Saudi Pro League
Al-Nassr, Jorge Jesus è il favorito per il dopo-Pioli

Jorge Jesus è in pole position per succedere a Stefano Pioli (passato alla Fiorentina) sulla panchina dell’Al-Nassr: squadra saudita in cui gioca Ronaldo.
Jorge Jesus e l’Al-Nassr: un accordo imminente?
Il mondo del calcio è in fermento per la notizia che Jorge Jesus potrebbe diventare il nuovo allenatore dell’Al Nassr. Secondo quanto riportato dall’insider Nicolò Schira, le trattative sarebbero a buon punto e si starebbe già preparando un contratto che legherebbe il tecnico portoghese al club saudita fino al 2027. Fonte: l’account X di Schira.
Un futuro brillante per il club di Ronaldo?
L’arrivo di Jorge Jesus rappresenterebbe un significativo passo avanti per l’Al Nassr, che mira a rafforzare la propria posizione nel calcio internazionale. La scelta di un allenatore di fama mondiale come Jesus potrebbe essere la mossa giusta per portare il club verso nuovi successi e consolidare la sua reputazione nel panorama calcistico globale.
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Saudi Pro League
Saudi Pro League, Retegui arriva peso d’oro come Rivelino nel 1978

L’arrivo di Mateo Retegui nella Saudi Pro League all’Al-Qadsiah con un ingaggio stellare, ricorda molto quando l’Al-Hilal acquistò Rivelino nel 1978.
L’arrivo di Mateo Retegui nella Saudi Pro League con l’Al-Qadsiah con un ingaggio stellare, ricorda molto quando l’Al-Hilal nel lontano 1978 ingaggio peso d’oro il campione brasiliano Rivelino, appena reduce dal Mondiale d’Argentina.

MATEO RETEGUI RAMMARICATO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Saudi Pro League, Retegui arriva peso d’oro Al-Qadsiah: un ingaggio stellare che ricorda quello di Rivelino nel 1978 all’Al-Hilal
L’arrivo all’Al-Qadsiah di Mateo Retegui per 67 milioni di euro con ben 20 milioni di euro a stagione: una cifra stellare pagata da un club della Saudi Pro League, che certamente non è un campionato di livello come può essere una Liga o una Premier League, ma del livello della MLS Nordamericana o J-League giapponese. Però un ingaggio così in Arabia Saudita, per un giocatore non fine carriera non si vedeva addirittura dal 1978, dai tempi quando l’Al-Hilal acquistò Rivelino dal Fluminense.
I due casi, se pur in tempi diversi, sono molto simili per via che i giocatori in questione non sono appunto fine carriera, come per esempio Cristiano Ronaldo all’ Al-Nassr, ma due giocatori che sono ed erano punti di forza delle rispettive nazionali e dei loro club: Retegui lascia l’Atalanta da capocannoniere della Serie A con 25 reti e due gol di seguito in Nations League con la Nazionale, Rivelino arrivò in Arabia Saudita quasi sorpresa nel 1978, dopo aver disputato i Mondiali in Argentina, grazie all’apertura agli stranieri del campionato saudita, che ingaggiò l’asso brasiliano con un operazione simile Pelè ai New Cosmos. Però, O’Rei già aveva dato tutto, Rivelino aveva 31 anni ed era uno dei più forti giocatori al mondo di allora, non certamente un giocatore fine carriera.
Anche nel caso di Rivelino si trattò di un ingaggio peso d’oro, anche se sulla cifra esatta non ci sono informazioni precise. Fatto sta che ormai pure un campionato che una volta poteva essere descritto come un torneo per pensionati come il campionato saudita, ora può vantarsi di avere tra le sue stelle l’ultimo capocannoniere della Serie A, un asso come lo fu Rivelino in quel lontano 1978.
Esteri
Messi in Arabia Saudita? L’Al-Hilal ritenta il colpo

Lionel Messi potrebbe diventare un nuovo giocatore dell’Al-Hilal, la cui dirigenza, nei prossimi giorni, avrà un incontro con il padre del fuoriclasse.
In Arabia, la “pulce” ritroverebbe una conoscenza di vecchia data.
Messi, non è da escludere un futuro in Arabia Saudita
Il club saudita aveva contattato Messi già alla scadenza del contratto con il Psg, offrendogli 1,4 miliardi. Lui, però, aveva declinato la proposta, perché la sua famiglia voleva andare in America. Adesso, l’Ah-Hilal vuole fare un nuovo tentativo e, nei prossimi giorni, avrà un colloquio, in America, con il padre dell’argentino, per capire se la famiglia è disposta al trasferimento in Arabia.
Se Messi andasse a giocare nei sauditi, ricomincerebbe la sfida con Cristiano Ronaldo, durata fino al dicembre 2020, quando, al Camp Nou di Barcellona, il Barcellona, di Messi, ha giocato contro la Juventus, di Ronaldo. Da quel giorno, i due non si sono più fronteggiati in gare ufficiali, ma, in caso di approdo di Messi all’Al-Hilal, si potrebbe riaprire una partita, che ha dominato il calcio dal 2008 al 2020 e che ha appassionato tantissimi tifosi.
In totale, i due fuoriclasse si sono affrontati 36 volte. La prima è stata nel 2008, nell’andata della semifinale di Champions League, al Camp Nou, terminata 0-0. Nel computo totale, è in vantaggio l’argentino sul portoghese, con 16 vittore contro 11. I pareggi sono stati 7. La pulce prevale anche per i gol, 22, rispetto ai 21 di Ronaldo. Tuttavia, se il confronto si rinnovasse, i numeri potrebbero cambiare.
Saudi Pro League
Al Hilal, da Osimhen a Bruno Fernandes: Inzaghi subissato dai “no”

Al Hilal, il nuovo tecnico Simone Inzaghi, a poche ore dal via al Mondiale per Club, non avrà i rinforzi che tanto desiderava.
Osimhen, Bruno Fernandes e Darwin Nunez. Sono tre degli illustri “no” ricevuto dall’Al Hilal negli ultimi giorni.
Simone Inzaghi si sarebbe aspettato decisamente un inizio decisamente migliore della sua avventura araba, guadagnata dopo quattro anni più che positivi all’Inter.
Se i sauditi devono ancora scendere in campo per una partita ufficiale sotto la nuova guida tecnica, infatti, sul lato del mercato si può già fare un piccolo bilancio, e questo e’ tutt’altro che positivo.
Alla vigilia del Mondiale per Club, l’Al Hilal non e’ riuscito a regalare al tecnico piacentino, fino a questo momento, alcun rinforzo.

LA DELUSIONE DI VICTOR OSIMHEN ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Una situazione che, forse, non ci si sarebbe aspettati nell’ambiente, con gli abbondanti denari arabi che non sono riusciti a sedurre gli obiettivi messi nel mirino.
Il nigeriano di proprietà del Napoli, infatti, ha detto no quando l’accordo tra i club era cosa fatta, con 75 milioni di euro che sarebbero dovuti entrare nelle casse campane.
Stesso destino per il mediano del Manchester United e la punta del Liverpool, con entrambi che hanno preferito la competitività dell’Europa ai comfort dorati dell’Arabia Saudita.
La calamita dei maxi ingaggi, quindi, sembra non fare più presa nei confronti dei campioni del vecchio continente, con l’Al Hilal che lo sta constatando sulla propria pelle.
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