, ex Empoli, è il secondo acquisto estivo degli azzurri dopo Kevin De Bruyne. Un colpo passato un po’ in sordina, forse anche perché annunciato a poche ore di distanza dal fuoriclasse belga, ma sul quale il Napoli punta forte. La trattativa era stata chiusa già a marzo, a testimonianza della fiducia che la dirigenza ripone nel ragazzo.

Napoli

ANTONIO CONTE PENSIEROSO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Napoli, Marianucci tra difesa e mediana: un jolly per Conte

Il difensore livornese quest’anni ha impressionato non solo per le sue doti in marcatura e nell’anticipo da centrale puro, ma anche per la sua progressione e velocità quando schierato da braccetto. A tutto questo si aggiunge una tecnica sorprendente: è preciso nei passaggi, sa impostare da dietro e ha mostrato una buona visione nei lanci lunghi.

Caratteristiche che potrebbero convincere Antonio Conte a valutarlo anche in un ruolo diverso, magari come alternativa davanti alla difesa. Pur con qualità completamente diverse da quelle di Lobotka, Marianucci ha già ricoperto il ruolo di mediano durante la stagione, quando D’Aversa lo ha utilizzato in quella posizione nella sfida contro la Lazio. La sua fisicità e capacità di rottura lo rendono adatto anche a quel tipo di compito. 

Non è da escludere alla fine il club azzurro decida di lasciarlo partire in prestito per garantirgli continuità, ma i 10 milioni spesi per lui parlano chiaro: il Napoli crede tantissimo nel suo potenziale. Che sia in difesa o a centrocampo, Marianucci è, dopo De Bruyne, un altro tassello del Napoli che verrà.

Focus

Calcio italiano, i giocatori da tenere d’occhio per il 2026

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Calcio italiano

Il 2026 si avvicina: tra gol, talento e personalità, ecco i giovani italiani pronti a prendersi il futuro del nostro calcio italiano.

Calcio italiano, i talenti sui quali puntare per il 2026

Negli ultimi anni il calcio italiano ha vissuto una fase di transizione, tra la necessità di rinnovare generazioni e l’urgenza di ritrovare protagonisti in grado di competere ai massimi livelli.

La stagione 2025/26 potrebbe segnare l’affermazione di nuovi nomi che presto potrebbero dominare la scena in Serie A e anche con la maglia dell’Italia: attaccanti letali, registi moderni, difensori tecnici e creativi. Ecco i prospetti su cui scommettere.

Francesco Camarda (Milan, in prestito al Lecce)

Forse il nome più chiacchierato della nuova generazione, Francesco Camarda, ha già scritto pagine importanti nella sua giovane carriera. Debuttato giovanissimo in Serie A e addirittura in Champions League, è considerato uno dei centravanti più promettenti in Italia: dotato di un ottimo fiuto del gol, movimento intelligente e senso della posizione, Camarda potrebbe (se gestito bene fisicamente e tatticamente) diventare il riferimento offensivo di una grande squadra italiana.

Francesco Pio Esposito (Inter)

Un altro attaccante che sta facendo parlare di sé è Francesco Pio Esposito. Classe 2005, fisico imponente e abilità nel gioco di sponda lo rendono un profilo molto interessante per il calcio moderno. Dopo una stagione positiva in Serie B con lo Spezia, Esposito sta trovando spazio anche a livello maggiore e ha già iniziato ad accumulare esperienza con la Nazionale giovanile; il salto di qualità potrebbe arrivare proprio nel 2026.

Giovanni Leoni (Parma)

Tra i talenti difensivi spicca Giovanni Leoni, giovane centrale dotato di grande maturità, lettura delle situazioni e capacità di impostare l’azione dal basso. Cresciuto nel Parma e accostato a club importanti, Leoni rappresenta il prototipo del difensore moderno: forte nel duello, sicuro in fase di possesso e già con esperienza in prima squadra. La sua crescita potrebbe collocarlo stabilmente tra i migliori difensori italiani di domani.

Simone Pafundi (Udinese)

Talento già noto nel panorama giovanile, Simone Pafundi è un trequartista/ala con grande tecnica, visione di gioco e capacità di creare superiorità numerica. Con la stagione 2025/26 che potrebbe risultare decisiva, Pafundi ha tutte le carte in regola per diventare un protagonista: il suo elemento chiave è l’abilità di collegare centrocampo e attacco con passaggi filtranti e dribbling netti.

Niccolò Fortini (Fiorentina)

Giovane difensore viola, Niccolò Fortini è emerso con personalità nonostante i minuti limitati in Serie A. Con la sua velocità, lettura degli spazi e capacità di adattarsi su più ruoli – dal centro alla fascia – Fortini può diventare un elemento importante sia per club che per la Nazionale Under-21 nei prossimi anni.

Altri talenti da seguire

Mattia Liberali (esterno offensivo), giovane con visione tecnica e talento naturale nelle giovanili, già aggregato alla prima squadra in alcune occasioni.

Niccolò Amatucci e Gabriele Guarino, centrocampista e difensore, entrambi con esperienza in Serie B e potenzialità per compiere il salto in Serie A.

Non dimentichiamo, ovviamente, ottimi portieri italiani emergenti come Carnesecchi, Caprile e Turati, che stanno guadagnando fiducia tra i pali in Serie A.

Perché questi giocatori saranno importanti per il calcio italiano nel 2026?

La risposta è semplice: l’Italia ha bisogno di una nuova generazione di protagonisti in grado di portare freschezza, carattere internazionale e competitività nei club e nella Nazionale, soprattutto dopo alcuni anni in cui la presenza di talenti nostrani nei grandi club è stata scarsa e di mancate partecipazioni ai Mondiali.

Ed è dai giovani che si può ripartire per inaugurare una nuova fase del calcio italiano, che sia in grado di tornare a competere ai massimi livelli europei e mondiali.

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Club Brugge, Aleksandar Stanković si sta mettendo in mostra!

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Jashari

Il Club Brugge ha visto partire Talbi, Jashari e De Cuyper nella scorsa sessione di calciomercato. Un ottimo sostituto dell’attuale centrocampista rossonero arriva sempre da Milano. 

Aleksandar Stanković aveva passato la stagione precedente in Svizzera, al Lucerna, dove ha attirato l’interesse di vari club ma, su tutti, il Club Brugge ha notato qualcosa in lui.

Sostituire l’mvp del campionato (Jashari) non era affatto un compito semplice ma, ad oggi, il centrocampista serbo cresciuto nell’Inter non lo sta facendo assolutamente rimpiangere.

In 29 presenze vanta 3 gol e 1 assist, numeri simili a quelli dell’annata precedente e quasi replicati con 9 partite d’anticipo (38 presenze, 3 gol e 2 assist con il Lucerna).

Capitano della primavera dei nerazzurri, il giocatore ha una clausola di recompra a favore del club lombardo. 23 milioni per l’estate del 2026, 25 milioni per la sessione del 2027. I nerazzurri osservano da lontano la crescita del figlio di Dejan, che nel frattempo ha attirato l’ interesse su di sé.

Inter

Club Brugge, su Stanković gli occhi di Bundesliga e Premier League

Il classe 2005, grazie alle proprie prestazioni, sta attirando gli occhi dei top campionati europei.

Giocatore dinamico ed ottimo nella fase difensiva, come dimostrano i 3.57 interventi e i 2.03 duelli aerei vinti a partita.

Preciso per quanto riguarda i passaggi e bene in area di rigore, dato che tocca 1.85 palloni a partita in quella zona di campo.

Sui passaggi completati, invece, vanta l’86.8% e 56.37 quelli tentati a partita. 6.10 quelli progressivi a match, dunque rivela un’ottima efficienza offensiva per i propri compagni. Gli assist previsti? 2.35, ma dato il solo assist registrato, i compagni non li hanno saputi sfruttare.

Infine 1.97 tiri tentati a partita, che spiegano dunque il numero di reti siglate sino a questo momento.

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Calcio tedesco, i giocatori da tenere d’occhio nel 2026

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Woltemade

La Germania riparte dai giovani: ecco i talenti più promettenti del calcio tedesco pronti a brillare nel 2026 tra club e Nazionale futura.

Negli ultimi anni il calcio tedesco ha vissuto una fase di profondo rinnovamento. Dopo la generazione di Kanté, Kroos e Neuer, la Germania cerca nuovi leader tecnici, atleti moderni capaci di dominare in Bundesliga e nei palcoscenici europei.

Il 2026 si prospetta un anno di svolta per diversi giovani talenti che stanno già lasciando il segno nei loro club e nelle nazionali giovanili.

Lennart Karl (Bayern Monaco)

La nuova “stella” del calcio tedesco più chiacchierata è senza dubbio Lennart Karl, talento del Bayern Monaco che ha conquistato l’attenzione internazionale con prestazioni da record in Champions League e una rapida crescita di mercato.

Appena 17enne, Karl ha infranto primati diventando il più giovane marcatore tedesco in competizioni continentali e sta emergendo come un trequartista d’attacco con straordinaria tecnica, visione di gioco e senso del gol.

La sua capacità di incidere nelle fasi offensive, combinata a leadership precoce, lo rende uno dei prospetti più intriganti non solo in Germania ma in tutta Europa.

Nelson Weiper (Mainz 05)

Un altro nome che sta scalando rapidamente la classifica dei giovani da tenere d’occhio è Nelson Weiper. Prodotto dell’accademia del Mainz 05, Weiper si è imposto come una punta fisica e tecnica, in grado di segnare con regolarità e di fare reparto da solo. La sua presenza spalle alla porta, i movimenti tra le linee e l’efficacia aerea lo differenziano dalla classica “prima punta”.

Le sue prestazioni con la nazionale Under-21 tedesca, con numeri notevoli, lo hanno inserito nei radar dei top club europei: prospettiva concreta per un trasferimento importante già nel 2026.

Assan Ouédraogo (Lipsia)

Capace di dominare sia in fase di costruzione che di inserimento, Assan Ouédraogo rappresenta il prototipo del centrocampista moderno: fisico importante, ottimo controllo palla, visione di gioco e capacità di segnare. Uscito dall’accademia dello Schalke e ora protagonista nel Lipsia, Ouédraogo ha già debuttato con la Germania senior segnando in nazionale non appena entrato.

La sua versatilità e la crescita costante lo pongono tra i maggiori candidati a diventare il fulcro del centrocampo tedesco nei prossimi anni.

Jonas Urbig (Bayern Monaco, 21 anni)

Nel ruolo più delicato, quello di portiere, Jonas Urbig è considerato uno dei prospetti più interessanti nella scuola tedesca. Cresciuto tra le giovanili e le serie minori tedesche, Urbig ha trovato una grande opportunità al Bayern Monaco e si sta sviluppando sotto la guida di Manuel Neuer, con apparizioni significative in Bundesliga e in Champions League.

La sua crescita, unita all’atteggiamento mentale e alle doti tra i pali, potrebbe portarlo a contendere il posto da titolare nella nazionale maggiore già nel biennio post-2026.

Florian Wirtz & Jamal Musiala

Pur non essendo “giovanissimi” come gli altri nomi, Florian Wirtz e Jamal Musiala meritano menzione tra i tedeschi più promettenti in vista del 2026. Wirtz, trasferitosi al Liverpool, è un centrocampista completo con visione e finalizzazione sopra la media, mentre Musiala, già protagonista al Bayern e in nazionale, combina dribbling, creatività e imprevedibilità offensiva.

Entrambi giocatori di livello internazionale, saranno cruciali per le ambizioni della Germania nei principali tornei.

Il calcio tedesco sta affrontando una fase di transizione generazionale. Dopo anni dominati da stelle globali, la nuova guardia deve consolidare un’identità forte: tecnica, fisica e tattica.

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